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Sono oggetti che entreranno nelle nostre vite, cambiandole radicalmente a partire da piccoli, indispensabili e preziosi gesti quotidiani. Oppure rimarranno confinati nella dimensione del progetto, del sogno, dell’utopia? La scommessa – vecchia quanto il mondo delle cose e che accompagna da sempre il design – è aperta ma, secondo la giuria del Salonesatellite Award 2022, le probabilità tendono decisamente alla prima ipotesi. I progetti premiati per questa edizione, secondo le motivazioni, «Si distinguono per il messaggio che contengono, privilegiando non solo l’incisività formale del design ma anche la componente sostenibile e inclusiva».
A vincere il primo premio, il prototipo RemX, presentato dalla designer nigeriana Lani Adeoye, di Studio Lani. Si tratta di un deambulatore che trasmette un forte senso di dignità, dando anche forza al suo fruitore, qualcosa di piacevole, da avere nel proprio ambiente e che si può usare volentieri. «Sposa eleganza e dignità in un oggetto utile per tutti. È un valido esempio di artigianato contemporaneo che riesce a unire lavorazioni locali e ispirazioni progettuali globali. Risponde infine in modo incisivo e semplice al tema del SaloneSatellite 2022: Designing for our future selves», si legge nelle motivazioni della giuria.
Secondo premio per Lamps, di Belgium Is Design / Studio Gilles, prototipo che, come lascia intendere il titolo, riguarda una serie limitata di lampade realizzate dalla fusione di due tecniche. Versando del gesso bianco su un nastro nero VHS lavorato all’uncinetto emerge un pezzo unico: il paralume all’uncinetto e un cilindro in gesso semplificato. «Il progetto utilizza la memoria unendo elementi di giocosità, artigianalità e design. Il risultato è un oggetto bello da guardare e funzionale, oltre che sostenibile per il materiale utilizzato e la lavorazione», spiega la giuria.
Il serbo Djurdja Garčević di Young Balkan Designer vince il terzo premio con Meenghe, prototipo di mobilio urbano, come cestini per rifiuti, paraurti, vasi, sgabelli, modellato a partire da trucioli di pneumatico. Lo scopo è evitare i materiali vergini, realizzare nuovi prodotti e liberarsi dei rifiuti. «È un progetto trasversale che pensa all’allungamento del ciclo di vita del prodotto interpretando con impatto amichevole il materiale basato su trucioli di pneumatico riciclato. In questo modo facilita in particolare la lettura dell’arredo urbano con un progetto sostenibile, anche godibile esteticamente», è la motivazione della giuria.
Assegnate anche due menzioni speciali: al finlandese Rasmus Palmgren, con il prototipo di seduta leggera e impilabile Ease Chair, e ai tedeschi Atelier Ferraro, con +1,5 Celsius, sedia sostenibile e flessibile, realizzata riutilizzando gli scarti di truciolato.