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20th century Russian Art yesterday/today Avantgarde
un percorso a tappe attraverso cui caratterizzare la “tipicità nella produzione artistica del popolo russo”
Comunicato stampa
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La Transarte di Rovereto riapre i battenti della stagione 2007-2008 con una mostra curata da Sergio Poggianella e Micaela Sposito che, pur nella limitatezza delle opere esposte – complessivamente quaranta, propone un percorso a tappe (da una parte l’avanguardia storica del primo Novecento, rappresentata da Larionov, Goncharova, Burliuk, Vodkin, Tatlin, Medunesky, Moor, Siv e Majalovskj; dall’altra una nuova generazione di artisti sempre più affermati come Denissov, Efimov, Mishenin, Nemkova e Shinkarev) attraverso cui caratterizzare la “tipicità nella produzione artistica del popolo russo”. L’avanguardia di ieri e quella di oggi, per raccontare la ricchezza e la complessità dell’arte russa nel XX secolo; in due tappe appunto.
Nella prima, le opere tra il 1900 e 1945, documentano l’esperienza di quel gruppo di artisti che, tra sperimentazione (Futurismo, Costruttivismo) e ritorno alle origini (Primitivismo e Iconografia tradizionale), marcano i primi del secolo in un “continuo processo di andata e ritorno” tra realismo e astrazione e viceversa. A riprova, il “Paesaggio con case e figura evanescente” (1903) e il “Raggismo” (1912-1913) di Larionov; così come il “Ritratto” (1909-1910) primitivista di Burliuk e la gouache “Senza titolo” (1922) costruttivista della Sofronova; ed ancora il lirismo di chine della Goncharova e delle tempere di Vodkin contrapposte al segno strutturalista del manifesto per il “1° maggio 1922” di Majakovskij. In questa sezione opere inedite di Majakovskij, Medunesky, Moor e Siv.
Nella seconda, i linguaggi della contemporaneità con opere realizzate negli Anni Novanta promuovono il dialogo tra l’esperienza sovietica e quella internazionale all’insegna di analisi e ricerca: le stampe fotografiche de “La dote” (2000) della Nemkova puntano l’obiettivo su oggetti di un passato che risale al tempo di Larionov e della Goncharova, “promemoria delle tradizioni e dei riti di famiglia” per l’artista, oggetti a cui anche le giovanissime generazioni anelano; le immagini tetre e melanconiche dei light-box della serie “Elettricità dell’aria” (1999) di Efimov rappresentano eroici demoni mutuati dall’iconografia delle cattedrali e delle sacre scritture; così come negli “Specchi” (1998) e nei “Trasferelli” (2000) di Denissov – una campionatura ideale di vegetali e insetti – e nelle stampe digitali “Neoaccademismo Sadomasochismo” (2000) di Mishenin – un processo ottico-visuale dalla scultura architettonica al corpo – si censisce l’eredità contemporanea del passato.
Passato e presente riescono così a testimoniare come l’arte russa, per tutto l’arco del Novecento, sia riuscita a proporsi con un carattere identitario molto forte, carattere individuabile nella grande capacità di attingere e valorizzare la tradizione nazionale, pur nella ricerca di un esito espressivo che da questa si discostasse.
La mostra è corredata da una selezione di libri russi futuristi con interventi grafico-pittorici di, tra gli altri, Malievic, Burliuk, Rozanova, Goncharova, Larionov, Tatlin, Majakovskij.
La mostra dal 26 Novembre e sino al 12 gennaio prossimo venturo sarà ospitata a Palermo, presso l’Oratorio di Santa Cita.
Nella prima, le opere tra il 1900 e 1945, documentano l’esperienza di quel gruppo di artisti che, tra sperimentazione (Futurismo, Costruttivismo) e ritorno alle origini (Primitivismo e Iconografia tradizionale), marcano i primi del secolo in un “continuo processo di andata e ritorno” tra realismo e astrazione e viceversa. A riprova, il “Paesaggio con case e figura evanescente” (1903) e il “Raggismo” (1912-1913) di Larionov; così come il “Ritratto” (1909-1910) primitivista di Burliuk e la gouache “Senza titolo” (1922) costruttivista della Sofronova; ed ancora il lirismo di chine della Goncharova e delle tempere di Vodkin contrapposte al segno strutturalista del manifesto per il “1° maggio 1922” di Majakovskij. In questa sezione opere inedite di Majakovskij, Medunesky, Moor e Siv.
Nella seconda, i linguaggi della contemporaneità con opere realizzate negli Anni Novanta promuovono il dialogo tra l’esperienza sovietica e quella internazionale all’insegna di analisi e ricerca: le stampe fotografiche de “La dote” (2000) della Nemkova puntano l’obiettivo su oggetti di un passato che risale al tempo di Larionov e della Goncharova, “promemoria delle tradizioni e dei riti di famiglia” per l’artista, oggetti a cui anche le giovanissime generazioni anelano; le immagini tetre e melanconiche dei light-box della serie “Elettricità dell’aria” (1999) di Efimov rappresentano eroici demoni mutuati dall’iconografia delle cattedrali e delle sacre scritture; così come negli “Specchi” (1998) e nei “Trasferelli” (2000) di Denissov – una campionatura ideale di vegetali e insetti – e nelle stampe digitali “Neoaccademismo Sadomasochismo” (2000) di Mishenin – un processo ottico-visuale dalla scultura architettonica al corpo – si censisce l’eredità contemporanea del passato.
Passato e presente riescono così a testimoniare come l’arte russa, per tutto l’arco del Novecento, sia riuscita a proporsi con un carattere identitario molto forte, carattere individuabile nella grande capacità di attingere e valorizzare la tradizione nazionale, pur nella ricerca di un esito espressivo che da questa si discostasse.
La mostra è corredata da una selezione di libri russi futuristi con interventi grafico-pittorici di, tra gli altri, Malievic, Burliuk, Rozanova, Goncharova, Larionov, Tatlin, Majakovskij.
La mostra dal 26 Novembre e sino al 12 gennaio prossimo venturo sarà ospitata a Palermo, presso l’Oratorio di Santa Cita.
22
settembre 2007
20th century Russian Art yesterday/today Avantgarde
Dal 22 settembre all'undici novembre 2007
arte contemporanea
Location
TRANSARTE
Rovereto, Via Valbusa Grande, 2, (Trento)
Rovereto, Via Valbusa Grande, 2, (Trento)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16.00 - 19.00
Curatore