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3° Festival Fotografico Italiano
L’Archivio Fotografico Italiano, con il contributo e il patrocinio del Comune di Busto Arsizio (Va), e con il patrocinio dei comuni di: Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Marnate e Olgiate Olona, con il contributo e il patrocinio del PLIS e in collaborazione con EPSON Italia – Sponsor Tecnologico, Fondazione Montevecchio di Samarate (Va), della Fondazione Torre Colombera di Gorla Maggiore (Va), dell’Istituto Italiano di Fotografia, dell’Istituto Cinematografico M. Antonioni, dell’Archivio del Cinema Industriale LIUC, e di tante altre realtà culturali, organizza dal 13 ottobre 2012 al 25 novembre 2012 il 3° Festival Fotografico Italiano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
21052 BUSTO ARSIZIO
3° Festival Fotografico Italiano
13 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Mostre-Proiezioni-Multivisioni-Lettura Portfolio-Seminari-Editoria-Concorsi-Workshop
L’Archivio Fotografico Italiano, con il contributo e il patrocinio del Comune di Busto Arsizio (Va), e con il patrocinio dei comuni di: Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Marnate e Olgiate Olona, con il contributo e il patrocinio del PLIS e in collaborazione con EPSON Italia - Sponsor Tecnologico, Fondazione Montevecchio di Samarate (Va), della Fondazione Torre Colombera di Gorla Maggiore (Va), dell’Istituto Italiano di Fotografia, dell’Istituto Cinematografico M. Antonioni, dell’Archivio del Cinema Industriale LIUC, e di tante altre realtà culturali, organizza dal 13 ottobre 2012 al 25 novembre 2012 il 3° Festival Fotografico Italiano.
La fotografia torna protagonista a Busto Arsizio e nella valle Olona, con un evento nazionale che prevede 32 mostre sparse in città, seminari, workshop, proiezioni, multivisioni, cinema, letture dei portfolio, presentazione di libri, concorsi, intrattenimenti musicali.
L’iniziativa nasce dal desiderio di proporre un evento dedicato alla fotografia d’autore in Lombardia a Busto Arsizio, la più grande città dell’alto milanese, nota fin dall’800 per gli insediamenti industriali tessili, che esportavano in tutto il mondo prodotti eccellenti, situata sull’asse del Sempione, che mette in comunicazione Milano, la vicina Svizzera e la Francia, in un susseguirsi di paesaggi inebrianti, dalle Prealpi Varesine al Lago Maggiore, apprezzati da un turismo internazionale, e quindi occasione per un lieto soggiorno per quanti, partecipando all’evento si fermeranno più giorni nel territorio.
Una proposta ideata per attrarre un folto pubblico da diversi luoghi, anche dall’estero, proponendo un percorso visivo che si dirama dalla fotografia storica al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte alle ricerche creative, al territorio.
Tanti gli ospiti di rilievo e i giovani talenti che mostreranno i propri lavori, favorendo un dialogo con gli appassionati, gli esperti e i professionisti del settore.
Non la consueta rassegna, ma un progetto articolato che interesserà l’intera città e la valle olona, tra spazi pubblici e privati, gallerie, librerie, studi di architettura, atelier d’arte e ville.
Per rendere maggiormente rilevante l’evento, si sono unite diverse realtà culturali e formative della città, predisponendo progetti qualificanti che interesseranno diverse fasce di età di studenti e cittadini, impegnati in ricerche e sperimentazioni.
In sintesi, menzioniamo i collaboratori, i partner e le scuole che hanno aderito con interesse alla realizzazione dell’iniziativa:
Istituto Cinematografico “M. Antonioni”, Istituto Italiano di Fotografia, Liceo Artistico “Paolo Candiani”, Liceo Scientifico “Arturo Tosi”, La Casa Bioecologica, Show Room Arredamenti Brusatori, Libreria Galleria Boragno, Galleria Palazieta, Caccia Cornici, Centro Giovanile STOA’ per l’Arte, BipBusto Apple Premium Reseller, Associazione Geographical Research, Associazione Christian Onlus, MooM Hotel Gallery, Studio Fotografico Area 6, Associazione Cortisonici, Archivio del Cinema Industriale e della comunicazione d’Impresa LIUC, Associazione A.U.Ba.M onlus, Enobene, Associazione Peregrinus, Cooperativa sociale Parresia.
Esposizioni a Busto Arsizio – vari spazi:
13 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Palazzo Marliani Cicogna – P.zza Vittorio Emanule II – Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 15-19 / domenica 10-12 / 16-19 – Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili
CIOL&CIOL - Dialoghi visivi tra due generazioni
ELIO CIOL
La luce incisa
Libro in mostra. Testo di Chiara Ciol, edizioni Punto Marte
Il progetto dal titolo La luce incisa, propone le immagini più caratteristiche della sua terra d’origine, dove i campi, le vigne e i suoi famosi gelsi sono i protagonisti di un paesaggio faticosamente lavorato, dal quale l’uomo è riuscito a trarne beneficio, contribuendo ad arricchirlo. La sua è una fotografia che si rifà ai grandi classici della tradizione paesaggistica, ove l’elemento grafico tende a predominare, grazie anche a una curatissima stampa in bianco e nero. Anche l’uso dosatissimo dell’infrarosso conferisce alle sue immagini un tocco di suggestione onirica che migliora, dal punto di vista estetico, le atmosfere nostrane, avvicinando così i nostri paesaggi a quelli ritratti da Ansel Adams o Minor White.
Elio Ciol nasce a Casarsa della Delizia (Pordenone) nel 1929.
Inizia giovanissimo a lavorare nel laboratorio del padre, acquisisce esperienza tecnica ed elabora un personale modo di esprimersi attraverso la fotografia, soprattutto riguardo al paesaggio. È sempre alla ricerca di nuove dimensioni espressive.
Dal 1955 al 1960 è attivo nel circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Nel 1962 partecipa come fotografo di scena al film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e Padre David Maria Turoldo. L'anno dopo, 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla realizzazione della Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e il linguaggio delle immagini.
Nella sua lunga attività artistica ha pubblicato più di 200 libri, collaborando con importanti case editrici, e ha esposto le sue foto in oltre cento mostre personali e collettive.
Sue fotografie sono presenti in collezioni private in importanti musei e istituti culturali tra i quali il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Centre Canadian d'Architecture di Montreal, Canada, l'International Museum of Photyography, Rochester New York, il Musèe de la Photography di Charleroi ecc. e ha ricevuto molti premi e i riconoscimenti internazionali, tra i quali: 1992, Londra, Premio Kraszna Krausz per il fotolibro Assisi, a pari merito con i libri di Sebastio Salgado, Paul Strand e Irving Penn; 1995, Spilimbergo, Premio Speciale Friuli Venezia Giulia Fotografia; 1996, Londra, Premio Kaszna Krausz per il fotolibro Venezia a pari merito con Robert Doisneau, Eric Hartmann e Naomi Rosemblum; 1997, Amsterdam, World Press Photo, terzo premio nella categoria Natura e Ambiente; 2003, Padova, Premio Foto Padova 2003 per il miglior fotolibro con il volume Ascoltare la luce. Nel dicembre 2001 il New York Times gli ha dedicato uno spazio nella sezione Arts and Leisure. Da sessant'anni Elio Ciol scrive con la luce, tracciando un lungo e affascinante itinerario fotografico.
STEFANO CIOL
Ombre di Luce
Libro in mostra, edizioni Punto Marte.
La fotografia di paesaggio è una forma di pellegrinaggio. Scegliamo di raggiungere un luogo, lo esploriamo, lo confrontiamo con le nostre conoscenze, credenze, e con la storia e la natura profondo del luogo. Alla fine, siamo arricchiti da questo processo, e la visualizzazione è una parte importante di questo arricchimento. Penso che la parte migliore del lavoro di Stefano Ciol sia la capacità di rendere chiari questi meccanismi. Esso ci rende più consci della natura visiva di una natura alla quale tutti apparteniamo. Come conseguenza automatica, ciò dovrebbe renderci più rispettosi di ciò che ci circonda. La tecnica può diventare arricchimento visivo, e questo può trasformarsi in meditazione sulla natura delle cose. La libertà creativa rappresenta davvero una strada molto lunga. (Fabio Amodeo)
Erede di una dinastia di fotografi, Stefano Ciol affianca al lavoro professionale la ricerca personale. Un’opera continua di aggiornamento tecnologico lo porta a incrociare le tecniche tradizionali con quelle più recenti e avanzate allo scopo di perfezionare la corrispondenza tra la propria visione e l’immagine finale. Questo processo trova piena evidenza nel controllo delle tonalità della sua fotografia di paesaggio in bianco e nero, rilettura in chiave contemporanea di un genere che affonda le proprie radici nella storia stessa della fotografia. Vive e lavora a Casarsa della Delizia.
FRANCO PAGETTI
Witnessing 1998-2012
Mostra a cura di Alessia Glaviano – Senior Photo Editor VOGUE Italia
Franco Pagetti è nato a Varese nel 1950. Dopo aver studiato Chimica a Milano lavora nel laboratorio del Prof. Ghini all'Università di Chimica di Milano. Nel 1980 abbandona la chimica per dedicarsi alla fotografia di moda, dapprima come assistente a New York e Parigi, ben presto collabora in prima persona con Vogue Italia, L'Uomo Vogue e altre testate del gruppo Condé Nast.
Nel 1988 realizza per L'Europeo il primo reportage fotogiornalistico sulle donne torturate dal regime cileno, continua a scattare anche pubblicità e moda insieme al reportage fino alla svolta definitiva del 1997 per cui si dedica esclusivamente al fotogiornalismo.
Da allora Pagetti ha viaggiato incessantemente documentando per i più prestigiosi magazine internazionali quali Time, Newsweek, The New York Times, The New Yorker, Stern, Le F**aro, Paris Match, The Times of London , i conflitti in Afghanistan (1997, ‘98, 2001), Kosovo (1999), East Timor (1999), Kashmir (1998, 2000 e 2001), Palestina (2002), Sierra Leone (2001), South Sudan (1997) e tematiche relative a India, Vaticano, Cambogia, Laos, Indonesia e Arabia Saudita.
Una menzione a parte merita il lavoro svolto da Pagetti in Iraq, prevalentemente per Time Magazine, per sei anni dal 2003 fino al dicembre 2008.
Pagetti ha avuto l'intuito/istinto, caratteristica propria dei grandi giornalisti, di sentire il concatenarsi degli eventi che avrebbero portato alla guerra ben tre mesi prima che questa accadesse, e mentre la maggior parte dei fotogiornalisti si affollavano in Kuwait, Franco è andato direttamente a Baghdad, già nel gennaio del 2003.
Il materiale raccolto da Pagetti in Iraq è quindi fra i più esaustivi sul tema, coprendo gli orrori della guerra, i saccheggi, le battaglie di Falluja e Tell Afar, la transizione, la vita quotidiana degli iracheni, fino alla caotica situazione attuale in cui il paese risulta di fatto diviso in tre sezioni, curdi, sciiti e sunniti, ancora in lotta fra loro.
Pagetti è dal 2007 membro della VII, agenzia leader per il fotogiornalismo.
Il reportage, invitandoci a riflettere, ad analizzare le ragioni con delle domande su ciò che vediamo, è un genere fotografico fra i più nobili e necessari.
Sono proprio certe fotografie che con la loro forza di documenti terrificanti e necessari hanno contribuito a creare il nostro senso etico.
Immagini che sono come libri da leggere, che vanno ben al di là del descrittivo, in cui è molto evidente il punto di vista del fotografo, ciò che vuole raccontare.
Nel momento stesso in cui il fotoreporter inquadra, infatti, sta interpretando, decidendo che storia raccontare a seconda di cosa lasciare dentro e fuori dall'immagine: la fotografia non è mai obiettiva, ma è piuttosto soggettiva.
Di questo Pagetti è molto consapevole, "la foto di reportage deve essere eticamente corretta, deve essere onesta, ma nel momento in cui decidi di usare un obiettivo 50mm anzichè un 28mm tu fai una scelta quindi c'è già un'alterazione della realtà, nel fotogiornalismo non crei la tua storia ma ovviamente dai un punto di vista".
E le immagini di Pagetti sono oneste, corrette, trasmettono la sua capacità empatica e l'assenza di pregiudizio, per Franco non esistono esseri umani di serie A e di serie B, non esistono i morti che contano e quelli che contano un po' meno.
Lui stesso mi ha raccontato che quando arrivò in Iraq aveva qualche pregiudizio sugli americani, ma dopo aver lavorato a stretto contatto con i militari, si è reso conto che "nella guerra la violenza non è fatta solo dai fucili, la violenza la subisce anche chi lo imbraccia il fucile".
Pagetti è un uomo che ha avuto l'intelligenza di cambiare idea e abbandonare i suoi preconcetti e questo è evidente nelle sue immagini che raccontano l'umanità tutta, negli sguardi disperati o fieri degli Iracheni come in quelli confusi o autoritari dei giovani militari americani, in quelli persi dei bambini soldato in Sierra Leone e in quelli carichi di aspettative dei giovani protagonisti della primavera araba.
Per arrivare alla selezione di fotografie in mostra al Festival di Busto, con Franco abbiamo guardato tutti i suoi archivi. Il primo giorno di lavoro ero stordita, continuavo a chiedermi come si possa assistere a tanta violenza, privazioni, morte e mantenere un equilibrio emotivo, e se vi sia un limite all'orrore fotografabile.
La risposta di Franco è stata che "C'è più bene che male intorno a queste situazioni perché sei più ricettivo del bene che c'è intorno a te, quello che ti succede intorno cerchi di rimandarlo, di posticiparlo, e ti fai aggredire la sera quando sei solo; riguardo al limite, ci deve sempre essere il rispetto, in Iraq sono stato due anni prima di fotografare un ferito, in ogni paese che visiti sei un ospite, devi conoscerne la cultura, devi rispettarla".
Ricordo una frase che scrisse Margaret Bourke-White di fronte ai cadaveri di Buchenwald: “Registrare adesso, riflettere poi: la Storia giudicherà”.
Nelle immagini di Pagetti il rispetto per il dolore degli altri è sempre presente, non c'è mai l'impressione di turismo nelle tragedie altrui, né di voyeurismo, ma di grande volontà e capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui.
"Nel dicembre del 2004 eravamo in pattuglia in un quartiere di Baghdad, il militare vicino a me è stato colpito, io mi sono sentito bagnato in faccia, era sangue ma non sentivo dolore, non era il mio sangue". Quel ragazzo è morto e come lui Franco ha assistito alla morte di tantissime persone, che porta dentro di sé e che dice "spero che mi aiutino ad essere una persona migliore".
Gli aneddoti che Pagetti può raccontare sono infiniti, mi ha colpito il suo desiderio di portare il discorso sulla normalità anche rispetto alle situazioni estreme che ha vissuto, un tentativo continuo di sdrammatizzare, l'etichetta dell'eroe fotografo non gli si addice, eppure Franco è un soldato, il suo coraggio è celebre.
Pagetti è entrato nei più pericolosi quartieri di Baghdad, come Sadr City, quando era proibito agli stranieri, fotografando gli iracheni nelle loro case, nelle loro scuole e uffici, nei loro negozi e moschee, eppure lui preferisce raccontare di come fosse il cambusiere della casa del Time Magazine di Baghdad e cucinasse la pasta con il pomodoro con la pancetta "avendo cura di non stressarla", per i colleghi che poi erano tutti i grandi nomi del giornalismo internazionale: Yuri Kozyrev, Alexandra Boulat, James Nachtwey, George Packer.
Le immagini che fanno grande il reportage sono in realtà metafore di situazioni molto complesse, ed è questa poi la nobiltà dell'immagine fissa di andare oltre la rappresentazione di un momento specifico rimandando a contenuti più grandi e universali.
Ci sono foto che sono scolpite nella nostra memoria collettiva. Quelle dello sbarco in Normandia di Robert Capa, i cadaveri di Buchenwald di Margaret Bourke White, le foto a colori della guerra in Vietnam di Larry Burrows, la piccola vietnamita Kim Phuc in fuga da un bombardamento al napalm nel suo villaggio di Nick Ut, il vietkong freddato da un colpo di pistola di Eddie Adams, i corpi che si lanciano nel vuoto dalle torri gemelle dopo l'attentato del 9/11.
È lunghissimo l'elenco di bravissimi fotoreporter che con il loro coraggio e spesso a costo della vita ci hanno mostrato, raccontato, e denunciato gli orrori del mondo fornendoci gli strumenti per cercare di capire, fra questi sicuramente anche Franco Pagetti.
FRANCO DONAGGIO
Prima del giorno
Prima del giorno è una discesa nelle mie penombre, in un percorso attraverso spazi sospesi, lungo il respiro della notte. Con la laboriosità dell’ape, mettendo insieme centinaia di piccoli e grandi elementi estetici ho creato mondi di superfici levigate, di nubi nel momento del passaggio. Come in enormi teatri silenziosi, materia e nubi divengono metafora visiva di ricerca esistenziale e volatilità temporale. In questi territori, mi confronto con la ricerca di eterno, con la smisurata e disarmante grandezza di questa pericolosa ambizione. I frettolosi attori dei miei scenari, vanno a passo spedito verso altri teatri, schiacciati da enormi spazi, come la smisurata grandezza delle mie ambizioni di conoscenza. Si muovono e sconfinano oltre un tempo terreno, in una dimensione altra, in cui la connotazione di un’esistenza reale si stempera in un grande plasma di casualità e caos, come nel sogno, come nella mia ossessione della domanda esistenziale. E della coscienza del limite...
Franco Donaggio nasce a Chioggia in provincia di Venezia nel 1958.
Nel 1979 Donaggio si trasferisce Milano e inizia a operare nel campo della creatività pubblicitaria e della grafica. Dopo un anno apre nel capoluogo il suo primo studio fotografico. L’alta professionalità in tutte le tecniche di ripresa e camera oscura, portano presto l’autore a sperimentare e approfondire nuovi linguaggi estetici che ne rinnovano costantemente il livello professionale e creativo.
Nel 1992 gli viene conferito il premio ‘Pubblicità Italia’ per la fotografia di still life. Nel 1995 Donaggio realizza il suo primo importante progetto fine art intitolato ‘Metaritratti’, che lo vedrà vincitore del ‘Kodak Gold Award’ Italiano per la fotografia di ritratto nel 1996. Nello stesso periodo, viene invitato a realizzare vari progetti creativi di prestigio come calendari, brochures e campagne pubblicitarie per aziende nazionali ed internazionali. Donaggio dedica sempre maggiore attenzione alla fotografia d’autore e avvia uno stretto rapporto di collaborazione con la ‘Joel Soroka Gallery’ di Aspen che lo rappresenterà per la vendita nel collezionismo nel Nord America e lo porterà ad essere presente tra le più importanti fiere d’arte fotografica degli Stati Uniti: ‘Photo LA’, Los Angeles; ‘AIPAD show’, New York; ‘Art Fair,
Cicago’, Biennale di Venezia. Le immagini fine art di Donaggio sono state esposte in gallerie e musei Italiani, Europei e negli States, altre sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.
LOUIS BOURJAC
Pigalle
Mostra a cura di Matteo Pacini – organizzazione Cristina Moregola
In collaborazione con Paula Nora Seegy – Galleria Artespressione
Louis Bourjac, raffinato e poliedrico fotografo francese, apprezzato a livello internazionale per le sue importanti collaborazioni con le grandi maison della moda parigina, ma anche per il suo interesse nei confronti di momenti di aggregazione umana come le strade affollate e i locali notturni nelle vie di Montmartre, presenta un lavoro sulle notti parigine di Pigalle, fatte di divertimento e di incontri casuali.
Racconti di istanti, sguardi, incontri, verità di una città, Parigi, che non dorme mai e che propone a qualunque ora della notte una possibile variazione alla propria vita.
Amante dei viaggi, Luis Bourjac dal 1982 al 1987 è di nuovo a Parigi dove studia fotografia con figure del livello di Henri Coste e Beni Trutmann, oltre a lavorare con varie agenzie e riviste. L'anno successivo comincia la collaborazione con le grandi maisons della moda parigina come Chanel e Givenchy, ma parallelamente è attratto dal quotidiano, dagli ambienti urbani e dai momenti di aggregazione umana come gli incontri di boxe o le manifestazioni folcloristiche. E così anche le sue numerose esposizioni viaggiano su un doppio binario, da sempre alternando il suo interesse per ciò che accade nella vita di tutti i giorni al mondo fatato della moda e dei suoi retroscena.
Spirito libero dai molti interessi, Bourjac oltre alla moda si occupa anche di paesaggio, ma non del tradizionale paesaggio da cartolina, bensì di quello più sporco e rugginoso dei grandi stabilimenti industriali dismessi, che offrono grandi spunti estetici grazie al fascino della decadenza e dell'abbandono.
INGE FELTRINELLI – ACHIDEEPINGE
Le fotografie di Inge Feltrinelli rivisitate da Achille Mauri
Mostra a cura di Paola Riccardi
Giangiacomo Feltrinelli, Allen Ginsberg, Ernest Hemingway, Henry Miller, Anna Magnani, Pablo Picasso e altri grandi personaggi internazionali negli scatti fotografici di Inge Schoenthal Feltrinelli in scenari ridipinti da Achille Mauri.
Le grandi tele della mostra ACHIDEEPINGE propongono i ritratti anni ’50 e ’60 scattati da Inge Schoenthal Feltrinelli ad alcuni tra i più eccellenti personaggi del mondo dell’arte e della cultura reinventati da colpi di colore che Achille Mauri ha operato sulle fotografie, in un gioco sottile di omaggi e di rimandi che dona alle opere un nuovo tempo e nuova vita. Il grande formato sembra sottolineare la statura stessa dei personaggi ed il colore si fa filo conduttore di un racconto che è la storia di primi passi di una giovane fotoreporter indipendente e curiosa ma che rappresenta anche un importante frammento di storia collettiva Hemingway, Picasso, Cecil Beaton, Henry Miller, Anna Magnani, Simone de Beauvoir, Allen Ginsberg e altri volti significativi immettono lo spettatore all’interno di essa dalla porta principale e con raffinata poesia. L’esposizione è stata prodotta da Messaggerie Italiane ed ospitata presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, in occasione della XXIX edizione della settimana per librai promossa dalla UEM.
Inge Feltrinelli, nata e cresciuta in Germania, lavora come fotoreporter per diverse testate europee, intervistando e ritraendo con grande efficacia personaggi quali Hemingway, Picasso e Simone de Beauvoir prima di trasferirsi a Milano nel 1960. Si dedica quindi col marito alla Giangiacomo Feltrinelli editore, di cui nel 1969 è vicepresidente e dal 1972 presidente. Viaggiatrice curiosa e instancabile, contribuisce allo sviluppo culturale del nostro paese, pubblicando alcuni tra i più importanti scrittori stranieri, e promovendo con successo gli autori italiani all’estero.Gli autorevoli riconoscimenti ricevuti in patria e all’estero testimoniano il suo ruolo di protagonista indiscussa del mondo culturale, politico e editoriale sempre più libero da frontiere.
