Poco più di un mese all’attesissimo Salone del Mobile, allo straordinario viavai creativo che invade Milano nei giorni della Design Week. Riscalda i motori il Superdesign Show (16-21 aprile, VIP & Press preview 15 aprile), l’evento iconico di Superstudio Più di Via Tortona che, già nel 2000, creava il fenomeno del Tortona Design District. I protagonisti assoluti dell’edizione 2024, sparpagliati su 10mila metri quadri: quasi 40 progetti all’avanguardia da 11 nazioni, 3 continenti, oltre 80 aziende del panorama internazionale (in crescita, in particolare, la rappresentanza dei Paesi asiatici, con la commistione sempre originale di tradizione e innovazione). I percorsi tematici, sempre tanti, attualissimi, trasversali: dalle tradizioni rivisitate ai mondi virtuali, passando per tecnologie umanizzate, rispetto della natura, materiali rigenerati, scelte inclusive, etica ed estetica. Ovviamente green, ovviamente sensibili alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione. Un unico filo rosso, ripetuto come un mantra: Thinking different, – everything, everywhere, everyone; vale a dire il meglio del meglio del design, in ogni forma, in ogni luogo, ben al di là degli scenari ordinari.
«La complessità della vita contemporanea si riflette nelle scelte collettive, tra omologazione e diversità», rivela alla stampa Gisella Borioli, ideatrice del progetto. «Quest’anno abbiamo esplorato la seconda strada, invitando designer, artisti, aziende a un Thinking different in molti aspetti. Un invito che è stato raccolto e fatto proprio da quasi tutti i partecipanti, nelle intenzioni, nelle presentazioni, nei prodotti stessi, nello slancio verso l’utilizzo delle ultime tecnologie. E WHY NOT? è la risposta che sottolinea il tema data dai lavori del graphic artist Daniele Cima»
«Qualità ed internazionalità hanno sempre caratterizzato le istallazioni di Superdesign Show, dichiara Giulio Cappellini, Art Director del progetto. «Non importa se proposte da grandi brand con acclamati designer o da piccole realtà con progettisti ancora poco conosciuti: la ricerca continua sempre con l’occhio puntato alle aree geografiche più interessanti per la contemporaneità del design. Superdesign Show è un caleidoscopio di proposte audaci, pensate ed attuali, che fanno bene alla mente ed al cuore, ed un’agorà dove pensieri diversi si confrontano».
Vi sveliamo in anteprima 7 highlights dell’edizione 2024:
NichelcromLab, brand italiano specializzato in rivestimenti e superfici d’acciaioinox, porta al Superdesign Show l’installazione Like Trees In The Woods. Un bosco di querce che si riflette all’infinito grazie all’acciaio specchiante che le circonda, un’installazione site specific dello scultore Michele D’Agostino che punta i riflettori sulla specificità del materiale acciaio inox ecosostenibile e a zero impatto ambientale. Un bosco in una stanza, apace di creare dialoghi tutti nuovi tra l’ambiente naturale e lo spazio artificiale.
Kawashima Selkon Textiles – che dalla sua fondazione, nel 1843, ha continuato a esplorare nuove possibilità per i tessuti – affonda le sue radici nell’industria dei kimono di Nishijin, Kyoto, e crea ben 100 tipi di nero sotto la supervisione di Izumi Okayasu. «Con A Hundred Black – Nero 100», spiegano da Kawashima Selkon Textiles, «vogliamo rendere visibili, in colore nero monocromo, l’eredità e il progresso della tecnica tradizionale e moderna e lʼespansione delle possibilità dei tessuti, su cui la nostra azienda lavora da più di 100 anni».
NOOK, Arredi Inclusivi per Bambini di Mara Bragagnolo: una collezione di arredi per l’infanzia della designer Mara Bragagnolo dedicata silenzio e tranquillità dei bambini autistici. Un invito ai designer del futuro a occuparsi delle esigenze di funzionalità e bellezza di tutte le “diversità”. Qualche esempio? Nook Library, una piccola libreria progettata secondo i parametri Montessori, con una nicchia privata per la lettura isolata e una finestrella strategicamente posizionata per evitare l’isolamento. O ancora Hug Sofa, ispirato alla macchina per l’abbraccio di Temple Grandin, che con i suoi speciali cuscini crea un confortante effetto “abbraccio” e aiuta a calmare, a concentrare l’attenzione su se stessi.
Slow Hand Design Thailand by DITP: vale a dire un viaggio attraverso la cultura della Thailandia e una reinterpretazione dello scenario urbano, attraverso un’installazione che riprodurrà il disordine/ordine tipico del Paese. Il tema della mostra: Speak Softly Thai, Speak Softly Love, a cura di Eggarat Wongcharit.
Hybridization. HABITS DESIGN mette in scena un futuro prossimo in cui la tecnologia ha acquisito un’intelligenza emotiva e sensibile, quasi umana. Oggetti comuni vengono trasformati in entità reattive agli stimoli dell’ambiente circostante. Un esempio per tutti, l’appendiabiti Rito. Rito, già il nome suggerisce un’azione abituale, nasce da una riflessione sul fatto che i momenti di ingresso e di ritorno a casa, seppur fugaci e temporanei, sono frammenti preziosi delle nostre vite, ciascuno con il proprio significato e valore unico. Ed ecco la sua eccezionalità: grazie all’intelligenza artificiale, Rito reagisce alla presenza degli abitanti, e riconosce quando vengono appesi o rimossi vestiti e oggetti, interpretando la situazione ed animando la zona di ingresso con proiezioni dinamiche sul muro.
Designblok Cosmos: dieci opere originali in vetro realizzate da dieci designer cechi contemporanei di varie generazioni, dieci approcci personali al vetro, il materiale tradizionale della Repubblica ceca. Una mostra itinerante che fa tappa obbligata alla Milano Design Week, la più grande fiera mondiale del design. «È stato questo carattere nomade a ispirarmi maggiormente nel progettare l’architettura espositiva», spiega Jan Plecháč, l’architetto della mostra. «Il mio obiettivo era progettare uno spettacolo unico, un circo itinerante che introducesse i visitatori al design sotto una luce leggermente diversa da quella a cui potrebbero essere abituati, offrendo loro un’esperienza audiovisiva irripetibile».
Karbony: l’installazione porterà una serie di prodotti realizzati in fibra di carbonio sospesi. «Karbony Revolution», spiegano dalla maison, «è un modo differente di pensare il design, a partire dal materiale. Forza e leggerezza esprimono le prestazioni tecniche della fibra di carbonio. Il filo si sovrappone in punti precisi, si estende in più direzioni per seguire il suo percorso e disegnare lo spazio. La trama è l’identità visiva di ogni prodotto Karbony, la sua cifra stilistica. Emerge sia nella struttura reticolare e nel disegno geometrico, sia nella proiezione della loro ombra».
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