Categorie: didattica

Memorie giocose

di - 21 Marzo 2003

Il giocattolo è la prima iniziazione all’arte scriveva Baudelaire e non c’è veramente da dargli torto; anzi si potrebbe dire che esso è il prodotto di un’arte corale di adulti e bambini. Sì perché ad un bambino in realtà è sufficiente l’immaginazione per trasformare un bastone nella spada di re Artù, per poi mutarlo in fido destriero; ma proprio l’immaginario dei bambini, se colto dal sapere manuale degli adulti, può trasformarsi in oggetti che rendono eterne le storie inventate, le avventure desiderate, le reinvenzioni del quotidiano. Tutto questo con forme e materiali che rispecchiano il luogo e l’epoca in cui quel giocattolo è nato. Ed è proprio un affascinante percorso storico quello proposto dal Museo del giocattolo e del bambino di Milano che dal balocco artigianale del XVIII secolo ripercorre, con oltre duemila esemplari, i mutamenti sociali e culturali che, fino agli anni ’60, hanno condizionato il modo di giocare e di fantasticare dei bambini. Attraverso la nascita di fervori e ideali, l’imporsi di progressi tecnologici e di conquiste scientifiche, il mutare delle aspirazioni all’interno del tessuto sociale, mutavano lentamente i confini della fantasia. Raccontano l’uguaglianza violata dal pregiudizio degli adulti, i giocattoli esposti al Museo della Memoria Giocosa gestito dal Comune di Roma. La collezione trae origine da quelli ricevuti da bambino da Fritz Billing Hoenisberg, come gli automi e le automobili della Lehman e della Tipp/co, riusciti a sfuggire alle requisizioni della Germania Hitleriana. Giocattoli cattivi, secondo l’odio nazista, colpevoli di essere stati fabbricati da aziende di proprietà ebrea. Fritz Billing volle continuare a raccogliere giochi fabbricati in tutto il mondo. Il risultato è una raccolta datata dal 1900 al 1960 che abbraccia giocattoli americani asiatici ed europei offrendo alla memoria l’immagine di mondi solo apparentemente distanti. E’ allo stesso tempo dono e promessa mantenuta il Museo del giocattolo Pietro Piraino di Palermo: promessa fatta da Pietro Piraino Papoff al bimbo che era stato e alla sua infanzia difficile. Da quelle privazioni è nata la voglia di offrire, a chi lo desiderasse, materiale per sognare, studiando, recuperando ed esponendo più di seicento tra bambole, giocattoli etnici e della civiltà contadina, cavalli a dondolo e automobili a pedali e così via. Un dono divenuto progetto per l’infanzia, patrocinato tra gli altri dall’UNICEFF, volto ad educare i bambini all’ interculturalità. Nella storia di questi musei traspare quanto i giocattoli lascino negli adulti segni indelebili, una nostalgia che diviene voglia di tramandare quelli che sono per ognuno primo terreno di conquiste, oggetti da scoprire, da possedere e condividere, amici silenziosi che ci hanno aiutato ad esorcizzare paure e insicurezze, insegnanti pazienti e mai invadenti, testimoni del fatto che, rubando le parole a Shiller, quando l’essere umano gioca allora è veramente libero, perché lo fa seguendo le proprie regole.

link correlati
www.museodelgiocattolo.it
www.museodelgiocattolo.org
http://web.tiscali.it/memoriagiocosa

daniela mangini


MUSEO DEL GIOCATTOLO E DEL BAMBINO: presso Martinitt e Stelline Via Pitteri, 56 Milano. Orario di apertura 9:30/12:30-15/18; nei giorni festivi l’ingresso è gratuito ai minori di 14 anni. Visite guidate per gruppi superiori alle 20 persone. Laboratori domenicali di impostazione munariana: 16 marzo- pronti partenza e via, costruzione macchinine, treni camion insieme ai papà; 30 marzo- Tutti al circo, costruzione giocattolo acrobata trapezista con materiale di recupero. Età dai 4 ai 14 anni, orario di inizio 15,30, è necessaria la prenotazione. telefax 0226411585 e-mail museodelgiocatt@tin.it
LA MEMORIA GIOCOSA- MUSEO DI GIOCHI E GIOCATTOLI: Via Vincenzo Coronelli 24-26°, Roma. Orario di apertura al pubblico dal mercoledì al venerdì ore 15:00/19:00; sabato e domenica ore 10.00/12:00 -15:00/19:00. Telefax: 06 21700782 e-mail memoriagiocosa@subbass.net
ASSOCIAZIONE MUSEO DEL GIOCATTOLO PIETRO PIRAINO: Via Bandiera 99, Palermo. Visite solo su prenotazione il martedì, giovedì, sabato ore10:00/13:00

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