21 marzo 2007

didattica_consuntivi L’Arte della memoria Salerno, Chiesa dell’Addolorata

 
Una farfalla. Una divisa. Un mattone. Un percorso per non dimenticare, ma soprattutto da raccontare. Una mostra interattiva a Salerno ci offre un originale ed intenso percorso da vivere con tutti i nostri sensi…

di

Qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell’altra volta fu l’ultima: le farfalle non vivono nel ghetto”. Così si conclude la poesia che ci ha lasciato Pavel Friedman, uno delle migliaia di adolescenti la cui innocenza fu soffocata nel ghetto di Terezin per concludersi tragicamente ad Auschwitz. Seguendo questa farfalla immaginaria si apre la mostra che si intitola appunto Qui non ho visto nessuna farfalla, realizzata dall’Associazione Coordinamento Solidarietà e Cooperazione, che per il secondo anno celebra il giorno della memoria.
Si tratta in realtà di un percorso interattivo che ha come scopo il mantenimento del ricordo, ma soprattutto vuole essere uno stimolo alla comprensione per un preciso target costituito da ragazzi tra i 12 e 16 anni. La comprensione delle sofferenze patite dai loro coetanei e dalle loro famiglie mezzo secolo fa.
Gli organizzatori della mostra, formatori dell’associazione salernitana e docenti, coadiuvati dal coordinamento pedagogico di Daniele Novara, direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza, si sono posti come obiettivo quello di trasmettere il ricordo e far rivivere la memoria come esperienza in prima persona, coinvolgendo l’utente sul piano emotivo prima che razionale.
La principale difficoltà è stata proprio quella di dare alla memoria il giusto valore formativo, utilizzando i più efficaci mezzi per raccontare una storia così terribile e triste, ma tali da suscitare nella giusta misura empatia piuttosto che impotenza o rimozione.
Per circa novanta minuti le scolaresche, suddivise in gruppi di 5-6 allievi, compiono letteralmente un viaggio multisensoriale nella storia attraverso dieci ambienti.
L’esperienza inizia, dopo aver consegnato un taccuino di viaggio ad ogni partecipante, con la simulazione di una partenza, angosciante come poteva essere quella reale degli ebrei deportati: si entra in uno spazio delimitato da pannelli che riproducono una locomotiva e qui si viene assaliti dal fischio del treno, da latrati di cani, voci spaventate dei compagni di viaggio e grida delle SS.
Una veduta della mostra
Dopo questo primo brusco contatto si avanza, accompagnati da un animatore, nei successivi dieci quadri, ognuno realizzato da grandi pannelli le cui basi di appoggio sono sagome di farfalle, corredati di documenti di vario tipo come fotografie, video oppure opere grafiche di artisti sopravvissuti all’orrore, vivendo tutte le esperienze della deportazione.
La discriminazione, la destinazione ignota, la lingua sconosciuta, la divisa, la punizione, il freddo e la fame, la solidarietà, la fatica e il lavoro, i ricordi, il ritorno, saranno le tappe vissute dai ragazzi. Di volta in volta gli stessi sono invitati a riflettere e ad immedesimarsi, magari facendo un gioco di ruolo in cui si prendono le parti dei protagonisti di quel determinato quadro, si fanno disegni, oppure ci si confronta con le divise naziste, osservando la propria immagine riflessa in un grande specchio collocato tra due fotografie a grandezza naturale. Ma soprattutto si riportano ricordi ed emozioni in quel taccuino consegnato all’inizio che poi sarà strumento di confronto e riflessione a scuola, insieme al materiale didattico consegnato agli insegnanti. Prima di lasciare la mostra ogni protagonista, perchè tali alla fine saranno stati i ragazzi, scriverà ad un coetaneo un messaggio o semplicemente un’emozione in forma anonima che sarà lasciato come futura memoria.
Una parte dell
Dato il successo di questi due anni è probabile che il progetto continui ad avere questo appuntamento annuale, magari anche in forma itinerante. Per dare la possibilità al maggior numero di persone di vivere il percorso seguendo una farfalla immaginaria…

link correlati
Musei e luoghi della Memoria

francesca guadagno


QUI NON HO VISTO NESSUNA FARFALLA.QUADRI DI MEMORIA: mostra interattiva, Chiesa dell’Addolorata -Largo Abate Conforti, Salerno, dal 26 gennaio-8 febbraio 2007. Mostra organizzata dall’Associazione Coordinamento Solidarietà e Cooperazione di Salerno con il contributo della Regione Campania e il patrocinio delle Amministrazioni Provinciale e Comunale. Info e contatti info@cscsalerno.orgwww.cscsalerno.org

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui