Come e quando è nata la Sezione Didattica di Museion?
Tralasciando le guide tradizionali per interessati, a Museion offriamo percorsi e laboratori per scolaresche dal 1994. Museion (fondato nel 1987) probabilmente è stato il primo luogo in Alto Adige con un’offerta didattica continuativa. Allora però non si poteva parlare di una sezione vera e propria, legata organicamente alla gestione complessiva del museo. Solo verso la fine degli anni Novanta le attività didattiche furono integrate in un nuovo concetto d’orientamento verso i visitatori.
Ció nonostante fino ad ora non c’è una persona assunta a tempo indeterminato per questo settore.
Qual’è il ruolo attuale delle vostre attività ed iniziative all’interno del progetto culturale del Museo?
La consapevolezza dell’importanza delle attività didattiche è cresciuta in questi ultimi anni. Questo dipende dal cambiamento di alcuni punti di vista: in primo luogo per noi fin dall’inizio è stato importante sviluppare i vari approcci di didattica dell’arte da un punto di vista scolastico verso una vera alternativa che tenesse conto del luogo specifico, che è il museo. Partendo da questa prospettiva avvenne l’inserimento delle nostre iniziative in una visione più ampia di un museo attivamente a disposizione dei visitatori. La didattica quindi fa parte di una serie di servizi, che il museo offre agli interessati d’ogni età. Questi servizi, che a mio avviso devono essere gestiti dall’interno, a loro volta hanno un riscontro positivo sull’immagine pubblica dell’istituzione.
Da chi è formata e che formazione professionale hanno gli operatori?
Al momento il team progettuale è composto da me e da Ivo Corrà. Si aggiungono altri due collaboratori che ci aiutano nello svolgimento delle attività. Fino ad ora abbiamo collaborato con persone di diversa provenienza: con studenti o laureandi in scienze della formazione, storia dell’arte, delle accademie di belle arti. Per noi l’esperienza lavorativa ricopre la stessa importanza della qualificazione professionale.
Qual’è la vostra offerta didattica e la metodologia da voi adottata?
Per la nostra metodologia, partiamo dal fatto che l’arte contemporanea è oggi un fenomeno molto eterogeneo. Per questo abbiamo bisogno di metodi didattici sempre diversi, appropriati all’arte stessa, alle situazioni espositive e alle diverse fasce d’età. Non esiste un concetto didattico applicabile a tutte le espressioni dell’arte. Tradizionalmente abbiamo uno scambio proficuo con l’ambito culturale di lingua tedesca e con le esperienze fatte lì. In ogni caso, il più delle volte elaboriamo i nostri concetti partendo da ciò che gli artisti ci mostrano in loco attraverso le loro opere.
A quale pubblico vi rivolgete? Quali sono i rapporti con le Università, le Scuole, le Associazioni?
Un museo (anche di arte contemporanea) può raggiungere oggi un pubblico molto ampio, ma deve giocare un ruolo attivo e non passivo nei confronti di tutti quelli che sono interessati ai suoi temi. Non importa con chi abbiamo a che fare, se con artisti, insegnanti, studenti, scolari, bambini, genitori o altri visitatori: noi privilegiamo l’idea di un museo come un luogo di discussione e scambio di opinioni rispetto ad uno di mera ricezione passiva.
Quali i progetti futuri, le novità o i cambiamenti in atto?
Museion è situato fin dalla sua fondazione in locali provvisori. Di conseguenza per motivi di spazio non c’è un’esposizione permanente. Nel prossimo futuro sarà realizzato un nuovo edificio per Museion a Bolzano. Anche se non vogliamo misurarci con una grande istituzione come il MART a Rovereto, questo passo aprirà nuove ed emozionanti prospettive per la nostra sezione.
intervista a cura di annalisa trasatti
Gli Egizi e i doni del Nilo: al Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi, una mostra con 24 preziosi…
Sulla spiaggia di Marzocca di Senigallia torna per la quattordicesima edizione la notte dedicata all’architettura, alle arti e al design:…
Allo Spazio Tempesta di Recanati, una mostra raccoglie una serie di cartoline realizzate da artisti, amici ed ex studenti di…
Si svolgerà a Napoli, nel 2026, la prima Biennale dell’Acqua del Mediterraneo, con artisti, architetti e attivisti: presentato il work…
Sguardo al programma di Frieze Seoul, tra performance, film e talk sui temi caldi del presente. Ben oltre i confini…
A Palazzo delle Paure, fino al 24 novembre, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Baj, Bruno Munari, Arturo Vermi, Ugo La…
Visualizza commenti
insomma la solita storia "il museo a disposizione dei visitatori" ma/però "non c'è una persona assunta a tempo indeterminato per questo settore" poi chiaramente il team progettuale è rigorosamente scisso dalla bassa manovalanza che si fa il mazzo tutti i giorni e la metodologia? in pratica un sarchiapone (definibile come essere mutante non identificato utile a situazioni e scopi diversi)
un operatore