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0100101110101101.org – I’m Not Here
Una mostra che raccoglie, per la prima volta, dieci anni di opere di Eva e Franco Mattes alias 0100101110101101.OR,molte delle quali mai esposte in Italia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della Notte Bianca dell’Arte di Brescia, la Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare
“I’m Not Here”, una mostra che raccoglie, per la prima volta, dieci anni di opere di Eva e Franco Mattes alias 0100101110101101.ORG, molte delle quali mai esposte in Italia.
La grande antologica documenta la multiforme attività di una delle figure più controverse dell'arte contemporanea italiana e internazionale, dalle prime beffe mediatiche ai lavori più recenti.
Fra i pionieri della Net Art, Eva e Franco Mattes sono noti per la loro abile sovversione dei media, che praticano muovendosi senza sosta tra spazio reale e spazio virtuale. Appropriandosi del sito Vaticano.org (1998) hanno lanciato un Giubileo del libero spirito, dirottando per un anno i fedeli su opinioni non proprio ortodosse. Hanno persuaso il mondo dell'arte della validità di un artista inesistente, portandolo fino alla Biennale di Venezia (Darko Maver, 1999); quindi, invitati alla Biennale, l'hanno usata come piattaforma per il lancio di un virus informatico (Biennale.py, 2001). Hanno copiato, remixato e ridistribuito lavori di altri artisti, mettendo in discussione l'unicità e la proprietà dell'opera d'arte. Con una falsa campagna pubblicitaria hanno convinto i cittadini di Vienna che Nike stava per mettere le mani su una delle piazze storiche della città (Nike Ground, 2003); e promuovendo un fantomatico kolossal eurolliwoodiano hanno mostrato al mondo quanto posticcia sia l'identità europea (United We Stand, 2005). Hanno reinterpretato performance di Marina Abramovic e di altri artisti in un videogame (Synthetic Performances, 2007), trasformato gli avatar di Second Life in pop star (Portraits, 2006), costretto Mickey Mouse a interpretare un sogno a occhi aperti (It's Always Six O'Clock, 2008) e stanato Edward Hopper in un videogame sparatutto (Traveling by Telephone, 2009).
Questi lavori gli sono valsi varie cause legali, ma li hanno anche portati in contesti quali la Biennale di Venezia (2001), il Walker Art Center di Minneapolis (2001), Manifesta 4 a Francoforte (2002), il New Museum di New York (2005), la Collection Lambert di Avignone (2006) e Performa, New York (2007 e 2009).
“I'm Not Here” li raccoglie in un progetto espositivo che evidenzia le costanti di una ricerca tanto variegata e apparentemente discontinua: l'appropriazione (di opere e identità altrui); la falsificazione e la simulazione; l'orchestrazione di performance in cui l'artista è assente, nascosto dietro un'interfaccia; il desiderio di infiltrare, attraverso l'arte, l'immaginario collettivo.
L'opening della mostra sarà anche occasione per la presentazione del primo libro monografico sugli artisti, edito da Charta, che include, tra gli altri, testi di Domenico Quaranta, Fabio Cavallucci, RoseLee Goldberg, Bruce Sterling, Wu Ming e Maurizio Cattelan.
Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG
I’m Not Here
EXHIBITION OPENING
Saturday 3 October, 6 pm - midnight
3 October - 15 November 2009
Spazio Contemporanea,
Corsetto Sant’Agata 22 – Brescia
(The gallery in via Monti 13 will be closed for the duration of the exhibition)
The opening will see the presentation of the book
“Eva and Franco Mattes 0100101110101101.ORG”
(Edizioni Charta 2009)
On the occasion of the ‘Notte Bianca’ all-night event in Brescia, the Fabio Paris Art Gallery is proud to present the exhibition “I'm Not Here”, the first opportunity to see ten years of works by Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG, many of which have never been shown in Italy.
This major anthological exhibition documents the multifarious activities of one of the most controversial entities in Italian and international contemporary art, from the first media hoaxes to the most recent works.
