Com’è stata organizzata la settimana formativa?
Il programma è stato molto intenso e ha tenuto impegnati me e i miei nove colleghi partecipanti al progetto in cinque giorni non-stop di visite guidate, scambi, workshop e discussioni. Passando da un museo di arte contemporanea a uno di arte medievale, abbiamo alternato momenti di interazione a momenti puramente laboratoriali, in cui eravamo chiamati a interagire con le opere e con il contesto storico in cui erano state prodotte. Il risultato è stato un felice caos informativo, in cui ricevevamo più input e stimoli contemporaneamente.
Cosa è emerso da questo “felice caos informativo”?
Da questo fiume nozionistico è emerso come sempre più le risorse didattiche dell’arte si stiano pian piano adeguando agli standard europei, anche in una realtà neo-europea come quella della Repubblica Ceca. Il follow-up che ne sta seguendo è una riflessione personale fra tutti i docenti e gli educatori partecipanti al progetto (Portogallo, Lussemburgo, Turchia, Francia e Spagna) su come il museo possa interagire e completare la formazione degli studenti nei vari Paesi europei, provando a chiedere agli stessi studenti come vorrebbero che fosse il loro museo ideale.
Che consiglio ti senti di dare ai tanti colleghi e studenti che vogliano mettersi in gioco e fare un’esperienza formativa all’estero?
Il progetto Lifelong learning programme è una realtà ancora da sfruttare. Al momento le possibilità sono ancora davvero molte e ogni mese c’è un nuovo progetto che viene realizzato proprio per mettere in comunicazione il mondo degli educatori e le altre realtà didattiche europee. I progetti si dividono fra visite di studio, partenariati, progetti Grundtvig e Comenius per la formazione degli insegnanti e i più conosciuti progetti Leonardo ed Erasmus. La possibilità di accesso ai fondi europei è inoltre rivolta a coloro che volessero ospitare nella propria associazione/museo/realtà locale un progetto di studio, mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse. L’invito, quindi, è quello di cogliere l’occasione e di aprirsi a queste importanti possibilità che ci vengono fornite, visto il crescente interesse della Comunità Europea nei confronti della didattica dell’arte museale, ancora un po’ bistrattata nei piccoli e grandi centri del Belpaese.
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a cura di annalisa trasatti
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