Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
#01Gabriele
Con l’opera di Gabriele De Santis (Roma, 1984) Untitled (2016), CURA. avvia una nuova collaborazione con i locali Settembrini, e inaugura un avamposto outdoor della programmazione di BASEMENT ROMA.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Se l'arte ancora esiste, è dove meno ci aspettiamo di trovarla”
(Robert Musil)
Un ciclo di interventi di artisti italiani e internazionali di base a Roma, è volto alla costruzione di una collezione temporanea di lavori site-specific, nuove produzioni o opere precedentemente prodotte, che occuperanno gli ambienti di Settembrini – bar, bistrot e ristorante da sempre aperto a collaborazioni internazionali e attento a contaminazioni tra cibo, vino e discipline altre.
Il progetto, articolato nel corso dei prossimi mesi, intende offrire così una nuova dimensione all'opera d'arte e al suo pubblico, ridisegnando il layout dei locali Settembrini, une promesse de bonheur, che ribalta il rapporto tra artista e visitatore (Giorgio Agamben, L'uomo senza contenuto). Così sul modello di collaborazioni consolidate tra artisti e luoghi di diversa natura, divenuti nel tempo punti di riferimento e di incontro della comunità artistica internazionale Settembrini, con la direzione artistica di CURA., lancia così una nuova sfida e si impegna a sostegno della produzione artistica contemporanea.
Arrivando in un vicolo seminascosto di una metropoli (quale metropoli?), in una di quelle sequenze dove ovviamente piove, la storia sta volgendo al termine e i due protagonisti si stanno per scambiare un lungo bacio appassionato.
E una scritta lampeggia perché la pioggia bagna i fili elettrici: un enigma, un rebus: rain, rain, rain, rainBOW.”
I vapori di fritto dei take away cinesi, i fashion blogger seduti da Starbucks con i loro Mac, le tavole calde con le sedute in eco-pelle colorata, la voce di Gloria Gaynor risuona carezzevole dal locale friendly del quartiere: “You're just too good to be true / Can't take my eyes off of you”. Un’abitazione collettiva, dove tutti trovano il proprio posto in maniera più o meno scomposta.
Un caffè espresso o un americano?
Città che sono nate in mezzo al nulla, che sono magnifiche e magniloquenti. “Las Vegas sta alla Strip come Roma sta alla Piazza”, “Le case da gioco e le sale a Las Vegas sono ornamentali e monumentali e aperte al pubblico che passeggia”. Un confronto nato nel 1977 dal velleitario progetto di Robert Venturi e John Rauch, che avevano l’intenzione di restaurare Roma seguendo l’estetica della capitale del gioco d’azzardo americano.
E poi il multiculturalismo, il panem et circenses, la dimensione monumentale, il kitsch, i neon, le luci e lo smog. E accorgersi ogni giorno, con sorpresa, che alla fine sono accoglienti come il salotto di casa. (Leonardo Caldana)
Gabriele De Santis offre così chiavi diverse alla sua porta. Il suo lavoro, neo-pop concettuale, lo porta a surfare tra mainstream, romanticismo, cortocircuiti di senso, elaborazione del linguaggio, composizioni di lettere, parole ed elementi figurali, con un certo compiacimento del banale, quasi a sottolineare l'ovvietà del quotidiano o l'elementarità dei messaggi che ci vengono continuamente restituiti attraverso complessi e articolati costrutti. L'evidenza neo-pop del lavoro di Gabriele fa invece leva sulla facilità di accesso e su una immediata comprensione dell'opera d'arte.
VIA SETTEMBRINI 21, Rome
www.basementroma.com
www.viasettembrini.com
(Robert Musil)
Un ciclo di interventi di artisti italiani e internazionali di base a Roma, è volto alla costruzione di una collezione temporanea di lavori site-specific, nuove produzioni o opere precedentemente prodotte, che occuperanno gli ambienti di Settembrini – bar, bistrot e ristorante da sempre aperto a collaborazioni internazionali e attento a contaminazioni tra cibo, vino e discipline altre.
Il progetto, articolato nel corso dei prossimi mesi, intende offrire così una nuova dimensione all'opera d'arte e al suo pubblico, ridisegnando il layout dei locali Settembrini, une promesse de bonheur, che ribalta il rapporto tra artista e visitatore (Giorgio Agamben, L'uomo senza contenuto). Così sul modello di collaborazioni consolidate tra artisti e luoghi di diversa natura, divenuti nel tempo punti di riferimento e di incontro della comunità artistica internazionale Settembrini, con la direzione artistica di CURA., lancia così una nuova sfida e si impegna a sostegno della produzione artistica contemporanea.
Arrivando in un vicolo seminascosto di una metropoli (quale metropoli?), in una di quelle sequenze dove ovviamente piove, la storia sta volgendo al termine e i due protagonisti si stanno per scambiare un lungo bacio appassionato.
E una scritta lampeggia perché la pioggia bagna i fili elettrici: un enigma, un rebus: rain, rain, rain, rainBOW.”
I vapori di fritto dei take away cinesi, i fashion blogger seduti da Starbucks con i loro Mac, le tavole calde con le sedute in eco-pelle colorata, la voce di Gloria Gaynor risuona carezzevole dal locale friendly del quartiere: “You're just too good to be true / Can't take my eyes off of you”. Un’abitazione collettiva, dove tutti trovano il proprio posto in maniera più o meno scomposta.
Un caffè espresso o un americano?
Città che sono nate in mezzo al nulla, che sono magnifiche e magniloquenti. “Las Vegas sta alla Strip come Roma sta alla Piazza”, “Le case da gioco e le sale a Las Vegas sono ornamentali e monumentali e aperte al pubblico che passeggia”. Un confronto nato nel 1977 dal velleitario progetto di Robert Venturi e John Rauch, che avevano l’intenzione di restaurare Roma seguendo l’estetica della capitale del gioco d’azzardo americano.
E poi il multiculturalismo, il panem et circenses, la dimensione monumentale, il kitsch, i neon, le luci e lo smog. E accorgersi ogni giorno, con sorpresa, che alla fine sono accoglienti come il salotto di casa. (Leonardo Caldana)
Gabriele De Santis offre così chiavi diverse alla sua porta. Il suo lavoro, neo-pop concettuale, lo porta a surfare tra mainstream, romanticismo, cortocircuiti di senso, elaborazione del linguaggio, composizioni di lettere, parole ed elementi figurali, con un certo compiacimento del banale, quasi a sottolineare l'ovvietà del quotidiano o l'elementarità dei messaggi che ci vengono continuamente restituiti attraverso complessi e articolati costrutti. L'evidenza neo-pop del lavoro di Gabriele fa invece leva sulla facilità di accesso e su una immediata comprensione dell'opera d'arte.
VIA SETTEMBRINI 21, Rome
www.basementroma.com
www.viasettembrini.com
25
novembre 2016
#01Gabriele
Dal 25 novembre 2016 al 02 luglio 2017
arte contemporanea
Location
BASEMENT ROMA
Roma, Via Nicola Ricciotti, 4, (Roma)
Roma, Via Nicola Ricciotti, 4, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 07 - 01.30
domenica 08 - 00
Vernissage
25 Novembre 2016, ore 19.00
Autore
Curatore