23 agosto 2001

Numero 74, agosto/settembre 2001 ArteIn

 
In copertina: Mark Kostabi: l’artista californiano tra arte e marketing. All’interno ampi reportage sulle Biennali di Venezia e Valencia. La fiera di Basilea e resoconti dal mondo dell’arte a Pechino e Barcellona...

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Il numero di agosto e settembre di ArteIn, come d’altra parte tutte le riviste del settore in questi mesi, è dominato dall’argomento Biennale di Venezia, in corso nella città lagunare fino al 4 novembre. La rivista si apre con il consueto editoriale a quattro mani dei direttori Giancarlo Calcagni e Lorella Pagnucco Salvemini che affronta il difficile tema della globalizzazione, nell’arte come nella società. Il servizio a cui è dedicata la copertina è invece una lunga riflessione di Angelo Capasso sull’artista-business man Mark Kostabi, californiano residente in Italia da diversi anni. Il fenomeno Kostabi è visto come l’incarnazione di un nuovo tipo di artista, inserito nell’economia di mercato e capace di gestire con piglio da manager la propria produzione artistica, senza dimenticare la qualità della pittura.
Marta Marzotto firma l’articolo intitolato “Serenissima Mondanità”, in cui il mondo del jet set la fa da padrone, a Venezia come a Roma. Seguono poi due interessanti reportage: sulla prima edizione della Biennale Valenciana, descritta come un evento intriso di spettacolarità e incentrato sul cross-over dei linguaggi, e sul panorama artistico della vivace Barcellona.
Una consistente sezione della rivista è dedicata, come dicevamo, alla Biennale di Venezia e si apre con un attacco in piena regola sferrato dalla Pagnucco Salvemini contro una manifestazione ritenuta monotona e priva di un pensiero critico forte. Non tanto diversa l’opinione della critica americana Barbara Rose che parla impietosamente di “cattivo gusto, bruttezza e miseria” salvando solo pochissimi artisti, tra cui il polacco Leon Tarasewicz e lo spagnolo Javier Perez. Più sereno e riflessivo l’’articolo di Lola Bonora, fondatrice dello storico Centro di arte video di Ferrara, che commenta la presenza dell’arte elettronica in Biennale tracciando un bilancio tutto sommato positivo. Altri servizi raccontano sezioni particolari della manifestazione lagunare -come i padiglioni nazionali europei ed extraeuropei e gli artisti sudamericani- seguiti da uno report sulla più grande fiera d’arte europea , Art Basel, e dalla recensione della discussa mostra romana di Achille Bonito Oliva “Le tribù dell’arte”. In chiusura segnaliamo la consueta rubrica delle news, l’oroscopo, dedicato in questo numero a Franco Angelini, e l’”Intervista impossibile” ad Arturo Martini.

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Valentina Tanni



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