05 luglio 2005

didattica_consuntivo Al museo per imparare Modena, Teatro del Collegio San Carlo

 
Torna l’annuale appuntamento organizzato dalla Provincia di Modena a fine stagione. Un’intera giornata per condividere esperienze didattiche e progetti educativi in corso o in partenza. In una situazione di apprendimento e riflessione...

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La giornata, aperta dagli interventi delle autorità, ha lasciato trasparire forti motivazioni da parte degli enti locali per un ripensamento della funzione educativa del patrimonio storico-artistico e naturalistico della provincia. Azione da attuare attraverso un continuo studio di progetti innovativi che rendano il patrimonio più vicino e accessibile a diversi pubblici.
Gli interventi, coordinati da Silvia Mascheroni, sono stati avviati dalla relazione di Elena Corradini (MBCA Direzione Generale per i Beni Archeologici di Roma) dal titolo Musei per gioco: un progetto educativo tra scuola e famiglia per i musei modenesi. Il progetto, pensato in una logica di lavoro interistituzionale e presentato in anteprima, è volto ad attivare percorsi culturali nei diversi musei del territorio attraverso schede-gioco, realizzate da 10 giovani grafici appositamente selezionati. In un cofanetto trasparente sono state raccolte 41 schede, una per ogni singolo museo della provincia, con una struttura comune per formato, impianto grafico e organizzazione dei giochi, tutti finalizzati a indirizzare le capacità esplorativo-espressive del pubblico di riferimento. L’intento progettuale è quello di sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza delle caratteristiche specifiche del patrimonio culturale del territorio ed incentivarne così la fruizione anche da parte delle famiglie.
Cristina Da Milano del Centro Europeo Organizzazione Management Culturale (ECCOM) di Roma ha presentato la relazione dal titolo:Il museo accessibile:teorie e buone pratiche, mostrando delle griglie di riferimento, ancora in fase di studio, per la documentazione dei progetti educativi. La presentazione di questi strumenti è stata effettuata attraverso l’analisi di due progetti educativi in due difficili realtà romane:il carcere minorile della capitale ed il carcere di Rebibbia. Il primo progetto ha coinvolto sei giovani detenuti i quali, dopo alcuni laboratori (giardinaggio, botanica antica, tecnica del calco), hanno ridato vita ad un antico giardino di una villa romana ricostruito presso il Museo della Civiltà romana. La seconda esperienza, ancora in fase di progettazione, coinvolgerà alcuni detenuti del carcere di Rebibbia nell’allestimento di un Museo Archeologico all’interno dello stesso penitenziario. L’ultimo intervento della mattinata, dal titolo La didattica ad personam. Esperienze di educazione museale con il pubblico delle Università degli Adulti, presentato da Alba Trombini, dimostra ancora una volta la sua professionalità divergente, che lavora non tanto con il pubblico generico ma con la persona cioè con il visitatore fatto di mente, corpo, spirito ed emotività. Alba Trombini e la Provincia di Modena dimostrano di guardare avanti, di lavorare in profondità, secondo la filosofia dei piccoli numeri, ma sicuramente dei risultanti importanti. Ancora un esempio di come il patrimonio culturale possa essere socialmente utile, secondo gli intendimenti di origine anglosassone.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con l’intervento di Maria Xanthoudaki del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, dal titolo EST Educare alla scienza ed alla tecnologia: un progetto per il rapporto fra museo, scuola e territorio. Le attività prevedono la distribuzione ai professori di un kit educativo da utilizzarsi in classe, seguito da un pulmino della Scienza per alcune sperimentazioni ed una fase conclusiva con la visita al Museo. Cristiana Zanassi, coordinatrice del Settore Didattico del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, ha esposto la relazione dal titolo Dentro e fuori dal Museo. Dalla ricerca alla didattica presentando il Parco archeologico e Museo aperto della Terramare di Montale. Il rinvenimento di un abitato dell’età del bronzo è stato il pretesto per la costruzione del parco archeologico, ove è stata ricostruita, a grandezza naturale, una parte del villaggio con le fortificazioni, abitazioni, armi, utensili, arredi. Il parco propone un percorso per le scolaresche con la sperimentazione pratica di uno scavo archeologico e la conseguente visita agli spazi ricostruiti. Numerose le iniziative domenicali, per le famiglie e per gli adulti, con la realizzazione dimostrazioni di archeologia sperimentale.
Elena Ciresola ha presentato l’intervento dal titolo Formazione dell’arte del ‘900 e contemporanea nel progetto culturale tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena territorio e scuole. Durante le esposizioni temporanee la fruizione delle opere, attraverso percorsi strutturati, mira a condurre le scolaresche a rielaborarli graficamente. La giornata si è conclusa con la relazione di Vincenzo Simone (Settore Educazione al Patrimonio Culturale della Città di Torino) dal titolo Dalla didattica museale all’educazione al patrimonio culturale. L’esperienza della Città di Torino con il quale ha illustrato il percorso svolto negli ultimi anni da una pubblica amministrazione che si è posta il problema di come creare un legame tra i cittadini ovvero i tanti pubblici e il patrimonio culturale del territorio di appartenenza.
La giornata è stato un momento stimolate per il confronto e la riflessione critica su un elemento sicuramente innovativo nell’ambito dell’educazione al patrimonio cultuale: il museo sta dialogando con il territorio in una logica di sistema?

valeria cecchetto e roberta opassi


AL MUSEO PER IMPARARE, ESPERIENZE DIDATTICHE PER GIOVANI ED ADULTI: 19 maggio 2005, Modena-Fondazione Collegio San Carlo – Via San Carlo, 5. Per informazioni Elisa Schifani Corfini ufficio Cultura – Provincia di Modena tel 059.209.558 – fax 059.209.458

[exibart]

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