Si rivolge con completezza e cura alla scena artistica romana il numero 28 di Arte e Critica. Lo ‘speciale-roma’ si apre con riferimenti ai due artisti forse più interessanti che operano sul panorama capitolino: Elisabetta Benassi (un’intervista a cura di Lorenzo Benedetti) e Daniele Puppi, entrambi giovani videoartisti. Per la particolare attenzione alla tematica del ‘luogo’ (o del ‘non luogo’), Elena Fierli pone il relazione l’operato di Gea Casolaro, Valentina Coccetti e Giovanna Trento. Le questioni di ‘identità’ portano Daniela Bigi (curatrice dello speciale assieme a Simona Cresci) ad analizzare il lavoro di quegli artisti che, a Roma naturalmente, lavorano utilizzando il proprio corpo come elemento d’ispirazione o addirittura come supporto; tra questi Francesco Impellizzeri, Caterina Notte, Daniela Perego, Chiara, Paolo Angelosanto, Alessandro Gianvenuti e gli stessi Puppi e Benassi.
Non manca a Roma, città della scultura e dei grandi volumi per eccellenza, un nutrito interesse per l’installazione e l’opera d’arte plastica. Tra gli artisti che si muovono in questa direzione sempre Daniela Bigi cita Maurizio Savini, con le sue sculture di chewing gum; Paolo Canevari, un po’ il padre spirituale di tutti i nuovi movimenti creativi romani dell’ultimissima generazione, gli affermati Bruna Esposito e Adrian Tranquilli fino ad arrivare
Cristiano Pintaldi è un’altra delle star artistiche della capitale. In un articolo di Elena Fierli il pittore romano viene messo a confronto con i colleghi Andrea Salvino e Gioacchino Pontrelli. Nelle pagine successive ampio spazio è dato ai fotografi (fotocreativi) di Roma: ancora Daniela Perego e poi Andrea Aquilanti, David D’Amore, Marco Baroncelli e Andrea Malizia mentre Emanuele Costanzo, Alessandro Gianvenuti, Fabrice de Nola, Chiara Passa e Rafael Pareja sono inseriti nel gruppo (che proprio a Roma è nato) di coloro che utilizzano le tecniche digitali.
Qual è l’immagine che la capitale veicola attraverso questo speciale? La Roma degli ultimi due lustri è senza dubbio una città in crescita dal punto di vista artistico, è individuabile una nuova generazione di artisti che hanno il coraggio e la consapevolezza per riuscire a confrontarsi con i mezzi più diversi; è individuabile – peraltro – una nuova generazione di critici nati nella prima metà dei Settanta. Il problema dell’Urbe rimane quello delle strutture e, più in generale, dell’atteggiamento: cosa sarebbe stato un Savini se fosse cresciuto nella Torino dei grandi musei d’arte contemporanea? Dove sarebbe arrivato Rafael Pareja con alle spalle qualche galleria milanese? Chi sarebbe oggi Adrian Tranquilli se collocato nel vivacissimo contesto napoletano?
La Roma degli anni ’90 è cresciuta indubbiamente ma rispetto al boom di Torino, al consolidarsi di Milano ed alla vitalità di Napoli questa crescita è, francamente, poca cosa.
Prima della lunga ed articolata sezione di news, recensioni e articoli, troviamo due interessanti interviste a pittori contemporanei: la coppia Vienna-based Muntean/Rosenblum e il bolognese Marco Neri.
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ma se vi chiamate ARTEeCRITICA perché non 'criticate' ?
Oppure la parola 'critica' non indica l'arte di interpretare l'arte ma indica la situazione 'critica' che ci circonda?
MBHA
le considerazione di M., Tonelli sulla situazione della città di Roma sono sfortunatamente molto molto condivisibili!
non è vero a me piace. E poi rompe il monopolio milanese...dovrebbe essere davvero un po piu critica pero'
questa e' una rivista nata gia' vecchia, e invecchia col tempo.
che stupidaggine e' il monopolio milanese??? e' come dire che uno non guarda la rai perche' la fanno a roma, per favore