Un numero politico, sfrontato, polemico ed a tratti divertente questo del Giornale dell’arte.’Sgarbo a Sgarbi’ titola l’articolo di primo piano facendo riferimento alla scelta di Francesco Bonami, interprete dell’avanguardia artistica internazionale, per la direzione della Biennale. E sempre al più famoso dei sottosegretari che è dedicato l’articolo (rigorosamente senza firma) ‘Amici Miei’. In un’ampia paginata sono elencati tutti i conscenti veri o presunti del Vittorio nazionale: tra pittori, politici, editori e galleristi è delineata in maniera più che completa tutta la mappa delle conscenze di Sgarbi.
L’intervista di Franco Fanelli ad Achille Bonito Oliva è un fiume in piena. Il dialogo prende avvio da questioni partenopee, dai progetti di A.B.O. per quanto riguarda la Napoli di domani con uno, due o tre centri d’arte contemporanea, un centro video, un centro didattico… Le esilaranti dichiarazioni su Sgarbi confermano la frizzante zizzania tra i due critici mentre le perentorie dichiarazioni sulla prossima Documenta (sono cose che io ho fatto 10 anni fa), sulla mostra che a Rivoli celebrerà la Transavanguardia e sul critico Robert Hughes (“Ma chi è Hughes? Al massimo fa opinione le Mid-West di New York”) sottolineano il brillante stato di forma dell’Achille nazionale. Tra le righe una chicca: nel suo saggio di aggiornamento del famosissimo ‘Argan’, testo scolastico di storia dell’arte in uso da sempre in tutto il paese, Bonito Oliva si è spinto fino alle ultime generazioni: dall’anno prossimo gli studenti arriveranno ad approfondire Vanessa Beecroft e Maurizio Cattelan!
Nelle pagine interne ampio spazio alla ormai vexata quaestio dell’eredità di Federico Zeri. Un lungo articolo di Alessandro Martini presenta la figura di Antoni Gaudì, grande architetto catalano di cui quest’anno si festeggia l50enario dalla nascita, si parla anche di beatificazione. Interessante l’intervista di Marina Sorbello Alfons Hug, primo curatore non brasiliano della imminente Biennale di San Paolo. Il tedesco tende a ritagliarsi una posizione nettamente al di fuori del ‘cartello eurocentrico’ dei curatori d’arte contemporanea.
Nei paginoni centrali si parla di uomini, cariche, soprintendenze. Con tanto di mappa del nuovo potere artistico-politico dell’era berlusconi. Nel ‘Giornale delle Gallerie’ Franco Fanelli anticipa i tempi portanti di MiArt, fiera milanese d’arte contemporanea in apertura ad inizio maggio.
L’inserto Vernissage parla di collezismo (sull’onda della grande mostra a Siena) di design (in copertina c’è il mitico Ettore Sottsass) e di grandi mostre. L’altro inserto è, questo mese, il Giornale dei Tappeti
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Non posso dimenticare lo "sgarbo" di Sgarbi quando, quale presidente della " Rassegna Nazionale di Pittura- Premio Castello di Spezzano, Anno 2000 " alla quale ho partecipato quale artista espositore, il giorno della premiazione tutti eravamo in attesa del presidente per le premiazioni, lui non è venuto.
Una curiosita'. Interessante sapere che "Argan" e' usato ampiamente come testo didattico di storia dell' arte. Dove nelle universita' o licei artistici? Non mi risulta personalmente, forse ho perso qualcosa. Per quanto riguarda poi il fatto di essere stato aggiornato ed esteso agli ultimi personaggi tipo Vanessa Beecroft e Cattalan questa poi e' davvero una novita'.