Achille Mauri - presidente di Messaggerie Italiane, tra i maggiori gruppi distributivi ed editoriali italiani - amico di gioventù di Inge e Giangiacomo, commenta così questa operazione artistica: "la presenza di Inge a Milano ha contribuito fortemente a sprovincializzare la città; ho voluto riproporre il suo straordinario album fotografico colorando la sua magnifica collezione di fotografie per riconfermare il coraggio sociale, la spregiudicatezza e i segni di modernità che ha sempre espresso nella sua sfera culturale e privata. Il tema stesso del colore è un orientamento che Inge ha fortemente sentito e anticipato, lei stessa esponendosi sempre in ogni circostanza come opera vivace.
ANNA CARU’, CHIARA METATTELLI, PAOLO BRILLO
Rock Around the click – I fotografi del Buscadero
Mostra a cura di Cristina Moregola
Protagonisti della mostra “Rock around the click” tre fotografi della famosa rivista mensile di informazione rock “Buscadero”. Impegnati come tour photographer a livello internazionale nei più importanti concerti, Anna Carù, Chiara Meattelli e Paolo Brillo presentano una selezione di scatti di alcuni dei più acclamati personaggi dell’attuale scena musicale.
Le fotografie delle tournée sono l’esito di una grande professionalità sostenuta da una profonda passione per la musica e dalla conoscenza ravvicinata dell’ambiente musicale. Sono queste le ragioni che portano gli autori a spostarsi in tutto il mondo per riuscire a catturare gli attimi più significativi e intensi delle performance dei musicisti. Sono scatti sentiti sulla propria pelle, ancor prima che decisi dietro l’obiettivo. Sono un richiamo per condividere momenti di grande impatto emotivo irripetibili e per trasmettere le vibrazioni di una musica potente.
E sono forse questi i motivi, insieme alla passione per l’Inghilterra – musica, lingua e cultura – e per le canzoni dei Beatles ascoltate fin da bambina, che hanno portato Chiara Meattelli, nata a Perugia nel 1978, a trasferirsi a Londra, dove tutt’ora vive lavorando come corrispondente per il Buscadero, il Rolling Stone Italia, il Secolo XIX oltre ad avere pubblicato su testate come La Repubblica e Vanity Fair. Chiara Meattelli lavora inoltre in uno studio fotografico a West Hamstead e con un socio si occupa di campagne pubblicitarie e di progetti artistici personali.
Per Anna Carù, libraia di professione, la passione per la musica unita a quella per la fotografia non poteva che sfociare in una collaborazione, fin dalla nascita del mensile dedicato alla musica rock, con il Buscadero per il quale è stata la prima fotografa. Ha all’ attivo numerose mostre dedicate alle sue fotografie tra le quali da segnalare la personale organizzata nell’ambito di una delle edizioni del Folkest Festival.
Da sempre grande appassionato di musica e fotografo per hobby dall’età di 16 anni , Paolo Brillo, nato a Bolzano nel 1961, inizia a fotografare musicisti rock “live” nei primi anni ottanta (Frank Zappa, Neil Young… 1982) e a distanza di trenta anni la passione continua a crescere. In tutti questi anni di concerti non ha mai fotografato in qualità di fotografo accreditato e pertanto tutte le immagini che ha scattato sono “rubate”. Ha collaborato con diverse riviste e fanzine tra le quali The Telegraph, On the Tracks, Isis, The Bridge, Jam e dal 2010 collabora stabilmente con il Buscadero. Alcune sue fotografie sono state pubblicate in libri quali “Tangled Up in Tapes” di Glen Dundas, “I Crossed That River: BOB DYLAN'S 2011 CONCERTS” (Wyvil & Wraith), “Movin’ On BOB DYLAN'S 2010 CONCERTS” (Wyvil & Wraith).
14 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Museo del tessile – via Galvani -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 15-19 / domenica 10-12 / 16-19 Ingresso libero
PAESAGGIO DELL’INDUSTRIA
Fotografie di: Angelo Desole, Marcello Modica, Pierclaudio Duranti, Maurizio Nimis, Meri Valenti, Louis Bourja
Mostra a cura di Matteo Pacini – organizzazione Cristina Moregola
In collaborazione con Paula Nora Seegy – Galleria Artespressione
AIPAI Associazione Italiana per il patrimonio archeologico industriale
Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’Impresa LIUC
La mostra “I paesaggi dell’industria” è un viaggio nel patrimonio di conoscenza industriale vista dagli scatti fotografici in bianco e nero di sei autori che hanno fatto della fabbrica uno dei perni della loro ricerca visiva: Angelo Desole e Marcello Modica che proprio all’archeologia industriale legano molto della loro passione fotografica, Pierclaudio Duranti, viaggiatore ed amante della fotografia lenta come lui stesso ama sottolineare, Maurizio Nimis, Meri Valenti e ancora Louis Bourjac, anch’egli affascinato dalle “cattedrali” industriali, spesso prive di presenze umane. Scatti di rara bellezza e intensità che propongono il silenzio assordante e la sospensione di quel mondo, l’industria, che viene a galla solo in occasione di eventi tragici dal grande impatto mediatico. Ma la mostra fa un passo in più, perché cerca di cogliere lo stretto rapporto dell’industria con il territorio circostante, inteso come paesaggio ma anche ambiente urbano: dunque si passa dalla violenza che immense strutture di ferro e cemento operano sul paesaggio, all’approccio armonico che l’architettura industriale tenta cercando il minore impatto possibile sugli equilibri della natura e dell’uomo. La mostra non vuole dunque essere un nuovo catalogo di paesaggi industriali, ma proporre uno sguardo critico e consapevole, anche per quanto riguarda gli aspetti teconologico-produttivi, al ruolo dell'industria nella società. E non è casuale, in questo senso, il patrocino che alla mostra darà l'AIPAI, L'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale che attraverso il rapporto con diverse università italiana ha intrapreso da anni una battaglia a difesa del valore culturale dell'industria sotto il piano storico, economico, architettonico e ingegneristico.
Incontro con il cinema industriale.
Durante il periodo espositivo girerà un filmato che antologizza alcuni dei documentari più rappresentativi della cinematografia industriale conservati dall'Archivio del Cinema Industriale e della comunicazione d’Impresa LIUC. Attraverso una successione di immagini che coprono l'intera estensione del Ventesimo secolo, lo spettatore viene condotto attraverso le trasformazioni della moderna civiltà industriale a assiste all'evolversi dell'impresa e del lavoro nel nostro Paese.
L’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa è un’associazione senza fini di lucro, promossa nel 1998 dalla LIUC – Università Cattaneo e da Confindustria, con sede legale e operativa presso la stessa Università. Dal 2003 fa parte dell'associazione anche il Centro Studi per la Documentazione Storica ed Economica dell'Impresa.
L’Archivio raccoglie in copia (attraverso un processo di digitalizzazione), restaura e gestisce la documentazione visiva, audiovisiva e sonora prodotta da e per conto di imprese industriali italiane a fini tecnici, divulgativi, didattici o pubblicitari, costituita principalmente da film industriali e comunicati commerciali, a partire a partire dal XIX secolo fino ad oggi.
Il materiale raccolto e conservato dalla Mediateca dell’Archivio è poi valorizzato in una serie di eventi rivolti al pubblico, con la finalità di diffondere la conoscenza della storia e della cultura d’impresa. L’Archivio offre inoltre, presso la propria sede, servizi di consultazione e di riproduzione, rivolti a studiosi e imprese.
14 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Museo del tessile – sala delle feste – via Galvani -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 15-19 / domenica 10-12 / 16-19 Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili
FUTURI – “The Right to be Children”
Giovanni Toia, Dino Jasarevic, Fabrizio Jelmini, Stefano Tosoni
Mostra a cura di Carlotta Garavaglia
Esiste un modo per raccontare i bambini di Laos, Cambogia, Africa, Medio Oriente, India, Brasile che sfugga alla retorica ? Il loro arrabattarsi tra il nulla, la paura, l’ansia e l’angoscia di un presente senza futuro che vada oltre le solite immagini stereotipate?
I fotoreporter che hanno raccolto testimonianze in tutto il mondo ci hanno provato con questi scatti: immediati, non costruiti, non studiati e catturati per caso attraverso una visione che non giudica ma documenta lasciando ad ognuno la propria conclusione.
Lo sguardo degli autori incrocia quello di bambini di latitudini diverse, accomunati da un destino di privazioni e, a volte, di violenza; si fissa su una teoria di microstorie contemporanee, dove fotografa un’infanzia abbandonata, tradita e mortificata nei suoi bisogni più elementari.
Particolari di un’esistenza povera oltre ogni misura, segnali di vite perdute e senza speranza: ogni scatto è accompagnato da un articolo della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia per sottolineare lo stridente contrasto tra quanto sancito dalla Carta e la realtà, nuda e cruda, documentata dall’obiettivo senza filtri dei fotografi.
Non sono immagini drammatiche. O meglio, non lo sono ad una prima lettura. Basta però soffermarsi su un particolare apparentemente insignificante, guardare in profondità negli occhi dei bambini fotografati per leggere e intuire dietro al loro sorriso un vissuto, sulla cui problematicità non possono esserci dubbi..
“Quando ho letto il testo della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia, mi sono resa conto che molti degli enunciati che ne costituiscono il corpus sono, purtroppo, ancora lettera morta in moltissimi paesi del mondo. Al di là di ogni dichiarazione di intenti, i bambini, tra tutte le creature restano le più indifese. Sono i più deboli, i più esposti. Non hanno voce in capitolo.” Carlotta Garavaglia, una delle curatrici, spiega perché è nata questa mostra.
“ Ho sentito il bisogno di richiamare l’attenzione su questo aspetto inquietante della nostra contemporaneità. Ho scelto queste fotografie che, nella loro semplicità, sono documenti intensi e commoventi
Abbracciano più o meno tutte le zone maggiormente "bombardate" di disagi. Troviamo pertanto Sud America, Africa, Medio Oriente (Gerusalemme e Striscia di Gaza), Asia (India, Laos, Cambogia).
L’ unica foto scattata in Europa è quella che ritrae una donna incinta”. (Giovanna Massironi)
Claudio Argentiero
UCRAINA-ITALIA ANDATA E RITORNO
Ritratti di Famiglia
In collaborazione con l’Associazione AUBAM
Italia – Ucraina, un incontro affinché si possa parlare del domani, un percorso visivo che vuole esaltare storie di ospitalità, storie di bambini, storie di amicizie che superando i limiti dettati dalla lingua e da culture diverse, affermano che oltre Chernobyl c’è un’infanzia ferita che cerca la strada giusta per riscattarsi. Ecco dunque che la normalità diventa virtuosità, lo stare insieme inclusione, il vivere in famiglia una lezione di solidarietà. Per le famiglie designate ad accompagnare bambini ucraini nel loro percorso di crescita, accogliere significa anche vivere un’esperienza umanamente molto gratificante e che trova piena soddisfazione nel constatare sguardi pieni di amore ed entusiasmo.
I ritratti realizzati da Claudio Argentiero sono gioiosi, sono espressione del vivere in un contesto sereno, capace di donare non solo sogni di speranza ma esperienze concrete di vita.
Questo il progetto fotografico dell’autore che con pulizia formale e rispettoso incontro dell’altro, riesce a cogliere un’espressione curiosa, la felicità di un momento, un tenero sorriso.
Non il passato, ma il futuro immaginato grazie alla fotografia che cattura, nello sguardo di cuori vigili, i colori della vita. Alfiuccia Musumeci
Claudio Argentiero da oltre 25 anni si occupa di fotografia. Il suo percorso si snoda tra lavori su committenza e ricerca personale.
E’ da sempre interessato alla documentazione del territorio e dei suoi mutamenti, producendo immagini per mostre e libri, collaborando con enti pubblici e privati.
Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici di rilievo.
E’ ideatore e curatore del Festival Fotografico Italiano e delle rassegne di Villa Pomini.
Ama il b/n, che ha sempre stampato personalmente, sperimentando la fotografia infrarosso, le antiche tecniche e le più moderne tecnologie digitali fine art, in stretta collaborazione con EPSON.
Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2012, realizzando, con altri autori, un libro e una mostra sulla cittadina francese.
Un nuovo libro su Arles e dintorni è in programma per il 2013, in collaborazione con le istituzioni francesi. Ha al suo attivo svariati libri, e nuovi sono in fase di realizzazione, di cui tre della collana A.F.I. in uscita nel 2012. Suoi lavori sono stati pubblicati su diverse testate del settore e d’arte.
Da qualche anno si dedica con particolare interesse anche al ritratto, alla ricerca di un proprio stile.
E’ socio fondatore e Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, per il quale cura i progetti a livello europeo, photoeditor della rivista “la Clessidra” e dei libri da collezione della collana A.F.I.
Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private, anche straniere.
A.U.Ba.M. onlus associazione umanitaria pro bambini nel mondo è costituita da tutte le persone che partecipano con spirito di solidarietà all’iniziativa di accoglienza di Bambini proveniente dalle zone contaminate di Chernobyl riconosciuta ONLUS, regolarmente iscritta al registro del Volontariato n° 184-VA.
La finalità dell’Associazione ha come scopo promuovere e praticare la solidarietà umana, sollecitare la coscienza dei cittadini sulla necessità di aiutare i minori vittime di disastri, di calamità naturali e di risanare il loro fisico.
Claudio Argentiero
SOSIA
Stampe su tessuto di grande formato
(area coperta esterna)
Ritratti ironici, leggeri ma anche straordinariamente spontanei che conducono a riflessioni sul portrait, termine di derivazione latina, traho, italianizzato protraho.
Ritrarre è appunto un "trarre fuori" dal corpo l'immagine intendendo l'immagine come qualcosa di interno, magari di nascosto, ed ecco allora il senso dello svelare, dello scoprire, del rivelare.
L’emergere della figura del sosia è una vera invasione dell’inconscio che diventa conscio, la verità che appare nel riflesso. Il tema del doppio è la manifestazione dell’altro da sé che mantiene sempre qualcosa di fortemente inespresso con il soggetto stesso chiedendo di manifestarsi, forse un desiderio di eternità, forse un prendersi gioco di se stessi, un comunicare con l’ironia, un modo di essere. Il coesistere in un gioco delle parti attraverso la somiglianza, è dunque un abitare l’altro nel tentativo di tenere insieme sensazioni e percezioni del personaggio noto, non un appropriarsi ma un avvicinarsi per esplorare se stessi.
Questa serie di ritratti di sosia nasce pertanto da una ricerca che spinge l’autore a capire dove finisce il ruolo dell’attore-sosia e dove comincia quella del personaggio-persona. Una frazione di tempo coglie infatti gestualità e naturale predisposizione al mirino, sarcasmo e dilettevole situazione, catturando uno stato della mente.
Ecco quindi una carrellata di volti del mondo dello spettacolo e della musica, capaci di far sorridere e di coinvolgere con umorismo; ritratti riprodotti volutamente in bianco e nero per dare maggiore rappresentabilità alle emozioni, esercitando l’immaginario attraverso il sogno.
Un percorso visivo unico, inaspettato e curioso per indagare una nuova espressione del ritratto contemporaneo, una rappresentazione mediatica di noti artisti grazie ad immagini che sono espressione del carisma di singoli individui, diventate icone o simboli del loro tempo. (Alfiuccia Musumeci)
16 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Galleria Palazieta – via Francesco Crispi, 18 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 10-12 / 15,30-19 - domenica chiuso Ingresso libero
infotel: 0331 686563
Accesso facilitato ai disabili
CLAUDIO ARGENTIERO
RitrArtisti
Il ritratto d’artista può definirsi tale quando riesce a far emergere l’immagine più intima, un lento svelare alimentato dalla complicità e dal dialogo che l’autore riesce ad instaurare con il soggetto. La serie di ritratti a pittori e scultori condotta da Claudio Argentiero appartiene ad un progetto di più ampio respiro che lo stesso sta conducendo da anni, perfezionando lo stile e la chiave interpretativa, attraverso un uso delle luci assolutamente unico, caratterizzato da neri profondi e pennellate di luce suggestive, realizzate in presa diretta.
Evocare il vissuto, suggerito da misteriose fasci di luce, indagare l’animo umano e le sue contraddizioni osservando i particolari dai risvolti metaforici, è un tutt’uno dell’essere artista nel suo fare, così le mani diventano mezzo logoro dalla fatica e non più parte, i quadri pagine di vissuti e di incontri e non più oggetti rappresentativi, gli strumenti compagni di viaggi in luoghi dove i concetti di tempo e di spazio cambiano di significato.
La linea di confine tra la pittura e la fotografia qui scorre su binari paralleli, linguaggi unici di sentieri diversi, che esplorano il visto e il sentito attraverso luce e ombra che accarezzano l’essenza malinconica di un qualcosa percepita grazie a ciò che si sente nell’istante prima dello scatto e quello che si vede nel buio dell’attesa. Così gli sguardi della fotografia restituiscono visioni pittoriche e la contaminazione di un gergo immaginifico universale muta l’Arte in bisogno esistenziale. Alfiuccia Musumeci
Claudio Argentiero da oltre 25 anni si occupa di fotografia. Il suo percorso si snoda tra lavori su committenza e ricerca personale.
E’ da sempre interessato alla documentazione del territorio e dei suoi mutamenti, producendo immagini per mostre e libri, collaborando con enti pubblici e privati.
Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici di rilievo.
E’ ideatore e curatore del Festival Fotografico Italiano e delle rassegne di Villa Pomini.
Ama il b/n, che ha sempre stampato personalmente, sperimentando la fotografia infrarosso, le antiche tecniche e le più moderne tecnologie digitali fine art, in stretta collaborazione con EPSON.
Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2012, realizzando, con altri autori, un libro e una mostra sulla cittadina francese.
Un nuovo libro su Arles e dintorni è in programma per il 2013, in collaborazione con le istituzioni francesi. Ha al suo attivo svariati libri, e nuovi sono in fase di realizzazione, di cui tre della collana A.F.I. in uscita nel 2012. Suoi lavori sono stati pubblicati su diverse testate del settore e d’arte. Da qualche anno si dedica con particolare interesse anche al ritratto, alla ricerca di un proprio stile.
E’ socio fondatore e Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, per il quale cura i progetti a livello europeo, photoeditor della rivista “la Clessidra” e dei libri da collezione della collana A.F.I.
Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private, anche straniere.
14 ottobre 2012 – 28 ottobre 2012
Centro Congressi MalpensaFiere – sala Borghi– via xi settembre 16 -Busto Arsizio va
Orari di visita: venerdi, sabato e domenica 15/19 – sabato 20/10 fino alle 22 e domenica 21/10 anche 10-12
Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili
CLAUDIO ARGENTIERO – DAVIDE NIGLIA
La provincia del fare – Volti operosi del territorio
Un nuovo libro della collana AFI e una mostra in collaborazione con la Camera di Commercio di Varese
In una fase di profonda trasformazione socioeconomica come quella che stiamo vivendo, per superare l’ostacolo della crisi e cogliere insieme nuove opportunità diventa di fondamentale importanza avere dei solidi punti di riferimento. E per il Sistema Varese questo “zoccolo” duro da cui ripartire tutti insieme non può che essere rappresentato dallo straordinario patrimonio imprenditoriale di cui la storia, intesa come scorrere delle azioni degli uomini con le loro capacità, ci ha dotati. Siamo per eccellenza un territorio su cui “fare azienda” è una competenza diffusa: imprenditori sagaci e valenti con tutti i loro collaboratori hanno saputo negli anni costruire storie di successo. Vicende che meritano di essere conosciute e valorizzate al meglio. Ecco perché come Camera di Commercio abbiamo costruito un progetto innovativo come il MuseoWeb. Al suo interno si possono cogliere tante storie “belle”: sono quelle delle aziende varesine longeve che, raccolte in questo spazio multimediale - una primizia nazionale realizzata dalla nostra istituzione -, delineano un percorso di successo imprenditoriale. Un percorso che, talvolta partendo dalla metà dell’800, perdura fino ai giorni della contemporaneità. Ma per farle ancor meglio conoscere e divulgare quella cultura imprenditoriale che è un po’ l’imprimatur varesino, abbiamo colto un’ulteriore opportunità offerta dall’Archivio Fotografico Italiano. Grazie anche al nostro contributo, i fotografi affiliati a questa prestigiosa struttura hanno colto momenti di vita all’interno delle aziende già inserite nel MuseoWeb, vera e propria vetrina di tante eccellenze varesine arricchita di recente grazie al contributo di diverse scuole superiori del nostro territorio. Ne è scaturita una pubblicazione di pregio, che coglie al meglio e traduce in immagini accattivanti le peculiarità della nostra provincia, un’autentica “Provincia del Fare”. Bruno Amoroso - Presidente Camera di Commercio
20 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Galleria Libreria Boragno – via Milano, 4/b (centro storico) -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi alla domenica: 15-19 – lunedi chiuso Ingresso libero
INGE SCHOENTHAL FELTRINELLI
Scatti celebri in bianco e nero – mostra a cura di Paola Riccardi
Le immagini in bianco e nero di Inge Schoenthal Feltrinelli raccontano la passione per il mondo e la vita di una ragazza tedesca che negli anni '50 ha intrapreso un viaggio da New York all’Avana per conoscere Ernest Hemingway. In mostra una raccolta di immagini di valore storico in cui si coglie chiaramente l'interesse per le relazioni, per la vita. Entrando in casa di grandi personaggi-simbolo della cultura collettiva, si incontrano in parte inattese l’introspezione di Pablo Picasso, l’intensità di Simone de Beauvoir, la bellezza di Richard Avedon, la solitudine di Greta Garbo, la malinconia di Hemingway e momenti di vita di tanti altri miti, da Fidel Castro a John Kennedy, da Anna Magnani a Gary Cooper da Allen Ginsberg a Moravia. Nell’esposizione compaiono tracce di reportage che raccontano i luoghi, lo fanno sempre attraverso le persone che li abitano, o comunque attraverso le tracce-parole della presenza umana. Anche nello scatto dello skyline newyorkese si sente brulicare la vita dentro le luci bianche delle finestre.
Inge Feltrinelli è nata e cresciuta in Germania. Prima di trasferirsi a Milano, nel 1960, ha lavorato come fotoreporter in tutto il mondo, intervistando e immortalando tra gli altri Ernest Hemingway, Pablo Picasso e Simone de Beauvoir. Nel 1969 Inge Feltrinelli è stata nominata Vicepresidente e successivamente, nel 1972, Presidente della Giangiacomo Feltrinelli Editore, fondata nel 1955 da Giangiacomo Feltrinelli. Dopo la morte del fondatore della casa editrice, avvenuta nel 1972, Inge Feltrinelli ha proseguito e sviluppato la sua opera adoperandosi soprattutto nelle relazioni internazionali, per far conoscere gli autori italiani all'estero e per portare importanti scrittori stranieri in Italia. Oggi è Presidente della casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e Presidente Onorario delle Librerie Feltrinelli. Si è adoperata soprattutto nelle relazioni internazionali per far conoscere gli autori italiani all’estero e per portare importanti scrittori stranieri in Italia. Ha curato l’apertura di 106 nuove librerie in Feltrinelli in tutta Italia. Per il suo impegno nella promozione della cultura ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
Presso la libreria Boragno saranno in esposizione alcune tele dalla mostra “Achideepinge.
