Categorie: didattica

didattica_interviste | Didattica di frontiera

di - 24 Settembre 2010
Quando e come è nata la sezione didattica del Pav?
Assieme al Parco o in un secondo momento?

Il programma dei laboratori del Pav
nasce nel 2005 a cura di Tea Taramino che, con il gruppo di lavoro, ha
prefigurato l’avvio delle attività di laboratorio per (l’allora) progetto in
formazione. Il Pav nasce da un concetto artistico di Piero Gilardi, è prima di
tutto un “contenuto” focalizzato sui processi dell’arte del vivente che si
esprime con modalità relazionali e molto interessato ad ambiti
multidisciplinari. Dal 2006, anno dell’inaugurazione di Trèfle – quadrifoglio di 20 metri di
diametro fatto di terra e ricoperto d’erba, opera ambientale di Dominique
Gonzalez-Foerster – l’attività con il pubblico è iniziata con la rassegna Nuovi
orizzonti urbani

e proseguita in sedi nomadi fino all’inaugurazione del museo avvenuta nel 2008.
Da allora, con la conduzione di Valentina Salati ed Emanuela Romano, il Pav
propone programmi permanenti in ambito educativo per scuole e gruppi, oltre che
formazione per i giovani e gli adulti. I regolari workshop condotti dagli
artisti impegnati nel programma espositivo rappresentano ormai una peculiarità
delle attività del Pav.


Quanto la bellezza e la specificità
del luogo influenza e ispira le vostre proposte

e il rapporto con il pubblico?

I 23mila mq del
Pav contengono in esterno, oltre a Trèfle, le installazioni ambientali di artisti come Andrea Caretto & Raffaella
Spagna ed Emmanuel Louisgrand, mentre lo spazio paesaggistico erboso si sta formando. Giovani alberi, stagni con piante
acquatiche, arbusti, bambù e un roseto lungo tutto il perimetro dell’area sono
ideali per l’insediamento di insetti, rane e uccelli. Le attività di
laboratorio sono svolte in atelier ma anche in esterno, sotto una pergola. Gli
stessi materiali che utilizziamo in laboratorio spesso provengono dalla collina
erbosa, sede di biodiversità vegetale preservata e lasciata crescere prima
d’essere sfalciata solo due volte l’anno. Seguiamo anche nelle attività le
sollecitazioni delle stagioni e del clima, del tempo che nel parco scorre con
una diversa intensità rispetto alle arterie stradali e alla ferrovia che ci
passano vicino. Il Parco d’Arte Vivente è nato su un’area ex industriale inserita
nel territorio urbano, e proprio questa trasformazione è l’aspetto che ci
interessa continuamente sviluppare. Siamo un po’ un luogo di frontiera…

Il contesto torinese, da alcuni anni particolarmente
creativo e propenso “a fare rete”, che sollecitazioni apporta?

I dipartimenti educazione della città sono
condotti da persone estremamente preparate, intelligenti, con le quali è un
vero piacere collaborare. Come nel caso del progetto Zonarte, la rassegna promossa
dalla Fondazione per
l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ospitata in aprile dalla Fondazione Merz.
In quest’occasione tutti i principali dipartimenti educazione hanno collaborato
in attività di laboratorio. Sono stati giorni intensi e proficui per gli scambi
e le relazioni attivate e per l’interesse dimostrato dai numerosissimi
partecipanti: dieci giorni di legami
tra le persone veicolati attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea.

Progetti e novità per l’anno scolastico appena partito?

Le attività di laboratorio quest’anno
prevedono un’indagine sul “mondo corporale”, il tema della stagione espositiva
con la direzione
artistica di Piero Gilardi, curata da Claudio Cravero, che
vedrà la presenza di artisti come Marta De Menezes, Ettore Favini ed Eduardo
Kac. Tutti questi artisti saranno impegnati, oltre a presentare i loro lavori,
in giornate di workshop con il pubblico. Le attività, in generale, seguono le prassi
indicate dall’arte relazionale, con l’obiettivo di creare nuovi impulsi di
partecipazione attiva della cittadinanza alla vita culturale e al dibattito
sulle urgenze ambientali affrontate attraverso il linguaggio artistico. Spesso
i contenuti dei laboratori nel quotidiano si trasformano in risultati
spontanei, contribuendo alla necessità di immaginare comportamenti nuovi. A
questo proposito, gli ambiti toccati dalle attività rivolte alle scuole e al
pubblico interessato a un apprendimento continuo e permanente sono strutturate
in pluridisciplinari campi d’indagine: Biologia Creativa, Microsguardi,
Ibridazioni e Paesaggi, quattro ambiti d’approfondimento che permettono di
sperimentare l’arte con uno sguardo al contesto ambientale e sociale.

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al Pav

a cura di annalisa trasatti


PAV – Parco d’Arte Vivente

Via Giordano Bruno, 31 (zona
Filadelfia) – 10134 Torino

Responsabile attività educative
e formative
: Orietta Brombin

Orario: da mercoledì a venerdì ore
15-18; sabato e domenica ore 12-19

Ingresso: intero € 3; ridotto € 2

Info: tel. +39 0113182235; info@parcoartevivente.it; www.parcoartevivente.it

[exibart]

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