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15ª Quadriennale d’arte
Giunge alla sua quindicesima edizione la Quadriennale d’arte di Roma, il principale appuntamento istituzionale di arte contemporanea italiana, che torna nella sua sede storica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Roma - 16 maggio 2008 Giunge alla sua quindicesima edizione la Quadriennale d'arte di Roma, il
principale appuntamento istituzionale di arte contemporanea italiana. Torna nella sua sede storica,
il Palazzo delle Esposizioni, dove sarà l'unica mostra in programma per tutta l'estate 2008.
Dal 1931, le Quadriennali hanno il compito di offrire una panoramica delle tendenze più significative
che si riscontrano nelle arti visive in Italia, ma ogni edizione adotta uno specifico angolo di veduta.
L'impianto critico della 15ª Quadriennale è stato affidato a una Commissione composta da cinque
curatori e storici dell'arte, diversi per ambiti di interesse e percorsi professionali: Chiara Bertola,
Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni, Claudio Spadoni.
Se l'ultima edizione (2003-2005) estendeva lo sguardo fino ai maestri degli anni Sessanta-Settanta
ancora in attività, questa volta l'attenzione è circoscritta alle generazioni di artisti che hanno
iniziato ad affermarsi in Italia negli ultimi vent'anni. E' un campo di osservazione comunque ampio
e variegato, che ha suggerito di non forzare sotto un titolo generico gli autori invitati.
La Commissione ha, inoltre, scelto di riservare un omaggio a Luciano Fabro (Torino, 20 novembre
1936 - Milano, 22 giugno 2007), a un anno esatto dalla sua prematura scomparsa. A lui è dedicata
l'apertura della mostra: la scultura Autunno, mai esposta in Italia e tra le ultime sue opere, è l'unico
segno artistico che accoglie lo spettatore nella Sala della Rotonda. L'omaggio vuole
simbolicamente ricordare l'innovatività del linguaggio di Fabro e l'importante eredità teorico-critica
del suo insegnamento.
Alla 15ª Quadriennale partecipano un centinaio di artisti, ciascuno presente con un'opera molto
recente, in molti casi realizzata appositamente, talvolta in situ. L'allestimento, a cura di Lucio
Turchetta, ha dovuto rispondere alla necessità di una presentazione equilibrata di lavori molto
eterogenei per formato, tecniche di realizzazione, esigenze espositive. Il percorso della mostra si
articola in tutti i 3000 mq del Palazzo di via Nazionale, non senza qualche sorpresa anche negli
spazi dei servizi aggiuntivi. I visitatori potranno beneficiare di un orario estivo, più prolungato nella
serata: fino alle 23.30 il venerdì e il sabato, fino alle 21 gli altri giorni.
Le linee guida della ricognizione
L'obiettivo della mostra non è quello di compilare un "chi è chi" dell'arte contemporanea italiana,
ma di registrare le diverse declinazioni del nostro fare artistico negli ultimi due decenni, tra un
confronto con l'eredità del Novecento (arte concettuale, minimalismo, i diversi ritorni alla pittura) e
la ricerca di nuove dimensioni creative. Si è voluto, così, provare a tracciare una mappatura di
esperienze ritenute rappresentative dei principali esiti della ricerca artistica condotta nel nostro
paese dalla fine degli anni Ottanta ad oggi.
In questo ambito, si è scelto di dedicare una particolare attenzione agli artisti mid-career e giovani,
portatori di linguaggi "in movimento" e indicativi di possibili evoluzioni nel prossimo futuro. L'età
media degli artisti invitati è compresa entro i quarantacinque anni. Un quarto è "under 35", uno su
tre è donna. Si è cercato, inoltre, di identificare possibili specificità della situazione italiana nel
sistema internazionale dell'arte. Si è tenuto, quindi, conto anche di particolari aggregazioni
territoriali emerse nel nostro paese e cresciute nella condivisione di un clima culturale, a una
relativa distanza da processi di omologazione.
