Risk Arte oggi nasce nel 1990 secondo un progetto voluto ideato e diretto da Lucrezia De Domizio Durini. Mentre fino al 1997 usciva in formato tabloid, nel ’98 diventa rivista monografica. Una pubblicazione preziosa per chi ricerca una visione espansa dell’arte e della cultura contemporanea. La presenza di Risk si deve solo alla generosa collaborazione di prestigiosi intellettuali che mettono il proprio sapere al servizio dell’argomento progettato. La rivista, di altissimo pregio qualitativo, spezza i confini della comunicazione imposta dal profitto, non si installa nel mercato, ne lavora nel mercato. Come ci suggerisce la riflessione di Emanuel Dimas de Melo Pimenta: “Nel mondo fatto dai grandi media RISK cammina nel relativo limite”.
A fronte di un fagocitante gioco culturale che spinge a stati di nebbia psichica, o ad una specie di daltonismo acritico in cui tutte le luci e tutti i colori sono senza luci e senza colori, il pregio e la ricchezza della proposta di Risk è la continua messa in discussione e crisi dei linguaggi e delle possibilità artistiche dell’uomo.
Da qui l’idea di un progetto espressivamente libero, rischioso e basato sulla collaborazione comunicativa tra singoli individui e specifiche competenze disciplinari.
In questo numero, insieme alla miriade di stimoli che possiamo cogliere leggendo i saggi critici, è di particolare suggestione e bellezza la parte centrale della rivista. Lucrezia De Domizio Durini immagina infatti una zona in cui gli elementi compositivi, la luce fotografica, la luce della parole scritte e la luce delle carte trans-lucide, impressionano chi sfoglia mettendoci nella condizione di operare una sorta riflessione visiva sul concetto di materia e di comunicazione luminosa.
L’effetto è insieme delicato e inquietante.
Il prossimo numero di Risk sara’ dedicato al tema del “progetto”, progetto inteso come concezione di vita e realizzazioni di pensiero, a partire dai due grandi protagonisti della storia del colore: Newton e Goethe.
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n. 832 Dicembre 2000 di domus
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Tullio Pacifici
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Affascinante articolo su una rivista raffinatissima e non molto diffusa...non c'è che dire...ExibArt ha gusti fini...BRAVI!!!