20 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
La Casa Bioecologica –Viale Piemonte, 28 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 10-12 / 15,30-19 - domenica e lunedi chiuso Ingresso libero
infotel: 0331 638255 – e-mail:info@lacasabioecologica.com – www.lacasabioecologica.com
Accesso facilitato ai disabili
ABITARE IL SILENZIO
A cura di Gigliola Foschi per Accademia del Silenzio
Si può fotografare il silenzio? Quali sono le immagini che possono raccontarlo o evocarlo? E' questa la sfida che, a partire dal mese di marzo, hanno raccolto oltre centocinquanta fotografi di tutta Italia che hanno risposto al concorso proposto dall’Accademia del Silenzio, dal sito web photographers.it e della Fondazione Mediaterraneo.
La mostra propone le ricerche di dieci autori (di cui sei vincitori del concorso e quattro segnalati) selezionati da una giuria composta da: Claudio Argentiero, presidente dell’Archivio Fotografico Italiano; Angiolino Barreca, direttore della Fondazione Mediterraneo; Angelo Cucchetto, editore di www.photographers.it; Duccio Demetrio e Nicoletta Polla Mattiot, fondatori dell’Accademia del Silenzio; Marco Ermentini, presidente della Shy Architecture Association; Emanuela Mancino, docente di scienza dell'educazione; Gigliola Foschi, critica della fotografia.
Come hanno “abitato” il silenzio gli autori selezionati? Molti l’hanno ritrovato osservando in modo quasi meditativo e partecipe la natura (come accade nella ricerca Orizzonti di Alessandro Vicario, dove il mare e il cielo sembrano specchiarsi l’uno nell’altro; o in quelle di Andrea Pirovano e di Aurelio Bormioli). Alcuni autori, con uno sguardo lento e sensibile, hanno dato voce al linguaggio delle cose o dei luoghi abbandonati carichi di memoria (Enrico Bedolo con gli oggetti quasi diafani e immateriali di Infinite Cose; Marta Rossato con i suoi abiti appesi e privi di corpi; Giuliana & Simone con le case sospese nel tempo degli Amish, e Fausto Meli entrando in una casa abbandonata in un borgo dell’Appennino). Altri hanno osservato luoghi abitualmente affollati della città, quando la notte ne modifica la fisionomia trasformandoli in spazi silenziosi, a tratti quasi onirici (come negli edifici cittadini ritratti da Fabrizio Intonti nella serie Presenze, o nel centro commerciale fotografato da Francesco Cardarelli); mentre Paola Fiorini, con un lavoro intenso e sensibile, ci comunica il linguaggio silenzioso che unisce una madre alla figlia.
Primi sei autori selezionati: Enrico Bedolo, Paola Fiorini, Giuliana & Simone, Fabrizio Intonti, Marta Rossato, Alessandro Vicario. Progetti in evidenza: Aurelio Bormioli, Francesco Cardarelli, Fausto Meli, Andrea Pirovano.
20 ottobre 2012 – 17 novembre 2012
Show Room Caccia Cornici - Via Matteotti, 10 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al venerdi 16,30-19 / sabato 10-12 / 15,30- 19 Ingresso libero
infotel: 0331 658460
DAVIDE NIGLIA
Silenzi
Fotografie essenziali, lente, respiro a pieni polmoni "non la riproduzione della bellezza naturale, ma la sua visione, questa sorta di stupore che nasce da uno sguardo contemplativo che non ha nulla a che fare con preoccupazione per la documentazione (...)
Le vedute minimaliste rappresentano la tranquillità delle risaie, la solitudine e la calma malinconica che si respirano sulle rive dei laghi, lungo i fiumi nelle fredde giornate invernali. Gli scenari sono rarefatti dalle nebbie, indistinti nei contorni e appaiono irreali. Sono racconti sospesi nel “silenzio”, in un tempo indefinito. La luce, filtrando attraverso il piccolo foro della scatola, impressiona direttamente il materiale fotosensibile, senza la mediazione di complessi obiettivi. I lunghi tempi d’esposizione creano le condizioni per un ascolto prolungato del mondo circostante, “il guardare si trasforma in vedere e l’atto dell’osservare diventa riflessione (…). La via della lentezza ci guida verso l’interno, ci rivela una visione più introspettiva, mistica, ascetica, più imponderabile, meno prevedibile, tecnologicamente inconscia, di cosciente incertezza e di attesa.
Nato nel 1980 a Varese, ha conseguito nel 1999 la maturità presso il Liceo Artistico della stessa città. Si avvicina adolescente alla fotografia imparando da subito le basi per lo sviluppo in camera oscura, che utilizza a tutt’oggi.
Suoi audiovisivi fotografici sono stati presentati alle più importanti rassegne fotografiche
nazionali ed internazionali ottenendo premi ed apprezzamenti.
E' docente di Tecnica Fotografica e Laboratorio di Fotografia presso l’I.P.C. Giovanni Falcone di Gallarate.
Una ricerca personale sul paesaggio lo ha portato a fotografare attraverso il foro stenopeico.
Sue immagini fanno parte di collezioni private.
Nel maggio 2011 ha esposto al MIA (Milan Image Art Fair) presso lo stand dell’Archivio Fotografico Italiano, due sue immagini della serie “ Silenzi ” sono state acquistate dalla cantante Irene Grandi e fanno ora parte della sua collezione privata.
Fa parte del Consiglio Direttivo dell’Archivio Fotografico Italiano con il quale collabora anche per la collana editoriale, occupandosi della grafica.
27 ottobre 2012 – 9 dicembre 2012
Show Room Arredamenti Brusatori – via Montebello, 22 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 10-12 / 15,30-19 - domenica e lunedi chiuso Ingresso libero
infotel: 0331 633709
MAURIZIO GALIMBERTI
Passato contemporaneo
Mostra in collaborazione con EPSON Italia
Arte, composizione, astrazione ed emozione.
Dall'incontro tra Epson e l'artista-fotografo Maurizio Galimberti nasce la dodicesima edizione del Calendario Epson: dodici mesi dedicati al connubio tra fascino e perfette geometrie, intitolato "Passato Contemporaneo".
Maurizio Galimberti i cui mosaici di Polaroid fanno ormai parte del mondo del collezionismo d’arte internazionale, è il grande nome della fotografia italiana di fama internazionale che ha scelto di firmare il Calendario Epson 2012.
E proprio grazie alla qualità di stampa delle stampanti e delle carte Epson, le immagini del Calendario 2012 riproducono fedelmente i colori del passato poetici ma contemporanei, come li definisce lo stesso Galimberti. Guardiamo ad esempio la fotografia del mese di giugno “Casorati house” che l’autore racconta così: “Ero a New York vicino al Queensborough Bridge, notai all’improvviso attraverso i vetri di questo piccolo bar di periferia le due figure, e quando scattai, una, girata la testa, mi regalò un equilibrio compositivo incredibile”. Oppure il mosaico di Polaroid raffigurato in “Yellow Dance”, l’immagine di luglio, che ci porta nelle caotiche strade di New York con i tipici taxi gialli in “una specie di danza tra la mia fotografia, i taxi di New York e gli spazi della città. E ancora una volta la musica è protagonista, il giallo dei taxi è nel mio sentire il materializzarsi di note musicali in equilibrio ritmico tra loro”.
Maurizio Galimberti, nato a Como nel 1956, è un artista di fama internazionale conosciuto come fotografo Instant artist e creatore del movimento Dada Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia, di cui diventa ben presto il testimonial ufficiale e che porta alla pubblicazione nel 2005 del volume Polaroid ProArt, vero oggetto di culto per gli appassionati. Nello sviluppo di questa particolare tecnica hanno grande influenza il futurismo di Boccioni e il movimento cinetico esasperato di Duchamp. Nel 2005 l’incontro con Enrico e Marco Fumagalli, appassionati collezionisti di arte contemporanea, ha permesso a Galimberti di pubblicare importanti volumi sulle città del mondo come New York.
SENSIBILITA’ ESTETICA NELLE IMMAGINI DI INIZIO ‘900
La storia della fotografia è ricca di episodi che intrecciano la sensibilità del fotografo e l’apparecchio di ripresa, capace di registrare il mondo attraverso la luce, filtrata dallo sguardo. Tempi e metodi che paiono così lontani in termini tecnologici ma non nei contenuti. Così possiamo cogliere in queste immagini una capacità singolare di organizzare lo spazio e di comporre la scena, di riprendere le città evidenziando l’aspetto architettonico ma anche umano, per giungere al reportage sociale e al ritratto, che ci mostrano scene di vita e di lavoro, rappresentando una sintesi estetica e linguistica ancora attuale.
Questa esposizione vuole stimolare delle riflessioni, far comprendere l’evoluzione della fotografia per carpirne il linguaggio, le virtualità, le prerogative, con la consapevolezza che per “fare fotografia” bisogna conoscere, studiare e approfondire, scoprendo come autori del passato siano ancora oggi originali e creativi, spesso di più di quelli contemporanei.
27 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
Area 6 – Studio Fotografico – via Arconate, 6 (a due passi dalla stazione nord MI) - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: sabato e domenica 15-19 Ingresso libero
AFI – DIGIGRAPHIE COLLECTION
Stampe fine art da collezione
Mostra in collaborazione con EPSON Italia
Nell’era digitale, così dinamica ma non sempre all’altezza nei risultati, poter contare su un metodo certificato di stampa in grado di soddisfare anche i più scettici, significa investire in qualità, capitalizzando le esperienze per produrre progetti di altissimo valore.
L’Archivio Fotografico Italiano da oltre tre anni ha adottato il sistema Digigraphie per la produzione d’immagini storiche e contemporanee, con risultati davvero eccellenti. Arrivando da una lunga esperienza in camera oscura, dunque con tutte le riserve del caso, abbiamo sperimentato ampiamente le possibilità offerte dalla tecnica Digigraphie di Epson, scegliendola come unico e ineguagliabile sistema di stampa fine art di tutte le nostre opere da collezione.
In questi anni la nostra collezione è cresciuta notevolmente, grazie alla donazione di fondi fotografici e raccolte a tema, anche dell’800, e finalmente possiamo vantare una collezione composta da opere certificate e firmate, prevalentemente stampate su carte cotone in Digigraphie.
Per mostrare concretamente la qualità summenzionata, in mostra opere da collezione di:
Mario Vidor, Emanuela Colombo, Graziano Perotti, Erminio Annunzi, Rui Pires, Giorgio Lotti, Virgilio Carnisio, Giovanni Mereghetti.
28 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
Centro Giovanile STOA’ – via Gaeta, 10 -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: sabato e domenica 17-19 – anche l’1 novembre -Ingresso libero
infotel: 0331 627077 – e-mail:segreteria@stoabusto.it
MANUEL SCRIMA
AfreakA
Mostra a cura di Alessandro Turci
Descrivere l’Africa oggi è impresa assai complessa. La bellezza riposta in una moltitudine di etnie, lingue, usi, culture acquisisce quasi significato di memoria storica da trattato d’altri tempi. Si percepisce uno scollamento tra una realtà fondata sulla diversità integrata in un delicato ecosistema costruito non solo sul rispetto dell’ambiente, ma della persona e dei suoi rapporti sociali e i recenti accadimenti propri di un nuovo colonialismo. La sconcertante verità si basa su opposti sentimenti con una comune matrice. Ne consegue un distorcimento anomalo e mostruoso, freak appunto, che non può, e per altri aspetti non deve passare inosservato. La routine di situazioni che si ripetono in un corso e ricorso storico parlano di sfruttamento, oppressione, invasione, sopraffazione che spesso hanno come complici speculazioni ed interessi ben lontani dalle descrizioni iconografiche di genere. E così pure la tecnologia, il progresso e l’emancipazione stridono di fronte ad intere popolazioni ormai perdute o dal destino irrimediabilmente segnato. Se le immagini di Manuel Scrima vogliono riconsegnare al mondo i gesti ormai rari di genti lontane, la loro fierezza di una cultura millenaria, di una tradizione rituale raffinata, di una memoria che vogliamo conservare come
per preservare una verità ancora possibile, dall’altro ne nasce l’inevitabile confronto con un “mundus alter” ed un processo tecnologico inarrestabile che contamina e spesso stravolge proprio quella coscienza cercata di una nuova e più autentica identità e con essa il senso dello spazio e del tempo. Due video a camera fissa interfacciano mondi paralleli e tuttavia antitetici : la calma ieratica quasi surreale di un villaggio Masai dove nulla sembra accadere ed il lento scorrere del tempo ci riconsegna a quella impropria fissità di immagine che considera la riflessione un valore ( “ Stiamo vivendo in un periodo difficile, nel quale il tempo ha sempre più valore semplicemente perché ce n’è sempre meno…” da The Abramovic Method di Marina Abramovic ) e un’altrettanto vera quanto sarcastica staticità per così dire “dinamica” del frenetico succedersi di un andirivieni di personaggi che entrano ed escono da uno shopping center di Nairobi. Al di là dal volere essere denuncia sociopolitica, il percorso di Manuel Scrima si snoda tra contrasti diretti e veri, indagando sul lento evolversi di accostamenti inusuali ed”integrati” propri come l’installazione di gioielli etnici e parti di processori elettronici. Un racconto autentico composto di immagini straordinarie, di libertà, orgoglio, comunione, accettazione, ed anche un afflato di speranza a contrastare un minaccioso impoverimento di quel microcosmo di luoghi, economie e coscienze basato sulla diversità. Quesiti posti agli strumenti conoscitivi e percettivi del nostro mondo ed a quel senso di responsabilità e di appartenenza detta civiltà. Alessandro Turci
La storia
“Probabilmente se quel taxista a Budapest mi avesse fatto prendere in tempo il treno, ora sarei chirurgo estetico…persi così la possibilità di partecipare al test di ammissione alla facoltà di medicina….”.
Una vita imprevedibile, dalle scelte molto personali ed autentiche.
“Non mi considero un vero appassionato di fotografia, né tantomeno di tecnica o di apparecchiature
fotografiche, mi piace ispirarmi all’arte visiva come i quadri fiamminghi…”
Infatti da molti gli scatti di Manuel Scrima vengono paragonati per i giochi di luce ed ombra alle opere dei maestri olandesi, ricreano quell’intimità calda e sognante propria di una visione “classica” in contesti lontani dalla realtà occidentale. Generano uno shock emotivo che spesso suscita clamore tra gli stessi committenti, per essere compreso ed apprezzato poi ad una più attenta analisi.
“..Ricordo che i primi scatti in Africa furono gli interni delle capanne Masai. Ritrassi i soggetti nel loro habitat naturale ma con una luce fioca di candele o lumi ad olio. Era incredibilmente suggestivo, senza tempo. Venni molto criticato per non avere accettato la consuetudine di capanne totalmente buie al loro interno e quindi avere “falsificato” la
realtà. Solo in seguito furono definiti capolavori…” Fotografare significa vedere dove altri non vedono, guardare, osservare…e andare oltre. “…Mi affascina la bellezza e cerco di coglierne la natura in ogni situazione anche estrema,
come, sempre in Africa, la condizione dei malati terminali di AIDS. Erano immagini che ritraevano tutta la bellezza possibile in fattezze, sguardi, luci, lontane dai patimenti di solito rappresentati. In fondo quella era la mia visione e forse anche il mio contributo ad una loro rinnovata dignità.”.
“Arrivai in Africa nel 2006 con una piccola camera digitale, occorre occhio e cuore, questi sono i miei mezzi. Non mi sono mai appassionato né al digitale né ai sofisticati obiettivi. Preferisco senz’altro il metodo analogico, scatti veri, immediati, senza l’artifizio di una complessa post produzione. Sperimentazione, fantasia, immaginazione ecco cosa da
autodidatta raccomanderei a chi vuole accostarsi alla fotografia.” Certo!... occhio e cuore, ed anche una determinazione considerevole per lasciare una carriera avviata e partire dietro invito di una nota associazione umanitaria, con pochi mezzi e molta passione. “..volevo fotografare, espormi con spontaneità e leggerezza, con sguardo puro su una realtà a me ancora ignota ed assai lontana. Rimasi in Africa sino al2009 e proprio a Nairobi nel Luglio di quell’anno ottenni la mia consacrazione al RaMoMa museo di arte moderna con la mostra personale “Africa Awakes”. Ma la mia soddisfazione più grande tra le tante mostre che così in poco tempo ho allestito in vari paesi, fu il
riconoscimento a naturalizzato Keniota durante la Kenia Week al Palazzo dell’UNESCO a Parigi nel 2010”.
20 – 28 ottobre 2012
Battistero San Giovanni – Piazza san Giovanni-Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 16-19,30 Domenica 8,30-12,30 / 16-19,30 Ingresso libero
NINO LETO
Storie di guerra e di speranza
Nino Leto, dal 1979 ad oggi ha viaggiato fotografando i fronti di guerra piu’ caldi. Ha collaborato con l’agenzia Farabola; fino all’84 ha lavorato per la Rizzoli editore, poi Epoca e Famiglia Cristiana. In Iran ha seguito la rivoluzione e la presa del potere di Khomeini, unico fotografo italiano nel paese. Ha fotografato il conflitto libanese, la guerra in Salvador, gli scontri in Nicaragua. In Africa ha viaggiato per tutti gli stati e in particolar modo ha fotografato la presa di Kinshasa in Congo, e ancora la tragedia del Ruanda. Ha seguito per dieci anni i conflitti nei Balcani, dove ha seguito l’evolversi degli scontri e lo sfaldarsi della Jugoslavia. In questi ultimi anni e’ stato diverse volte in Irak dove ha fotografato i bambini, gli uomini e le donne prima stremati dall’embargo e poi dalla guerra, firmando con le sue immagini copertine e servizi su importanti testate del settore.
Una selezione di immagini che hanno reso celebre Nino Leto, scelte con l’intento di raccontare le tante storie del mondo senza eccessive drammatizzazioni, ma con uno spiraglio verso la speranza.
23 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
ENOBENE – via Leonardo da Vinci, 2 -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato 16-24 / domenica 10-13/16-24 Ingresso libero
NICOLA BORTOLUSSI
Captured Lands
Protagonista di queste opere di Nicola Bortolussi è l’assenza, assenza pur contraddetta dalle didascalie che corredano ogni immagine destinata ad evocare celate presenze.
All’interno di questi treni, di questi aerei, di queste auto, a pochi passi da queste luccicanti motociclette, Bortolussi ci sollecita ad immaginare viaggiatori prossimi alla partenza o all’arrivo, altri nostri simili in procinto di scambiarsi effusioni, altri ancora appostati in attesa di una preda.
Ma ogni evento è sospeso, già accaduto o prossimo ad accadere, rubato dall’obiettivo in una zona franca, posta al di fuori dal tempo. La presenza umana è solo allusa, in una staticità del contesto che ci inquieta e tuttavia, per misteriose ragioni, profondamente ci seduce.
Forse Nicola Bortolussi, nel far scorrere nel rullino della sua macchina fotografica la ormai anacronstica pellicola, ha saputo cogliere quell’unico fotogramma che rivela uno dei segreti che ci riservano le cose del mondo.
L’esserci in quanto tali e comunque.
E allora la suggestione che provo è quella di supporre, nel controcampo di ognuna di queste immagini, la mancanza stessa del fotografo: un cavalletto, una macchina fotografica, un obbiettivo che inquadra l’insieme, null’altro.
In una condizione di reciproca, speculare e struggente assenza. Pupi Avati
Nicola Bortolussi è nato a Milano nel 1961. È designer d’interni, ma anche musicista, appassionato viaggiatore e fotografo, con uno spiccato talento per la rappresentazione dell’architettura da un lato, e dall’altro dei grandi scenari naturali, come testimoniano i suoi lavori su Milano, Parigi, Amsterdam, New York, e su Norvegia, Islanda, Patagonia, Isole Faerøer, ecc. La sua attività espositiva ha inizio nel 2006 con la partecipazione alla mostra “IL XX SECOLO” presso Wannenes a Milano. Nel 2007 ha presentato la mostra “TOYLAND”, con cui ha partecipato anche all’ArteFiera di Bologna, allo Studio D’Ars di Milano, al Centre Culturel Français de Milan in un’iniziativa sponsorizzata da Altavia e presso il concept store Nadia Giani di Milano.
Nel 2008 ha partecipato con lo Studio D’Ars alle mostre collettive “SCATTI DI POESIA, FOTO-GRAFIE CONTEMPORANEE” presso la Rocca di S. Vitale a Fontanellato, e “HA HA”, omaggio a Enrico Baj presso l’Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato. Nel 2010 ha preso parte alla mostra collettiva “EXTRA-ORDINARY LIFE” presso la Onishi Gallery di New York City e ha esposto le serie “CAPTURED LANDS” e “IL CIELO SOPRA MILANO” presso lo Spazio Pallavicino a Milano.
Nel 2012 ha partecipato al MIA fair di Milano vincendo il “Premio Ferrarelle”.
20 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
LICEO SCIENTIFICO “A. Tosi” – Via Tommaso Grossi, 3 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: in orario scolastico tutti i giorni e il sabato mattina Ingresso libero
PICCOLO TERRITORIO – AMPI SGUARDI
Collettiva da un progetto degli studenti del Liceo Scientifico
Gli Studenti del comitato fotografico del Liceo si sono dati come progetto un lavoro sul territorio, contribuendo così alla riscoperta dei luoghi attraverso il loro sguardo.
“Piccolo territorio - Ampi sguardi” e il titolo della mostra che sarà ospitata presso il Liceo, in cui ogni fotografo-studente parteciperà con un portfolio composto da 6 foto che prendono in esame vari aspetti del territorio, che hanno attratto in modo particolare ogni singolo autore.
Ne emerge una lettura semplice ma allo stesso tempo articolata e interessante, offrendoci vedute che racchiudono storie e memorie interpretate con sensibilità e fantasia.
Un interessante viaggio alla scoperta di ciò che pensiamo di conoscere, per imparare a riscoprirlo e rispettarlo.
16 novembre 2012 – 25 novembre 2012
LICEO ARTISTICO PAOLO CANDIANI – Via Manara - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 10-18 / sabato e domenica 15-18 Ingresso libero
infotel: 0331 633154
TO BE HUMAN
(essere UMANI)
Progetto curato dai Prof. Alessia Recupero e Francesco Cunocchiella
L'uomo e il suo rapporto con la società attuale costellata da falsi miti che fanno da cornice ad un'esistenza travagliata ma falsamente edulcorata dai mass media che spesso spingono verso il conformismo e l'uniformazione.
La mostra è composta da fotografie e installazioni interattive che riflettono sulla condizione umana in un periodo come questo, di crisi conclamata, all'interno del quale "l'Essere" rischia di perdere la sua vera essenza.
Comuni della VALLE OLONA
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Chiesa del Sacro Cuore – Piazza Biagio Gabardi - Solbiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 / domenica 10-12,30 / 15-19 Ingresso libero
LES VILLES ANIMAUX
Francesca Todde
Il lavoro presentato è uno studio sulla presenza di forme di anima differenti da quella umana nelle nostre città.
