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2006…Under 35 – Sara Giannatempo
E’ una sensualità tutta declinata al femminile quella delle fotografie di Sarajt
Comunicato stampa
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IL CORPO AL CENTRO
E’ una sensualità tutta declinata al femminile quella delle fotografie di Sarajt. Il soggetto degli scatti è sempre la donna, il suo corpo è al centro dello spazio e al centro della scena. Il bianco e nero è ravvivato dal colore di cose, oggetti, materie, usati per il loro valore evocativo e semantico: fiori secchi, caramelle, fili di lana, pezzi di muschio fanno da cornice e sottolineano i titoli, quasi un campionario da catalogo hard e tutti in prima persona (Aspettandoti umida, Vorrei scaldarmi in altro modo, Onde di piacere non riescono a raggiungermi ). Ma a stemperare l’erotismo – o meglio a collocarlo all’interno di un alveo culturale – ci pensano i continui riferimenti alla pittura rinascimentale, con quella visione prospettica frontale, e le porte, le fontane, le semplici architetture in pietra che stanno come altari su cui sacerdotesse in tanga amministrano il culto di Eros. In questo teatro l’uomo è l’interlocutore, l’assente, quindi colui a cui l’artista si rivolge: il gioco è tutto solipsistico e privato, tuttavia offerto con divertimento e complicità al pubblico.
I materiali evocano anche i sensi: il gusto è solleticato, ingolosito dalle caramelle, l’olfatto dal muschio, il tatto dai fili di lana e dalle onde di gel azzurro. Questi aggetti ludici viene voglia di toccarli, annusarli, perfino mangiarli. Scatenano i desideri, le fotografie di Sarajt, ed evitano discorsi sociologici sulla condizione della donna all’alba del nuovo millennio. Perché la donna che è lì rappresentata è quella con la “d” maiuscola. Non la manager, l’impiegata o la precaria, ma l’amante, la geisha, la concubina. Una donna che sa cosa vuole, che cerca una risposta concreta alle proprie domande. Sempre rivolte a lui, all’uomo che non c’è. Ed è un’assenza, questa, che dice più di qualsiasi saggio.
Cinzia Bollino Bossi
E’ una sensualità tutta declinata al femminile quella delle fotografie di Sarajt. Il soggetto degli scatti è sempre la donna, il suo corpo è al centro dello spazio e al centro della scena. Il bianco e nero è ravvivato dal colore di cose, oggetti, materie, usati per il loro valore evocativo e semantico: fiori secchi, caramelle, fili di lana, pezzi di muschio fanno da cornice e sottolineano i titoli, quasi un campionario da catalogo hard e tutti in prima persona (Aspettandoti umida, Vorrei scaldarmi in altro modo, Onde di piacere non riescono a raggiungermi ). Ma a stemperare l’erotismo – o meglio a collocarlo all’interno di un alveo culturale – ci pensano i continui riferimenti alla pittura rinascimentale, con quella visione prospettica frontale, e le porte, le fontane, le semplici architetture in pietra che stanno come altari su cui sacerdotesse in tanga amministrano il culto di Eros. In questo teatro l’uomo è l’interlocutore, l’assente, quindi colui a cui l’artista si rivolge: il gioco è tutto solipsistico e privato, tuttavia offerto con divertimento e complicità al pubblico.
I materiali evocano anche i sensi: il gusto è solleticato, ingolosito dalle caramelle, l’olfatto dal muschio, il tatto dai fili di lana e dalle onde di gel azzurro. Questi aggetti ludici viene voglia di toccarli, annusarli, perfino mangiarli. Scatenano i desideri, le fotografie di Sarajt, ed evitano discorsi sociologici sulla condizione della donna all’alba del nuovo millennio. Perché la donna che è lì rappresentata è quella con la “d” maiuscola. Non la manager, l’impiegata o la precaria, ma l’amante, la geisha, la concubina. Una donna che sa cosa vuole, che cerca una risposta concreta alle proprie domande. Sempre rivolte a lui, all’uomo che non c’è. Ed è un’assenza, questa, che dice più di qualsiasi saggio.
Cinzia Bollino Bossi
04
aprile 2006
2006…Under 35 – Sara Giannatempo
Dal 04 al 13 aprile 2006
fotografia
Location
BERTOLT BRECHT – SPAZIO 1
Milano, Piazza San Giuseppe, 10, (Milano)
Milano, Piazza San Giuseppe, 10, (Milano)
Orario di apertura
martedì-giovedì 17-19 e su appuntamento
Vernissage
4 Aprile 2006, ore 19
Autore
Curatore