Among the pioneers of the Net Art movement, Eva and Franco Mattes are renowned for their masterful subversion of the media, constantly shifting between real and virtual space. After snagging the website Vaticano.org (1998) they launched a Jubilee dedicated to the free spirit, diverting worshippers to rather more unorthodox views. They convinced the art world of the existence of a fictitious artist, who was even featured in the Venice Biennale (Darko Maver, 1999), then, when they themselves were invited to the Biennale, they used the event to roll out a computer virus (Biennale.py, 2001). They have copied, remixed and redistributed the works of other artists, challenging the notions of uniqueness and ownership of works of art. They staged a fake advertising campaign convincing the inhabitants of Vienna that Nike was about to get its hands on one of the city’s most famous squares (Nike Ground, 2003), and they promoted a non-existent “Eurollywood” blockbuster, revealing the spurious nature of the notion of European unity (United We Stand, 2005). They have restaged the performances of Marina Abramovic and other artists in a videogame (Synthetic Performances,2007), transformed the avatars of Second Life into pop stars (Portraits, 2006), forced Mickey Mouse to live out the ultimate head trip (It's Always Six O'Clock, 2008) and routed out Edward Hopper in a shoot ‘em up videogame (Traveling by Telephone, 2009).
Their art has garnered them various lawsuits, but it has also taken them to events and venues such as the Venice Biennale (2001), the Walker Art Center, Minneapolis (2001), Manifesta 4 in Frankfurt (2002), the New Museum in New York (2005), Collection Lambert in Avignon (2006) and Performa, New York (2007 and 2009).
“I'm Not Here” highlights the constants that run through their varied and apparently disconnected oeuvre: appropriation (of the works and identities of others); falsification and simulation; orchestrating performances in which the artist is absent, hidden behind an interface; and their desire to use art to infiltrate our collective imagination.
The opening of the exhibition will also see the presentation of the first monograph on the artists, published by Charta, and including, among others, contributions by Domenico Quaranta, Fabio Cavallucci, RoseLee Goldberg, Bruce Sterling, Wu Ming and Maurizio Cattelan.
“I’m Not Here”, una mostra che raccoglie, per la prima volta, dieci anni di opere di Eva e Franco Mattes alias 0100101110101101.ORG, molte delle quali mai esposte in Italia.
La grande antologica documenta la multiforme attività di una delle figure più controverse dell'arte contemporanea italiana e internazionale, dalle prime beffe mediatiche ai lavori più recenti.
Fra i pionieri della Net Art, Eva e Franco Mattes sono noti per la loro abile sovversione dei media, che praticano muovendosi senza sosta tra spazio reale e spazio virtuale. Appropriandosi del sito Vaticano.org (1998) hanno lanciato un Giubileo del libero spirito, dirottando per un anno i fedeli su opinioni non proprio ortodosse. Hanno persuaso il mondo dell'arte della validità di un artista inesistente, portandolo fino alla Biennale di Venezia (Darko Maver, 1999); quindi, invitati alla Biennale, l'hanno usata come piattaforma per il lancio di un virus informatico (Biennale.py, 2001). Hanno copiato, remixato e ridistribuito lavori di altri artisti, mettendo in discussione l'unicità e la proprietà dell'opera d'arte. Con una falsa campagna pubblicitaria hanno convinto i cittadini di Vienna che Nike stava per mettere le mani su una delle piazze storiche della città (Nike Ground, 2003); e promuovendo un fantomatico kolossal eurolliwoodiano hanno mostrato al mondo quanto posticcia sia l'identità europea (United We Stand, 2005). Hanno reinterpretato performance di Marina Abramovic e di altri artisti in un videogame (Synthetic Performances, 2007), trasformato gli avatar di Second Life in pop star (Portraits, 2006), costretto Mickey Mouse a interpretare un sogno a occhi aperti (It's Always Six O'Clock, 2008) e stanato Edward Hopper in un videogame sparatutto (Traveling by Telephone, 2009).
