-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
A Villa Giulia, Roma, la lecture di Emma Talbot, vincitrice del Max Mara Art Prize for Women
Eventi
di Silvia Conta
Oggi, 6 dicembre, alle 18.00, a The British School at Rome, Emma Talbot (1969, Regno Unito), vincitrice dell’ottava edizione del Max Mara Art Prize for Women, in collaborazione con Whitechapel Gallery, sarà in conversazione con Valentino Nizzo, Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L’artista racconterà la sua residenza di sei mesi in Italia organizzata dalla Collezione Maramotti, che si è svolta a Reggio Emilia, alla Modateca Deanna, a Catania, con l’artista Rosario Sorbello e presso la Casa di Paglia Felcerossa, e, infine, a Roma, a The British School at Rome con cui ha compiuto degli approfondimenti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Il dialogo, in inglese e italiano, sarà moderato da Abigail Brundin (British School at Rome).
Per accedere all’evento, solo in presenza, è necessario riservare un biglietto (gratuito) a questo link.
La Collezione Maramotti ci ha raccontato la residenza di Emma Talbot in Italia, che darà origine alla mostra del 2022
Potete fare un primo bilancio generale del percorso realizzato da Emma Talbot tra Reggio Emilia, Catania e Roma durante la residenza?
Chi sono stati i principali interlocutori dell’artista nelle varie tappe?
In che modo Collezione Maramotti ha seguito / supportato l’artista in questo percorso?
«La Collezione Maramotti funge da connettore dei vari soggetti coinvolti nella residenza del Premio: artista, tutor, istituzioni. Il periodo di permanenza in Italia viene da noi organizzato, sia da un punto di vista concettuale, ‘disegnando’ la residenza seguendo i desiderata dell’artista, sia sul piano organizzativo, dandole forma concreta. Restiamo sempre il punto di riferimento durante i sei mesi dell’esperienza in Italia. Inoltre la Collezione, insieme alla Whitechapel Gallery, resta costantemente in dialogo con l’artista per l’elaborazione di tutti gli spunti raccolti durante la residenza, che poi confluiscono in un nuovo corpus di opere e in una mostra che è presentata qualche mese dopo in due tappe successive in entrambe le istituzioni, a Londra e a Reggio Emilia».
Potete darci qualche anticipazione sulla mostra di fine residenze che si terrà nel 2022?