Quale relazione ha la società contemporanea con l’animale?
Si può dire che tutto ciò che sembra possedere un’anima sia un animale?
Quali tracce continuiamo a portarci dentro del nostro “passato animale”, di quando si sono generate e differenziate tutte le forme di vita presenti sulla Terra?
Quanto in definitiva possiamo condividere del nostro presente e della nostra attenzione con le differenti forme di anima che abitano il nostro ambiente quotidiano e la nostra immaginazione?
Gli scatti presentati sono stati eseguiti tra Parigi, Roma, Berlino, Venezia, Padova, Milano e Belgrado in diversi viaggi dal 2010 al 2012. La serie è realizzata in pellicola 35mm bianco e nero.
Francesca Todde è nata a Padova nel 1981.
Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Carrara (MS). Vive e lavora a Milano.
La ricerca di Francesca Todde è focalizzata sul regno animale, in particolare sulla relazione che, come esseri umani, possiamo avere con le differenti forme di anima che condividono i nostri spazi e abitano le nostre città. Lavora con Polaroid e con la fotografia a pellicola 35mm e medio formato.
ARLES
Jean-Michel Coulon
Jean-Michel Coulon è un poeta visivo.
Con la sua spiccata originalità e sguardo acuto, rivela bellezze nascoste cogliendo l’imprevisto.
Nelle sue immagini si combinano umanesimo, tenerezza, umorismo e le amabilità della vita quotidiana.
Sa cogliere con ispirazione le infinite sfumature della vita di tutti i giorni, trasformando la genuinità dei suoi incontri in una poetica davvero appassionante. Con in spalla la sua Leica vaga per la città come un cercatore di emozioni che il bianco e nero tradizionale, che cura personalmente, trasforma in una lirica visiva mostrando come anche le situazioni più marginali nascondono spazi di vita intimi da raccontare.
27 ottobre 2012 – 18 novembre 2012
Villa Durini (comune) – Via Roma - Gorla Minore (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 9.30-16,30 / sabato 15,30 – 18,30 Ingresso libero
I PAESAGGI DELLA PIANURA
Undici grandi fotografi per conoscere il paesaggio lombardo
Beniamino Terraneo, Gabriele Basilico, Francesco Radino, Giuseppe Morandi, Mimmi Jodice, Francesco Jodice, Vincenzo Castella, Giampietro Agostini, Vittore Fossati, Maurizio Bottini, Cristina Omenetto.
In collaborazione con URBIM Lombardia
Nel 1997 Regione Lombardia e URBIM, l'associazione regionale che riunisce i consorzi di bonifica e di irrigazione, hanno dato avvio al Progetto Osserva.Te.R. -Osservatorio del Territorio Rurale, coordinato da un Comitato di esperti di varie discipline.
Il Progetto, che si pone in quel ricco alveo delle campagne fotografiche di rappresentazione del territorio che ha avuto inizio in Francia a metà Ottocento subito dopo l’invenzione della fotografia e che vede numerosi esempi anche in Italia, è rivolto alla conoscenza e alla rappresentazione del territorio rurale e del paesaggio agrario della pianura lombarda: un’area che copre quasi la metà della regione ma che la continua espansione urbanistica sta cambiando in modo irreversibile, rompendo quell’armonia tra uomo e ambiente che ha costituito l’elemento fondante e continuativo del suo sviluppo.
Vi sono però ancora presenti sia vasti spazi agricoli con una agricoltura ricca e moderna (la prima in Italia e tra le più avanzate in Europa e nel mondo) sia segni e presenze naturali e culturali di grande valore storico e identitario, che concorrono a costituire il tipico paesaggio lombardo.
Così Beniamino Terraneo ha rappresentato gli elementi costitutivi del territorio: il clima nelle varie stagioni, la vegetazione più antica, gli ambienti naturali; Gabriele Basilico i grandi impianti idrovori che assicurano la difesa del suolo e le dighe che governano l'acqua dei laghi e dei fiumi, distribuita nei campi attraverso una rete lunga 40.000 km di navigli, rogge e canali ripresi da Francesco Radino; Giuseppe Morandi si è soffermato sul lavoro degli agricoltori, che con i grandi macchinari e la scelta delle coltivazioni costruiscono e cambiano quotidianamente il paesaggio agrario; Mimmo Jodice ha fotografato i monumenti più antichi (chiese, santuari, castelli...) che segnano il territorio e danno identità ai suoi abitanti e Francesco Jodice quelli invece più moderni, dagli Outlet ai capannoni industriali e alle villette dagli alberi esotici che ne stanno cambiando la fisionomia; Vincenzo Castella ha colto i mutevoli colori del paesaggio, dall'azzurro intenso delle risaie ai gialli e verdi dei campi di grano e di mais fino ai tenui colori dell'inverno; Giampietro Agostini ha svolto il suo lavoro sulle grandi cascine che dominano il territorio e Vittore Fossati sui campi e le molteplici coltivazioni che fanno della Lombardia, con la sua produzione di oltre 6 miliardi di €, la prima regione agricola d' Italia; infine Maurizio Bottini si è concentrato su un’area specifica, quella delle colline moreniche del Garda, che l'irrigazione, portata solo alla fine degli anni sessanta, ha reso fertile e turistica, e Cristina Omenetto sui tipici paesi della Bassa e sui loro abitanti, che ancora conservano modi, valori e tempi di vita propri di una civiltà rurale, seppure in via di sparizione.
I risultati di ogni campagna fotografica, insieme con i contributi di studiosi di varie discipline, sono pubblicati in 10 volumi monografici. Le oltre 1500 immagini raccolte, conservate negli archivi fotografici di Regione Lombardia, URBIM e Museo di Fotografia Contemporanea, sono inserite nel SIRBeC, il Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali.
Questa mostra presenta, per la prima volta insieme, le immagini più significative di tutti gli autori e temi affrontati, pubblicate nel volume conclusivo "Lombardia: i paesaggi della pianura" recentemente pubblicato, dando così una rappresentazione significativa dei molti e complessi paesaggi della pianura lombarda, un territorio fragile, letteralmente costruito dall'uomo nel corso dei secoli e che deve essere salvaguardato e valorizzato.
27 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
Santuario Mariano – Piazza IV Novembre - Marnate (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
LUOGHI DI FEDE, TRA ARTE E SPIRITUALITA’
Claudio Argentiero
Nel 2003, nove tra i più importanti Sacri Monti di Piemonte e Lombardia sono stati iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Le immagini in mostra sono un viaggio fotografico attraverso quattro Sacri Monti: Oropa, Orta, Varallo e Varese, letti attraverso l’architettura e i paesaggi che caratterizzano i luoghi, meta di migliaia di pellegrini da tutta Europa. Fotografie in bianco e nero che svelano una ricerca sulla luce e sulle forme, che interpretano i complessi devozionali, attraverso scorci e panoramiche di grande fascino ed eleganza. Emerge così il connubio tra arte e paesaggio, tra spiritualità e natura, di questi luoghi ricchi di simbologie, nell’alternanza tra visioni d’insieme e particolari.
28 ottobre 2012 – 18 novembre 2012
Castello Visconteo – Piazza Cavour - Fagnano Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
IL TEMPO DELLA VALLE
Immagini per un Archivio del territorio / mostra e libro
Autori: Claudio Argentiero, Andrea Bertani, Roberto Bosio, Davide Niglia, Emilio Tovaglieri, Archivio Tronconi
Da tempo l’Archivio Fotografico Italiano è impegnato in ricerche volte alla documentazione del patrimonio storico, paesaggistico, architettonico, artistico della Lombardia, finalizzate all’arricchimento del fondo fotografico sempre più rilevante, senza trascurare l’aspetto umano, il lavoro e il sociale.
La scelta di realizzare un progetto di osservazione sulla Valle Olona, nasce principalmente dal desiderio di svelare quanto il territorio sia ricco di ambienti e luoghi di assoluto fascino, spesso poco conosciuti, di tracce industriali che hanno conservato la grazia architettonica, ma anche storie di vita, nei ritratti delle giovani generazioni e dei nuovi cittadini.
Un territorio in cui arte, industria, storia e natura s’intrecciano, coesistendo, e che i fotografi dell’A.F.I. hanno interpretato ognuno con il proprio stile.
Gli autori di questo progetto raccontano con le proprie immagini le preziosità e le peculiarità di quest’area della provincia di Varese, culla dell’industrializzazione europea, seguendo il percorso del fiume Olona, tra luoghi urbanizzati e paesaggi dove ancora vige il silenzio.
Un libro da collezione della collana AFI è il giusto riconoscimento ai fotografi che hanno lavorato con interesse al progetto.
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Chiesa (O.P.A.I.) dei Santi Innocenti Villa Gonzaga-Via Luigia Greppi, 4 - Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
LUOGHI NON LUOGHI
Claudio Argentiero
Presenze statiche, fuori dal tempo, sospese in un’attesa malinconica. Ovunque le tracce dell’uomo si fanno presenti.
Immagino le figure, il baccano, i suoni, gli odori, le voci gridate. Prospettive d’ombra avvolgono le cose, camuffate dal putrido pantano. Ancora, una luce radiosa penetra dai vetri infranti, alcuni frammenti dei quali giacciono al suolo a indicare il desolato abbandono. L’iridescenza rifonde decoro alle cose, che attendono un incerto destino. Muri scrostati, scale interrotte, tavoli e sedie ancora in attesa, armadi che racchiudono i ricordi e gli oggetti di chi, per molto tempo, li ha posseduti, usati, guardati intimamente ogni giorno. La natura, una volta orgogliosa, si riprende confusa i suoi spazi, mascherando l’inerte cemento. Luoghi scordati anche da chi li ha vissuti, negli stenti quotidiani.
Il solo ricordo, una volta perse le tracce di chi li ha veduti crescere e morire, è affidato alla memoria.
La memoria dei luoghi.
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Teatrino di Villa Gonzaga– Via L. Greppi, 4 - Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
ELEGIA DELLA NATURA
Dalle ali al microcosmo
Fotografie di: Marco Colombo, Matteo Di Nicola, Franco Sala, Lino Torretta.
La presenza di vita al di fuori del nostro Pianeta, e la sua ricerca nei vari angoli del cosmo, sono argomento di dibattito ormai da tempo.
Noi, dal canto nostro, abbiamo deciso di indagare un cosmo molto più vicino, più quotidiano, anche se spesso sconosciuto e quindi apparentemente lontano: il microcosmo degli invertebrati.
Un vastissimo universo saltellante, strisciante, volante, brulicante, scavante…
Nella loro moltitudine di forme e colori, gli invertebrati hanno colonizzato quasi ogni ambiente del Pianeta, con un successo evolutivo straordinario, forse ineguagliato dalle altre forme di vita.
Nelle albe ricoperte di rugiada, nelle giornate di vento, nel profondo della notte: un mondo di ali, chele, zampe, gusci e corazze, a volte rumorosi nei loro ronzii, a volte silenziosi nei loro movimenti sotterranei.
In questo viaggio tra insetti, ragni, scorpioni e chiocciole, abbiamo cercato di fornire delle visioni dei soggetti nei loro ambienti naturali, tra le erbe dei prati, le fronde degli alberi o il terriccio del sottobosco, creando atmosfere a volte surreali. Tutto questo, oltre che per piacere personale, affinché i visitatori della mostra, la prossima volta che si troveranno davanti ad un lucente coleottero o ad un pacato millepiedi, possano guardarli con occhi diversi, stupendosi della loro perfezione anziché rimanere disgustati per “qualche zampa di troppo”. E affinché il loro sguardo, durante una passeggiata in un prato, possa spaziare e soffermarsi.
Dalle farfalle ai ragni, dalle ali ai microcosmi.
Marco Colombo nato nel 1988 si interessa, da quando i suoi sensi glielo permettono, di natura, e dal 1999-2000 di fotografia naturalistica. Laureato in Scienze Naturali con una tesi sull'attività notturna della vipera comune (Vipera aspis), attualmente studia Scienze della Natura presso l'Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato foto, articoli scientifici e divulgativi su diverse riviste del settore. Ha curato i due volumi della collana sulla Fauna della Sardegna relativi agli Invertebrati terrestri e agli Invertebrati marini insieme a Bruno Manunza, con il quale ha anche all’attivo una mostra sulle orchidee spontanee della Sardegna allestita nel 2009 presso il Parco Regionale di Porto Conte; ha inoltre tenuto con Matteo Di Nicola l’esposizione itinerante “Gli ineffabili: alla scoperta di rettili e anfibi italiani”. Alcune sue foto hanno vinto o ricevuto menzioni speciali in diversi concorsi internazionali, primo fra tutti il prestigioso Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year 2011 nel quale una foto di natrice dal collare accanto ad una cascatella ha vinto il primo premio nella categoria “Animal Portraits”.
Una selezione di suoi scatti è visionabile sul sito www.calosoma.it
Matteo Di Nicola nato nel 1986, ha conseguito la laurea in Scienze Naturali con una tesi riguardante la rana di Lataste e la laurea specialistica in Comunicazione e Didattica delle Scienze Naturali con una tesi riguardante l'impatto del gambero della Louisiana sugli anfibi e le strategie per il suo contenimento. Da sempre appassionato di natura, si interessa di fotografia naturalistica da diversi anni. Ha lavorato come fotografo di eventi sportivi e collabora in uno studio fotografico ma la natura copre la maggior parte dei suoi interessi. Tra le attività nell'ambito ha al suo attivo una mostra sulla fauna del Parco Agricolo Sud Milano (2009); una in provincia di Mantova con esposizione di foto erpetologiche nell’ambito della Giornata della Biodiversità (2010) e, assieme all'amico M. Colombo l'esposizione itinerante “Gli ineffabili: alla scoperta di rettili e anfibi”. Attualmente è docente per un corso di fotografia naturalistica per ragazzi a Basiglio. Diverse sue fotografie sono state pubblicate su riviste di settore e in opere di carattere scientifico e divulgativo. Alcune sue foto hanno ricevuto riconoscimenti in concorsi internazionali, tra cui il primo premio nella categoria “Altri animali” di Asferico 2012.
Alcuni dei suoi scatti sono visionabili sul sito www.matteodinicola.com
Franco Sala e Lino Torretta iniziano la loro avventura fotografica negli anni ottanta, con l’intento di riuscire a trasmettere agli occhi di chi guarda le loro fotografie le sensazioni provate sul campo. Si definiscono più fotografi che appassionati naturalisti senza però trascurare questo aspetto. Sono alla ricerca costante di uno scatto che sappia suscitare una vera emozione fotografica nata da un mix di luci, forme, colori e movimenti, elementi essenziali per chi vede nella fotografia un espressione artistica. I loro scatti artistici sono stati premiati a concorsi nazionali e internazionali, e sono stati pubblicati sui libri e riviste naturalistiche più autorevoli. Entrambi i fotografi sono soci della Società Italiana di Caccia Fotografica. Sito web: www.photonaturando.it
14 OTTOBRE 2012 – 4 novembre 2012
Villa Restelli – Via F. Restelli, 20 – Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
IL CIBO NON BASTA
Progetto realizzato da Medici senza Frontiere e dall’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano
Fotografie di: Philipp Horak, Magnus Hallgren, Francesco Zizola, Michael Goldfarb, Susan Sandars, Laurent Chamussy, Jodi Bieber, Christine Roblin, Pim Ras.
Un viaggio attraverso due continenti l’Asia e l’Africa. Immagini dal Pakistan, Somalia, Etiopia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Niger per raccontare le storie di decine di milioni di bambini malnutriti.
Storie di bambini che si potrebbero salvare se i programmi internazionali di aiuti alimentari e nutrizionali fossero efficaci. Oggi, invece, assistiamo al fallimento degli aiuti alimentari. Fallimento dovuto al fatto che i programmi di aiuti sono sviluppati su alimenti inadeguati sotto il profilo nutrizionale per riabilitare i bambini malnutriti. Negli ultimi anni si è creata una maggiore consapevolezza a livello internazionale sulla somministrazione di cibo terapeutico pronto all’uso – RUTF - ricco di proteine casearie, oltre che di vitamine e sali minerali, per curare le forme di malnutrizione più severe al di sotto dei cinque anni. I RUTF sono semplici da usare nei paesi a risorse limitate e rappresentano un modo sicuro ed efficace di fornire il latte ai bambini in tenera età: non contengono acqua e quindi sono resistenti alla contaminazione batterica, sono inseriti in pacchetti individuali sottovuoto e hanno una scadenza a lungo termine; non richiedono alcuna preparazione e sono facili da trasportare e da usare nei climi caldi. Allora, perché 188 milioni di bambini affetti da malnutrizione moderata e 20 milioni affetti da malnutrizione severa continuano a soffrire di questa malattia? La risposta si trova in parte nella mancanza di fondi adeguati per programmi di nutrizione efficaci. I paesi ricchi spendono solamente 350 milioni di dollari all’anno, contro gli 12.5 miliardi che la Banca Mondiale stima come necessari per combattere adeguatamente la malnutrizione in 36 paesi ad alto rischio. Devono, quindi, essere prese immediatamente delle iniziative per aumentare i finanziamenti disponibili da investire in programmi che prevedano alimentazione appropriata per i milioni di bambini con un disperato bisogno di assistenza.
Nel 2008, MSF ha curato più di 300.000 bambini gravemente malnutriti in 22 paesi, principalmente con alimenti pronti all’uso (RUTF).
La malnutrizione è una vera e propria emergenza. Le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parlano di 178 milioni di bambini affetti da malnutrizione in tutto il mondo. Ogni anno da 3.5 a 5 milioni di bambini circa muoiano per cause legate alla malnutrizione – un decesso ogni sei secondi. A differenza di quanto ritiene la maggioranza delle persone, solamente una piccola frazione delle morti per malnutrizione consiste in vere e proprie morti per fame, a seguito di eventi catastrofici come una carestia o una guerra. Nella assoluta preponderanza dei casi, la malnutrizione colpisce lentamente e silenziosamente, rallentando lo sviluppo fisico e intellettivo del bambino, provocando ritardi permanenti e infine erodendo la capacità dell'organismo di reagire con successo alle infezioni e alle malattie. La malnutrizione non va confusa con la mera scarsità di cibo (denutrizione), ma è la combinazione di vari fattori: insufficienza di proteine, zuccheri e micronutrienti e frequenza di malattie debilitanti e infezioni.
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Torre Colombera – Via Canton Lombardo - Gorla Maggiore (Va)
Orari di visita: martedi-giovedi-sabato 16-19 / domenica 10-12/16-19 –Ingresso libero
ISTITUTO ITALIANO DI FOTOGRAFIA
Una città verde
Mostra a cura di Erminio Annunzi – Docente IIF
Molti sono i fattori che determinano la valutazione sul livello della qualità di vita riscontrabile all’interno di un’area urbana, in quest’analisi entrano in gioco molti fattori tra i quali: i trasporti e i servizi pubblici, i servizi socio sanitari, il lavoro, l’inquinamento e, in ultima analisi, la qualità e la disponibilità delle aree di verde urbano.
Fino a non molto tempo fa, la destinazione di aree dedicate all’arredo verde erano soggette esclusivamente alla valutazione dell’aspetto ludico che tali aree potevano offrire, oggi, grazie anche alla modificata sensibilità ambientalista della nostra società, vengono prese in considerazioni aspetti inerenti al miglioramento della qualità ambientale.
Le aree a verde non offrono solo luoghi di relax e di divertimento, ma consentono sensibilmente ed efficacemente, il miglioramento dei parametri relativi al microclima locale.
Questo risultato lo si può raggiungere efficacemente a patto che la gestione, da parte dell’amministrazioni pubbliche, venga effettuata in modo scientificamente opportuno, scegliendo le specie più idonee per clima ed efficacia.
Da queste considerazioni è partito il progetto fotografico svolto dagli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia, nel territorio della città di Milano, anche se una analisi simile potrebbe essere applicata a tutte le città italiane grandi e piccole. L’intento è quello di analizzare, attraverso lo sguardo e il mezzo fotografico, una situazione che ancora oggi mostra chiari e oscuri, mettendo in risalto come ancora la situazione sia non molto delineata a causa di una arretratezza culturale nella gestione della architettura urbana a verde.
11 novembre 2012 – 25 novembre 2012
Torre Colombera – Via Canton Lombardo - Gorla Maggiore (Va)
Orari di visita: martedi-giovedi-sabato 16-19 / domenica 10-12/16-19 –Ingresso libero
TERRE, IDENTITA’, LAVORO – La fotografia racconta l’agricoltura
Un nuovo libro della collana AFI e una mostra di otto autori: Virgilio Carnisio, Duccio Nacci, Paolo Simonazzi, Claudio Argentiero, Mario Vidor, Giovanni Mereghetti, Davide Niglia, Roberto Bosio.
L’Italia è riconosciuta per la qualità dei prodotti alimentari, per gli ampi paesaggi agresti, per il connubio uomo-ambiente, per le testimonianze storiche che caratterizzano e identificano il paesaggio, sempre più a rischio per la lenta e inarrestabile perdita delle agro-biodiversità, della cementificazione, della forte antropizzazione e urbanizzazione, e l’abbandono delle campagne, con una rilevante perdita anche del valore economico.
Rendere valore alla Terra, significa ritrovare una forte identità, pensando alla campagna come opportunità di vita, facendo risaltare gli elementi che caratterizzano la cultura del territorio nei suoi più vari elementi, come le acque, le fattorie, le colture, la vegetazione, gli scenari e l’uomo, nel suo lavoro quotidiano.
Il paesaggio muta per il continuo intervento dell’uomo, che modifica i tratti originari, adattando il suolo alle proprie esigenze tracciando nuovi disegni.
Si possono cogliere così linee ordinate, profili ondulati, specchi d’acqua, geometrie e forme astratte, che si ritrovano spesso nel volto di donne e uomini che della campagna hanno fatto la propria vita.
L’indagine fotografica proposta in questa mostra da otto autori che si sono confrontati sul tema, esplora vari aspetti del mondo agricolo, che colgono la varietà dell’agricoltura moderna, cercando di coglierne l’anima, le singolarità e le atmosfere, in un susseguirsi di vedute e storie di vita.
Il volume proposto nelle libreria italiane, sancisce la volontà dell’Archivio Fotografico Italiano di proseguire nella realizzazione di pubblicazioni di pregio, anche tradotte in altre lingue per il mercato estero.
8 novembre 2012 – marzo 2013
Moom Gallery – MO.Om Hotel – Via San Francesco, 15 – Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: tutto il giorno e la sera – Ingresso libero
infotel: 0331 327.511 / e-mail: info@moomhotel.com
A REALITY OF JAPAN URBAN: SUBURBIA, KIGURUMI, HIKIKOMORI
Il punto di vista poetico di Inbe Kawori
a cura di Christian Gancitano e Chiara Rizzolo
La prima mostra personale in europa della fotografa già diventata CULT, alla sua giovane età, per le community della rete, giapponesi e internazionali, appassionati di ultime tendenze urbane e pop dal giappone.