Questi lavori gli sono valsi varie cause legali, ma li hanno anche portati in contesti quali la Biennale di Venezia (2001), il Walker Art Center di Minneapolis (2001), Manifesta 4 a Francoforte (2002), il New Museum di New York (2005), la Collection Lambert di Avignone (2006) e Performa, New York (2007 e 2009).
“I'm Not Here” li raccoglie in un progetto espositivo che evidenzia le costanti di una ricerca tanto variegata e apparentemente discontinua: l'appropriazione (di opere e identità altrui); la falsificazione e la simulazione; l'orchestrazione di performance in cui l'artista è assente, nascosto dietro un'interfaccia; il desiderio di infiltrare, attraverso l'arte, l'immaginario collettivo.
L'opening della mostra sarà anche occasione per la presentazione del primo libro monografico sugli artisti, edito da Charta, che include, tra gli altri, testi di Domenico Quaranta, Fabio Cavallucci, RoseLee Goldberg, Bruce Sterling, Wu Ming e Maurizio Cattelan.
Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG
I’m Not Here
EXHIBITION OPENING
Saturday 3 October, 6 pm - midnight
3 October - 15 November 2009
Spazio Contemporanea,
Corsetto Sant’Agata 22 – Brescia
(The gallery in via Monti 13 will be closed for the duration of the exhibition)
The opening will see the presentation of the book
“Eva and Franco Mattes 0100101110101101.ORG”
(Edizioni Charta 2009)
On the occasion of the ‘Notte Bianca’ all-night event in Brescia, the Fabio Paris Art Gallery is proud to present the exhibition “I'm Not Here”, the first opportunity to see ten years of works by Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG, many of which have never been shown in Italy.
This major anthological exhibition documents the multifarious activities of one of the most controversial entities in Italian and international contemporary art, from the first media hoaxes to the most recent works.
Among the pioneers of the Net Art movement, Eva and Franco Mattes are renowned for their masterful subversion of the media, constantly shifting between real and virtual space. After snagging the website Vaticano.org (1998) they launched a Jubilee dedicated to the free spirit, diverting worshippers to rather more unorthodox views. They convinced the art world of the existence of a fictitious artist, who was even featured in the Venice Biennale (Darko Maver, 1999), then, when they themselves were invited to the Biennale, they used the event to roll out a computer virus (Biennale.py, 2001). They have copied, remixed and redistributed the works of other artists, challenging the notions of uniqueness and ownership of works of art. They staged a fake advertising campaign convincing the inhabitants of Vienna that Nike was about to get its hands on one of the city’s most famous squares (Nike Ground, 2003), and they promoted a non-existent “Eurollywood” blockbuster, revealing the spurious nature of the notion of European unity (United We Stand, 2005). They have restaged the performances of Marina Abramovic and other artists in a videogame (Synthetic Performances,2007), transformed the avatars of Second Life into pop stars (Portraits, 2006), forced Mickey Mouse to live out the ultimate head trip (It's Always Six O'Clock, 2008) and routed out Edward Hopper in a shoot ‘em up videogame (Traveling by Telephone, 2009).
Their art has garnered them various lawsuits, but it has also taken them to events and venues such as the Venice Biennale (2001), the Walker Art Center, Minneapolis (2001), Manifesta 4 in Frankfurt (2002), the New Museum in New York (2005), Collection Lambert in Avignon (2006) and Performa, New York (2007 and 2009).
“I'm Not Here” highlights the constants that run through their varied and apparently disconnected oeuvre: appropriation (of the works and identities of others); falsification and simulation; orchestrating performances in which the artist is absent, hidden behind an interface; and their desire to use art to infiltrate our collective imagination.
The opening of the exhibition will also see the presentation of the first monograph on the artists, published by Charta, and including, among others, contributions by Domenico Quaranta, Fabio Cavallucci, RoseLee Goldberg, Bruce Sterling, Wu Ming and Maurizio Cattelan.
03
ottobre 2009
0100101110101101.org – I’m Not Here
Dal 03 ottobre al 15 novembre 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO KEN DAMY
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Vernissage
3 Ottobre 2009, dalle ore 18.00 alle 24.00
Sito web
www.fabioparisartgallery.com
Editore
CHARTA
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