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Denso di approfondimenti e, come al solito, con un occhio sempre puntato sui grandi eventi espositivi del momento, questo numero autunnale di Art&Dossier.
Il primo articolo affronta un tema non convenzionale per il periodico edito da Giunti che, solitamente, predilige i linguaggi della pittura e della scultura. È infatti dedicato alle fotografie dell’americano Ansel Adams, presentate da un esauriente saggio di Alberta Gnugnoli che indaga il rapporto tra gli scatti dell’artista e la natura che ne è protagonista; notevole il supporto iconografico. Sempre sul rapporto tra artista e natura verte l’articolo di Marco Vallora, giornalista e critico d’arte de La Stampa, che riflette sul ruolo che Monet ha avuto nel rinnovare la concezione di ‘atelier’. Per l’impressionista francese, protagonista assoluto di questa stagione espositiva in Italia, è l’intero mondo – e dunque la natura – ad essere diventato lo ‘studio’ dell’artista.
Affascinante e chiarificatore l’articolo di Ada Masoero che pone nel movimento ottocentesco della Scapigliatura, a Milano, la base di tutte le avanguardie di fine ‘800 e del ‘900, a partire dal Divisionismo. L’articolo si incrocia con l’evento che, naturalmente a Milano, vedrà esposti i lavori degli ‘scapigliati’ presso Palazzo Reale; da segnalare poi un’altra mostra dedicata al movimento sempre in Lombardia, al Chiostro di Voltorre.
Siamo ancora nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento nell’articolo successivo: si parla di Medardo Rosso e dell’omonimo museo di Barzio (Lecco) dove il figlio dell’artista ha raccolto una grande collezione di opere.
Due interessanti articoli si rivolgono al rapporto tra i soggetti disegnati dal Parmigianino e le discipline cosmologiche e alchemiche molto in voga nel XVI secolo e all’incontro tra l’arte di Leonardo da Vinci e l’antichità.
L’ultimo articolo è dedicato al cinema nella misura in cui esso fu un’arte che interessò il grande storico Roberto Longhi; l’analisi delle interrelazioni tra film e pittura si soffermano su ‘Kermesse eroica’, opera del regista francese Jaques Feyder.
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Massimiliano Tonelli
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