Inbe Kawori é Nata a Tokyo, Giappone, nel 1980.
Ha iniziato a fotografare da auto didatta nel 2000.
Il suo punto di vista, attraverso la fotografia riesce a valorizzare e a rendere poetiche realtà urbane e suburbane, tendenze, realtà dell'alienazione e del vivere in una megalopoli come Tokyo, con 30 milioni di abitanti, un’analisi attraverso il linguaggio della fotografia, dal punto di vista femminile.
Le sue modelle sono infatti quasi tutte "ragazze vere", anche contattate in rete o attraverso i canali social media, ragazze che amano apparire diversamente, che cercano uno stacco dalla monotonia della quotidianità attraverso, ad esempio il "Kigurumi" letteralmente "pigiama" vestendosi da personaggi dei fumetti o da animaletti "conigli, orsacchiotti etc..."
Un'altra realtà, soggetto privilegiato, della poetica di Inbe è quella di catturare in modo discreto, dall'interno, il “mondo” degli HIKIKOMORI. Un fenomeno ritenuto "patologico" delle società ultra tecnologiche, che vede ragazzi e ragazze giovani chiudersi in casa, vivere soltanto attaccati a internet o al computer, non uscire mai e rimanere per lunghi mesi, a volte anni nelle loro (piccole) abitazioni della megalopoli sommersi da fumetti, gadget e dai loro rifiuti di consumo. Una realtà molto particolare che sta toccando anche le società "occidentali" che guardano in modo molto attento e preoccupato questo fenomeno oramai dilagante anche negli stati Uniti e in Europa.
Come nella lezione del grande "maestro" della fotografia NOBUYOSHI ARAKI, INBE è riuscita a "raccontare storie di vita vissuta" anche attraverso realtà estreme che fanno però trasparire poesia, valore estetico, emozioni reali.
Testo di Christian Gancitano
Villa Montevecchio - Samarate (Va)
30 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Villa Montevecchio –– Via Lazzaretto – Ingresso carrabile – Samarate (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 10-12 / sabato e domenica 15-18 – ingresso libero
infotel: 0331 720101
SPETTACOLO
AUTORI: Fabio Artese, Melissa Bonfanti, Bruno Campagna, Luca Condorelli, Giulia Fugatti, Giulia Iacolutti, Margherita Magni, Marta Rossetti, Elisabetta Siligardi, Giulia Vigo.
a cura di Roberto Mutti
La fotografia, lo si sa, non descrive semplicemente il mondo per così come è ma tende sempre ad interpretarlo. Le cose, però, curiosamente si complicano quando la fotografia non si rapporta più con l’oggettività quotidiana come succede nel caso del reportage o della street photography ma si misura con il mondo dello spettacolo. In questo caso, infatti, si trova di fronte a qualcosa che non è la realtà ma la sua programmatica e dichiarata rappresentazione. Tutto si gioca all’interno di un doppio spazio fisicamente ridotto: quello, delimitato da tre pareti, dove attori, musicisti, danzatori evocano le storie più diverse e quello contrapposto al primo dove, mescolati al pubblico di cui condividono la prospettiva visiva, i fotografi si muovono alla ricerca delle immagini migliori. A questo punto capita qualcosa di sorprendente: le dimensioni fisiche contano sempre meno perché a prevalere sono quelle che la fotografia sa richiamare. Tutto assume un che di magico perché ogni gesto, ogni presenza, ogni messa in scena corre rapida di fronte a chi la osserva mentre alla fotografia resta l’importante compito di immobilizzarla in immagini dotate di un equilibrio unico. Se ogni spettacolo è il risultato di un lavoro di èquipe cui concorrono anche quanti non sempre sono visibili – il regista e il direttore d’orchestra, gli scenografi e i datori luci, i fonici, i costumisti, i truccatori – spetta al fotografo trasmettere tutto ciò in singoli scatti che tutto riassumono valorizzandolo al più alto livello possibile. Il lavoro qui presentato è una collettiva frutto del lavoro di collaborazione di dieci giovani fotografi recentemente diplomati all’Accademia della Scala di Milano: il bello di “Spettacolo” risiede nel fatto che emergono nella stessa misura le scelte individuali e il segno della collaborazione collettiva grazie alla quale tutto si fonde in un’unica armonia. Talvolta l’obiettivo si sofferma sui particolari ma più comunemente compone scene dominate dal senso dello spazio, attraversate da bagliori di luce, sorprendenti nei loro rimandi creati dagli specchi, spiazzanti nel loro continuo giocare fra le ombre generate dal buio e le figure che da questo escono per stagliarsi improvvise di fronte a chi, incantato, le osserva. Roberto Mutti
Villa Pomini - Castellanza (Va)
13 ottobre 2012 – 28 ottobre 2012
Villa Pomini –– Via Don L. Testori,14 – CASTELLANZA (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato e domenica 15-19 – domenica 10-12/15-19 ingresso libero
DIARIO MOSCOVITA
Piergiorgio Branzi
Nel 1962 Branzi viene mandato a Mosca da Enzo Biagi, a quel tempo direttore del Telegiornale RAI, come giornalista-reporter, e fa le riprese filmate accompagnate da un testo di commento. Ufficialmente fotografare a Mosca in quei tempi di guerra fredda non è permesso e la situazione per un reporter straniero è molto difficile, anche perché non gli viene reso facile coltivare contatti privati. Dal punto di vista di un osservatore silenzioso, Branzi riprende la vita quotidiana delle persone in un suggestivo bianco e nero: la fila davanti ai negozi, il correre nelle strade o sulle ampie piazze innevate, prendere un Tjai nei Magazzini Gum, il bagno alla domenica nella Moscova in costume da bagno. Branzi osservava con la sua Leica la vita nella città con rispetto e sensibilità. Mentre la fotografia permette a chi la usa di fermare delle immagini da lui ritenute interessanti, la presentazione pubblica di queste fotografie nelle mostre e nei libri da l'occasione preziosa di rivedere le stesse immagini e, spesso, di fare dei viaggi virtuali per luoghi e tempi distanti. Così accade per il "Diario Moscovita", spontaneo reportage in cui scene di vita rappresentano il tributo nostalgico per un popolo osservato con partecipe sincerità, dove si vedono i quartieri nuovi, il museo della rivoluzione, il monastero dei vecchi credenti, il negozio d'antiquariato su l'Arbat, la lezione di valzer, l'Università Lomonosov.
PIERGIORGIO BRANZI, fiorentino (1928) comincia a fotografare negli anni cinquanta ottenendo immediata notorietà in Italia e all’estero. Delle diverse anime della fotografia italiana, incarna quella più colta, più europea. Tra i primi a cogliere la modernità dei grandi modelli stranieri, francesi e americani, e a sperimentare l’ uso del nero profondo nella stampa, Piergiorgio Branzi diventa, con Paolo Monti e Mario Giacomelli, un innovatore dei codici linguistici della fotografia.
Formatosi nella tradizione figurativa toscana, dotato da una naturale eleganza formale, le sue immagini aprono un capitolo nuovo nel panorama della fotografia italiana, identificato come “realismo-formalista”. Personaggi e volti colti con sottile sarcasmo segnato da una vena surreale, in equilibrio tra un lirismo sommesso e una vivida caratterizzazione psicologica. L’immagine definitiva, rigorosamente bilanciata nelle coordinate magiche della composizione. E’ per Branzi il prodotto di previsioni, di riflessioni, di aggiustamenti di tono e di tagli in camera oscura, di equilibrio formale e momento decisivo nella ripresa.
Nel 1955 intraprende un lungo viaggio in motocicletta, attraverso l’Abruzzo e il Molise, la Puglia e la Lucania, la Calabria e Napoli, ma anche verso le zone depresse del Veneto. L’ anno successivo attraversa la Spagna, un paese e una società che a dieci anni dalla fine del conflitto appare ancora separata dall’ Europa. È uno sguardo curioso e partecipato quello di Piergiorgio Branzi, un viaggio attorno all’ uomo, con le sue tensioni, la sua fatica di vivere che non è solo fatica di lavoro. I volti dei personaggi, colti dal suo obiettivo con ironia o tragica delicatezza, tendono a raggiungere valenza esistenziale e simbolica, dove spesso lo stupore prevale sull’empatia: divengono icone, maschere di una umanità lontana, tragica e pagana, misera e ingenua.
Partecipa all’intensa e innovativa esperienza dell’editoria giornalistica del dopoguerra, collabora attivamente all’esperienza de “Il Mondo” di Pannunzio, registrando con le sue immagini la nascita convulsa della società di massa, il formalismo nei comportamenti della nuova borghesia, il graduale processo di omologazione consumistica.
Verso la fine degli anni cinquanta Piergiorgio Branzi, dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza, rallenta l’attività fotografica cercando uno sbocco nel giornalismo scritto. All’inizio degli anni sessanta è assunto dalla RAI.
Nel 1962 il Direttore del Telegiornale, Enzo Biagi, lo invia a Mosca, quale primo corrispondente televisivo occidentale nella capitale sovietica. Sono gli anni caldi della “guerra fredda”, la costruzione del muro a Berlino, la crisi di Cuba. Rimarrà a Mosca quattro anni, una lunga convivenza, resa possibile dal primo “disgelo” Kruscioviano, e che gli suggerisce di riprendere in mano la macchina fotografica per fermare e raccogliere situazioni, luoghi, volti, frammenti di quotidianità. Appunti di un diario visivo che apriranno uno spiraglio su atteggiamenti e comportamenti degli abitanti della capitale sovietica, centro nevralgico dell’immenso territorio che dal Baltico al Pacifico si estende per undici fusi orari.
Nel 1966 lascia Mosca per assumere l’incarico di corrispondente da Parigi.
Dopo il maggio 1968, rientra a Roma come commentatore e inviato speciale del Telegiornale. Realizza inchieste e documentari in Europa, Asia, Africa.
Dopo l’esperienza moscovita lascia la fotografia sperimentando la pittura e l’incisione. Riprende a fotografare a metà degli anni novanta per una rivisitazione dei luoghi pasoliniani. In questi ultimi tempi la città di Parigi, spogliata di miti artistici, letterari e filosofici, è al centro della ricerca di Branzi, che ne capta umori ed inquietudini, seguendo, come sempre, il proprio istinto e quella capacità di ascoltare ed essere in empatia con il personaggio che si trova di fronte al suo obiettivo.
Dal 2007 sperimenta le possibilità della tecnica digitale, nella consapevolezza che attraverso la sua insita utopia di democratizzazione possa, e debba aprire un cambiamento epocale, un giro di boa e di rotta nella pratica e nel codice linguistico del fare fotografia.
Numerose mostre personali delle sue immagini sono state ospitate in Gallerie private, Musei, Istituzioni pubbliche.
Sue opere sono state acquisite da: SFMOMA/Museum of Modern Art, San Francisco (USA), BIBLIOTEQUE NATIONAL DE FRANCE, Parigi (FR), FINE ART MUSEUM, Houston (USA), GUGGENHEIM MUSEUM, New York (USA), ISTITUTO SUPERIORE STORIA FOTOGRAFIA, Palermo (IT), MUSEO DEL FOTOGIORNALISMO, Torino (IT), MUSEO DELL’INFORMAZIONE, Senigallia (IT), MUSEO LUIGI PECCI, Prato (IT), ARCHIVIO FRATELLI ALINARI, Firenze (IT), ESTORICK COLLECTION, Londra (UK).
NEL GREMBO
Emanuele carpenzano
Per affrontare in fotografia il tema del nudo bisogna essere dotati di una particolare sensibilità perché quello che l’obiettivo inquadra non è, nonostante le apparenze, solo un corpo ma una persona di cui saper valorizzare tutte le sfumature, soprattutto quelle più intime e delicate che rientrano nell’ambito della dimensione psicologica.
E’ proprio questa sensibilità a caratterizzare “Nel grembo”, la ricerca realizzata da Emanuele Carpenzano con uno stile e una intensità che escludono da subito il puro esercizio di stile che pure nella fotografia di nudo è così comune. Piuttosto, quello che interessa al fotografo è raccontare una storia con la spontaneità di un racconto, con il graffiante vigore di un aforisma.
Un sottile filo lega il fotografo alla modella perché il primo fa un passo indietro e accetta di essere colui che, dopo aver dato lo spunto, sceglie un ruolo apparentemente defilato consentendo alla seconda di occupare lo spazio con l’intensità di cui è capace. Il corpo della donna è imprigionato in una stanza dalle pareti nere che caratterizza un design modernissimo ed essenziale: questo diventa il luogo teatrale ossessivo e claustrofobico al cui interno la ragazza si muove come volesse liberarsi di una sofferenza che emerge nei suoi gesti rapidi e disperati, nel suo moltiplicarsi in superfici specchianti, nel suo rannicchiarsi su se stessa, nel suo abbandono. Poi, quando tutto sembra chiudersi su di lei, improvvisa arriva la liberazione: il cielo si allarga espandendosi, la luce domina ogni cosa e il corpo della donna sembra ritrovare la sua serenità fin quasi a confondersi con l’acqua, con la sabbia, con la roccia che con la loro vicinanza le conferiscono una flessuosità e una delicatezza nuove. E’ allora che il fotografo rivela il suo vero ruolo di demiurgo, colui che con la sua presenza ha consentito alla vicenda di svolgersi, alla donna di rinascere. Roberto Mutti
EMANUELE CARPENZANO, siciliano, nato 40 anni fa, vive e lavora a Catania dove esercita l'attivita' di fotografo professionista.
Profondo conoscitore della sua terra, ama ritrarne i luoghi, i volti e le tradizioni con sincero coinvolgimento. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a concorsi e mostre, che hanno sempre riscosso un notevole favore di pubblico. Attualmente dirige il Centro di Arti Visive Sikanie, da lui fondato nel 1996 con sede a Catania, che si occupa di promuovere attraverso corsi, stages e mostre fotografiche l'interesse per il mondo della fotografia.
E', inoltre, un sensibile interprete della fotografia da cerimonia, settore in cui riesce ad esprimere una viva partecipazione alle emozioni dei protagonisti e dove il reportage piu' puro si mescola al racconto quasi cinematografico di di uno dei giorni piu' belli di tutta la vita.
Riconoscimenti recenti:
2010 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS
3 Bronze Awards categoria Matrimonio
3 Bronze Awards categoria Reportage
2009 - TAU Visual Premio della Qualita' Creativa in Fotografia Professionale 2009, Categoria Cerimonia, Secondo Classificato
2009 - IPA international Photography Awards, Honorable Mention for "A special day"
2009 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - finalista categoria Wedding
2009 - FIOF Fotografo QIP nella categoria Wedding
2009 - TAU VISUAL certificazione di qualita' fotografica LIVELLO 6
Sue immagini fanno parte della collezione dell’Archivio Fotografico Italiano.
IMMAGINI DAL SILENZIO
Giorgia Carena
Il progetto nasce dalla passione della fotografa per le poesie della Dickinson, che immediatamente evocano in lei immagini difficili da dimenticare, dando il via così a un lavoro in studio durato otto mesi: dalla scelta delle poesie ai primi bozzetti, dalla ricerca del volto all’esecuzione degli scatti.
Tutti di fotografia in bianco e nero, tutti di nudo di donna: una donna che, a 125 anni dalla scomparsa della Dickinson, si svela con il proprio corpo per evocare quelle parole, tanto sofferte e tanto necessarie, che a loro tempo avevano a loro volta messo a nudo l’anima della poetessa.
La mostra sarà ricca di particolarità: dal creativo allestimento di Erique La Corbeille, che dona alle fotografie in bianco e nero cornici variegate, alla performance di Laura Cerini, musa della fotografa e protagonista degli scatti, che sarà parte integrante della mostra fotografica, quale simbolo della poetessa.
L’immagine della modella è curata da Roberta Demolli, make-up artist del progetto fotografico.
Alla riscoperta di parole e immagini nel nome di Emily Dickinson, che toccheranno gli animi dei visitatori.
L’ispirazione di IMMAGINI DAL SILENZIO arriva nel 2010, a settembre, il progetto prende forma, inizia la ricerca di una modella in grado di posare e interpretare il difficile personaggio, una truccatrice fuori dal comune, giovane e creativa. La ricerca di Giorgia si conclude a dicembre, e a febbraio 2011 si inizia a scattare. Laura Cerini sarà la modella e Roberta Demolli la truccatrice.
Ogni foto è una ricerca difficoltosa e lunga, estenuante. Le poesie di Emily sono difficili e a volte ti lasciano senza parole e senza immagini. A novembre gli scatti sono ventidue. Ce ne sarebbe un ventitreesimo, ma Giorgia decide di includerlo solo nel futuro libro. IMMAGINI DAL SILENZIO, infatti, sarà presto anche un ebook. IMMAGINI DAL SILENZIO non vuol essere solo un’interpretazione della poesia di Emily, ma anche un tentativo di dare delle risposte alle sue domande. Un tentativo vano, forse, o forse dentro le immagini c’è davvero di più? Il percorso d’introspezione ha coinvolto Giorgia, e adesso vuole coinvolgere tutti gli spettatori che guarderanno queste fotografie. Vuole dare risposte o creare nuove importanti domande.
GIORGIA CARENA nasce e cresce a Intra, frazione della bella Verbania, sul Lago Maggiore.
Inizia a fotografare nel 1993 tra le strade di Como, dove vive e studia Ingegneria, e subito si appassiona al bianconero; passione che non abbandonerà mai più.
Nel 1996 l’incontro con il fotografo Piero D’Orto le apre nuove strade verso la ricerca di una tecnica più affinata, e soprattutto inizia ad appassionarsi al ritratto. Seguirà gli stimoli del suo maestro in tutti
gli anni a venire, continuando a studiare e sperimentare, fino al 2001, quando vicende controverse della sua vita l’allontaneranno dalla fotografia per diversi anni.
Nel 2008 la sua prima digitale, con la quale inizialmente familiarizza poco. E’ abituata alle pellicole, non accetta subito la nuova tecnologia. Poi è di nuovo amore. Il mezzo non conta, è solo strumento “attraverso il quale”. La passione rinasce e con essa nuovi progetti, fino al 2010 quando la fotografa realizza il suo sogno di uno studio fotografico tutto suo, per poter sperimentare con maggiore dedizione. Oggi Giorgia vive e lavora a Besnate (VA), dove dirige una scuola di musica, fotografia e recitazione.
3° Festival Fotografico Italiano
Calendario EVENTI Giornaliero
*SABATO 13 OTTOBRE 2012 ORE 18
Palazzo Marliani-Cicogna
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione del 3° FESTIVAL FOTOGRAFICO ITALIANO
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI, DEI CURATORI E DELLE AUTORITA’
A seguire: apertura delle mostre al pubblico, distribuzione del programma e del catalogo
buffet in musica
NELLA GIORNATA INAUGURALE IL CATALOGO SARA’ DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI PRESENTI
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 11
Chiesa del Sacro Cuore
Piazza Biagio Gabardi – Solbiate Olona (Va) - ingresso libero
Inaugurazione delle mostre:
LES VILLES ANIMAUX di Francesca Todde
ARLES di Jean-Michel Coulon
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI
Il buffet inaugurale si terrà presso la Torre Colombera di Gorla Maggiore (comune limitrofo) alle ore 12, dove sarà inaugurata la mostra degli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia.
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 12
Torre Colombera
Via Canton Lombardo – Gorla Maggiore (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: UNA CITTA’ VERDE
Da un progetto collettivo degli allievi dell’Istituto Italiano di Fotografia
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEL CURATORE ERMINIO ANNUNZI
A seguire buffet
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 16
Centro Congressi Malpensafiere / sala Borghi
Via XI settembre, 16 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra e presentazione del libro A.F.I.:
LA PROVINCIA DEL FARE
Fotografie di Claudio Argentiero e Davide Niglia
Da un progetto di Claudio Argentiero con il supporto della Camera di Commercio di Varese
ALLA PRESENZA DEI CURATORI E DEGLI AUTORI
A seguire buffet
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 18,00
Museo del Tessile
Via Galvani – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione delle mostre:
PAESAGGIO DELL’INDUSTRIA
Fotografie di: Angelo Desole, Marcello Modica, Pierclaudio Duranti, Maurizio Nimis, Meri Valenti,
Louis Bourja
Mostra a cura di Matteo Pacini – organizzazione e allestimento Cristina Moregola
FUTURI – The Right to be Children (sala delle feste)
di Giovanni Toia, Dino Jasarevic, Fabrizio Jelmini, Stefano Tosoni
Mostra a cura di Carlotta Garavaglia
ITALIA-UCRAINA andata e ritorno (sala delle feste)
fotografie di Claudio Argentiero in collaborazione con AUBAM
SOSIA (stampe di grandi dimensioni su tessuto by ERICA Tessile – area coperta esterna)
fotografie di Claudio Argentiero
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEI CURATORI
A seguire buffet
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*MARTEDI 16 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Chiesa dei Santi Innocenti (OPAI) di Villa Gonzaga
Via L. Greppi, 4 – Olgiate Olona (Va) - ingresso libero
IL CINEMA INDUSTRIALE: tra documentario, comunicazione, creatività artistica.
SETTE CANNE UN VESTITO (regia: M. Antonioni, 1949, 10')
MANON: FINESTRA2 (regia: E. Olmi, sceneggiatura P.P. Pasolini, 1956, 13')
IO, LA VESPA (regia: L. Emmer, 1959, 16')
IL PIANETA ACCIAIO (regia. E. Marsili, soggetto: L. Emmer, testo: D. Buzzati, 1962, 18')
Le proiezioni saranno introdotte da Daniele Pozzi, docente di Storia economica presso l'Università Carlo Cattaneo – LIUC e vice-direttore dell'Archivio del cinema industriale e della comunicazione d'impresa.
Il film industriale è un genere cinematografico ibrido, a metà strada tra il documentario e la comunicazione promozionale, che ebbe un momento di grande fortuna produttiva ed artistica nel secondo dopoguerra. A partire dagli anni cinquanta numerose imprese decisero di utilizzare il cinema come strumento per raggiungere un pubblico di consumatori sempre più vasto, affidandosi spesso a giovani registi esordienti, destinati a diventare nomi famosi per la propria produzione “maggiore” (come Michelangelo Antonioni o Ermanno Olmi), oppure decidendo addirittura di creare al proprio interno unità specializzate per la produzione di documentari.
Si realizzava così uno straordinario dialogo fra il mondo dell'industria e quello della cultura: ancora oggi – quando ormai i modi di produrre e di consumare sono radicalmente cambiati rispetto agli anni del Miracolo economico – il cinema industriale può essere letto come una stimolante testimonianza di come la realizzazione artistica e logiche del profitto possano interagire in modo proficuo.
Questa breve rassegna ha l'obiettivo di presentare alcune opere particolarmente significative realizzate da autori noti al grande pubblico, offrendo anche uno spaccato dell'evoluzione della società e dell'industria del nostro Paese tra gli anni cinquanta e gli anni settanta.
