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E’ quello che fa Massimo Sansavini, artista “fabbricafiabe” di Forlì. Col suo simpatico accento romagnolo mi ha detto che gli piace costruirle per tutti i bambini, quelli che lo sono davvero e quelli che si nascondono dentro i grandi. I suoi pannelli magici e le sue sculture s’ispirano a favole di ogni parte del mondo, che Massimo colleziona cercando i punti in comune tra le une e le altre. Così ha scoperto che da qualsiasi paese provengano, servono sempre alla stessa cosa: a educare chi le ascolta, grande o bambino che sia, attraverso la paura, il dolore, la gioia. Tutto è di legno nei racconti di Massimo. Lo sono i personaggi: streghe, principesse, cavalieri, matrigne e animali; e anche i luoghi in cui vivono: case, castelli, palazzi e boschi incantati. Il “Fabbricafiabe” li compone come se fossero puzzle, con una tecnica a metà tra la pittura e la scultura. Prima prepara la base del pannello, una grande tavola di legno dipinta con una specie di bomboletta “spruzzacolore”, l’aerografo. Poi, con lame, seghe e coltellini speciali, inizia a ritagliare tanti pezzetti di legno, li colora uno ad uno e li incastra nella tavola, dove magicamente formano le figure. E’ quindi il momento di decorarle con materiali brillanti, come cristalli, marmi e foglie d’oro. Un’ultima verniciatina con resine lucide o gomme liquide (che fanno sembrare queste opere molto simili ai giocattoli di gomma…) e la favola è bell’e pronta per essere raccontata! A questo punto manca solo una cosa: un luogo adatto per farla vedere e sentire a tante persone, con grandi pareti dove attaccare i pannelli e stanze spaziose per sistemare le sculture. In poche parole un Museo, la casa delle opere d’arte. Per farvi vedere alcune delle sue, Massimo ha scelto l’Oratorio di San Sebastiano a Forlì, che ospita la mostra “Favole dell’Est”. Favole a regola d’arte, s’intende, con tanto di streghe, principesse e cavalieri dai nomi curiosi. Come Baba Jaga la strega e i suoi animali parlanti; la bella Vasilisa e la sua bambola magica; la principessa che non rideva mai e lo Zarevic sempre a caccia di avventure. La cosa più incredibile è che le “Favole dell’Est” non solo si ascoltano ma si toccano, scompongo e rimontano come volete. Innanzitutto una guida (o l’artista in persona) vi racconta la fiaba che dà il nome al pannello. Poi tocca a voi ricostruirlo, incastrando i pezzetti nella tavola come fa il Fabbricafiabe. Potete anche divertirvi con le sue sculture, a portata di mano e snodabili come giocattoli. Basta infine prenotare per andare a curiosare nell’”Atelier” di Massimo, il laboratorio dove sono nate tutte le opere della mostra. Ah dimenticavo, prima di andar via vi fanno anche un regalo: un poster bellissimo con il pannello di Massimo a forma di cuore. Per finire un consiglio a mamme e professori: non dimenticate di acquistare il catalogo, con tutte le favole dell’est e le foto dei pezzi in mostra.
Germana Mudanò
“Favole dell’Est”, fino al 17 giugno, Forlì Oratorio di San Sebastano, P.zza Guido da Montefeltro; tutti i giorni, tranne lunedì, ore 9.30-12.30 e 16-19, ingresso libero. Info 0543/722222, prenot. 0543/712600. www.sansavini.it . Catalogo edizioni Torcular L.40.000.
[exibart]
Molto interessante l’arte di Massimo Sansavini, artista “fabbricafiabe”di Forlì. Per educare chi le compone e scompone, come mossero mosaici, usa il legno. I personaggi sono quelli delle fiabe, i luoghi in cui vivono : case, castelli, palazzi e boschi incantati. I colori sono molto belli ed è originale il modo di raccontare favole.