Categorie: Diritto

LAW IS ART!

di - 16 Luglio 2019
I galleristi italiani attendevano ormai da tempo delle linee guida che consentissero di dissipare gli innumerevoli dubbi in tema di diritto di seguito.
Il 1° febbraio 2019, con la pubblicazione del Vademecum della SIAE, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo. Tuttavia, se pur è ammirevole lo sforzo e l’impegno profuso dagli autori per mettere ordine rispetto ad una prassi sinora poco chiara, il tema del diritto di seguito resta ancora oggi di grande attualità e in certi casi fonte di perplessità tra gli addetti ai lavori.
L’annosa questione sull’applicazione del diritto di seguito alle vendite di opere d’arte ha da sempre allarmato i galleristi, molti dei quali hanno talvolta preferito – per ragioni di opportunità – corrispondere tale compenso (destinato agli artisti) alla SIAE anche nei casi in cui lo stesso non risultasse dovuto.
Facendo un passo indietro, come noto il diritto di seguito nasce in Francia come strumento di carattere sociale, nel tempo plasmato sino a ricomprenderne l’attuale finalità: la tutela e la valorizzazione della creazione artistica, ed in particolare delle opere figurative.
Il diritto di seguito consente, infatti, all’artista (e ai suoi eredi) di trarre un vantaggio economico dall’incremento di valore acquisito dalle opere ad ogni vendita successiva alla prima. Per vendita successiva alla prima cessione si intende quella effettuata con l’intervento, in qualità di venditori, acquirenti o intermediari, di soggetti che operano professionalmente nel mercato dell’arte (tipicamente le case d’asta e le gallerie d’arte).
Quando l’opera viene immessa per la prima volta sul mercato, il gallerista interviene quale semplice trait d’union tra il genio creativo dell’artista e l’oggetto del desiderio del collezionista, e non certo come un banale rivenditore. In tale sua veste, il gallerista che rispetta semplici regole formali e sostanziali (in primis un dossier documentale completo: es. contratto e documentazione fiscale) non dovrebbe avere alcun tema di applicazione del diritto di seguito sulla vendita dell’opera.
Kader Attia, Noise, silence, 2017 Courtesy Galleria Continua / San Gimignano Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana Photo by: Ela Bialkowska
Va senz’altro riconosciuto al Vademecum il merito di aver individuato le modalità operative e le diverse tipologie contrattuali che possono regolare i rapporti tra i soggetti coinvolti nella cessione delle opere, e da cui dipende l’applicazione del diritto di seguito.
Il tema del diritto di seguito non è però certamente l’unica questione sul tavolo delle gallerie italiane.
Pensiamo ad esempio alle difficoltà che una galleria meno strutturata riscontra per poter aprire una sede all’estero o per guadagnarsi – talvolta a fatica – l’accesso alle fiere internazionali più prestigiose. I costi di partecipazione ai grandi eventi fieristici internazionali sono così elevati da essere proibitivi per le gallerie minori, cui di fatto è precluso l’accesso. Non è un caso che le fiere di primo livello siano sempre frequentate dagli stessi grandi nomi.
Vi è di più. Se una galleria italiana cede un’opera ad un collezionista italiano e l’opera si trova in Italia, la vendita sconta l’Iva al 22% (fatta eccezione per l’ipotesi di cessione diretta da parte dell’artista, cui si applica l’aliquota agevolata al 10%). Al contrario, in altre giurisdizioni – anche molto vicine alla nostra – le aliquote Iva applicabili alla medesima fattispecie risultano sensibilmente inferiori (ad esempio, in Svizzera 7,7%). Non solo, la galleria che importa in Italia un’opera da un Paese extra-UE sconta l’Iva all’importazione pari al 10%, mentre in altri Paesi l’Iva all’importazione è nettamente inferiore (ad esempio, Francia: 5,5%).
I temi sollevati – sui quali un intervento legislativo sarebbe auspicabile – rappresentano unicamente degli spunti di riflessione che non esauriscono tutte le criticità che rendono purtroppo meno competitive le nostre gallerie sul mercato internazionale.
Il Vademecum rappresenta, dunque, solo un tassello di un mosaico ancora incompleto.
Gabriella Cracolici e Emanuela Rollino
LAW IS ART è una rubrica realizzata in collaborazione con LCA Studio Legale / Gruppo Arte

Le sue ricerche si inquadrano in una prospettiva fenomenologica, che tende a riconnettere l'interesse per una filosofia dell'esperienza alla tematica wittgensteiniana dei giochi linguistici.

Articoli recenti

  • Mostre

Vedere il mondo e catturarlo: un’intervista a Steve McCurry

In occasione della mostra UPLANDS&ICONS, che inaugurerà il prossimo 6 dicembre a Biella, Steve McCurry ci parla delle emozioni dietro…

30 Novembre 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Alla Fondazione Galleria Milano ha aperto l’archivio Somaré, con un’antologica dedicata al pittore

La Fondazione Galleria Milano presenta la mostra dedicata alla pittura di Sandro Somarè, inaugurando l’Archivio e il catalogo ragionato di…

29 Novembre 2024 21:00
  • Arte contemporanea

Arte, corpo e territorio: l’opera di Irene Coppola per il Premio Ca’ del Bosco

Irene Coppola ha vinto il premio di Scultura Ca’ del Bosco, con una installazione site specific per l’azienda vinicola nel…

29 Novembre 2024 19:04
  • Mercato

Dal TEFAF al NMWA di Tokyo: nuova casa per il capolavoro di Lavinia Fontana

Il ritratto di Antonietta Gonzales è stato acquisito dal National Museum of Western Art di Tokyo. A marzo era in…

29 Novembre 2024 17:10
  • Arte contemporanea
  • Mostre

Ernesto Morales, atmosfere di luce: la mostra al Rothko Museum in Lettonia

Al Rothko Museum di Daugavpils, in Lettonia, una mostra dell’artista argentino Ernesto Morales: 30 opere per indagare il mistero universale…

29 Novembre 2024 16:51
  • Arte contemporanea

Maurizio Cattelan sarà il curatore di una mostra enciclopedica al Centre Pompidou-Metz

Se il Pompidou di Parigi chiude, la sede di Metz festeggia 15 anni con una super mostra curata da Maurizio…

29 Novembre 2024 13:39