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*GIOVEDI 18 OTTOBRE 2012 ORE 21
Istituto Cinematografico M. Antonioni – Villa Calcaterra
Via Magenta, 70 (ingresso da vai XI Febbraio) – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
RASSEGNA CINEMA E IMMAGINE - PROIEZIONI
Attraverso l’occhio di giovani autori un ciclo di filmati, cortometraggi, documentari di breve formato in cui l’immagine sia al servizio di una storia e il racconto esalti l’estetica visiva. Punti di vista sulla realtà in cui l’obiettivo della macchina da presa sia mezzo di ricerca, memoria, racconto, emozione.
L’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, fondato nel 2008 con sede centrale a Busto Arsizio, inizia a settembre 2012 il suo quinto anno accademico per registi e attori.
Una istituzione giovane, ma supportata da molti successi, primariamente nella buona collocazione sul mercato dei suoi ex allievi e contraddistinta da una grande qualità dei suoi insegnamenti e delle sue produzioni in cui sono sempre coinvolti in gran numero gli studenti. Quest’anno, per esempio, un cortometraggio prodotto dall’ICMA, “Day One” con Alessandro Haber è stato proiettato in anteprima al Tribeca Cinema di New York come contributo italiano al Festival CICT-UNESCO “Signs of Change”.
La qualità degli insegnamenti accademici ha consentito anche un notevole sviluppo di corsi diversi sul mondo dell’immagine, della comunicazione e della fotografia, tra cui un apprezzato ciclo sul “Videogiornalismo” patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti Lombardo e una interessante attività internazionale nell’ambito di alcuni progetti europei sulle tematiche della video creatività, dell’informazione e dell’ambiente.
Molte iniziative imprenditoriali nel settore si stanno sviluppando nel territorio lombardo attraverso la nuova linfa portata degli studenti e degli ex studenti dell’ICMA, senza dimenticare la loro serietà ormai riconosciuta da molteplici grandi realtà del cinema e della televisione nazionale in cui la carriera di alcuni di loro ha cominciato a muovere lusinghieri passi.
Dalla sua prima edizione nel 2010, l’ICMA è tra i partner del Festival Fotografico Italiano, sottolineando come la formazione artistica e tecnica nel settore della comunicazione e dell’immagine sia oggi una risorsa basilare del tessuto economico delle regioni più avanzate d’Italia.
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*VENERDI 19 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Sala Conferenze Museo del Tessile
Via Volta – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Proiezione del Film: MEDITERRANEO BOLLENTE
Del regista Eugenio Manghi – White Fox Communications / PRESENTE ALL’INCONTRO
Quali sono le motivazioni che stanno alla base del progetto "Mediterraneo Bollente"?
Abbiamo realizzando “Mediterraneo Bollente” spinti dal desiderio autentico di suggerire al grande pubblico una riflessione sui veloci cambiamenti – noti e meno noti – che stanno interessando il Mare Mediterraneo.
Questo ampio, ma pur piccolo, mare interno (la sua estensione è circa l'1 % del mare globale), si sta riscaldando 5 volte più velocemente degli oceani del Pianeta, insieme solo all'Oceano Artico, che mostra un trend simile.
Ciò significa che anche le correnti stanno cambiando e con esse la distribuzione dei nutrienti per tutta la catena alimentare del Mare Nostrum. I cetacei (soprattutto stenelle, capodogli e balenottere) si spostano, ma anche le specie in arrivo dal Canale di Suez (soprattutto crostacei, meduse e pesci) o trasportate dalle acque di zavorra delle navi (le cosiddette ”Specie Aliene”), riescono oggi ad ambientarsi e, talvolta, a scacciare le specie autoctone.
Il Mediterraneo è anche diventato teatro di piccoli uragani tropicali, sconosciuti fino a qualche tempo fa. Questo è dovuto all'aumento della temperatura superficiale delle acque nei mesi estivi. L'uragano nasce nei settori meridionali, ma poi si scatena dove il Mediterraneo è più grande: la costa Levantina, in Medio Oriente, e nel Golfo del Leone, davanti alla Francia meridionale, colpendo anche la Sardegna e le coste del medio Tirreno.
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 11
Liceo Scientifico A. Tosi
Via Tommaso Grossi, 3 – Busto Arsizio - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: PICCOLO TERRITORIO – AMPI SGUARDI
Da un progetto collettivo degli studenti del Liceo
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEI DOCENTI
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 17
La Casa Bioecologica
Viale Piemonte, 8 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: ABITARE IL SILENZIO
A CURA DI GIGLIOLA FOSCHI PER L’ACCADEMIA DEL SILENZIO
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 18,30
Battistero San Giovanni
Piazza san Giovanni – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: NINO LETO, STORIE DI GUERRA E DI SPERANZA
ALLA PRESENZA DEI CURATORI
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 21
Galleria Libreria Boragno
Via Milano 4/b – centro storico – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
INGE FILM – Un film di Luca Scarzella e Simonetta Fiori
PROIEZIONE E INCONTRO CON INGE FELTRINELLI E ACHILLE MAURI
In una distesa, coinvolgente conversazione, il racconto di una vita e una figura pubblica intrecciato con una straordinaria vicenda personale che attraversa gran parte del Novecento italiano ed europeo, nutrendosi della trama romanzesca della grande storia. Protagonista di questo racconto-intervista è Inge Feltrinelli, grande editrice internazionale, fotografa di momenti e personaggi-simbolo, compagna di vita e di lavoro di Giangiacomo Feltrinelli, figura fondamentale e complessa dell’editoria mondiale. Donna dalle diverse vite unite da un coerente spirito di avventura, rischio, gioco, che ne fanno una personalità appassionata e appassionante. Il racconto si dipana dall’infanzia nella Germania nazista – chiave traumatica e necessaria per interpretare la sua vita successiva – alla rievocazione del dopoguerra, in un paese devastato fisicamente e moralmente, dove Inge trova lo slancio per una ricostruzione personale e verso un respiro internazionale. Arrivano l’apprendistato e la scoperta di sé come fotografa, il viaggio in transatlantico alla volta di New York. Uno scatto quasi accidentale di una Garbo imbacuccata e raffreddata nella Quinta avenue è il suo primo scoop interazionale ed il reportage su Hemingway a Cuba farà il giro del mondo e le regalerà fama e tanti altri viaggi.
L’incontro con Giangiacomo è un’altra svolta, un’altra vita. Una storia d’amore e di libri, in cui la giovane fotografa tedesca, messa da parte la sua precedente attività, trova in un ufficio milanese la vita internazionale cui da sempre aspira. Alla Feltrinelli, Inge si mette a servizio di una casa editrice e di un modello culturale fatto di grandi storie (i “casi” del “Dottor Zivago” e de “Il Gattopardo”) e di tante idee (il Gruppo’63, i testi di politica, sociologia, i libri di Günter Grass e Karen Blixen, le letterature di America Latina e Africa…). L’unione con Giangiacomo è anche quella dell’utopia con il lavoro quotidiano, dei sentimenti con l’impegno, di un’intensa felicità con una vena di inseparabile malinconia.
La rottura di questo vivace e delicato equilibrio significa il lento, progressivo distacco dei due, fino alla drammatica morte di Giangiacomo. Nelle parole di Inge, un evento discusso e conteso dalle cronache, dalla politica e dalla Storia, viene restituito con la rivendicazione di una storia personale, avulsa dalle versioni ufficiali e di comodo, per abbracciare una riflessione – critica e autocritica – e un’idea della vita che se pur trascina gli uomini, va vissuta con consapevolezza. Il seguito è la storia della casa editrice fino a oggi, dopo anni di difficoltà economiche, una stagione eroica in cui il marchio non solo ha offerto una creativa resistenza, ma si è rafforzato, crescendo, evolvendosi e mantenendo uno stile inconfondibile, in grado di coniugare tradizione e modernità. Come lo stile di una donna straordinariamente vitale, giocosamente consapevole di un’esistenza e di un passato da sempre ancorato al futuro.
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*MARTEDI 23 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Teatrino di Villa Gonzaga
Via L. Greppi, 4 – Olgiate Olona (Va) - ingresso libero
PROIEZIONI DI FOTOGRAFIA NATURALISTICA
di Marco Colombo, Matteo Di Nicola, Franco Sala, Lino Torretta
La natura raccontata attraverso immagini sorprendenti, di animali, flora e fauna, che esaltano la bellezza delle biodiversità, in un susseguirsi di scatti che celebrano l’ambiente educando alla salvaguardia.
A seguire visita guidata alla mostra.
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*VENERDI 26 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Palazzo Marliani-Cicogna / sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Franco Pagetti dialoga con Alessia Glaviano – con proiezione
Incontro con Franco Pagetti, tra i fotoreporter italiani più apprezzati e noti a livello internazionale, che illustrerà il suo lavoro proiettando una sequenza d’immagini dei fronti di guerra più caldi che l’hanno reso celebre in tutto il mondo.
A SEGUIRE VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “Witnessing 1998-2012” CON ALESSIA GLAVIANO - Senior Photo Editor VOGUE Italia
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 15
Santuario Mariano
Piazza IV Novembre – Marnate (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: LUOGHI DELLA FEDE, TRA ARTE E SPIRITUALITA’
DI CLAUDIO ARGENTIERO
DA UN PROGETTO EDITORIALE. L’AUTORE SARA’ PRESENTE PER INTRODURRE LA MOSTRA
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 17
Villa Durini (Comune)
Via Roma – Gorla Minore (Va) – Ingresso libero
Inaugurazione della mostra: I PAESAGGI DELLA PIANURA
UNDICI GRANDI FOTOGRAFI PER CONOSCERE IL PAESAGGIO LOMBARDO
In collaborazione con URBIM Lombardia
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 19
Show Room Arredamenti Brusatori
Via Montebello, 22 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra PASSATO CONTEMPORANEO
DI MAURIZIO GALIMBERTI – in collaborazione con EPSON
a seguire aperitivo
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Concessionaria AUTOREX
Via Busto Fagnano, 6 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
FASHION LINGERIE MODEL and MOTORS
Una serata fotografica nel concessionario AUTOREX dove modelle poseranno tra le auto in esposizione.
Eleganza, lingerie, colore e creatività per i tuoi scatti d’autore.
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*DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ORE 11
Castello Visconteo
Piazza Cavour – Fagnano Olona (Va) - ingresso libero
Presentazione del libro AFI da collezione e vista guidata alla mostra:
IL TEMPO DELLA VALLE
IMMAGINI PER UN ARCHIVIO DEL TERRITORIO
Autori: Claudio Argentiero, Andrea Bertani, Roberto Bosio, Davide Niglia, collezione Tronconi,
Claudio Borgio, Emilio Tovaglieri
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI, DELLE AUTORITA’ E DEI CURATORI
book signing
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*DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ORE 13
Approdo del Parco medio Olona “Calipolis”
Via C. Colombo, 80 – Fagnano Olona (Va) - ingresso libero
Degustazione: I GUSTI DEL TERRITORIO
IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE CONTRADA DEL CALIMALI DI FAGNANO OLONA
CONTRIBUTO INDIVIDUALE A COPERTURA DELLE SPESE EURO 18,00
Partecipazione libera – prenotazione obbligatoria entro il 23 ottobre 2012 prendendo contatto con:
e-mail: afi.foto.it@gmail.com – Tel. 3333718539
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*DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ORE 18,30
Centro Giovanile STOA’
Via Gaeta, 10 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: AfreakA di MANUEL SCRIMA
ALLA PRESENZA DELL’AUTORE E DEL CURATORE ALESSANDRO TURCI
a seguire buffet
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*MARTEDI 30 OTTOBRE 2012 ORE 21
Villa Montevecchio
Via Lazzaretto (ingresso carrabile) – Samarate (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: SPETTACOLO
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEL CURATORE ROBERTO MUTTI – Visita guidata
a seguire
PROIEZIONI A CURA DI CORTISONICI
“Una volta fuori” di Renato Chiocca - “Interno 15” di Mattia Puleo - “Il battimanista” di Roberto Cicogna -
Cortisonici LAB: un laboratorio per giovani registi
Cortisonici LAB è un laboratorio per lo sviluppo di progetti di cortometraggio: una settimana intensiva durante il festival CORTISONICI nella quale 16 giovani artisti di età compresa fra i 20 e i 35 anni, selezionati attraverso un bando pubblico partecipano a un ciclo di workshop dove approfondiscono il proprio progetto cinematografico sviluppando soggetto, sceneggiatura, piano produttivo e di riprese. Ai progetti di cortometraggio ritenuti migliori Cortisonici LAB assegna un contributo economico per la realizzazione e garantisce un supporto per la distribuzione nei festival italiani e stranieri.
Cortisonici LAB intende contribuire alla valorizzazione della creatività giovanile in campo cinematografico, offrendo a giovani artisti opportunità concrete per sviluppare, realizzare e diffondere il loro progetto artistico. Cortisonici LAB è organizzato da Associazione Cortisonici in collaborazione con Totem Cooperativa Sociale e Associazione Amici di Piero Chiara, e con il contributo di Fondazione Cariplo.
Tra i docenti di Cortisonici LAB i registi Mimmo Calopresti e Guido Chiesa, lo sceneggiatore Pier Paolo Pirone e diversi produttori italiani. http://www.associazionecortisonici.it/associazione/lab2012/
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*SABATO 3 NOVEMBRE 2012 ORE 15-18,30
Studio Fotografico Area 6
Via Arconate, 6 (a due passi dalla stazione nord MI) – Busto Arsizio (Va)
GIORNATA DIGIGRAPHIE – Portrait and print fine art
Presentazione della mostra Digigraphie Collection
Atelier con modella, scatti liberi sotto la guida di Claudio Argentiero
Stampa fine art Digigraphie di alcune immagini realizzate a cura dello Studio Area 6 e AFI
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*GIOVEDI 8 NOVEMBRE 2012 ORE 18,30
Moom Gallery – MOOM Hotel
Via San Francesco, 15 – Olgiate Olona (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra:
A REALITY OF JAPAN URBAN: SUBURBIA, KIGURUMI, HIKIKOMORI
Il punto di vista poetico di Inbe Kawori
A cura di Christian Gancitano e Chiara Rizzolo
La prima mostra personale in europa della fotografa già diventata CULT, alla sua giovane età, per le community della rete, giapponesi e internazionali, appassionati di ultime tendenze urbane e pop dal giappone.
ALLA PRESENZA DELL’AUTRICE E DEI CURATORI
a seguire buffet
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*VENERDI 9 NOVEMBRE 2012 ORE 17
Istituto Cinematografico M. Antonioni – Villa Calcaterra
Via Magenta,70 (ingresso da vai XI Febbraio) – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
RACCONTARE CON LA LUCE
Il cinema visto attraverso la tecnica e l’arte del Direttore della Fotografia.
Un incontro con professionisti del settore che interverranno sulle tecniche e le prospettive della Direzione della Fotografia Cinematografica, tra nuove tecnologie, tecnica tradizionale, visione artistica e prospettive future.
A seguire aperitivo.
L’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, fondato nel 2008 con sede centrale a Busto Arsizio, inizia a settembre 2012 il suo quinto anno accademico per registi e attori.
Una istituzione giovane, ma supportata da molti successi, primariamente nella buona collocazione sul mercato dei suoi ex allievi e contraddistinta da una grande qualità dei suoi insegnamenti e delle sue produzioni in cui sono sempre coinvolti in gran numero gli studenti. Quest’anno, per esempio, un cortometraggio prodotto dall’ICMA, “Day One” con Alessandro Haber è stato proiettato in anteprima al Tribeca Cinema di New York come contributo italiano al Festival CICT-UNESCO “Signs of Change”.
La qualità degli insegnamenti accademici ha consentito anche un notevole sviluppo di corsi diversi sul mondo dell’immagine, della comunicazione e della fotografia, tra cui un apprezzato ciclo sul “Videogiornalismo” patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti Lombardo e una interessante attività internazionale nell’ambito di alcuni progetti europei sulle tematiche della video creatività, dell’informazione e dell’ambiente.
Molte iniziative imprenditoriali nel settore si stanno sviluppando nel territorio lombardo attraverso la nuova linfa portata degli studenti e degli ex studenti dell’ICMA, senza dimenticare la loro serietà ormai riconosciuta da molteplici grandi realtà del cinema e della televisione nazionale in cui la carriera di alcuni di loro ha cominciato a muovere lusinghieri passi.
Dalla sua prima edizione nel 2010, l’ICMA è tra i partner del Festival Fotografico Italiano, ponendo l’accento su come la formazione artistica e tecnica nel settore della comunicazione e dell’immagine sia oggi una risorsa basilare del tessuto economico delle regioni più avanzate d’Italia.
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*SABATO 10 NOVEMBRE 2012 ORE 15-19
Biblioteca Comunale
Via Marliani, 7 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
GIORNATA DEL LIBRO FOTOGRAFICO – Incontro con gli autori
WILLIAM FACCHINETTI KERDULO: MILANO, MISTERI E ITINERARI INSOLITI TRA REALTA’ E LEGGENDA - con proiezione
Una Milano diversa e meno conosciuta.
Non solo rinomata come capitale italiana della Finanza e della moda, ma città ricchissima di storia.
Una presentazione coadiuvata da immagini in cui si andrà a scoprire l’origine del suo nome, il misterioso simbolo del drago dei Visconti, le reliquie dei re Magi nella basilica di Sant’Eustorgio, i resti della città imperiale romana, i luoghi dei roghi alle streghe in piazza Vetra, ecc.
DUCCIO NACCI: TOSCANA, OCCHI NEL SILENZIO
Un volume di fotografie in bianco e nero dedicato ai paesaggi e borghi della Toscana. Un nuovo volume di Duccio Nacci, che riprendono il paesaggio non solo nella sua forma autentica ma soprattutto come l’autore vorrebbe sempre vederli, con i tempi delle stagioni e le metamorfosi, che generano sensazioni.
L’autore dialoga con Claudio Argentiero
MARIO VIDOR: IN SILENZIO
Una serie di immagini che hanno come caratteristica uno sguardo contemplativo verso distese d'acqua. Queste fotografie, dai colori tenui e dalla composizione raffinata, sembrano veri e propri esercizi di meditazione silenziosa davanti alla natura e in particolare ai grandi specchi d'acqua, siano essi di laguna, di lago o di mare. L'acqua è delimitata dai segni dell'uomo o della natura (terra, banchine, moli, reti, pali) le rive ospitano qualche passante o pescatore, al largo passano imbarcazioni o si scorgono gabbiani, cigni o anatre. Tutto è ricomposto in una unitaria silenziosa bellezza.
L’autore dialoga con Claudio Argentiero
MARINA ALESSI: ZELIG – 25 ANNI DI RISATE
“Zelig - 25 anni di risate”, il libro che celebra i 25 anni della trasmissione di cabaret più conosciuta e amata d’Italia. Firmato da Gino & Michele (alias Luigi Vignali e Michele Mozzati) e Giancarlo Bozzo, con le foto di Marina Alessi, ufficiale documentatrice della “saga” umoristica di Bisio & co, il volume ripercorre l’epopea del locale milanese che, dagli esordi pioneristici, è riuscito a portare la comicità nelle case di tutti gli italiani.
Nell’incontro si sfoglierà dunque l’album dei ricordi ripercorrendo i passi dell’avventura “zelighiana”: avvalendosi del materiale fotografico firmato da Marina, si andranno a rivivere sketch, personaggi ed aneddoti dietro le quinte che si sono succeduti in questi cinque lustri, vissuti tra le serate del teatrino milanese di viale Monza e la successiva trasmissione televisiva in onda dal palco degli Arcimboldi.
Andava festeggiato, questo venticinquesimo del primogenito Zelig. Perché venticinque anni per un figlio è già una bella età da laurea. Già, Zelig laureato... Bello, perché non è una semplice laurea ad honorem, è una laurea vera. In Fantasia teoretica, Creatività applicata, Cultura del comico, Psicologia del lavoro, C***oneria scritta e orale. E perché no, anche un po' in Economia." Da venticinque anni quelli di Zelig setacciano la nostra penisola alla ricerca di quel volto, quel personaggio, quell'intuizione capaci di far esplodere la risata. Da tutta Italia i migliori approdano al mitico Zelig di Viale Monza, un'ulteriore selezione arriva al palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi e da lì in tutte le case degli italiani. Per celebrare un quarto di secolo di cultura umoristica, la fotografa Marina Alessi ha tirato fuori il suo sterminato materiale iconografico. Anche lei fa parte da tanti anni di questa carovana di comici e saltimbanchi, conosce le battute e le smorfie di ognuno di loro come fossero le sue. Negli oltre trecento scatti presenti in questo volume riesce nella non facile impresa di catturare sempre l'anima umoristica dell'artista inquadrato. Non resta che fare tanti auguri di buon venticinquesimo compleanno al caro Zelig. E che la sua passione ci porti a festeggiarlo ancora negli anni a venire.
L’autrice dialoga con Claudio Argentiero
CARLO MEAZZA: LOMBARDIA PATRIMONIO DELL’UMANITA’
Questo libro ideato dal fotografo Carlo Meazza illustra i luoghi lombardi che l'UNESCO ha riconosciuto come “Patrimonio dell’Umanità” a partire dal 1972, per la loro valenza storica, artistica o naturale. È dal lontano passato paleontologico che inizia il percorso con il patrimonio fossile di Monte San Giorgio e si dispiega attraverso l’arte rupestre in Val Canonica, le testimonianze preistoriche fra i laghi di Varese e Garda, i luoghi d’arte longobardi fra Castelseprio e Brescia, il cenacolo vinciano con Santa Maria delle Grazie, i Sacri Monti - splendido lascito della stagione barocca lombarda -, giungendo infine sino alle testimonianze del recente passato industriale, con il villaggio operaio di Crespi d’Adda e la più alta ferrovia d’Europa, capolavoro d’ingegneria che collega la Valtellina ai Grigioni. Il libro vuole essere un’introduzione e insieme un invito alla visita dei siti che rappresentano a livello internazionale, certamente non esaurendolo, il patrimonio artistico-monumentale lombardo. I testi scritti da professionisti di lunga esperienza raccontano con un linguaggio sintetico e chiaro la storia e il valore di ogni singolo luogo. L’eccezionale documentazione fotografica, interamente a colori, cerca di restituire la realtà di quei luoghi nella loro semplice e straordinaria bellezza. Obiettivo del fotografo é stato anche quello di illustrare il paesaggio naturale nel quale quei luoghi si trovano sotto i variabili cieli lombardi, parte ineludibile del loro fascino e della loro fortuna. Nonostante l'impegno e la professionalità degli autori niente può naturalmente sostituire la visita e il contatto diretto con queste bellezze. La fotografia e i testi non possono certamente sostituire l'emozione che si può provare davanti a simili realtà; possono però essere strumento per invogliare la visita e per mantenerne la memoria. Il libro presenta una cartina schematica che indica con facilità i luoghi descritti e, in una sezione finale, una traduzione completa in inglese dei testi.
CARLO MEAZZA: LUOGHI DI UN’AMICIZIA – Antonia Pozzi – Vittorio Sereni 1933 - 1938
Ricorre quest'anno il centenario della nascita della poetessa Antonia Pozzi (1912-1938) e il prossimo quello del poeta Vittorio Sereni (1913-1983).
