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15. Mostra Internazionale di Architettura – Blue: Architettura delle missioni di pace
La proposta del Padiglione Olandese è costruita intorno al case study di Camp Castor a Gao, in Mali, dove le Nazioni Unite sono impegnate in una missione di pace. Il colore blu è inteso come metafora del conflitto, e unisce architettura e diritti umani.
Comunicato stampa
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BLUE: Architettura delle missioni di pace
Biennale di Architettura di Venezia 2016 – Padiglione Olanda
Dal 28 maggio al 27 novembre 2016
Giardini, Venezia
Committente: Het Nieuwe Instituut
Curatrice: Malkit Shoshan
Malkit Shoshan curatrice del Padiglione Olanda
Sotto gli auspici di Het Nieuwe Instituut, Malkit Shoshan è stata nominata curatrice del Padiglione Olandese durante la 15a Biennale di Architettura di Venezia 2016. Shoshan, architetto e fondatrice del think tank architettonico FAST, negli ultimi due anni ha lavorato come ricercatrice presso Het Nieuwe Instituut. La sua costante indagine sull’architettura nelle zone di guerra è direttamente collegata al tema generale della Mostra Internazionale di Architettura 2016: “Reporting from the Front”.
In questa edizione della Biennale, il direttore Alejandro Aravena pone all’ordine del giorno la necessità di realizzare un ambiente edificato a condizioni di base per un numero crescente di persone in circostanze di vita sempre più difficili. Ovunque nel mondo segnala fronti dove la creatività dell’architetto può aprire una breccia all’interno di questioni urbane estremamente complesse. Ciò vale non da ultimo per le zone di guerra che Malkit Shoshan mette al centro della sua ricerca sull’architettura delle missioni di pace delle Nazioni Unite.
L’eredità delle missioni di pace ONU
In centinaia di luoghi in tutto il mondo sono attive missioni di pace ONU. Le basi militari sono enclavi autosufficienti, isolate dalle immediate vicinanze. Il design estremo di questi “compound” riflette strutture e sistemi di potere delle forze di pace, e non contribuisce a migliorare la vita degli abitanti di quelle zone. La necessità urgente di arrivare a nuove soluzioni spaziali che possano avere un significato anche per le comunità locali è un’importante motivazione per la ricerca.
Nei suoi studi presso Het Nieuwe Instituut Malkit Shoshan si è focalizzata sulla modalità innovativa in cui i Paesi Bassi contribuiscono alle missioni di pace ONU. Le Nazioni Unite parlano addirittura in termini di “Linee guida per l’approccio integrato” e con ciò si riferiscono a difesa, diplomazia e sviluppo. Shoshan propone di aggiungere a questi un quarto criterio: il design. L’ambizione è quella di vedere le basi ONU non esclusivamente come fortezze chiuse, ma come catalizzatori per lo sviluppo locale.
BLUE
La proposta del Padiglione Olandese è costruita intorno al case study di Camp Castor a Gao, in Mali, dove le Nazioni Unite sono impegnate in una missione di pace. Il colore blu è inteso come metafora del conflitto, e unisce architettura e diritti umani. Le operazioni di pace si svolgono nella zona desertica dei Tuareg, chiamati anche “uomini blu” per le loro vesti color indaco, e vengono effettuate da caschi blu ONU. In questo territorio nomade i confini sono fluidi e si spostano a ogni stagione. A causa di guerra, cambiamenti climatici, malattie e fame, vi regna una crisi permanente.
Il confronto fra diversi sistemi – straniero e locale, militare e civile, base e deserto, caschi blu e uomini blu, la crisi e la risposta olandese – offre lo spunto per nuove condizioni spaziali. Collegando la ricerca culturale a quella architettonica, la partecipazione olandese a Venezia ha l’obiettivo di rendere visibili le sfide spaziali e le opportunità offerte da questa complessa situazione.
BLUE presenta una serie di nuovi racconti per l’architettura nelle aree di conflitto, il cui punto focale è la potenzialità di migliorare la vita di milioni di persone. Queste narrazioni nascono sulla base di conversazioni con ingegneri militari e architetti, antropologi ed economisti, attivisti e politici.
L’incarico
A Het Nieuwe Instituut è affidata la partecipazione nazionale alla Biennale di Architettura di Venezia su incarico del Ministero olandese dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza. Nella scelta del curatore un presupposto basilare è rappresentato dal collegamento effettivo tra il tema della Biennale e le linee programmatiche di Het Nieuwe Instituut. L’opportunità durante la Biennale di far conoscere a un vasto pubblico internazionale le potenzialità dell’architettura, tanto critiche quanto innovative, è fondamentale ai fini di una politica di internazionalizzazione.
