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004 | Quattro artisti in mostra per Big Size Art
Big Size Art, l’Associazione culturale no profit per la promozione di giovani artisti dal 2010, inaugura la nuova stagione 2012/2013 con la sua terza mostra. Prosegue l’idea d’origine di cambiare continuamente spazi e location, per riutilizzare luoghi importanti, per estetica e tradizione, dell’ambito milanese, dal Mercato dei fiori con Arte giovane tra i fiori, allo spazio dell’Idroscalo, recuperato e storicizzato, con Arte giovane sull’acqua e Arte giovane in volo, fino all’istituzionale Palazzo Isimbardi. Ora Big Size si evolve ancora approdando nell’affascinante spazio della casa di produzione Think |Cattleya, nella chinatown di Milano.
Comunicato stampa
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Big Size Art, l’Associazione culturale no profit per la promozione di giovani artisti dal 2010, inaugura la nuova stagione 2012/2013 con la sua terza mostra. Prosegue l’idea d’origine di cambiare continuamente spazi e location, per riutilizzare luoghi importanti, per estetica e tradizione, dell’ambito milanese, dal Mercato dei fiori con Arte giovane tra i fiori, allo spazio dell’Idroscalo, recuperato e storicizzato, con Arte giovane sull’acqua e Arte giovane in volo, fino all’istituzionale Palazzo Isimbardi. Ora Big Size si evolve ancora approdando nell’affascinante spazio della casa di produzione Think |Cattleya, nella chinatown di Milano.
Nuova location e nuovo stile, per gli artisti di Big Size, che affrontano lo spazio con sostanziali evoluzioni e crescite personali, di forme e concetti. Grandi dimensioni e grandi pensieri. 4 artisti legati per generazione, giovani, ma con un percorso deciso già seminato, e un sottile legame: il forte espressionismo di gesti e colori, a tratti pungente e istintivo, percepibile nei lavori di Sabrina Casadei (1985), Edith Kia (1981) e Marco Pariani (1986) e più controllato nella forma e nello sviluppo in Raffaele Barbuto (1986), dall'azione sempre d'istinto, ma dal risultato calibrato su campiture falsamente uniformi, per un occhio lontano, e da lavori scultorei raffinati, di un mondo apparentemente ludico, ma quotidiano e contemporaneo. Quotidianità e contemporaneità: Barbuto, Casadei, Edith Kia e Pariani delineano mappature di quello che scrutano, vivono e assorbono quotidianamente, e, come uno specchio, lo ripropongono. A modo loro. Dalle tele stratificate, quasi materiche di Barbuto e i nuovi oggetti scultorei, alle grandi tele di Edith Kia: macchie di colore ingrandite, con l’aiuto del digitale per l’occhio dell’artista, che parte dal micro per poi ingrandire un soggetto a lei caro, che rappresenta il suo energico e colorato istinto, nel tentativo di un controllo, con la manipolazione e lo sviluppo della macchia stessa che prende vita attraverso il gesto. Forme e concetti iniziano a delinearsi nell’installazione di Sabrina Casadei, che realizza ad hoc due lavori incisivi e vivaci, per colore e per l’ampio segno, creando paesaggi a prima vista quasi astratti, ma in realtà vissuti da minuziosi dettagli che l’artista inserisce creando altre realtà, spesso definite anche dai titoli che elabora. Con Marco Pariani la figura diviene più evidente, mai del tutto definita, ma le forme e i soggetti sono intuibili: figure umane, figure mitiche, forse travestite, corazzate, con rimandi al passato, dalla biga con le ruote ben delineate, a rimandi dell’infanzia, tra sfondi di ampio respiro e pattern elaborati e dettagliati. Big Size porta alla luce il lavoro e una tangibile qualità di quattro artisti in evoluzione, e dalle valide intuizioni.
Nuova location e nuovo stile, per gli artisti di Big Size, che affrontano lo spazio con sostanziali evoluzioni e crescite personali, di forme e concetti. Grandi dimensioni e grandi pensieri. 4 artisti legati per generazione, giovani, ma con un percorso deciso già seminato, e un sottile legame: il forte espressionismo di gesti e colori, a tratti pungente e istintivo, percepibile nei lavori di Sabrina Casadei (1985), Edith Kia (1981) e Marco Pariani (1986) e più controllato nella forma e nello sviluppo in Raffaele Barbuto (1986), dall'azione sempre d'istinto, ma dal risultato calibrato su campiture falsamente uniformi, per un occhio lontano, e da lavori scultorei raffinati, di un mondo apparentemente ludico, ma quotidiano e contemporaneo. Quotidianità e contemporaneità: Barbuto, Casadei, Edith Kia e Pariani delineano mappature di quello che scrutano, vivono e assorbono quotidianamente, e, come uno specchio, lo ripropongono. A modo loro. Dalle tele stratificate, quasi materiche di Barbuto e i nuovi oggetti scultorei, alle grandi tele di Edith Kia: macchie di colore ingrandite, con l’aiuto del digitale per l’occhio dell’artista, che parte dal micro per poi ingrandire un soggetto a lei caro, che rappresenta il suo energico e colorato istinto, nel tentativo di un controllo, con la manipolazione e lo sviluppo della macchia stessa che prende vita attraverso il gesto. Forme e concetti iniziano a delinearsi nell’installazione di Sabrina Casadei, che realizza ad hoc due lavori incisivi e vivaci, per colore e per l’ampio segno, creando paesaggi a prima vista quasi astratti, ma in realtà vissuti da minuziosi dettagli che l’artista inserisce creando altre realtà, spesso definite anche dai titoli che elabora. Con Marco Pariani la figura diviene più evidente, mai del tutto definita, ma le forme e i soggetti sono intuibili: figure umane, figure mitiche, forse travestite, corazzate, con rimandi al passato, dalla biga con le ruote ben delineate, a rimandi dell’infanzia, tra sfondi di ampio respiro e pattern elaborati e dettagliati. Big Size porta alla luce il lavoro e una tangibile qualità di quattro artisti in evoluzione, e dalle valide intuizioni.
28
novembre 2012
004 | Quattro artisti in mostra per Big Size Art
Dal 28 novembre al primo dicembre 2012
arte contemporanea
Location
CATTLEYA
Milano, Via Giordano Bruno, 7, (Milano)
Milano, Via Giordano Bruno, 7, (Milano)
Vernissage
28 Novembre 2012, h 19-22
Sito web
www.bigsizeart.org
Autore
Curatore