Questo mio libro, è dedicato ai luoghi della loro amicizia e della loro poesia: Pasturo, Luino, Milano, La Zelata di Bereguardo e Portofino. Antonia Pozzi e Vittorio Sereni si conobbero frequentando la facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Milano verso la metà degli anni trenta e il loro fraterno rapporto di amicizia continuò fino alla tragica morte di lei. Entrambi facevano parte di un gruppo di studenti tra i quali Remo Cantoni, Enzo Paci, Luciano Anceschi, Alberto Mondadori, Dino Formaggio che, guidati dal loro professore, il filosofo Banfi, resistevano alla rozzezza dei tempi. Una "resistenza" fondata sulla forza e sull'etica delle idee che diedero vita alla così detta "scuola di Milano".
Il volume si avvale degli importanti contributi di studiosi come Fulvio Papi, Graziella Bernabò, Onorina Dino, Pierangelo Frigerio, Clelia Martignoni, Fabio Minazzi e Stefano Raimondi.
L’autore dialoga con Claudio Argentiero
TERRE, IDENTITA’, LAVORO – La fotografia racconta l’agricoltura
Un nuovo libro della collana A.F.I. con le immagini di otto autori: Virgilio Carnisio, Duccio Nacci, Paolo Simonazzi, Claudio Argentiero, Mario Vidor, Giovanni Mereghetti, Davide Niglia, Roberto Bosio.
Rendere valore alla Terra, significa ritrovare una forte identità, pensando alla campagna come opportunità di vita, facendo risaltare gli elementi che caratterizzano la cultura del territorio nei suoi più vari elementi, come le acque, le fattorie, le colture, la vegetazione, gli scenari e l’uomo, nel suo lavoro quotidiano.
Il paesaggio muta per il continuo intervento dell’uomo, che modifica i tratti originari, adattando il suolo alle proprie esigenze tracciando nuovi disegni.
L’indagine fotografica proposta in questo libro, esplora attraverso le ricerche di otto autori vari aspetti del mondo agricolo, che colgono la varietà dell’agricoltura moderna, cercando di coglierne l’anima, le singolarità e le atmosfere, in un susseguirsi di vedute e storie di vita.
Introduzione di Claudio Argentiero
RISCOPERTE – Franco Pontiggia e I luoghi amati e La festa della vita
Franco Pontiggia, giornalista e pubblicista nasce a Varese nel 1938.
Comincia a fotografare nel 1965, coltivando una passione già viva fin dalla giovane età e nata con l’amore per il viaggio e per l’osservazione curiosa degli spettacoli della vita.
Professionalmente nasce come fotografo di basket, con immagini pubblicate su una enciclopedia Mondatori.
Caratterizzano la sua carriera di fotogiornalista numerosi premi, tra cui l’Obelisco di Cristallo, conferitogli alla Photokina di Colonia nel 1970, il Primo Premio Colore nel concorso nazionale giornalisti del 1985 e una segnalazione del World Press di Amsterdam.
Numerosi sono i suoi lavori fotografici: tre cartelle con sue foto di grande formato e oltre dieci libri in gran parte ispirati dall’amore per il territorio varesino e per i suoi abitanti.
Sono per lo più opere articolate, in un sottile equilibrio tra l’immagine e la parola, anche ironica, scritta da grandi firme come quelle di Piero Chiara, Gaspare Morione e Chiara Zocchi.
I più noti: Varese ieri e oggi; I luoghi Amati ; I Luoghi della la Vita; I Luoghi, le acque, i ludi; Albe e luci dei luoghi amati; La Festa della Vita; Profumo di Provincia; La scoperta di Varese; Spazi evocanti il mistero; I Mondi dentro al Mondo; Donne Donne.
Ha altresì collaborato a testate prestigiose, come: Atlante, Atlas, Weekend, Corriere della Sera Illustrato, Epoca, Gente Viaggi, Bell’Italia, Bell’Europa.
Ha girato l’Europa e il mondo con sguardo attento e sensibile, realizzando fotografie memorabili, pubblicate su libri e riviste. Si spegne nel febbraio 2006, lasciando un patrimonio d’immagini e di sapere, che la moglie e la famiglia custodiscono con amore.
I libri realizzati dall’autore seguono un comune filo conduttore, che ha sempre contraddistinto il lavoro di Franco: I luoghi amati, come omaggio alla propria Terra e ai Paesi che più lo hanno affascinato; La Festa della Vita, come metafora dell’esistenza, racchiusa negli scatti delle tante persone che ha incontrato, cogliendone sguardi di una tenerezza inaudita.
AL TERMINE DELLA GIORNATA APERICENA – PRESSO IL PALAZZO CICOGNA - € 5,00
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*SABATO 10 NOVEMBRE 2012 ORE 21,15
Palazzo Marliani-Cicogna – sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
CINEMA D’AUTORE – Proiezione e incontro con Elena Russo
QUASI NIENTE E‘ CAMBIATO – Film scritto e diretto da Elena Russo
Attraverso le testimonianza dei vecchi e dei nuovi abitanti del quartiere proibito di San Berillo a Catania, mediante il confronto tra la pagina letteraria, i filmati di repertorio e gli scatti d’epoca, il documentario scava nella frattura storica avvenuta nella vita del quartiere negli anni ’50 con il piano di sventramento edilizio che ha comportato il trasferimento forzato di un’intera popolazione nella periferia della città.
CINEMA D’AUTORE - Proiezione e incontro con Paolo Simonazzi
MONDO PICCOLO – Un progetto di Paolo Simonazzi un film di Alessandro Scillitani
Mondo Piccolo è un film che nasce dagli scatti fotografico di Paolo Simonazzi, e indaga sulle atmosfere e i luoghi che hanno ispirato i racconti di Guareschi, alla ricerca, in quella “fettaccia di terra tra il Po e l’Appennino”, di tracce di una realtà magica che forse non è mai esistita, o magari esiste tutt’ora. Il film è fatto di incontri con persone straordinarie, piccoli grandi personaggi della bassa, intrisi di folle genialità, come Graziella, la contadina di 90 anni, oppure Divo, il mezzadro inventore, che fa quadri e crea strumenti musicali, oppure Pedar, il cantore di Viadana, Sergio, il barbiere naif, Erminio il calzolaio. Tutti personaggi che, al di là dei loro ruoli, hanno un mondo da raccontare.
Mondo Piccolo è stato girato tra le province di Reggio Emilia, Parma e Mantova. Arricchiscono l’opera testimonianza autorevoli e significative sul Mondo Piccolo. Tra i vari contributi spiccano quelli di Egidio Bandini, Massimo Bubola, Franco Piavoli e Zucchero Fornaciari.
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*DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 ORE 9,30/11,30 -15/18
Castello Visconteo
Piazza Cavour – Fagnano Olona (Va) - ingresso libero
Giornata Storico-Fotografica
RITRATTI DI FAMIGLIA AL CASTELLO IN COSTUME STORICO
FATEVI FOTOGRAFARE COME UN TEMPO IN COSTUME D’EPOCA, DA SOLI O CON LA FAMIGLIA, DAI FOTOGRAFI DELL’AFI
In collaborazione con l’Associazione Culturale PEREGRINUS, che fornirà gli abiti storici, gli armamenti e i monili, curando la vestizione dei partecipanti.
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*DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 ORE 12
Torre Colombera
Via Canton Lombardo – Gorla Maggiore (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra e presentazione del libro da collezione AFI:
TERRE, IDENTITA’, LAVORO – La Fotografia racconta l’agricoltura
Da un progetto dell’Archivio Fotografico Italiano
Autori: Mario Vidor, Giovanni Mereghetti, Virgilio Carnisio, Claudio Argentiero, Davide Niglia, Duccio Nacci, Paolo Simonazzi, Roberto Bosio.
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEI CURATORI
book signing - a seguire aperitivo
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*GIOVEDI 15 NOVEMBRE 2012 ORE 18,30
Bip Busto – Apple Premium Reseller
Via Cardinal E. Tosi, 5 – Busto Arsizio (Va)
CORSO: GESTIRE LE IMMAGINI SUI NUOVI MEDIA - partecipazione libera previa iscrizione
iPad, iPhone, TV, Web
Visualizzare e modificare immagini su iPad e iPhone / Riprodurre immagini su TV tramite Wi-Fi / Pubblicare gallerie immagini sul WEB.
Iscrizioni contattando: barbara paradiso T 0331 – 1838960 – orari negozio
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*GIOVEDI 15 NOVEMBRE 2012 ORE 21
Palazzo Marliani-Cicogna – sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
DOCUMENTARIO-PROIEZIONE:
ALPINISMO SPELEOARCHEOLOGICO: PLACANICA CAVE PROJECT
Alla scoperta dei luoghi nascosti. Grotta dei Re, l’esplorazione entra nel vivo.
a cura di GEOGRAPHICAL RESEARCH ASSOCIATION
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*VENERDI 16 NOVEMBRE 2012 ORE 19
Liceo Artistico Paolo Candiani
Via Manara - Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra e dell’installazione TO BE HUMAN (essere UMANI)
A cura dei Prof. Alessia Recupero e Francesco Cunocchiella
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*DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012 ORE 10/13 – 14/17
Palazzo Marliani-Cicogna – sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
SEMINARIO: CONCEPIRE E COMPORRE UN PORTFOLIO PERSONALE
LETTURA CRITICA DELLE IMMAGINI – Condotto da Roberto Mutti
Iscrizione obbligatoria contattando Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
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*GIOVEDI 22 NOVEMBRE 2012 ORE 21,15
Sala conferenze Museo del Tessile
Via Volta – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
MULTIVISIONI FOTOGRAFICHE
FRANCO TOSO - Merlino Multivisioni e Walter BINOTTO presentano:
- PARNASSIUS APOLLO, la regina della Alpi
- CARSO, storia di un violino
- UN GIORNO A DONNA NOOK
- SURVIVORS
- UN TUFFO NELL’ACQUA
- DOLOMITI
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*VENERDI 23 - SABATO 24 – DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012
Palazzo Marliani Cicogna- sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio
WOKSHOP: LA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO
CONDOTTO DA EMANUELE CARPENZANO
Partecipazione previa iscrizione
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*VENERDI 23 NOVEMBRE 2012 ORE 18,30
Bip Busto – Apple Premium Reseller
Via Cardinal E. Tosi, 5 – Busto Arsizio (Va)
CORSO: GESTIRE LE IMMAGINI SUI NUOVI MEDIA - partecipazione libera previa iscrizione
iPad, iPhone, TV, Web
Visualizzare e modificare immagini su iPad e iPhone / Riprodurre immagini su TV tramite Wi-Fi / Pubblicare gallerie immagini sul WEB.
Iscrizioni contattando: barbara paradiso T 0331 – 1838960 – orari negozio
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*SABATO 24 NOVEMBRE 2012 ORE 21
Sala conferenze Museo del Tessile
Via Volta, 2 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
PROIEZIONE MULTIVISIONI:
OSCAR ITALIANO DEGLI AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI
“Memorial Franco Pontiggia”
PROIEZIONE DEGLI AUDIOVISIVI PARTECIPANTI AL CONCORSO NAZIONALE, SELEZIONATI E SEGNALATI DALLA GIURIA, CON PREMIAZIONE FINALE
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*DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 ORE
Palazzo Marliani Cicogna
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Ore 14/18: LETTURA DEI PORTFOLIO – con i seguenti esperti:
ROBERTO MUTTI: critico, consulente artistico, docente
ERMINIO ANNUNZI: fotografo docente IIF
DENIS CURTI: critico, direttore della sede milanese di Contrasto e vicepresidente della Fondazione Forma
GIGLIOLA FOSCHI: critico e storico della fotografia, docente IIF
SANTI OLIVERI: fotografo, coordinatore artistico della Galleria Vol de Nuits di Marsiglia
ANDREA BELTRAME: DOCENTE IIF
CLAUDIO ARGENTIERO: fotografo, Presidente Archivio Fotografico Italiano
PREMIO PORTFOLIO AFI 2012
Al termine della giornata i lettori dei porfolio si riuniranno per determinare il miglior autore da premiare tra i lavori selezionati.
L’autore premiato riceverà un buon acquisto pari a € 250,00 offerto da FOTO CHIAPPA di Busto Arsizio e l’opportunità di presentare una mostra personale nell’ambito di una rassegna fotografica organizzata dall’AFI nel 2013.
BOOK SHOP HF Distribuzione
La grande libreria di fotografia
STAND INFORMATIVO
Teacher-in-a-Box – Corsi online e su dvd di software per la grafica e il digital imaging
Dalle ore 18,00 a seguire
CONSEGNA PREMIO ALLA CARRIERA A VIRGILIO CARNISIO
Con proiezione
PREMIAZIONE CONCORSO FOTOGRAFICO PER LE SCUOLE
Obiettivo ambiente, uno scatto fuori classe
Con proiezione
PREMIAZIONE CONCORSO FOTOGRAFICO “POST PRODUZIONE CREATIVA”
In collaborazione con Teacher-in-a-Box – Sponsor Premi
Con proiezione
PREMIAZIONE MIGLIOR PORTFOLIO AFI 2012
Consegna del Premio all’autore selezionato, che riceverà un buon acquisto pari a
€ 250,00 offerto da FOTO CHIAPPA di Busto Arsizio
Ore 19,15
PIZZA PARTY by Il Cantuccio
Un saluto in amicizia per la chiusura del 3° Festival
Comunicazione:
AFI - Archivio Fotografico Italiano
www.archiviofotografico.org - www.festivalfotograficoitaliano.it
Contatti: Claudio Argentiero T. 347-5902640 / e-mail: claudio.argentiero@alice.it
3° Festival Fotografico Italiano
Corsi-workshop-lettura portfolio personalizzati
GIOVEDI 15 e VENERDI 23 NOVEMBRE 2012 – ORE 18,30
GESTIRE LE IMMAGINI SUI NUOVI MEDIA: iPad, iPhone, TV, Web
BIP BUSTO – Apple Premium Reseller – Via Cardinal Tosi, 5 – Busto Arsizio (VA) T. 0331 1838960
Partecipazione libera e gratuita previa iscrizione, contattando a partire dal 15 ottobre 2012: Bip Busto – mail: eventi.bu@bipcomputer.it
o sul sito: www.bipcomputer.it
per info: barbara paradiso T 0331 – 1838960 – orari negozio
PROGRAMMA:
Visualizzare e modificare immagini su iPad e iPhone / Riprodurre immagini su TV tramite Wi-Fi / Pubblicare gallerie immagini sul Web.
Costo di partecipazione: GRATUITO
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di minimo 10 partecipanti
Iscrizioni entro il 10 novembre 2012
SABATO 20 OTTOBRE 2012 – ORE 9.30/13 – 14.30/18
CORSO DI PHOTOSHOP LIGHTROOM
Condotto da Luca Cicchello – Adobe Certified Expert in Photoshop Lightroom
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Informazioni e iscrizioni contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
PROGRAMMA:
Organizzare le cartelle – importazione immagini – impostare le preferenze – cenni sul formato DNG – esportare le immagini visualizzare le immagini – selezione delle immagini – creare una collection – utilizzare le smart collection – utilizzo della funzione stacking – Keywords e Keywords set – i metadata – ricercare le immagini – rinominare le immagini – eseguire il backup del proprio catalogo – fotoritocco rapido: quando è utile – il bilanciamento del bianco - tagliare le immagini – regolazione dell’esposizione – lavorare sulle ombre – luminosità e contrasto – lo strumento Clarity – regolazione del colore – la curva tonale – regolazione di specifici colori – il pannello History – creare il bianco e nero – suddivisioni tonali – creare versioni sperimentali delle immagini – regolazione della nitidezza – riduzione del rumore digitale – riduzione delle aberrazioni cromatiche – controllo della vignettatura – utilizzo dei presets – rimozione di piccole macchie dalle immagini – rimuovere l’effetto occhi rossi – migliorare i cieli con i filtri graduati – utilizzo dello strumento pennello – integrazione con Photoshop.
Costo di partecipazione: euro 90,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di minimo 10 partecipanti
Iscrizioni entro il 12 ottobre 2012
SABATO 27 OTTOBRE 2012 – ORE 9.30/13 – 14.30/18.00
SEMINARIO SU PHOTOSHOP – LA CORREZIONE DEL COLORE IN PHOTOSHOP
Condotto da Marco Olivotto
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Informazioni e iscrizioni contattando: Fabio Preda T. 348 9642260/e-mail: fabio_preda@yahoo.it
Il seminario intende presentare a un pubblico prevalentemente composto da fotografi (professionisti o amatori) le principali tecniche di correzione del colore codificate da Dan Margulis nel corso degli ultimi quindici anni.
Queste tecniche, largamente ignorate in Italia fino a tempi assai recenti, rappresentano una delle più solide garanzie a livello qualitativo e di ripetibilità dei risultati, in quanto si basano su un’analisi dell’immagine fondata su dati numerici e pertanto certi e incontrovertibili. Questo non deve spaventare: il metodo di analisi noto come “Color by the Numbers” è in realtà semplice e facilmente memorizzabile e gli strumenti utilizzati in Photoshop sono potenti ma elementari e alla portata di chiunque.
Nel corso del seminario, Marco Olivotto affronterà il problema della correzione del colore in base a come percepiamo il colore stesso: si parlerà di differenze tra occhio e fotocamera, di come l’intervento sul colore sia entro certi limiti necessario anche nel contesto del più controllato flusso di riproduzione, del perché sia riduttivo pensare soltanto in termini RGB, e verranno illustrate le tecniche di base e avanzate per gli interventi.
PROGRAMMA
Sessione mattutina (9.30 ÷ 13.00, con coffee break intorno alle 11.30)
• Introduzione alla correzione del colore
• Differenze tra correzione e gestione del colore
• Cenni sulla percezione: occhio vs fotocamera
• I metodi colore: RGB, CMYK, Lab
• La lettura del colore in Photoshop
• Analisi dell’immagine e strategie d’intervento
• Regolazioni: Curve, Tonalità/Saturazione, Correzione colore selettiva
• Livelli e metodi di fusione
• La maschera di livello
• Il comando Applica Immagine
• Esempi pratici
Sessione pomeridiana (14.30 ÷ 18.00, con coffee break intorno alle 16.00)
NB: questa sessione prevede esempi per ciascun argomento
• Da Camera Raw a Photoshop
• Quando il file raw non esiste
• Risolvere le dominanti
• Fotografia di paesaggio: enfatizzare il verde della vegetazione
• Fotografia di paesaggio: interventi sul cielo
• Ritratto: enfatizzare il contrasto nell’incarnato
• Ritratto: un ritocco della pelle veloce ed efficace
• Ritratto: la manovra segreta in CMYK
• Il contrasto locale
• La maschera di contrasto (sharpening)
• Sessione aperta: domande e risposte
IL DOCENTE
Marco Olivotto
Dan Margulis, riconosciuto come il padre della correzione del colore in Photoshop, lo ha pubblicamente definito “un uomo del Rinascimento” per la sua ecletticità: dopo la laurea in fisica si occupa di produzione musicale per quasi vent’anni. Seguendo percorsi obliqui arriva al campo dell’immagine fotografica, sua passione da sempre.
Nel 2007 scopre le opere sulla correzione del colore dello stesso Margulis e diventa suo allievo. Frequenta entrambe le classi ACT (Applied Color Theory) e AACT (Advanced Applied Color Theory) dedicandosi poi professionalmente al ritocco e alla post-produzione delle immagini.
Da sempre dedito all’insegnamento in diversi settori, nel 2011 decide di promuovere la diffusione delle tecniche della correzione del colore in Photoshop. Realizza per Teacher-in-a-Box dieci videocorsi che rappresentano attualmente la risorsa più organica sulla materia in lingua italiana. Nel marzo dello stesso anno organizza a Pescara il primo Color Correction Campus: un corso intensivo di due giorni che porta gli studenti a lavorare materialmente sulle immagini.
Il Campus si ripete numerose volte in tutta Italia, e nel 2012 viene anche lanciato il Campus di secondo livello.
Si forma presto un gruppo di allievi e appassionati che conta più di cinquecento iscritti su facebook (luglio 2012).
Collabora con professionisti del calibro di Tiziano Fruet, Marco Diodato, Daniele Di Stanio, Davide Barranca e Giuliana Abbiati – questi ultimi suoi compagni di viaggio in RBG, il gruppo di lavoro diretto dal fotografo veronese Roberto Bigano che si occupa di consulenze e produzione di utilities per Photoshop.
I suoi pensieri sul colore si trovano nel blog http://www.marcoolivotto.com
Al termine del seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione firmato dal docente.
Inoltre, fra tutti i partecipanti, verrà estratto a sorte un Buono gentilmente offerto da Teacher-in-a-box valido per accedere al sito relativo e frequentare un corso on-line su Photoshop.
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di 10 partecipanti
Termine iscrizioni:22 ottobre 2012
Costo di partecipazione: € 90,00
VENERDI 16 - SABATO 17 - DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012
CREATIVITA’ e MULTIVISIONE - workshop
Condotto da Francesco Lopergolo del PARALLELO MULTIVISIONE
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Informazioni e iscrizioni contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
Cosa significa “essere creativi”? E, soprattutto, come si fa? Come nascono le idee? Come arrivare dal pensiero al lavoro finito? Di cosa ho bisogno?
Questo corso offre le metodiche per trasformare l’idea in un’opera concreta.
Affronta la progettazione artistica cercando di rendere visibile il percorso che sta dietro ogni singolo lavoro.
Il corso è rivolto a tutti gli autori di audiovisivi che desiderino migliorare la propria creatività.
PROGRAMMA:
Venerdi 23/11/2012 ore 21- inizio corso
Apertura lavori e visione di alcune multivisioni che saranno, durante il corso, motivo di riflessione creativa.
Sabato 24/11/2012 ore 9,00- inizio corso
Cos’è la creatività e come si alimenta, come nascono le idee, il punto di partenza: immagini,musica o idea, costruzione visiva di un impianto narrativo.
Pausa caffè - ore 11.30
La regia: equilibrio, sintesi, tempi, metodi. La sequenza di immagini: per colore, per forme, per significato, per ascolto. Lo spazio per descrivere le immagini. L'elemento novità per ristabilire l'attenzione.
Pausa pranzo – 13.00 / Ripresa lavori – ore 14.30
Visone di un lavoro dove sono state applicate le nozioni sviluppate al mattino. La musica: forza vitale per emozionare.
Ascolto, lettura, scelta, elaborazione e montaggio di una colonna sonora . La musica come filo conduttore.
La sequenza musicale: soluzioni sonore per l'unione di brani differenti. L'importanza del respiro musicale. Lo strumento solista come lettura delle immagini.
Pausa caffè - ore 17.00
Visione di un lavoro dove sono state applicate le nozioni sviluppate al pomeriggio. Il digitale: opportunità di crescita per la nostra creatività. Termine lavori - ore 19.00
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Domenica 25/11/12 – ore 9.00
Palestra di creatività: lavoro di gruppo. L’arte e lo story board di un quadro. La musica e lo story board di un brano.