Biennale di Architettura di Venezia 2016 – Padiglione Olanda
Dal 28 maggio al 27 novembre 2016
Giardini, Venezia
Committente: Het Nieuwe Instituut
Curatrice: Malkit Shoshan
Malkit Shoshan curatrice del Padiglione Olanda
Sotto gli auspici di Het Nieuwe Instituut, Malkit Shoshan è stata nominata curatrice del Padiglione Olandese durante la 15a Biennale di Architettura di Venezia 2016. Shoshan, architetto e fondatrice del think tank architettonico FAST, negli ultimi due anni ha lavorato come ricercatrice presso Het Nieuwe Instituut. La sua costante indagine sull’architettura nelle zone di guerra è direttamente collegata al tema generale della Mostra Internazionale di Architettura 2016: “Reporting from the Front”.
In questa edizione della Biennale, il direttore Alejandro Aravena pone all’ordine del giorno la necessità di realizzare un ambiente edificato a condizioni di base per un numero crescente di persone in circostanze di vita sempre più difficili. Ovunque nel mondo segnala fronti dove la creatività dell’architetto può aprire una breccia all’interno di questioni urbane estremamente complesse. Ciò vale non da ultimo per le zone di guerra che Malkit Shoshan mette al centro della sua ricerca sull’architettura delle missioni di pace delle Nazioni Unite.
L’eredità delle missioni di pace ONU
In centinaia di luoghi in tutto il mondo sono attive missioni di pace ONU. Le basi militari sono enclavi autosufficienti, isolate dalle immediate vicinanze. Il design estremo di questi “compound” riflette strutture e sistemi di potere delle forze di pace, e non contribuisce a migliorare la vita degli abitanti di quelle zone. La necessità urgente di arrivare a nuove soluzioni spaziali che possano avere un significato anche per le comunità locali è un’importante motivazione per la ricerca.
Nei suoi studi presso Het Nieuwe Instituut Malkit Shoshan si è focalizzata sulla modalità innovativa in cui i Paesi Bassi contribuiscono alle missioni di pace ONU. Le Nazioni Unite parlano addirittura in termini di “Linee guida per l’approccio integrato” e con ciò si riferiscono a difesa, diplomazia e sviluppo. Shoshan propone di aggiungere a questi un quarto criterio: il design. L’ambizione è quella di vedere le basi ONU non esclusivamente come fortezze chiuse, ma come catalizzatori per lo sviluppo locale.
BLUE
La proposta del Padiglione Olandese è costruita intorno al case study di Camp Castor a Gao, in Mali, dove le Nazioni Unite sono impegnate in una missione di pace. Il colore blu è inteso come metafora del conflitto, e unisce architettura e diritti umani. Le operazioni di pace si svolgono nella zona desertica dei Tuareg, chiamati anche “uomini blu” per le loro vesti color indaco, e vengono effettuate da caschi blu ONU. In questo territorio nomade i confini sono fluidi e si spostano a ogni stagione. A causa di guerra, cambiamenti climatici, malattie e fame, vi regna una crisi permanente.
Il confronto fra diversi sistemi – straniero e locale, militare e civile, base e deserto, caschi blu e uomini blu, la crisi e la risposta olandese – offre lo spunto per nuove condizioni spaziali. Collegando la ricerca culturale a quella architettonica, la partecipazione olandese a Venezia ha l’obiettivo di rendere visibili le sfide spaziali e le opportunità offerte da questa complessa situazione.
BLUE presenta una serie di nuovi racconti per l’architettura nelle aree di conflitto, il cui punto focale è la potenzialità di migliorare la vita di milioni di persone. Queste narrazioni nascono sulla base di conversazioni con ingegneri militari e architetti, antropologi ed economisti, attivisti e politici.
L’incarico
A Het Nieuwe Instituut è affidata la partecipazione nazionale alla Biennale di Architettura di Venezia su incarico del Ministero olandese dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza. Nella scelta del curatore un presupposto basilare è rappresentato dal collegamento effettivo tra il tema della Biennale e le linee programmatiche di Het Nieuwe Instituut. L’opportunità durante la Biennale di far conoscere a un vasto pubblico internazionale le potenzialità dell’architettura, tanto critiche quanto innovative, è fondamentale ai fini di una politica di internazionalizzazione.
26
maggio 2016
15. Mostra Internazionale di Architettura – Blue: Architettura delle missioni di pace
Dal 26 maggio al 27 novembre 2016
architettura
Location
GIARDINI CASTELLO – PADIGLIONE OLANDESE
Venezia, Fondamenta dell'Arsenale, (Venezia)
Venezia, Fondamenta dell'Arsenale, (Venezia)
Vernissage
26 Maggio 2016, h 11.30
Sito web
blue.hetnieuweinstituut.nl/en
Curatore