Non è certo semplice fissare criteri che consentano di documentare l'estrema diversificazione di
modalità espressive che caratterizza oggi la scena artistica italiana. Si è così scelto di non
attribuire agli artisti delle linee di appartenenza: preminente è la personalità del singolo autore, la
sua qualità di vedere, capire, interpretare il nostro momento storico. E' proprio a partire dai primi
anni Novanta che diventa arduo definire il profilo di una generazione di artisti che agiscono "in
solitario" e avvertono sempre più il bisogno di rimanere fedeli a una propria identità. E' un dato che
emerge via via più prepotentemente e che viene confermato anche da questa edizione della
Quadriennale.
Si affida alle parole dei Commissari, nei testi in cartella stampa, il compito di suggerire una
possibile visione del contemporaneo, anche attraverso le motivazioni che hanno condotto alla
scelta degli artisti e delle opere.
Gli artisti e le opere in mostra
La porzione generazionale individuata comprende artisti che già figurano in importanti collezioni
museali permanenti, con all'attivo mostre personali in grandi musei di arte contemporanea e
partecipazioni alle principali rassegne internazionali. Vi è un nucleo di autori con un solido
curriculum di mostre collettive e personali in gallerie private. Vi sono, inoltre, artisti delle nuove
generazioni ai quali le principali realtà espositive del nostro paese hanno iniziato a dedicare le
prime personali. La selezione ha tenuto conto di giovani emergenti, molti con una marcata
proiezione internazionale, dividendosi per la loro attività tra Italia, Stati Uniti, Europa e Cina.
Ogni tentativo di distinguere le opere che saranno esposte a seconda delle pratiche artistiche
appare limitativo, tanti sono i linguaggi per temi, tecniche, sensibilità e continui gli slittamenti tra
diversi dispositivi formali.
Per quanto riguarda le tecniche, in linea generale, si può comunque osservare come tra le opere in
mostra vi sia una forte componente video. Mai come in questa edizione della Quadriennale, inoltre,
si registra una elevata presenza di installazioni, in gran parte a dimensione ambiente. Sono
interventi che spesso sconfinano nella videoarte, nel multimediale e nell'interattività, vedono
l'impiego di elementi della realtà esterna (spesso materiali e oggetti d'uso quotidiano), ma
presentano anche una spiccata componente concettuale. Meno frequente, in questa edizione, forse
è la fotografia, ma trova interpreti in autori affermati. Un nucleo significativo di artisti continua a
prediligere come mezzi espressivi la pittura, la scultura, il disegno, spesso in dialogo tra loro,
piuttosto che con riferimenti iconografici (come il cinema), letterari, musicali.
Si possono egualmente anticipare alcuni dei principali campi di indagine che le opere riflettono.
Alcune rimandano all'attualità, a tematiche come l'ambiente, gli armamenti, la sicurezza sul lavoro,
il controllo sulla libertà personale. Molte, invece, hanno una dimensione privata e si interrogano su
temi quali l'identità, la memoria, il fluire del tempo. Non poche si soffermano sulle interazioni tra
l'individuo e lo spazio, dalla grande città ad ambienti chiusi, con una attenzione al suo impatto sui
nostri comportamenti. Ci sono opere che rivelano un interesse per i meccanismi comunicativi e le
dinamiche interrelazionali. Altri lavori si concentrano sulla genesi stessa dell'opera d'arte, sull'atto
creativo. Anche i toni sono mutevoli: ora ironici e sorprendenti, ora critici e provocatori, ora analitici
e distanti, ora lievi, ora più dirompenti.
15ª Quadriennale d'arte di Roma
principale appuntamento istituzionale di arte contemporanea italiana. Torna nella sua sede storica,
il Palazzo delle Esposizioni, dove sarà l'unica mostra in programma per tutta l'estate 2008.
