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didattica_interviste La didattica del contemporaneo a Palermo
didattica
È ufficiale, esiste un fenomeno Sicilia della didattica museale del contemporaneo e soprattutto ha voglia di fare rete. Dopo Gibellina e Catania, la voce a Sergio Alessandro, direttore del Riso di Palermo...
Partendo dal fatto che siete
una giovane sezione didattica, qual è il progetto alle spalle e come si è
concretizzato all’interno del museo?
Il nostro settore educazione è
giovane ma ha significativamente avviato la sua attività nel 2008, prima ancora
dell’inaugurazione della sede espositiva di Palazzo Riso (febbraio 2009). Lo
scopo primario è stato quello di rafforzare il coinvolgimento e la
consapevolezza di gruppi cittadini, palermitani e siciliani, rispetto
all’apertura del nuovo museo, che in seguito hanno dato vita all’Associazione
Amici di Riso. Contestualmente si è svolta un’intensa attività volta al
coinvolgimento delle scuole superiori per la diffusione dei linguaggi dell’arte
contemporanea, nonché agli studenti delle scuole elementari e medie con
l’attivazione di laboratori di primo approccio pratico all’arte contemporanea.
Oggi il programma didattico del museo è strutturato in modo più sistematico e
continuativo: il costante coinvolgimento della scuola, dell’università e
dell’accademia ha rafforzato e ampliato il legame del museo con il pubblico.
Quali i maestri teorici e le
istituzioni museali di riferimento?
Non c’è la
ricerca di un modello univoco, piuttosto la volontà di guardare a istituzioni
significative, già impegnate nel settore da anni (quali il Mart, il Castello di
Rivoli o l’Associazione Bruno Munari) con il fine di pervenire a una nostra
specifica identità del lavoro, rispondendo così alle esigenze di un museo
regionale. L’idea di partenza è proporsi come struttura vivente, luogo di
scambio e dialogo, nella consapevolezza metodologica che la partecipazione
attiva è la più idonea all’apprendimento. L’obiettivo precipuo del Museo Riso è
quello di presentarsi come uno spazio familiare e dinamico, in grado di rinnovarsi
al cambiare ciclico delle sue esposizioni.
A chi si rivolgono le vostre
proposte educative e quali sono le principali proposte in corso?
La caratteristica principale del nostro programma educativo è la capacità di
diversificarsi per coinvolgere tutto il pubblico: dai nonni ai nipoti.
Quotidianamente, in due fasce orarie diverse, vengono offerti percorsi d’arte
guidati alle mostre in corso; ogni domenica, inoltre, si propongono laboratori
pratico-creativi a tema per il pubblico dei più piccoli. Per i ragazzi delle
scuole medie e superiori si realizzano percorsi d’arte tematici che, muovendosi
da un approccio introduttivo e trasversale all’arte contemporanea, sono
finalizzati a creare un avvicinamento tra i giovani, l’istituzione museale e le
tendenze artistiche contemporanee. Durante l’ultima mostra, Essential
Experiences, si
sono svolti nelle scuole elementari attività laboratoriali che, partendo
dall’osservazione e dalle associazioni immaginative delle opere esposte, si
sono incentrati sulla rielaborazione personale di alcune delle linee guida
della mostra – il tempo, la narrazione e l’autorappresentazione – attraverso
l’impiego di tecniche e materiali diversi. In collaborazione con gli Amici del
Museo Riso, periodicamente vengono organizzati incontri con artisti e curatori,
conferenze e seminari per gli appassionati e non solo.
Particolarmente sentito,
immagino, sia il rapporto con la città, il centro storico e i suoi quartieri.
Sono in atto progetti specifici per i pubblici anche non scolastici, in età
adolescenziale, per adulti o per stranieri?
Palazzo Riso è un edificio del
centro storico: chi vive in tale, particolare ambiente urbano è per noi,
ovviamente, un pubblico “mirato” e “preferenziale”. Inoltre, essendo spesso
complessa e diversificata l’utenza, si è preferito iniziare coinvolgendo
proprio le scuole, in modo che fossero gli stessi scolari a veicolare al
pubblico adulto l’affezione al museo. Tale forte attenzione al quartiere si è
spinta, inoltre, verso l’attivazione di varie collaborazioni e sinergie con
istituzioni e fondazioni che nel quartiere stesso sono presenti e operano,
avendo ospitato, ad esempio, alcune sezioni delle nostre mostre (ricordo qui la
Fondazione Sambuca per Passaggi in Sicilia e Palazzo Abatellis per Essential Experiences). Anche l’uso della nuova
tecnologia applicata alla conoscenza del patrimonio culturale è, per noi, un
fondamentale mezzo informativo, che ci consente di erogare servizi a valore
aggiunto di carattere formativo, informativo e ludico-ricreativo. Da gennaio di
quest’anno, infatti, il museo ha attivato un sistema, chiamato Exploro, che, utilizzando una nuova e
innovativa generazione di totem multimediali, permette agli utenti del museo,
così come ai passanti, di scaricare sul proprio cellulare sia la guida
interattiva (italiano/inglese) dell’esposizione in corso che, più in generale,
informazioni culturali e turistiche sulla città di Palermo.
Palazzo Riso, si propone come
capofila del progetto di Museo Diffuso, coinvolgendo altre realtà regionali con
una serie di attività di respiro internazionale. Questa relazione è attiva
anche tra le sezioni didattiche? Certamente, siamo in costante dialogo con la sezione
didattica della Fondazione Puglisi Cosentino di Catania, con la quale abbiamo
collaborato per la divulgazione nelle scuole dell’arte contemporanea in
Sicilia, e per il progetto Itinerario del Contemporaneo in Sicilia. Nuove collaborazioni, per
esempio con il museo civico di Gibellina, saranno attivate con il progetto Germogli
di Riso, che
prevede l’esposizione delle opere della collezione di Riso in sette siti del
territorio siciliano.
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La
didattica catanese
Divulgare
a Gibellina
a cura di annalisa trasatti
Riso – Settore educazione
Via Incoronazione, 11 – 90134 Palermo
Orario: da martedì a domenica ore 10-20; giovedì e venerdì ore 10-22
Ingresso: € 5; ridotto € 3
Catalogo Skira
Info: tel. +39 091320532; fax +39 0916090166; dipartimentoeducazione@palazzoriso.it; www.palazzoriso.it
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