Come e quando è nata la sezione didattica della Galleria Estense?
La Galleria Estense ha offerto, alle scuole della città, fin dagli anni settanta, visite guidate ma l’esigenza, di adottare nuove forme d’incontro con i suoi fruitori, primi fra tutti i ragazzi della scuola dell’obbligo, ha portato ad elaborare e sperimentare, negli anni ottanta nuovi percorsi a superamento della semplice visita guidata. Si delineava cosi, nel 1994 l’attuale sezione didattica della Galleria Estense
Qual è il ruolo attuale?
E’ un ruolo prioritario nel progetto di fruizione e diffusione del patrimonio storico artistico della Galleria. L’evoluzione dei nostri programmi ruota intorno a più proposte, per i diversi pubblici. Per la scuola, che considera il museo uno dei luoghi privilegiati
Da chi è formata e che formazione hanno gli operatori?
La Sezione didattica è coordinata da un Funzionario della Soprintendenza per il P.S.A.D di Modena e Reggio Emilia, laureata in pedagogia e con un perfezionamento in Didattica Museale. Si avvale, inoltre, della collaborazione a contratto di tre operatori didattici esterni: 1 laureato in Lettere e Conservazione dei Beni Culturali e 2 insegnanti di scuola.
Quali i vostri metodi?
La metodologia adottata è, per tutti, quella del gioco e della narrazione o racconto. Il gioco, se ben indirizzato e finalizzato, diviene rinforzo per un apprendimento, apparentemente casuale e spontaneo. Nell’incontro con l’opera d’arte bambini e ragazzi sono stimolati all’osservazione, al confronto; L’esperienza fin ora condotta alla Galleria Estense ha visto emergere anche una propria forma di narrazione giocosa, attraverso la quale contenuti altrimenti complessi risultano più facilmente fruibili; ed è così che l’operatore nei percorsi ha maturato la capacità di elaborare la forma museo in chiave di racconto narrato.
Ci rivolgiamo a bambini, ragazzi, adulti, portatori di disagio psichico.
Con le scuole vi è, per scelta metodologica, un rapporto di ampia disponibilità e attenzione nel fornire informazioni dettagliate, suggerimenti e sussidi didattici ma spesso l’utilizzo degli spazi e dei percorsi a disposizione è stato molto superficiale. I rapporti con le associazioni, sono notevolmente cresciuti negli ultimi anni, con un contributo ad iniziative in corso, al contrario i rapporti con l’università e le sezioni didattiche della Provincia e della Regione sono pressoché nulli.
Stiamo assistendo ad un reale boom della didattica dell’ arte in Italia?
Sicuramente l’attenzione rivolta alla didattica dell’arte è notevolmente aumentata nell’ultimo ventennio, portando in anni recenti a sviluppare strategie per un approccio corretto all’educazione
Quali i progetti futuri, le novità o i cambiamenti in atto?.
La nostra sezione didattica integrando le iniziative già in corso, prevede nel prossimo futuro di garantire dei percorsi stabili per categorie disagiate ( non vedenti e disagio psichico). E’ inoltre in corso di progettazione un aula didattica presso il Palazzo Ducale di Sassuolo con un percorso-laboratorio legato all’arte contemporanea che avrà inizio ad ottobre.
intervista a cura di annalisa trasatti
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