A conclusione di due progetti europei complementari, alcune giornate di studio sono state dedicate all’educazione museale internazionale.
La rassegna si è aperta con il convegno
I giovani e l’educazione nei musei europei: un’indagine critica, a cura di Eccom – Centro Europeo per l’Organizzazione e il Management Culturale e Ibc – Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
Il progetto è partito dal presupposto che i musei, soprattutto quelli dedicati all’arte contemporanea, sono luoghi particolarmente adatti a innescare processi di apprendimento nei giovani. Spazi diversi dalle aule scolastiche e lontani dalle regole e dalle coercizioni degli ambienti accademici, i musei sono luoghi dov’è più facile acquisire competenze come la comunicazione o la capacità di lavorare in gruppo. Inoltre, il confronto con l’arte, con le sue tematiche provocatorie, aiuta i giovani a capire la società e la cultura contemporanea, promuovendo in tal modo forme di cittadinanza attiva e di dialogo interculturale.
A seguire, è stato presentato
Identikit, un progetto didattico multimediale sull’identità nell’arte contemporanea, a cura di
Didart. Fra i relatori, Paola Vassalli, responsabile servizi educativi del PalaExpo, Maurizio Finotto, dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, Cristina Francucci del Mambo e Silvana Sola della Cooperativa Giannino Stoppani. Anche Didart è un progetto europeo, che nasce nel 2002 con l’intento di realizzare una rete plurilingue e transnazionale sulla didattica dell’arte, dove possano incontrarsi e interagire le esperienze più significative a livello continentale.
Nel weekend, a Palazzo sono iniziati gli
Identikit workshop: laboratori in cui i bambini vengono invitati a raccontare il sé attraverso il proprio corpo. L’attività prende avvio da
Corpo, body, cuerpo…, un libro per ragazzi costituito da immagini tratte da albi illustrati, dalla storia dell’arte, da libri di fotografia.
Un libro dalla struttura aperta, che può esser sfogliato, smembrato, letto e poi ricomposto secondo modi e narrazioni sempre nuove. Cinque gli itinerari tracciati: “who am I?”, “beyond my body”, “look inside look outside”, “may I try it on”, “taking shape”. Ma infinite e imprevedibili sono le storie che possono nascere.
Dopo l’incontro con il libro, i bambini si sono cimentati nella creazione di un “
identikit di un’emozione“, lavorando sulle espressioni e la gestualità corporea. I più piccoli invece osservano, attraverso il gioco del
Mirroring, come cambia il viso a seconda dello stato d’animo.