5vie District, Via Conca del Naviglio n. 10, dal 15 al 21 aprile. Segnatevi queste coordinate. C’è Casa Ornella ad aprire le porte al pubblico in occasione della Milano Design Week 2024; un’abitazione trasformista, un po’ casa, un po’ galleria, senz’altro unica, eccentrica, fuori dall’ordinario. Il filo rosso, una stanza dopo l’altra: la nudità – vale a dire il corpo inteso come emblema di autenticità, di purezza, di liberazione. E dove esprimere la propria essenza, se non tra le mura domestiche, lontani dagli sguardi indiscreti, corroboranti, della società? Da qui, il progetto Porno Chic che Maria Vittoria Paggini presenta alla MDW. «Una casa massimalista che attraversando stereotipi, anatomie, pulsioni ed energie profonde vuole recuperare l’autenticità della nostra umanità». Nudi e veri. Ci addentriamo tra le stanze – rigorosamente senza pudori.
Casa Ornella è una successione di nuance accattivanti e decise, scelte per i pavimenti e le aperture, di interni dal sapore decò. Tutto dichiara l’attitudine eclettica della padrona di casa, che sceglie di dare carattere a ogni cosa: le tinte accese sono realizzate con specifiche vernici Molteni, i colori delle pareti sono resi in pigmenti naturali di Paint Up, il soffitto della lounge room è personalizzato con affreschi moderni eseguiti a mano da Gouache.
Non può mancare il lighting design tra le sale erotiche della casa-galleria, vedi i pezzi di nomi internazionali come Koen Van Guijze e Markus Biner. Mentre i divani e le poltrone di Tisettanta, con l’art direction di Alessio Bernardini, ammorbidiscono gli interni con le linee pulite ed essenziali. Altri highlights di Casa Ornella: i preziosi pannelli di tessuto di Pierre Frey, i candelabri di Aina Kari, i vasi a firma di Bevilacqua Architects e Pot Pot, un lavabo di Gio Ponti.
A proposito di eros: il corpo maschile è protagonista della carta da parati creata ad hoc dall’artista Tatiana Brodatch e realizzata da Glove, e poi ancora delle tende della lounge room, illustrate ad acquerello da Michele Chiocciolini (che firma anche il decoro Kamasutra nella stanza guardaroba, riprodotto in scala da Gouache). Sebastien Notre, invece, interpreta il corpo femminile con il murales nella sala da pranzo, «un espressionismo magnetico», lo defiiscono da Casa Ornella, lo ritroviamo anche nella lounge room, mentre le tonalità si fanno accese nelle tele neorealiste di Michael Slusakowicz. Ancora un’occhiata alle pareti (difficile distogliere lo sguardo): Aleandro Roncara decora la sala da bagno, parola d’ordine optical.
In una sola stanza è vietato entrare ma si può guardare al suo interno da un grande oblò, quasi per non interferire con la grande illustrazione dinamica a parete: è la zona notte, dove si staglia un murales a cui appoggia il letto, una scena tutta al maschile di Damiano Groppi che ripropone momenti di convivialità mediorientale.
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