Nel 1264, Dante non era ancora nato ma a Fabriano già si iniziava a lavorare un materiale che il Sommo Poeta avrebbe usato in abbondanza: la carta. Di anni ne sono passati più di 750 e, per tutti gli scrittori, anche quelli meno sommi, per gli artisti e per gli studenti, per illustratori, vignettisti e calligrafi professionisti, la carta per antonomasia è rimasta legata al nome del Comune marchigiano, dal 2013 nella lista delle Città Creative dell’UNESCO, per la categoria “Artigianato, arti e tradizioni popolari”. Le Cartiere Miliani Fabriano propriamente dette furono fondate nel 1782 e al 1971 risale la creazione dell’iconico logo, ideato dal designer Carlo Cattaneo. E oggi, Fabriano si rinnova, proprio a partire dall’elemento visivo che lo contraddistingue e da un nuovo sito web.
Autore del rebranding è lo studio Pentagram, con base a Londra, New York, Austin e Berlino, che ha lavorato alla modernizzazione del logo Fabriano, progettando un sistema di elementi grafici che possano unire i prodotti e la loro comunicazione, rendendo contemporanea un’icona che porta con sé una storia di oltre 700 anni, ha spiegato Harry Pearce, partner di Pentagram. Una rivitalizzazione più che una rivoluzione, delicata e rispettosa di un logotipo al quale sono legate anche le migliaia di storie dei tantissimi che hanno usato i prodotti Fabriano. Lo studio ha lavorato sulle lettere, privilegiando la chiarezza e l’eleganza, senza snaturare la peculiarità dell’originale.
«Abbiamo esaminato singolarmente ogni forma di lettera e abbiamo adeguato e armonizzato le interrelazioni tra loro. Alcune lettere sono cambiate in modo abbastanza significativo, altre quasi per nulla. Complessivamente questi elementi sono diventati un nuovo segno distintivo», ha continuato Pearce.
Il nuovo logo accompagna la release del sito Fabriano, sul quale viene raccontata la storia dell’azienda, attraverso le tappe che hanno contraddistinto la sua crescita, dalle prime tecniche, importate dalla Cina in un piccolo paese dell’entroterra italiano, fino all’impegno attuale nella sostenibilità ambientale. Una sezione del nuovo sito è dedicata ai Maestri che hanno incrociato la carta Fabriano, da Michelangelo Buonarroti a Bruno Munari, che lavorò su carta, in particolare, su fogli filigranati Fabriano, probabilmente da ricollegare alla serie di disegni “Guardiamoci negli occhi”, passando per Gabriele D’Annunzio, che usò la carta Fabriano, in particolare, per lo scambio epistolare con Olga Brunner Levi, pianista e cantante triestina.
Ci sono tutorial per sperimentare le varie tecniche artistiche, una sezione pensata per gli insegnanti e un glossario che raccoglie tutti i termini che fanno parte del mondo della carta. Il racconto continua con la presentazione degli eventi e dei progetti che Fabriano porta avanti, come la Residenza d’Artista, pensata per ospitare illustratori, fumettisti, vignettisti, calligrafi e acquarellisti nei territori in cui ha avuto origine la tradizione del fare carta, e il Festival del Disegno.
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