A fine legislatura, tempo di bilanci per la Ministra per i beni e le attività culturali Giovanna Melandri. Il GDA la intervista chiedendo conto di alcune questioni lasciate irrisolte dal suo Ministero: il ripristino del testo originario della legge Pieraccini, manipolato in sede di formazione del Testo Unico (reati di contraffazione e alterazione ristretti ad opere che abbiano almeno cinquant’anni e di autore non vivente); il recupero dello spazio occupato dal Circolo Ufficiali nel Palazzo Barberini e sottratto alla Galleria Nazionale d’Arte Antica; la realizzazione delle dighe mobili nella laguna di Venezia; la tutela dei beni archeologici; l’assegnazione delle cariche di Soprintendenza in maggioranza ad architetti con proteste e sollevazione degli storici dell’arte. Il GDA pubblica a questo proposito a pag. 42 le lettere aperte degli storici dell’arte alla Ministra: dirigenti e funzionari dei Beni Culturali, studiosi e docenti universitari contro la preponderanza di ingegneri e architetti.
Nel corso dell’intervista la Ministra inoltre denuncia la totale assenza di interesse da parte del Polo delle Libertà per una politica culturale, e alla domanda se vorrebbe essere riconfermata ai Beni Culturali in caso di vittoria del Centrosinistra, divaga pur elogiando gli effetti positivi di una continuità di politica in questo settore. “Per decenni i Ministri dei Beni Culturali si consideravano temporaneamente parcheggiati in via del Collegio Romano in attesa di migliori incarichi. Riconsegno un Ministero non più marginale come nel passato”. Per il futuro, il GDA pubblica il risultato del totoministro lanciato nel numero scorso: se fossero i lettori del Giornale Dell’Arte a decidere, nella prossima legislatura siederebbe il primo ministro tecnico nella storia dei beni culturali: Antonio Paolucci, soprintendente per i Beni artistici di Firenze e supersoprintendente della Toscana.
Altre due importanti interviste meritano attenzione nel numero di aprile del GDA: Harald Szeemann parla, a due mesi dall’apertura della sua seconda Biennale a Venezia, a proposito della questione dell’organizzazione per padiglioni nazionali e della mostra internazionale, della prevalenza di video e installazioni sulla pittura, e della centralità conferita alla personalità di Beuys nell’edizione di quest’anno. Analogamente Saskia Bos, curatrice della seconda edizione della Berlin Biennale che si svolge dal 20 aprile al 20 giugno 2001, parla di un’edizione a maggiore apertura internazionale, della bocciatura della pittura, della riscoperta del clima anni Settanta, con video e installazioni. “Ma l’interattività con le opere non va confusa con l’intrattenimento disneyano” avverte la curatrice olandese.
In allegato al numero di aprile:
Vernissage. Il fotogiornale dell’arte. Numero 15. Aprile 2001.
Le immagini della performance di Vanessa Beecroft per l’inaugurazione della sezione destinata all’arte contemporanea del Museumquartier di Vienna.
Il Giornale dei dipinti antichi. Rapporto 2000-2001: le grandi mostre, il cinema e la pittura, i collezionisti, la critica, gli acquisti dei musei italiani e stranieri, gli antiquari, le fiere, le aste in tutto il mondo.
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