Categorie: didattica

laboratorio didattico | L’Invention du monde – L’invenzione del mondo | Parigi, Atelier des enfants del Pompidou

di - 22 Marzo 2004

Gli uomini da sempre hanno cercato di rappresentare il mondo, per conoscerlo meglio. Si è cercato di sfidarlo, superando le leggi dettate dalla superstizione. Menti illustri hanno calcolato nei minimi dettagli viaggi alla scoperta di terre lontane e fra mappe e cartografie è stato reso visibile ciò che fino a qualche anno prima sarebbe sembrato impossibile.
L’esposizione della Galerie des enfants mostra altri mondi possibili, quelli degli artisti che si sono cimentati in queste rappresentazioni. La prima carta geografica è stata realizzata dai Babilonesi circa 2500 anni fa, dove Babilonia è sita al centro circondata da un mare immenso, ma da allora si sono conosciuti Paesi lontani e l’uomo ha perfino varcato le porte dello spazio esplorando altri pianeti.
La geografia per molti bambini è un territorio ostico da apprendere, e per venire incontro alle esigenze dei più, ecco cosa hanno inventato al Beaubourg di Parigi. Nella hall del Centre Pompidou un’enorme mondo-pavimento attende i pigri viaggiatori che in un solo passo superano le frontiere più lontane e dall’Europa si trovano in un batti baleno in America, o con due passi o poco più in Asia. All’interno della Galleria è esposto L’Universo dell’artista africano Frédéric Bruly-Bouabré che ha rappresentato il miracolo del sole nel 1987-1988, mentre Alain Jacquet nella sua opera Riflessi dell’uovo d’oro immagina la terra vista dal cielo riprendendo una fotografia scattata dal satellite e trasformandola in un uovo. Ma nell’esposizione sono presenti anche artisti italiani come Claudio Parmiggiani che con la serie di tavole Zoogeografiche del 1968 ha scovato una Eurasia in una singolare macchia sul dorso di una vacca a forma di Europa e Asia, mentre Alighiero e Boetti nella Mappa del 1972 ha rappresentato la terra dove i Paesi sono raffigurati dalle loro bandiere. Questa opera è stata cucita a mano da alcune donne dell’Afghanistan. Luciano Fabro nell’Italia dell’emigrante si è ispirato alla forma di stivale dell’Italia e con lacci di diverso materiale ha cercato di esprimere le correnti migratorie delle numerose regioni italiane. Si scopre così che tutti i bambini del mondo conoscono la forma simpatica dell’Italia e che i bambini francesi scherzando si avvicinano alla forma dello stivale dicendo – Che puzza!.
Sicuramente una delle opere che più ha entusiasmato i piccoli Beaubourg è il Vulcano Fuji San II, (l’originale è alto 3776 m ed è il simbolo del Giappone), di David Renaud opera del 2003 in cui un tappeto di moquette rosso sembra emergere dalle viscere della terra proprio come un vulcano in eruzione con i suoi anelli di lava rossa fiammante. Ma non poteva mancare il più conosciuto Globo terrestre Blu di Yves Klein ricoperto dal suo IKB (International Blue Klein). Il mondo blu di Klein risale all’esperienza del cosmonauta Youri Gagarine che scoprì nel 1961 il colore blu della terra vista dal cielo; basti ricordare che i 2/3 della superficie terrestre è formata dai mari e dagli oceani. Un’opera che merita attenzione è quella del libraio, pittore, editore Marcel Broodthaers che ha creato il più piccolo atlante del mondo che misura 4cm per 2,5cm con il sottotitolo Atlante per artisti e militari. Dalla visita nella Galleria i piccoli sono condotti nello spazio dell’Atelier des enfants, attrezzato con tutti i materiali e le riproduzioni di cartine geografiche e fisiche. Qui un’operatrice didattica conduce i bambini alla costruzione di un mondo della fantasia in un percorso strutturato di laboratorio che i bambini difficilmente dimenticheranno.

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L’invention du monde: Galerie des enfants, Centre Pompidou-Parigi. Fino all’8 Marzo 2004. L’esposizione è aperta dalle 11:00 alle 19:00 tutti i giorni tranne in martedì. Ogni domenica dalle 15:00 ci sono le Visite in famiglia.
Per informazioni e prenotazioni tel. 0033.01.44.78.49.13 Web www.centrepompidou.fr/agenda/enfants


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