Anche quest’anno si è rinnovata la collaborazione fra il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fiera Internazionale del Libro di Torino.
Wall drawing Volti nella Folla – Faces in the crowd, ovvero arte, letteratura, scienza e tecnologia a connotare le strade del Bookstock Village 2009. Un insieme di percorsi utili ad attivare l’incontro con l’alterità, la relazione tra
Io e gli altri.
Il 16 e 17 maggio, ad aiutare gli operatori del dipartimento, sono intervenuti gli allievi degli istituti superiori della Regione Piemonte e in particolare con la classe 4 F del Primo Liceo Artistico di Torino.
Obiettivo: un wall drawing ispirato alla perfezione euclidea delle composizioni astratte di
Mondrian. Un reticolo ordinato di figure geometriche in cui si situano i volti nella folla. Dettagli di fisonomie dipinte sulle pareti che dialogano con la purezza dei colori primari. Sulle pareti bianche, la forza straordinaria dell’impianto scandito dal colore nero che, nel dar corpo alle linee, evidenzia il ritmo, configurando spazi perfettamente ortogonali (un omaggio anche alla geometrica precisione della mappa topografica della città di Torino). Una speciale collocazione per un’ideale galleria di ritratti celebri, dettagli fisiognomici di personaggi eccellenti, scrittori, poeti, scienziati, artisti visivi.
Lunedì 18 maggio, il dipartimento, nella persona della sua responsabile capo Anna Pironti, a Urbino, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, giusto accanto alla mostra su
Raffaello, ha presentato un progetto formativo unico in Italia, frutto della collaborazione fra l’Accademia di Belle Arti di Urbino, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli e la Soprintendenza di Urbino. Si tratta del nuovo Biennio Specialistico in Comunicazione e Didattica dell’Arte, che raccoglie la sfida di formare figure professionali altamente specializzate da destinare a musei ed enti preposti alla conservazione e tutela dei beni culturali.
Con questo progetto si apre una nuova prospettiva, che vuole raccogliere la visione culturale del Rinascimento, facendola incontrare con l’arte contemporanea. Una proposta nata dalla creazione di una rete virtuosa di professionisti e istituzioni che concorrono, secondo specifiche competenze, alla progettualità già configurata all’interno di
Edu©Arte, un protocollo d’intesa sottoscritto fra soggetti istituzionali e rappresentanti di musei, università e accademie per la definizione di curricula formativi adeguati alle necessità del museo contemporaneo.
In particolare, tra l’Accademia di Belle Arti e il Dipartimento Educazione di Rivoli è già stato sottoscritto un accordo per definire, all’interno del Biennio, una programmazione specifica, che traduce la cultura del museo in saperi e competenze specialistici, da coniugare con l’impianto didattico e operativo dell’Accademia. L’incontro di presentazione a Urbino è stato l’occasione non solo per presentare il Biennio, ma anche per ribadire l’importanza della funzione educativa nel contesto museale, e quanto essa necessiti di una definitiva e giusta collocazione nel mondo della formazione. “Madrina” dell’eccezionale evento è stata Catterina Seia, responsabile progetto Unicredit & Art.
Per concludere, un evento degno di nota che ha visto il dipartimento intervenire per la riapertura del Liceo Darwin di Rivoli lunedì 4 maggio. Per l’occasione sono stati organizzati due eventi collettivi dedicati alla memoria dello studente Vito Scafidi, con il coinvolgimento di tutti i ragazzi della scuola. Direttamente dalle menti e dalle mani dei compagni di scuola, un fiume di lettere è sgorgato e si espanso in giardino, per tradurre in parole un pensiero per Vito.
Il cordone d’alluminio, materiale plastico, duttile, rilucente come inchiostro fluido, come acqua che scorre – mentre scrive de-scrive – invade lo spazio fisico, realizzando la scultura in orizzontale. La parola pensata, pronunciata, costruita si dilata mentre si configura in una forma organizzata. Grazie al potere evocativo delle parole, il ricordo di Vito potrà espandersi, in senso fisico e metaforico, mentre nel suo dipanarsi il percorso realizzato diventerà memoria collettiva.
E ancora l’albero come forma simbolica, capace di connettere la terra al cielo, accomuna moltissime culture. Dalla tradizione orientale giunge a noi l’
Albero dei desideri, che al Liceo Darwin sarà proposto come albero della memoria. Si tratta di un rituale che assegna all’albero la capacità di diventare elemento di connessione, trasmissione e scambio. Ancora una volta, i pensieri e le parole prendono forma.
In questo caso, le parole in memoria di Vito saranno scritte su fogli di carta di riso solubile in acqua, racchiusi da asticelle di legno, collocate nella terra attorno al tronco. In altre parole, s’intende affidare all’albero (radici, fusto, chioma) la capacità di accogliere pensieri, memorie e desideri succhiandoli direttamente dalla terra attraverso il sistema linfatico e di trasferirli nella dimensione alta e aerea, per affidarli al vento e all’infinito, attraverso i rami e le foglie.