Come e quando è nata la Sezione Didattica del Museo?
L’attività è iniziata in forma pionieristica nel 1984, per volere di Gabriella Belli, Direttrice del Mart. Le linee guida furono tracciate ancora nel 1990 con l’avvio dei laboratori di educazione permanente ai linguaggi visivo e plastico, di incontri storico-artistici, corsi di aggiornamento, mostre didattiche e laboratori annessi alle mostre del Mart. Nel giro di cinque anni, da un solo laboratorio si è passati a quattro, di cui tre funzionanti a Palazzo delle Albere a Trento e uno all’Archivio del ‘900 o alla Casa Museo Depero (le altre due sedi del Mart) a Rovereto.
Qual è il ruolo attuale della Sezione Didattica, all’interno del progetto di diffusione dell’arte contemporanea del MART, e come si è evoluto nel tempo? L’attività didattica è finalizzata a valorizzare il patrimonio artistico del museo, facilitare la comprensione e la fruizione dell’opera d’arte moderna e contemporanea per il fine
Da chi è formata e che formazione ed esperienze professionali hanno gli operatori?
Lo staff della Sezione didattica è composto da un responsabile e coordinatore dei progetti, due assistenti al coordinamento, un’assistente ai laboratori didattici, una segretaria, e circa 30 operatori didattici. L’operatore che conduce gli incontri non ha un ruolo progettuale. Essendo condotti su vasta scala, i progetti sono ideati, condotti e
Qual è la vostra offerta didattica (percorsi, laboratori, corsi di aggiornamento, stage, incontri) e la metodologia adottata?
Le attività della Sezione didattica si dividono in temporanee e permanenti. Le prime sono legate alle collezioni del Mart e le seconde alle mostre e agli eventi temporanei. Attualmente l’attività comprende: visite guidate alle mostre, incontri tematici, storico-artistici, laboratori metodologici (come si legge un quadro e l’ambiguità dell’immagine), laboratori dell’immagine, del linguaggio plastico, del cinema di animazione, dello spazio architettonico. Il laboratorio è finalizzata alla lettura dell’opera d’arte. Si tratta di una propedeutica al comprendere attraverso il fare. Le attività fruitivo-critiche e operative di scomposizione e ricomposizione dell’immagine non prevedono un risultato artistico, né il prodotto finito (che si attua nella scuola), ma sono funzionali ad un approccio razionale alla scoperta della progettualità dell’artista, del processo creativo e del significato dell’opera d’arte. I laboratori sono per gli studenti, ma anche motivo di riflessione per gli insegnanti quale modello operativo cui rapportarsi per una didattica costruttivista, che tende a costruire significati invece
A quale pubblico vi rivolgete ? Quali sono i rapporti con le Università, le scuole, le Associazioni e le altre Sezioni didattiche della provincia e Regione?
L’utenza del museo è composta di scolari, insegnanti, circoli, associazioni, ragazzi, famiglie e adulti. Numerose sono le collaborazioni con l’Università, le scuole, le associazioni.
La convenzione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento ha portato alla realizzazione del tirocinio Didattica museale, svolto per quattro anni consecutivi. Dal 1990 al 2002 il Mart ha collaborato con l’Iprase (l’IRRSAE nazionale) per i corsi di aggiornamento e formazione che sono stati tenuti annualmente. Dal 2002, con l’accreditamento del Servizio Istruzione della Provincia di Trento, il Mart è diventata agenzia formativa. Numerosi corsi patrocinati dal museo, sono stati progettati e svolti dalla sottoscritta, in parte al Mart, in parte negli Istituti comprensivi e nelle Scuole materne. Con la Galleria di Arte Contemporanea di Trento è in atto una convenzione didattica. Da cinque anni è in funzione la collaborazione con l’Associazione Sclerosi multipla di Trento. Su richiesta delle sezioni didattiche del museo Pecci di Prato e del Museo di Rivoli di Torino abbiamo partecipato come relatori a due convegni sulla didattica museale.
Come percepisce l’attuale panorama italiano? Stiamo assistendo ad un reale “boom” della didattica dell’arte?
Indubbiamente la didattica dei musei è in piena espansione. Bisogna però distinguere chi privilegia forme di animazione da chi ha un impianto didattico che prevede obiettivi cognitivi e forme di rielaborazione autonoma. Con i bambini non si tratta di “giocare con l’arte”, sebbene il gioco, come l’arte, è formativo perché contempla regole e trasgressioni. Si tratta di trovare strategie semplici, nella salvaguardia di obiettivi alti.
Nel 2002-2003, con l’apertura del Polo di Rovereto, in Corso Bettini, la Sezione didattica ha raddoppiato il progetto educativo. Due infatti sono diventati le sedi delle attività: Palazzo delle Albere a Trento (la sede storica dove è nata la didattica nel 1984) e la nuova sede museale progettata da Mario Botta, in corso Bettini. Il punto di forza della sezione didattica, di un’educazione permanente all’arte si confronterà con l’offerta di una didattica virtuale, un’educazione on-line con proposte da gestire autonomamente o collegate al progetto didattico del museo. Il futuro vedrà impegnata la sezione nel mantenimento e nella promozione di nuove sinergie con scuole, università, enti e associazioni pubbliche e private.
intervista a cura di annalisa trasatti
Artista concettuale e pioniere dell’arte multimediale, Tullio Brunone ha da sempre svolto una ricerca artistica rigorosa sullo sviluppo tecnologico e…
Si è spenta oggi Mathelda Balatresi: nata in Toscana nel 1937, napoletana d’adozione, è stata un’artista elegante e potente, dalla…
Il programma 2025 promosso dal Comune di Barcellona promette un percorso espositivo tra arte, design, fotografia e cinema, con proposte…
Maurizio Cattelan curerà, insieme a Sam Stourdzé, una mostra all’Accademia di Francia a Roma: negli spazi di Villa Medici, la…
Sergio Bonelli pubblica una nuova graphic novel dedicata alla straordinaria vita di Otama Kiyohara, pioniera nell’integrazione tra arte orientale e…
A Milano nasce la Fondazione Emilio Scanavino, per celebrare un maestro del Novecento: si inaugura con una mostra che racconta…