Che tradurre sia un po’ tradire, con tutta la passione, in un senso o nell’altro, che questo atto comporta, è cosa nota. Quando poi, oltre ai linguaggi, si vogliono traslare, trasportare, trasformare gli stessi materiali, il discorso si fa ancora più complesso. Insomma, una poesia può diventare un oggetto di design? È la questione aperta da Poesia, forma, traduzione, progetto promosso dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, dal Goethe-Institut e dalla piattaforma di traduzione condivisa wandering translators. Ne sono nate dunque una mostra, visitabile fino al 30 settembre 2023, e un progetto di sperimentazione editoriale.
30 studentesse e studenti dell’Accademia, guidati da Enrica D’Aguanno, coordinatrice della Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa, e da Daniela Pergreffi, docente di Illustrazione, affiancati da Daniela Allocca, poetessa e traduttrice dal tedesco, hanno intrapreso un percorso di transcodificazione dei testi poetici tedeschi in progetti di sperimentazione editoriale. «Oggetto delle traduzioni e dei lavori delle studentesse e degli studenti dell’Abana», racconta Maria Carmen Morese, direttrice del Goethe-Institut Neapel, «Sono state due tra le voci più importanti della poesia contemporanea tedesca ovvero Daniela Seel e Nico Bleutge. I due poeti sono già stati ospiti della fortunata rassegna RadioPoesia (2019, 2021), prodotta dal Goethe-Institut e a cura del collettivo wandering translators».
L’esposizione Poesia forma traduzione è l’esito in forma di installazione di un laboratorio didattico sperimentale che ha unito, da un lato, design del libro, grafica editoriale, illustrazione e dall’altro poesia contemporanea tedesca in traduzione. Sonorità inaudite, teorie della traduzione, confronto con artisti internazionali hanno creato l’humus che ha nutrito il processo di ideazione, creazione dei progetti esposti. «Gli esiti di questo lavoro sperimentale sono risultati caratterizzati da una forte polimatericità e da una ricerca segnica personale ma nel contempo orientata fortemente alla traduzione delle suggestioni poetiche derivate sia dal contenuto delle parole sia dal loro suono, con esiti polifonici e polisemici», ha commentato Enrica D’Aguanno.
In mostra le opere di Daniela Pergreffi, Lorenzo Ambrosanio, Roberto Bosso, Nadia Carfora, Michele Castellano, Tommaso Conversano, Ilenia Costantini, Domenico Criscuolo, Marta De Martino, Marino De Nisio, Lorenzo Farace, Sonia Ferrari, Marta Fogliano, Roberto Guetta, Chiara Iannone, Cornelia, Rita Ilie, Ramona Laviano, Erika Iole Marotta, Maria Rosaria Martusciello, Gionathan Mauriello, Ilaria Petrelli, Valerio Sannino, Anna Teresa Sarpa, Monica Venuti, Sara Vicedomini, Isabella Sgariglia, Giacomo Vinciprova. Al gruppo di lavoro transdiciplinare hanno collaborato Pako Massimo, Docente di Estetica delle Interfacce, per la transcodificazione multimediale dei testi, Rosa Coppola, co-curatrice di RadioPoesia e l’artista Andrea Bolognino, che ha inaugurato il ciclo laboratoriale nel dicembre 2022. L’allestimento dell’esposizione è a cura del docente Massimo Colombo.
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