La prima pagina del Giornale dell’Arte è dedicata alla figura di Jean-Hubert Martin, che è stato nominato consulente artistico del Museo del Presente, il nuovo museo d’arte contemporanea, che verrà inaugurato presso i gasometri della Bovisa di Milano. Finalmente giunge a compimento il progetto, intorno a cui si è tanto parlato negli anni passati ma nulla si è fatto, di dotare Milano di un museo d’arte contemporanea. Martin sarà il curatore delle mostre che vi si terranno nel primo triennio di attività. La sua collaborazione milanese sarà anche più ampia: dovrà proporre mostre anche per altre sedi e collaborare alla scelta delle opere per la collezione permanente del nuovo museo.
Il Giornale ne ricorda il prestigioso percorso e le sue scelte di curatore di mostre-evento e di direttore di musei dai programmi mai convenzionali, anzi talvolta “scandalosi”.
L’intervista, condotta da Ada Masoero, verte sulla tematica cruciale di quale ruolo deve svolgere nel contesto attuale il museo d’arte contemporanea. Un nuovo museo d’arte contemporanea secondo Martin ha il compito innanzi tutto di mostrare la situazione delle arti visive nel mondo intero, senza limitarsi all’arte presentata nel circuito di gallerie, musei, collezionisti europei e americani. Il curatore della mostra “Magiciens de la Terre” promette che porterà a Milano uno sguardo sull’arte mondiale più allargato rispetto a quello di molti suoi colleghi e libero dai pregiudizi eurocentristici e da atteggiamenti coloniali. Solo in questo modo un museo d’arte contemporanea può portare al pubblico l’arte più nuova. L’essenza del lavoro di Martin è la curiosità, “curiosità inarrestabile per la gente e per l’arte”. Curiosità sorella minore di meraviglia, il sentimento fondamentale da cui nasce secondo Aristotele il desiderio di conoscenza e la vocazione filosofica.
Il tema del ruolo del museo contemporaneo è il filo conduttore e argomento portante del numero di gennaio de Il Giornale. Un ampio intervento, nelle pagine interne, di Charles Jencks, architetto e critico padre spirituale del postmoderno, traccia il percorso che ha portato al Museo spettacolare di oggi, non più palazzo della memoria, cattedrale di culto e neppure centro commerciale, ma piuttosto nuova industria della cultura, banca, borsa valori, università. In prima pagina, di spalla, Luca Zan mette in evidenza le contraddizioni insite nel processo di introduzione di logiche economiche e manageriali nelle istituzioni museali. E’ “l’economia da manicomio” che sorge come conseguenza del fenomeno di spettacolarizzazione dei musei.
Un magicien per incantare la Bovisa, di Ada Masoero
Investire in musei eccitanti (ma avranno fatto i conti?), di Luca Zan
Più musei che cattedrali, di Charles Jencks…pagg 32-35
Inoltre in questo numero:Indice
In allegato al numero di gennaio:
Vernissage. Il fotogiornale dellíarte. Numero 12. Gennaio 2001.
Londra: Turner Prize. Caserta: Terrae-motus nella Reggia. Berlino: Jeff Koons. Roma: le prime 15 reclute nella caserma. Roma: di nuovo a casa i quderni giustiniani. New york: Nan Goldin.
Il Giornale di tutte le mostre del duemilauno. Il rapporto annuale specializzato de Il Giornale dell’Arte di gennaio è il calendario di tutte le mostre che si svolgeranno questíanno in Italia e all’estero.
L’Arte povera al Castello di Rivoli I vademecum del Giornale dellíarte sono guide per visite a mostre, musei ed eventi artistici di particolare rilievo. Il numero di gennaio non poteva che essere dedicato alla “rivoluzione poverista dell’universo”, documentata dalle 17 opere della collezione Stein acquisite dalla Fondazione CRT per il Castello di Rivoli e la Galleria Civica d’arte moderna e cotemporanea di Torino.
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Lavinia Garulli
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