Nuova grafica, nuovo aspetto, nuovo logo, un nuovo carattere tipografico, nuovi spazi, nuovi layout, sezioni ripensate, contenuti razionalizzati. Tutto questo nel numero invernale di temaceleste che si presenta – grazie all’impostazione delle pagine e al nuovo carattere ‘garamond’ – ristilizzato con uno sguardo verso l’editoria d’arte anglosassone. Il bimestrale edito da Gabrius è, oggi più di ieri, un oggetto. Nel senso migliore del termine, s’intende.
Ma veniamo ai contenuti di questo numero che non hanno nulla da ividiare alla grafica. Saranno i mesi freddi ma, anticipiamolo subito, questo temaceleste è in buon parte dedicato all’arte nordica. Proposta in forze dalle gallerie milanesi (ma anche dalla Fondazione Trussardi), celebrata in pompa magna dal Palazzo delle Papesse con la collettiva ancora allestita, l’arte scandinava trova in temaceleste degna vetrina editoriale.
Magnus Wallin, Klay Ketter e gli altri. A
Abbiamo fatto quattro nomi: Wallin, Ketter, Larsson, Olofsson. Tutti artisti visti insieme in Italia grazie al lavoro delle Papesse di Siena: dove troveremo l’opera di questi creativi ora che il Comune della città toscana ha deciso di interrompere i progetti espositivi del Palazzo?
Questo numero si rivela, nelle altre pagine, preziosa raccolta di interviste. In particolare quelle a Jeff Koons ed a Yoko Ono riescono a far raccontare in prima persona la vicenda artistica di due ‘maestri’ ormai ampliamente storicizzati. Le domande che Jan-Erik Lundstrom ha posto all’albanese Adrian Paci, ci avvicinano invece alla creatività di uno dei giovani più promettenti degli ultimi anni. Segnaliamo inoltre un articolo sui paesaggi infiniti e algidi di Elger Esser, l’artista tedesco che dà la copertina a questo numero.
Gli ‘autoritratti’ (artisti che si autopresentano) mostrano questa volta il lavoro dell’inglese Stephen Huges, del tedesco Andrea Frank e degli italiani Giorgio Frassi e Domenico Mangano. Dense di contenuti e spunti, come al solito, le
Concludiamo come abbiamo iniziato, con qualche nota sul nuovo look di Temaceleste. Sia chiaro che il nuovo aspetto è riuscito, la rivista si distingue in un panorama che, in Italia, vede le riviste d’arte trascurare il loro aspetto estetico. Qualche appunto è tuttavia doveroso: il carattere garamond è molto elegante ma ci è parso tendere a distrarre e ‘sfocare’ la lettura; il corpo è troppo piccolo; la scelta dei colori del testo a volte discutibile. Neppure un accanito milanista potrebbe sopportare le campiture rosso-nere che compongono le pagine delle interviste…
articoli correlati
Elger Esser in una mostra alla Villa delle Rose di Bologna
La Illy collection di Jeff Koons
Adrian Paci alla fondazione Baldi di Pelago (Firenze)
I Paesi Nordici alle Papesse
La personale di Domenico Mangano a Roma
Massimiliano Tonelli
Curata da Stefano Raimondi, MOCKUPAINT di Oscar Giaconia al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone rimarrà aperta fino al 26 gennaio…
Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…
Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…
Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…
Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Visualizza commenti
mangano in tema celeste ma siamo in vena di novita'!!
mah!!