Dal 1931, le Quadriennali hanno il compito di offrire una panoramica delle tendenze più significative
che si riscontrano nelle arti visive in Italia, ma ogni edizione adotta uno specifico angolo di veduta.
L'impianto critico della 15ª Quadriennale è stato affidato a una Commissione composta da cinque
curatori e storici dell'arte, diversi per ambiti di interesse e percorsi professionali: Chiara Bertola,
Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni, Claudio Spadoni.
Se l'ultima edizione (2003-2005) estendeva lo sguardo fino ai maestri degli anni Sessanta-Settanta
ancora in attività, questa volta l'attenzione è circoscritta alle generazioni di artisti che hanno
iniziato ad affermarsi in Italia negli ultimi vent'anni. E' un campo di osservazione comunque ampio
e variegato, che ha suggerito di non forzare sotto un titolo generico gli autori invitati.
La Commissione ha, inoltre, scelto di riservare un omaggio a Luciano Fabro (Torino, 20 novembre
1936 - Milano, 22 giugno 2007), a un anno esatto dalla sua prematura scomparsa. A lui è dedicata
l'apertura della mostra: la scultura Autunno, mai esposta in Italia e tra le ultime sue opere, è l'unico
segno artistico che accoglie lo spettatore nella Sala della Rotonda. L'omaggio vuole
simbolicamente ricordare l'innovatività del linguaggio di Fabro e l'importante eredità teorico-critica
del suo insegnamento.
Alla 15ª Quadriennale partecipano un centinaio di artisti, ciascuno presente con un'opera molto
recente, in molti casi realizzata appositamente, talvolta in situ. L'allestimento, a cura di Lucio
Turchetta, ha dovuto rispondere alla necessità di una presentazione equilibrata di lavori molto
eterogenei per formato, tecniche di realizzazione, esigenze espositive. Il percorso della mostra si
articola in tutti i 3000 mq del Palazzo di via Nazionale, non senza qualche sorpresa anche negli
spazi dei servizi aggiuntivi. I visitatori potranno beneficiare di un orario estivo, più prolungato nella
serata: fino alle 23.30 il venerdì e il sabato, fino alle 21 gli altri giorni.
Le linee guida della ricognizione
L'obiettivo della mostra non è quello di compilare un "chi è chi" dell'arte contemporanea italiana,
ma di registrare le diverse declinazioni del nostro fare artistico negli ultimi due decenni, tra un
confronto con l'eredità del Novecento (arte concettuale, minimalismo, i diversi ritorni alla pittura) e
la ricerca di nuove dimensioni creative. Si è voluto, così, provare a tracciare una mappatura di
esperienze ritenute rappresentative dei principali esiti della ricerca artistica condotta nel nostro
paese dalla fine degli anni Ottanta ad oggi.
In questo ambito, si è scelto di dedicare una particolare attenzione agli artisti mid-career e giovani,
portatori di linguaggi "in movimento" e indicativi di possibili evoluzioni nel prossimo futuro. L'età
media degli artisti invitati è compresa entro i quarantacinque anni. Un quarto è "under 35", uno su
tre è donna. Si è cercato, inoltre, di identificare possibili specificità della situazione italiana nel
sistema internazionale dell'arte. Si è tenuto, quindi, conto anche di particolari aggregazioni
territoriali emerse nel nostro paese e cresciute nella condivisione di un clima culturale, a una
relativa distanza da processi di omologazione.
Non è certo semplice fissare criteri che consentano di documentare l'estrema diversificazione di
modalità espressive che caratterizza oggi la scena artistica italiana. Si è così scelto di non
attribuire agli artisti delle linee di appartenenza: preminente è la personalità del singolo autore, la
sua qualità di vedere, capire, interpretare il nostro momento storico. E' proprio a partire dai primi
anni Novanta che diventa arduo definire il profilo di una generazione di artisti che agiscono "in
solitario" e avvertono sempre più il bisogno di rimanere fedeli a una propria identità. E' un dato che
emerge via via più prepotentemente e che viene confermato anche da questa edizione della
Quadriennale.
