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Tempo e Movimento nel Gruppo MID e in Eros Bonamini, a cura di Monica Bonollo e Boris Brollo
Comunicato stampa
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DAL SINGOLO AL COLLETTIVO
Nel decennio che va dal 1955 al 1965 si afferma una cultura strettamente collegata al Boom economico e quindi di stampo positivista. L'Italia, uscita dalla Guerra Mondiale dopo dieci anni di sofferenza, si è ricostruita e ricostituita attorno ad un Popolo che accetta l'innovazione e di questa ne fa un vanto. Questo balzo economico ci fa rientrare fra le prime dieci potenze del mondo e la gente si aspetta un futuro migliore.
Tutti credono al progetto di un'evoluzione che si sta prefigurando in termini di ricchezza e di passione culturale. La canzone italiana si rinnova con gli urlatori. Il vicariato di Papa Roncalli promulga l'enciclica “Pacem in Terris” contro la divisione del mondo in due zone che si confrontano per tramite della Guerra Fredda.
L'arte ha chiuso la ferita aperta con L'informale e con la sua riflessione sull'interiorità individuale dell'Io dovuta ai disastri della Guerra. Questo a scapito della “figurazione” uscita dalla guerra e legata al proletariato. E' ora di operare sul progetto che riguarda non più il singolo, ma il gruppo, la società.
E ciò anche in forma anonima. Non come progetto appartenente ad un singolo operatore. Tutto riguarda l'insieme della Comunità sociale cui ci sentiamo collegati strettamente e che ci conduce ad un radioso avvenire. Tali aspettative non potevano se non promuovere tutta una serie di operatori artistici concentrati in equipe di ricerca nei vari campi del sapere sociale e artistico.
Nascono così diversi gruppi artistici come il Gruppo N (enne) o il Gruppo T (ti) e a seguire tutta una serie di sotto gruppi che si richiamano all'Opera Aperta di Umberto Eco, e, come guida ideale, c'è l'industria Olivetti all'avanguardia nel mondo in rappresentanza di un'Italia forte per idee e comunità sociali. Il gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione) qui rappresentato, come l'operare di Eros Bonamini, rientrano perfettamente in questo momento topico della nostra cultura artistica.
Boris Brollo
Nel decennio che va dal 1955 al 1965 si afferma una cultura strettamente collegata al Boom economico e quindi di stampo positivista. L'Italia, uscita dalla Guerra Mondiale dopo dieci anni di sofferenza, si è ricostruita e ricostituita attorno ad un Popolo che accetta l'innovazione e di questa ne fa un vanto. Questo balzo economico ci fa rientrare fra le prime dieci potenze del mondo e la gente si aspetta un futuro migliore.
Tutti credono al progetto di un'evoluzione che si sta prefigurando in termini di ricchezza e di passione culturale. La canzone italiana si rinnova con gli urlatori. Il vicariato di Papa Roncalli promulga l'enciclica “Pacem in Terris” contro la divisione del mondo in due zone che si confrontano per tramite della Guerra Fredda.
L'arte ha chiuso la ferita aperta con L'informale e con la sua riflessione sull'interiorità individuale dell'Io dovuta ai disastri della Guerra. Questo a scapito della “figurazione” uscita dalla guerra e legata al proletariato. E' ora di operare sul progetto che riguarda non più il singolo, ma il gruppo, la società.
E ciò anche in forma anonima. Non come progetto appartenente ad un singolo operatore. Tutto riguarda l'insieme della Comunità sociale cui ci sentiamo collegati strettamente e che ci conduce ad un radioso avvenire. Tali aspettative non potevano se non promuovere tutta una serie di operatori artistici concentrati in equipe di ricerca nei vari campi del sapere sociale e artistico.
Nascono così diversi gruppi artistici come il Gruppo N (enne) o il Gruppo T (ti) e a seguire tutta una serie di sotto gruppi che si richiamano all'Opera Aperta di Umberto Eco, e, come guida ideale, c'è l'industria Olivetti all'avanguardia nel mondo in rappresentanza di un'Italia forte per idee e comunità sociali. Il gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione) qui rappresentato, come l'operare di Eros Bonamini, rientrano perfettamente in questo momento topico della nostra cultura artistica.
Boris Brollo
10
marzo 2018
1 + 1 = 3
Dal 10 marzo al 15 aprile 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA AI MOLINI
Portogruaro, Via Roma, 9, (Venezia)
Portogruaro, Via Roma, 9, (Venezia)
Orario di apertura
* Galleria "Ai Molini": Mer. 10.00 - 12.00 |Gio. 10.00 - 13.00 | Ven.: 15.00 - 18.00 | Sab. e Dom. 10.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00
* Torre Sant'Agnese "Museo della Città": Gio. 10.00 - 12.00 | Sab. 10.00 - 12.00 e 15.00 - 17.00 | Dom. 10.00 - 12.00
Vernissage
10 Marzo 2018, ore 17.30
Curatore