Il primo articolo davvero interessante è dedicato al mercato. Sabrina van der Ley è la direttrice di Art Forum Berlin e racconta in una intervista la storia della giovane e talentuosa fiera tedesca.
Invito a cena è il titolo di un articolo che riflette sull’eredità che ha lasciato ancora oggi, dopo un quarto di secolo, l’opera The Dinner Party di Judy Chicago. Attraverso critiche e ricordi viene riletta tutta la fortuna della nota installazione.
Due belle interviste a seguire. La prima a Gary Hume con interessanti riflessioni, anche scanzonate, sul suo lavoro e la sua produzione; la seconda a Marcello Maloberti che racconta a Giorgio Verzotti gli ultimi risvolti della sua ricerca, specie in rapporto dialetticon con i linguaggi del teatro e del cinema.
Sempre con un’intervista è risolta la presentazione della filmaker Maria Marshall, Londra-based ma di nascita indiana. Interessante la piega che prende l’intervista nella sua fase finale dove si dialoga del rapporto tra l’artista e suo figlio Jake protagonista dei video.
La sezione profili presenta due begli approfondimenti sugli aristi Jeff Wall e Michael Raedecker mentre a Sabah Naim, Letizia Cariello e Jeppe Hein sono dedicati gli autoritratti.
Una novità in questo numero preinvernale della rivista milanese. Project Room è un nuovo spazio di cinque pagine in cui un artista può presentare un progetto inedito pensato per le pagine di una rivista. E’ il turno, in questa prima issue del turco Haluk Akakçe.
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Graficamente e per molti articoli Tema celeste è davverò impeccabile...anche se trovavo più calda e più varia l'epoca di Paparoni.