La Fondazione Mazzotta di Milano ce ne dà l’occasione riunendo una serie di dipinti e disegni delle donne che Toulouse ha conosciuto o anche solo ammirato nella sua vita. Non pensate subito male … non si trattava di un playboy da strapazzo ma di una figura che per la sua piccola statura e soprattutto a causa di gravi problemi alle gambe decise, nella vita, di mettersi come dire da parte.
E proprio questo angolo che si è creato è stato probabilmente la sua salvezza nonché il luogo dove sono nati tutti i suoi capolavori.
Provate a pensare ai lunghi giorni in qui la febbre o il morbillo ci tiene rinchiusi in cameretta… non resta che ascoltare le voci, i rumori, le cose che ci accadono intorno e magari fantasticarci sopra per far scatenare la fantasia al posto nostro! In un certo senso così faceva Henry dai tavolini dei cabaret e dei locali come le Chat Noir o il Circo dove amava passare le serate parigine. Se avete visto il film Mouline Rouge avete provato anche voi la sensazione di turbinio e festa che inondava i clienti dei locali della Belle Epoque… dei veri e propri circhi per lo sfavillio, le musiche e il numero di figuranti! Erano luoghi in cui bisognava assolutamente tuffarsi, lasciarsi , immergersi per capirne il vero senso…
Proprio per questo motivo al tempo non mancarono i critici verso questi luoghi considerati poco seri, ma a Toulouse questo non è mai interessato! La sua missione era quella di fare un reportage di quella vita brillante quanto artificiosa e lui ci riuscì usando i colori più intensi che conosceva, la linea più scattante ed elegante che uscì dalla sua matita ma soprattutto svelando l’intimità e i pensieri dei personaggi, soprattutto quando si trattava delle sue amate donne.
Da dietro quei buffi occhialetti tondi riuscì a leggere l’animo di ballerine, nobildonne e prostitute senza fare distinzioni. . Accanto a quelle immortalate in veri e propri ritratti, quali la contessa Adèle e le amiche di famiglia come Mlle Dihau, spiccano per la loro immediatezza opere popolate da ballerine come la Goulue e Jane Avril, popolane come Carmen la Rossa, attrici e cantanti come Yvette Guilbert, May Belfort e Marcelle Lender, intellettuali come Misia Natanson, sua grande amica, e prostitute come Marcelle e Rolande. Le opere che vi aspettano, quindi, in mostra saranno in grado di raccontarvi affascinati storie personali e di un epoca, nonché ognuna di esse vi svelerà un po’ dell’autore che le create, dei suoi amori e dolori, della sua disperazione ma anche della sua joix de vivre…
La Sezione Didattica della Fondazione è stata la prima a sbizzarrirsi organizzando visite e laboratori che permetteranno a grandi e piccoli di rivivere le atmosfere di Montmartre, dei cabarets, dei café-concerts e di incontrare, attraverso le opere in mostra, i protagonisti della vita notturna della Parigi fin de siècle. Musiche originali del tempo, teatrini e laboratori di litografici vi aspettano e in concomitanza con il Festival dei bambini del Piccolo Teatro di Milano (20 novembre – 23 dicembre) si organizzeranno anche alcuni cicli di attività creative, visite, workshop e laboratori a metà strada tra teatro e pittura. Per chi non potrà andare alla mostra o meglio chi ne uscirà affascinato dal 24 ottobre sarà a disposizione all’indirizzo www.mostra.artv.it una grande novità: un servizio di “tutoring on line”, gestito dagli stessi operatori didattici, che risponderà a domande e curiosità per tutto il periodo espositivo.
Che lo spettacolo abbia inizio…
Informazioni dettagliate
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Annalisa Trasatti
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