Si affida alle parole dei Commissari, nei testi in cartella stampa, il compito di suggerire una
possibile visione del contemporaneo, anche attraverso le motivazioni che hanno condotto alla
scelta degli artisti e delle opere.
Gli artisti e le opere in mostra
La porzione generazionale individuata comprende artisti che già figurano in importanti collezioni
museali permanenti, con all'attivo mostre personali in grandi musei di arte contemporanea e
partecipazioni alle principali rassegne internazionali. Vi è un nucleo di autori con un solido
curriculum di mostre collettive e personali in gallerie private. Vi sono, inoltre, artisti delle nuove
generazioni ai quali le principali realtà espositive del nostro paese hanno iniziato a dedicare le
prime personali. La selezione ha tenuto conto di giovani emergenti, molti con una marcata
proiezione internazionale, dividendosi per la loro attività tra Italia, Stati Uniti, Europa e Cina.
Ogni tentativo di distinguere le opere che saranno esposte a seconda delle pratiche artistiche
appare limitativo, tanti sono i linguaggi per temi, tecniche, sensibilità e continui gli slittamenti tra
diversi dispositivi formali.
Per quanto riguarda le tecniche, in linea generale, si può comunque osservare come tra le opere in
mostra vi sia una forte componente video. Mai come in questa edizione della Quadriennale, inoltre,
si registra una elevata presenza di installazioni, in gran parte a dimensione ambiente. Sono
interventi che spesso sconfinano nella videoarte, nel multimediale e nell'interattività, vedono
l'impiego di elementi della realtà esterna (spesso materiali e oggetti d'uso quotidiano), ma
presentano anche una spiccata componente concettuale. Meno frequente, in questa edizione, forse
è la fotografia, ma trova interpreti in autori affermati. Un nucleo significativo di artisti continua a
prediligere come mezzi espressivi la pittura, la scultura, il disegno, spesso in dialogo tra loro,
piuttosto che con riferimenti iconografici (come il cinema), letterari, musicali.
Si possono egualmente anticipare alcuni dei principali campi di indagine che le opere riflettono.
Alcune rimandano all'attualità, a tematiche come l'ambiente, gli armamenti, la sicurezza sul lavoro,
il controllo sulla libertà personale. Molte, invece, hanno una dimensione privata e si interrogano su
temi quali l'identità, la memoria, il fluire del tempo. Non poche si soffermano sulle interazioni tra
l'individuo e lo spazio, dalla grande città ad ambienti chiusi, con una attenzione al suo impatto sui
nostri comportamenti. Ci sono opere che rivelano un interesse per i meccanismi comunicativi e le
dinamiche interrelazionali. Altri lavori si concentrano sulla genesi stessa dell'opera d'arte, sull'atto
creativo. Anche i toni sono mutevoli: ora ironici e sorprendenti, ora critici e provocatori, ora analitici
e distanti, ora lievi, ora più dirompenti.
15ª Quadriennale d'arte di Roma
18
giugno 2008
15ª Quadriennale d’arte
Dal 18 giugno al 14 settembre 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Roma, Via Nazionale, 194, (Roma)
Roma, Via Nazionale, 194, (Roma)
Biglietti
Intero € 8,00
Ridotto di legge € 6,50
Scuole € 4,00 per studente dal martedì al venerdì (esclusi i festivi)
Per chi ha meno di trent'anni, l'ingresso alla mostra è gratuito il primo mercoledì di ogni mese, a partire dalle 14
Orario di apertura
domenica-giovedì 11-21; venerdì-sabato 11-23.30; lunedì chiuso
Sito web
www.quadriennalediroma.org
Ufficio stampa
NOVELLA MIRRI
Autore
Curatore