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Due città, due autori, un mondo unico e diviso che appare come se fosse la prima volta. Per sintetizzare questa esposizione, bisogna partire dal progetto comune dei due fotografi Cicconi e Schulte-Bunert di indagare un’area di comune interesse. Due città di confine Gorizia / Nova Gorica tra Italia e Slovenia e Görlitz / Zgorzelec tra Germania e Polonia
Comunicato stampa
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Due città, due autori, un mondo unico e diviso che appare come se fosse la prima volta. Per sintetizzare questa esposizione, bisogna partire dal progetto comune dei due fotografi Cicconi e Schulte-Bunert di indagare un'area di comune interesse. Due città di confine Gorizia / Nova Gorica tra Italia e Slovenia e Görlitz / Zgorzelec tra Germania e Polonia diventano simboli di un divenire interrotto, di una difficoltà della storia ad andare avanti. Questo progetto partito due anni fa arriva con due sequenze di immagini che hanno le caratteristiche degli incroci e dei crocicchi, il dio dei quali era Giano. Due storie parallele che s' intersecano con la fotografia, due percorsi che cercano senza trovarlo uno sbocco verso il mare della storia. Infatti le immagini ci consegnano una sorta di eterno presente. Sia i ritratti di Cicconi che le architetture e i paesaggi di Schulte-Bunert vivono un'infinita provvisorietà. Entrambi i fotografi sembrano non partecipare a quanto hanno davanti, ma proprio per questo riescono a cogliere dei particolari, quasi dei tic, che rivelano i problemi, i malesseri. Anche la fotografia ha i toni alti e freddi come se la visione invernale fosse l'unica possibile per questi abitanti di città anonime quanto basta per diventare un caso, un eccezione.
"2" è una mostra che porta la fotografia europea, algida e volutamente separata dall'oggetto/soggetto, verso un punto estremo in cui il paradosso può da un momento all'altro liberare la vita. Come in un "teatro dell'assurdo" la posta in gioco è la credibilità di personaggi e luoghi impossibili. La coincidenza degli sguardi dei due fotografi mette a fuoco un mondo prevedibile quanto impressionante, accomunato da un eccesso di normalità. Il confine allora non è più geografico, ma è già trapassato nelle in/coscienze dei placidi abitanti. La fotografia registra la scomparsa della storia cioè l'occultamento della causa di quella divisione, di quella diversità. Ancora una volta la normalità è il confine più difficile da varcare.
48 foto di cui
Kai-Uwe Sculte-Bunert 24 immagini100x100 cm. Inkjet da negativo
Fabrizio Cicconi 24 immagini 100x80 cm. Inkjet da negativo
"2" è una mostra che porta la fotografia europea, algida e volutamente separata dall'oggetto/soggetto, verso un punto estremo in cui il paradosso può da un momento all'altro liberare la vita. Come in un "teatro dell'assurdo" la posta in gioco è la credibilità di personaggi e luoghi impossibili. La coincidenza degli sguardi dei due fotografi mette a fuoco un mondo prevedibile quanto impressionante, accomunato da un eccesso di normalità. Il confine allora non è più geografico, ma è già trapassato nelle in/coscienze dei placidi abitanti. La fotografia registra la scomparsa della storia cioè l'occultamento della causa di quella divisione, di quella diversità. Ancora una volta la normalità è il confine più difficile da varcare.
48 foto di cui
Kai-Uwe Sculte-Bunert 24 immagini100x100 cm. Inkjet da negativo
Fabrizio Cicconi 24 immagini 100x80 cm. Inkjet da negativo
27
aprile 2007
2
Dal 27 aprile al 10 giugno 2007
fotografia
Location
EX OSPEDALE PSICHIATRICO
Reggio Nell'emilia, Via Dei Servi, 4, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Dei Servi, 4, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
dal 27 aprile al 5 maggio 10-23
dal 6 maggio al 10 giugno da martedì a venerdì 18-23 e sabato e domenica 10-23
Autore
Curatore