Una mostra sull’opera grafica di un genio assoluto del Rinascimento tedesco, Albrecht Dürer (Norimberga 1471 – 1528) e sui suoi legami con la pittura italiana, ricca di capolavori provenienti, per la maggior parte, dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e inseriti in un progetto espositivo e curatoriale di grande qualità. E in occasione di una mostra dedicata ad un artista di tale calibro, l’offerta didattica delle Scuderie del Quirinale si fa particolarmente ricca, coinvolgendo anche altri enti e istituzioni. Accanto al Laboratorio d’Arte della Sezione Didattica dell’Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con Francesca Romana Mastroianni, infatti, è prevista un’ampia scelta di attività per gli adulti, le famiglie e i ragazzi da 8 a 12 anni e per le scuole, in collaborazione con la Biblioteca Europea e il Goethe Institute. Restando, però, entro i limiti dello spazio espositivo, l’offerta didattica propone la formula classica visita animata alla mostra e laboratorio d’arte, continuando a cogliere i frutti di una metodologia solida e sperimentata nel tempo, che si pone l’obiettivo di incoraggiare l’interazione tra i giovani e l’arte stimolando in loro un rapporto creativo con l’opera attraverso la sua lettura formale, la sua valutazione, la sperimentazione pratica e la rielaborazione personale dei mezzi e degli strumenti artistici.
Tre sono i laboratori che approfondiscono la riflessione su altrettanti temi importanti della mostra, ospitati in uno spazio creativo molto accogliente, allegro, ben arredato e ricco di strumenti artistici e didattici: libri, opere, matite, colori, computer e strani oggetti.
Tra questi due cubi a dimensione bambino sulle cui facce sono raffigurati gli studi di anatomia di Dürer, oggetti che stimolando l’interazione ludica introducono i più piccoli ai precetti della misurazione e rappresentazione del corpo umano a partire da una domanda semplice e immediata: Di che misura sei?. Verticale, orizzontale e obliquo, invece, è il titolo del laboratorio sulla sperimentazione del segno e del gesto, del disegno e dell’incisione, che offre ai bambini della scuola primaria l’opportunità di sperimentare l’uso degli strumenti grafici ed incisori. In questo caso l’oggetto più che strano è particolarmente affascinante trattandosi di un torchio calcografico, mentre nel laboratorio pensato per gli alunni della scuola secondaria inferiore, Se fossi un oggetto… vorrei essere il tuo, gli strumenti da utilizzare sono molti e provengono direttamente dalla vita quotidiana: un paio di forbici, una penna, un cappello, una candela. I ragazzi riflettono sulla possibilità di immaginare e interpretare gli oggetti comuni come simboli per esprimere messaggi segreti, o raffigurare addirittura il proprio carattere, flemmatico, collerico o sanguigno, a partire dalla lettura formale di uno dei capolavori esposti, Melanconia I del 1514, che offre poi lo spunto per una vera e propria caccia al tesoro in mostra, alla ricerca di simboli e significati nascosti da svelare. E chissà che in questo modo qualcuno di loro non riesca a catturare i segreti alchemici della pietra filosofale…
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www.goethe.de/duerer
sonia grossi
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