Categorie: didattica

didattica_interviste | La Pinacoteca di Brera

di - 28 Ottobre 2004

La didattica museale alla Pinacoteca di Brera può vantare una storia importante: negli anni Cinquanta le attività progettate da Fernanda Wittgens, poi Bruno Munari con i laboratori Giocare con l’arte e ancora Renate Eco con Il Laboratorio del Loggiato. Attualmente è in atto il progetto Alla Scoperta di Brera. Di cosa si tratta?
Alla scoperta di Brera è nato nel 1994 come esperienza pilota, ideato e realizzato da due funzionari della Soprintendenza, Emanuela Daffra ed io, in stretta collaborazione con un gruppo di esperti in didattica museale, quali Pia Antonini, Tiziana Marino, Silvia Mascheroni e Cristina Moretti, ognuno con proprie competenze e specificità professionali. Il risultato dei primi anni di sperimentazione ha portato ad un progetto interdisciplinare e alla realizzazione di una pubblicazione rivolta agli insegnanti, nella quale sono raccolte schede di lavoro e griglie progettuali con le quali i docenti possono seguire e collaborare nel lavoro.

Qual è la caratteristica principale del progetto Alla Scoperta di Brera?
Ogni insegnante, che con la propria classe primaria ha deciso di frequentare la Pinacoteca di Brera attraverso questo progetto, deve iscriversi fin dal giugno precedente l’anno scolastico corrente e stipulare con la Soprintendenza una convenzione, nella quale entrambe le parti si impegnano a collaborare insieme. Gli insegnanti, ancorando il progetto alla programmazione curricolare, diventano i veri mediatori dell’esperienza didattica: si impegnano con l’istituzione museale a lavorare insieme con i bambini non solo nelle sale della Pinacoteca ma anche -e soprattutto- in classe con momenti idonei alla formazione dei prerequisiti e di recupero dell’attività svolta con gli operatori museali e ancora con attività di verifica fondamentali per il corretto svolgimento del progetto. Durante tutto l’anno scolastico i docenti sono inoltre impegnati a frequentare un corso di formazione, prima, e di aggiornamento negli anni successivi per programmare insieme l’attività e adattare lo schema comune del progetto ai singoli casi scolastici. A fine anno scolastico, un momento di verifica finale analizza i punti di criticità sia nella progettazione che nella gestione del progetto educativo.

Come si articola il progetto nel corso dell’anno scolastico?
Alla scoperta di Brera, progettato per le scuole elementari di Milano, è strutturato in un percorso didattico che può durare fino a 4 anni, dalla seconda alla quinta classe primaria. Ogni gruppo classe deve aderire al progetto almeno per 2 anni così da permettere lo sviluppo nel tempo di abilità e competenze, di carattere interdisciplinare e secondo un metodo didattico costruito su un curricolo progressivo. Dopo un primo itinerario comune a tutti i gradi scolastici Gli spazi e gli oggetti -finalizzato a conoscere lo spazio museale e sue caratteristiche specifiche- gli alunni seguono almeno un percorso, a carattere tematico, graduato secondo una progressione in complessità nell’acquisizione di conoscenze e competenze.

Quali altre attività educative promuovono i Servizi educativi della Pinacoteca di Brera?
Ci sono almeno 2 iniziative importanti per la realtà della Pinacoteca: entrambi sono progetti educativi condivisi tra musei per affrontare, sul territorio lombardo, la tematica dello spazio museale secondo finalità e obiettivi comuni di educazione al patrimonio culturale. Il progettoIl Palazzo, ideato assieme a Renata Casarini, responsabile dei Servizi educativi del Palazzo Ducale di Mantova, per valorizzare il concetto di museo in Palazzo Ducale in quanto residenza dei Gonzaga e del complesso di Brera come palazzo dei gesuiti e di successive e diversificate istituzioni laiche ed infine museo statale. Un secondo progetto realizzato in partenariato con il Museo Poldi Pezzoli di Milano amplia il concetto casa-museo. Una novità per l’anno scolastico 2004-05 offerto al pubblico scolastico delle classi primarie è un progetto sulle tecniche artistiche ideato e progettato da una restauratrice dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma, Michela Palazzo, e da una storica dell’arte, Cristina Moretti, proprio per unire competenze e punti di vista diversi ma di necessità assimilabili per conoscere l’operatività artistica dei pittori.

Un ruolo importante in questo panorama è quello degli Assistenti tecnici museali. Come è valorizzata la loro identità professionale nel vostro specifico?
Gli assistenti tecnici museali sono figure nuove nel panorama italiano: nel 2001 hanno vinto un concorso nazionale con contratto a tempo determinato e part-time con funzioni di vigilanza e custodia nelle sale museali, di accoglienza e spiegazione al pubblico del contenuto museale. Inoltre queste figure professionali possono svolgere mansioni specifiche per rispondere alle peculiari esigenze di ciascuna sede museale: a Brera, fatto salvo il servizio di custodia sono valorizzati con attività diversificate che si raccolgono sotto il nome di Brera si racconta: un progetto culturale pensato per offrire al pubblico adulto la possibilità di osservare e conoscere alcune opere presenti in Pinacoteca attraverso lo strumento delle visite tematiche gratuite oppure visite in lingua inglese ai capolavori braidensi o ancora visite appositamente progettate per pubblici diversamente abili.

Traguardi futuri?
Stiamo lavorando per realizzare progetti educativi in collaborazione con l’Università e soprattutto, nel corso dei prossimi anni, vorremmo rivolgerci con attività specifiche agli istituti superiori.

intervista a cura di roberta opassi


Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Milano
Pinacoteca di Brera, via Brera 28, Milano,
tel. 02.72263219; Responsabile Servizi educativi: dott.ssa Sandra Sicoli; e-mail: didattica.artimi@arti.beniculturali.it ; www.brera.beniculturali.it/pinacoteca/didattica/index.php


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