L’idea e lo story board di un lavoro
Pausa pranzo - ore 13.00
Ore 14.30 Ripresa lavori
Prosecuzione lavoro di gruppo. L’arte e lo story board di un quadro. La musica e lo story board di un brano.
L’idea e lo story board di un lavoro
Visione di lavori dove si evidenziano soluzioni creative di vario genere e i processi mentali e artistici dell’autore.
Considerazioni finali
Ore 17,30 Termine corso
Costo di partecipazione: euro 170,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di minimo 12 partecipanti
Iscrizioni entro il 15 novembre 2012
DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012
SEMINARIO: COME CONCEPIRE E COMPORRE UN PORTFOLIO PERSONALE
Lettura critica delle immagini
Condotto da Roberto Mutti
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Preparare un portfolio dei propri lavori è una prerogativa importante per il fotografo.
Pochi si dedicano con cognizione di causa, improvvisando spesso la scelta, senza seguire un criterio di selezione in grado di valorizzare al meglio il proprio lavoro.
Il portfolio è una reale opportunità per esprimere compiutamente le vostre ricerche, per parlare di quello che fate, confrontandovi con esperti che vi potrebbero offrire delle opportunità di crescita e carriera.
L’approccio critico, infine, rappresenta una chiave di volta fondamentale.
Saranno trattati anche i seguenti argomenti: numero delle immagini / montaggio / coerenza stilistica/ qualità della stampa / testi di presentazione.
Costo di partecipazione: € 80,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di 10 partecipanti
Orari: 10/13 – 14/17
Iscrizioni entro il 10 novembre 2012
Contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
VENERDI 23 – SABATO 24 – DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012
Workshop: LA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO
Condotto da Emanuele Carpenzano
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Tutto ciò che avreste voluto sapere sulla fotografia di matrimonio e nessuno ha mai voluto dirvi.
Acquisire un approccio corretto all’evento e ai suoi protagonisti.
Sviluppare la capacità di raccontare una storia attraverso le immagini. Perfezionare la propria tecnica.
Destinatari del Workshop
Fotografi professionisti e fotoamatori che vogliono migliorare il proprio approccio alla fotografia di matrimonio e al ritratto.
Cosa Portare
Fotocamera ed obiettivi, carta e penna per appunti, computer portatile dotato di lightroom e Photoshop, una eventuale selezione (massimo 30) delle vostre foto di matrimonio per la critica e discussione di gruppo.
PROGRAMMA:
PRIMO GIORNO:
Ore 09:00 -13:00 (con pausa caffè)
Ospite: esperto di trucco
- Breve storia della fotografia di matrimonio attraverso la visione di fotografie.
- Tendenze attuali della fotografia di matrimonio: tra fotogiornalismo e reality.
- Foto-storie, esperienze, clienti...
- Visione delle migliori fotografie e descrizione delle relative modalità di realizzazione, con numerosi esempi esplicativi.
- Fotografia e Fotoreportage di Matrimonio - la differenza tra una fotografia “bella” e una fotografia “importante”.
- Posa e regia o capacità d’improvvisazione.
- L’intelligenza del rito e del fatto sociale.
- I tempi del matrimonio. Riconoscere i momenti.
- Impariamo a contestualizzare.
- Il contatto con gli sposi: il prima, il durante, il dopo
- La gestione della luce: riconoscere la luce e saperla correggere al bisogno
- Come scattare quando “il gioco si fa duro”: scattare in location non fotogeniche, mancanza d’illuminazione, giornate piovose, situazioni e clienti difficili.
- Equipaggiamento del fotografo di matrimonio - gli obiettivi utilizzati per le varie
situazioni di ripresa, incluse la carenza di illuminazione, ritratti e situazioni in cui è richiesta un’illuminazione addizionale.
Ore 13:00-15:00 Pausa pranzo.
Ore 15:00-19:00
- Shooting: il “getting ready”.
- Sessione pomeridiana di shooting in interni
- Le fasi della preparazione degli sposi. Impariamo a cogliere le occasioni e a riconoscere la luce.
Questa sessione sarà eseguita con modelli non professionisti scelti tra coppie di futuri sposi attraverso la collaborazione di addetti al trucco e parrucco.
SECONDO GIORNO
Ore 09:00 -13:00 (con pausa caffè)
- Il business della fotografia di matrimonio marketing, prezzi e prodotti.
- Consigli sui prezzi per i fotografi di matrimonio principianti.
- Marketing e pubblicità.
Sito web o blog? I Social Network. La carta stampata. Il marketing mirato.
- Wedding planner e mercato internazionale.
- Conquistare la fiducia dei clienti. Trovare la propria visione personale. Essere creativi e autentici.
- Consigli pratici per il business. “Save the Date”, Trash the Dress, Slide-Show
- Costruire il racconto fotografico.
- La scelta dei luoghi e degli ambienti in cui scattare.
- Luce naturale e flash.
- Suggerimenti sulle pose e sull’illuminazione.
Ore 13:00-14:00 Pausa pranzo.
Ore 17:00-20:00 - Shooting nell’ora magica.
- Sessione pomeridiana di shooting in esterni - dalle prime ore del pomeriggio all’ora magica, fino alle ore più buie.
Questa sessione sarà eseguita con coppie di modelli e sposi veri.
TERZO GIORNO
Ore 10:00-13:00(con pausa caffè)
Ospite: Roberto Bachis, Nital
- L’Importanza di una buona archiviazione del proprio lavoro
- Flusso di lavoro - editing e post-produzione delle fotografie.
- Finishing - tutto il necessario per un semplice flusso di lavoro Aperture, Lightroom e Nikon Capture: Catalogazione e ottimizzazione del raw
- Aperture: Come raccontare il giorno del matrimonio con la fotografia
- Revisione di un reportage di matrimonio
- Stampa: La Digigraphie
- Differenziamoci attraverso la qualità. La produzione di stampe fine-art per la vendita e per l’album.
- Album libro e album tradizionale: la verità sta in mezzo.
Ore 13:00-14:00
Pausa pranzo.
Ore 14:00-19:00
- Discussione delle foto dei partecipanti e del portfolio di una giornata di matrimonio (massimo 20 foto).
- Consegna degli attestati e cena finale con i partecipanti.
EMANUELE CARPENZANO, siciliano, nato 40 anni fa, vive e lavora a Catania dove esercita l'attivita' di fotografo professionista.
Profondo conoscitore della sua terra, ama ritrarne i luoghi, i volti e le tradizioni con sincero coinvolgimento. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a concorsi e mostre, che hanno sempre riscosso un notevole favore di pubblico. Attualmente dirige il Centro di Arti Visive Sikanie, da lui fondato nel 1996 con sede a Catania, che si occupa di promuovere attraverso corsi, stages e mostre fotografiche l'interesse per il mondo della fotografia.
E',inoltre, un sensibile interprete della fotografia da cerimonia, settore in cui riesce ad esprimere una viva partecipazione alle emozioni dei protagonisti e dove il reportage piu' puro si mescola al racconto quasi cinematografico di uno dei giorni piu' belli di tutta la vita.
Riconoscimenti recenti:
2012 - Wedding Contest Acerboni: Wedding Photographer of the Year, secondo classificato
2012 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - Silver e Bronze Awards categoria Matrimonio
2012 - SPOSAMI, Wedding Photo Gallery, primo classificato
2011 - FEP Fotografo QEP nella categoria Wedding 2011
2011 - FIOF RE-VOLUTION PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - 3 Bronze Awards categoria Matrimonio
2010 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - 3 Bronze Awards categoria Matrimonio 3 Bronze Awards categoria Reportage
2009 - TAU Visual Premio della Qualita' Creativa in Fotografia Professionale 2009, Categoria Cerimonia, Secondo Classificato
2009 - IPA international Photography Awards, Honorable Mention for "A special day"
2009 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - finalista categoria Wedding
2009 - FIOF Fotografo QIP nella categoria Wedding 2009 TAU VISUAL certificazione di qualita' fotografica LIVELLO 6
2008 - TAU Visual Premio della Qualita' Creativa in Fotografia Professionale 2009, Categoria Cerimonia,Terzo Classificato
2008 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - Edizione 2008 4 Bronze Awards categoria Matrimonio
2008 - FONDO INTERNAZIONALE ORVIETO FOTOGRAFIA CONCORSO NAZIONALE "FINE ART AWARD" (1° edizione) 2° premio categoria Matrimonio
2008 - ANAF, riconoscimento TECANAF 2008 2008 - ANAF Fotoinsieme 2009 Primo Classificato Sezione BN
2007 - Undicesimo Concorso Fotografico Nazionale, Primo Internazionale, Portfolio Primo Premio
2007 - G F La Gioconda di Paderno Ponchielli. Primo Premio con l’opera “una giornata particolare”
DURATA: 2 o 3 giorni, 8 ore al giorno.
PAGAMENTO: acconto del 50% all’atto dell’iscrizione, saldo prima dell’inizio del workshop.
Costo di partecipazione: € 2 giorni € 200,00 /3 giorni € 300,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di 12 partecipanti/ max 20.
Iscrizioni entro il 10 NOVEMBRE 2012
Informazioni dettagliate contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
3° Festival Fotografico Italiano
13 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Mostre-Proiezioni-Multivisioni-Lettura Portfolio-Seminari-Editoria-Concorsi-Workshop
L’Archivio Fotografico Italiano, con il contributo e il patrocinio del Comune di Busto Arsizio (Va), e con il patrocinio dei comuni di: Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Marnate e Olgiate Olona, con il contributo e il patrocinio del PLIS e in collaborazione con EPSON Italia - Sponsor Tecnologico, Fondazione Montevecchio di Samarate (Va), della Fondazione Torre Colombera di Gorla Maggiore (Va), dell’Istituto Italiano di Fotografia, dell’Istituto Cinematografico M. Antonioni, dell’Archivio del Cinema Industriale LIUC, e di tante altre realtà culturali, organizza dal 13 ottobre 2012 al 25 novembre 2012 il 3° Festival Fotografico Italiano.
La fotografia torna protagonista a Busto Arsizio e nella valle Olona, con un evento nazionale che prevede 32 mostre sparse in città, seminari, workshop, proiezioni, multivisioni, cinema, letture dei portfolio, presentazione di libri, concorsi, intrattenimenti musicali.
L’iniziativa nasce dal desiderio di proporre un evento dedicato alla fotografia d’autore in Lombardia a Busto Arsizio, la più grande città dell’alto milanese, nota fin dall’800 per gli insediamenti industriali tessili, che esportavano in tutto il mondo prodotti eccellenti, situata sull’asse del Sempione, che mette in comunicazione Milano, la vicina Svizzera e la Francia, in un susseguirsi di paesaggi inebrianti, dalle Prealpi Varesine al Lago Maggiore, apprezzati da un turismo internazionale, e quindi occasione per un lieto soggiorno per quanti, partecipando all’evento si fermeranno più giorni nel territorio.
Una proposta ideata per attrarre un folto pubblico da diversi luoghi, anche dall’estero, proponendo un percorso visivo che si dirama dalla fotografia storica al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte alle ricerche creative, al territorio.
Tanti gli ospiti di rilievo e i giovani talenti che mostreranno i propri lavori, favorendo un dialogo con gli appassionati, gli esperti e i professionisti del settore.
Non la consueta rassegna, ma un progetto articolato che interesserà l’intera città e la valle olona, tra spazi pubblici e privati, gallerie, librerie, studi di architettura, atelier d’arte e ville.
Per rendere maggiormente rilevante l’evento, si sono unite diverse realtà culturali e formative della città, predisponendo progetti qualificanti che interesseranno diverse fasce di età di studenti e cittadini, impegnati in ricerche e sperimentazioni.
In sintesi, menzioniamo i collaboratori, i partner e le scuole che hanno aderito con interesse alla realizzazione dell’iniziativa:
Istituto Cinematografico “M. Antonioni”, Istituto Italiano di Fotografia, Liceo Artistico “Paolo Candiani”, Liceo Scientifico “Arturo Tosi”, La Casa Bioecologica, Show Room Arredamenti Brusatori, Libreria Galleria Boragno, Galleria Palazieta, Caccia Cornici, Centro Giovanile STOA’ per l’Arte, BipBusto Apple Premium Reseller, Associazione Geographical Research, Associazione Christian Onlus, MooM Hotel Gallery, Studio Fotografico Area 6, Associazione Cortisonici, Archivio del Cinema Industriale e della comunicazione d’Impresa LIUC, Associazione A.U.Ba.M onlus, Enobene, Associazione Peregrinus, Cooperativa sociale Parresia.
Esposizioni a Busto Arsizio – vari spazi:
13 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Palazzo Marliani Cicogna – P.zza Vittorio Emanule II – Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 15-19 / domenica 10-12 / 16-19 – Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili
CIOL&CIOL - Dialoghi visivi tra due generazioni
ELIO CIOL
La luce incisa
Libro in mostra. Testo di Chiara Ciol, edizioni Punto Marte
Il progetto dal titolo La luce incisa, propone le immagini più caratteristiche della sua terra d’origine, dove i campi, le vigne e i suoi famosi gelsi sono i protagonisti di un paesaggio faticosamente lavorato, dal quale l’uomo è riuscito a trarne beneficio, contribuendo ad arricchirlo. La sua è una fotografia che si rifà ai grandi classici della tradizione paesaggistica, ove l’elemento grafico tende a predominare, grazie anche a una curatissima stampa in bianco e nero. Anche l’uso dosatissimo dell’infrarosso conferisce alle sue immagini un tocco di suggestione onirica che migliora, dal punto di vista estetico, le atmosfere nostrane, avvicinando così i nostri paesaggi a quelli ritratti da Ansel Adams o Minor White.
Elio Ciol nasce a Casarsa della Delizia (Pordenone) nel 1929.
Inizia giovanissimo a lavorare nel laboratorio del padre, acquisisce esperienza tecnica ed elabora un personale modo di esprimersi attraverso la fotografia, soprattutto riguardo al paesaggio. È sempre alla ricerca di nuove dimensioni espressive.
Dal 1955 al 1960 è attivo nel circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Nel 1962 partecipa come fotografo di scena al film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e Padre David Maria Turoldo. L'anno dopo, 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla realizzazione della Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e il linguaggio delle immagini.
Nella sua lunga attività artistica ha pubblicato più di 200 libri, collaborando con importanti case editrici, e ha esposto le sue foto in oltre cento mostre personali e collettive.
Sue fotografie sono presenti in collezioni private in importanti musei e istituti culturali tra i quali il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Centre Canadian d'Architecture di Montreal, Canada, l'International Museum of Photyography, Rochester New York, il Musèe de la Photography di Charleroi ecc. e ha ricevuto molti premi e i riconoscimenti internazionali, tra i quali: 1992, Londra, Premio Kraszna Krausz per il fotolibro Assisi, a pari merito con i libri di Sebastio Salgado, Paul Strand e Irving Penn; 1995, Spilimbergo, Premio Speciale Friuli Venezia Giulia Fotografia; 1996, Londra, Premio Kaszna Krausz per il fotolibro Venezia a pari merito con Robert Doisneau, Eric Hartmann e Naomi Rosemblum; 1997, Amsterdam, World Press Photo, terzo premio nella categoria Natura e Ambiente; 2003, Padova, Premio Foto Padova 2003 per il miglior fotolibro con il volume Ascoltare la luce. Nel dicembre 2001 il New York Times gli ha dedicato uno spazio nella sezione Arts and Leisure. Da sessant'anni Elio Ciol scrive con la luce, tracciando un lungo e affascinante itinerario fotografico.
STEFANO CIOL
Ombre di Luce
Libro in mostra, edizioni Punto Marte.
La fotografia di paesaggio è una forma di pellegrinaggio. Scegliamo di raggiungere un luogo, lo esploriamo, lo confrontiamo con le nostre conoscenze, credenze, e con la storia e la natura profondo del luogo. Alla fine, siamo arricchiti da questo processo, e la visualizzazione è una parte importante di questo arricchimento. Penso che la parte migliore del lavoro di Stefano Ciol sia la capacità di rendere chiari questi meccanismi. Esso ci rende più consci della natura visiva di una natura alla quale tutti apparteniamo. Come conseguenza automatica, ciò dovrebbe renderci più rispettosi di ciò che ci circonda. La tecnica può diventare arricchimento visivo, e questo può trasformarsi in meditazione sulla natura delle cose. La libertà creativa rappresenta davvero una strada molto lunga. (Fabio Amodeo)
Erede di una dinastia di fotografi, Stefano Ciol affianca al lavoro professionale la ricerca personale. Un’opera continua di aggiornamento tecnologico lo porta a incrociare le tecniche tradizionali con quelle più recenti e avanzate allo scopo di perfezionare la corrispondenza tra la propria visione e l’immagine finale. Questo processo trova piena evidenza nel controllo delle tonalità della sua fotografia di paesaggio in bianco e nero, rilettura in chiave contemporanea di un genere che affonda le proprie radici nella storia stessa della fotografia. Vive e lavora a Casarsa della Delizia.
FRANCO PAGETTI
Witnessing 1998-2012
Mostra a cura di Alessia Glaviano – Senior Photo Editor VOGUE Italia
Franco Pagetti è nato a Varese nel 1950. Dopo aver studiato Chimica a Milano lavora nel laboratorio del Prof. Ghini all'Università di Chimica di Milano. Nel 1980 abbandona la chimica per dedicarsi alla fotografia di moda, dapprima come assistente a New York e Parigi, ben presto collabora in prima persona con Vogue Italia, L'Uomo Vogue e altre testate del gruppo Condé Nast.
Nel 1988 realizza per L'Europeo il primo reportage fotogiornalistico sulle donne torturate dal regime cileno, continua a scattare anche pubblicità e moda insieme al reportage fino alla svolta definitiva del 1997 per cui si dedica esclusivamente al fotogiornalismo.
Da allora Pagetti ha viaggiato incessantemente documentando per i più prestigiosi magazine internazionali quali Time, Newsweek, The New York Times, The New Yorker, Stern, Le F**aro, Paris Match, The Times of London , i conflitti in Afghanistan (1997, ‘98, 2001), Kosovo (1999), East Timor (1999), Kashmir (1998, 2000 e 2001), Palestina (2002), Sierra Leone (2001), South Sudan (1997) e tematiche relative a India, Vaticano, Cambogia, Laos, Indonesia e Arabia Saudita.
Una menzione a parte merita il lavoro svolto da Pagetti in Iraq, prevalentemente per Time Magazine, per sei anni dal 2003 fino al dicembre 2008.
Pagetti ha avuto l'intuito/istinto, caratteristica propria dei grandi giornalisti, di sentire il concatenarsi degli eventi che avrebbero portato alla guerra ben tre mesi prima che questa accadesse, e mentre la maggior parte dei fotogiornalisti si affollavano in Kuwait, Franco è andato direttamente a Baghdad, già nel gennaio del 2003.
Il materiale raccolto da Pagetti in Iraq è quindi fra i più esaustivi sul tema, coprendo gli orrori della guerra, i saccheggi, le battaglie di Falluja e Tell Afar, la transizione, la vita quotidiana degli iracheni, fino alla caotica situazione attuale in cui il paese risulta di fatto diviso in tre sezioni, curdi, sciiti e sunniti, ancora in lotta fra loro.
Pagetti è dal 2007 membro della VII, agenzia leader per il fotogiornalismo.
Il reportage, invitandoci a riflettere, ad analizzare le ragioni con delle domande su ciò che vediamo, è un genere fotografico fra i più nobili e necessari.
Sono proprio certe fotografie che con la loro forza di documenti terrificanti e necessari hanno contribuito a creare il nostro senso etico.
Immagini che sono come libri da leggere, che vanno ben al di là del descrittivo, in cui è molto evidente il punto di vista del fotografo, ciò che vuole raccontare.
Nel momento stesso in cui il fotoreporter inquadra, infatti, sta interpretando, decidendo che storia raccontare a seconda di cosa lasciare dentro e fuori dall'immagine: la fotografia non è mai obiettiva, ma è piuttosto soggettiva.
Di questo Pagetti è molto consapevole, "la foto di reportage deve essere eticamente corretta, deve essere onesta, ma nel momento in cui decidi di usare un obiettivo 50mm anzichè un 28mm tu fai una scelta quindi c'è già un'alterazione della realtà, nel fotogiornalismo non crei la tua storia ma ovviamente dai un punto di vista".
E le immagini di Pagetti sono oneste, corrette, trasmettono la sua capacità empatica e l'assenza di pregiudizio, per Franco non esistono esseri umani di serie A e di serie B, non esistono i morti che contano e quelli che contano un po' meno.
Lui stesso mi ha raccontato che quando arrivò in Iraq aveva qualche pregiudizio sugli americani, ma dopo aver lavorato a stretto contatto con i militari, si è reso conto che "nella guerra la violenza non è fatta solo dai fucili, la violenza la subisce anche chi lo imbraccia il fucile".
Pagetti è un uomo che ha avuto l'intelligenza di cambiare idea e abbandonare i suoi preconcetti e questo è evidente nelle sue immagini che raccontano l'umanità tutta, negli sguardi disperati o fieri degli Iracheni come in quelli confusi o autoritari dei giovani militari americani, in quelli persi dei bambini soldato in Sierra Leone e in quelli carichi di aspettative dei giovani protagonisti della primavera araba.
Per arrivare alla selezione di fotografie in mostra al Festival di Busto, con Franco abbiamo guardato tutti i suoi archivi. Il primo giorno di lavoro ero stordita, continuavo a chiedermi come si possa assistere a tanta violenza, privazioni, morte e mantenere un equilibrio emotivo, e se vi sia un limite all'orrore fotografabile.
La risposta di Franco è stata che "C'è più bene che male intorno a queste situazioni perché sei più ricettivo del bene che c'è intorno a te, quello che ti succede intorno cerchi di rimandarlo, di posticiparlo, e ti fai aggredire la sera quando sei solo; riguardo al limite, ci deve sempre essere il rispetto, in Iraq sono stato due anni prima di fotografare un ferito, in ogni paese che visiti sei un ospite, devi conoscerne la cultura, devi rispettarla".
Ricordo una frase che scrisse Margaret Bourke-White di fronte ai cadaveri di Buchenwald: “Registrare adesso, riflettere poi: la Storia giudicherà”.
Nelle immagini di Pagetti il rispetto per il dolore degli altri è sempre presente, non c'è mai l'impressione di turismo nelle tragedie altrui, né di voyeurismo, ma di grande volontà e capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui.
"Nel dicembre del 2004 eravamo in pattuglia in un quartiere di Baghdad, il militare vicino a me è stato colpito, io mi sono sentito bagnato in faccia, era sangue ma non sentivo dolore, non era il mio sangue". Quel ragazzo è morto e come lui Franco ha assistito alla morte di tantissime persone, che porta dentro di sé e che dice "spero che mi aiutino ad essere una persona migliore".
Gli aneddoti che Pagetti può raccontare sono infiniti, mi ha colpito il suo desiderio di portare il discorso sulla normalità anche rispetto alle situazioni estreme che ha vissuto, un tentativo continuo di sdrammatizzare, l'etichetta dell'eroe fotografo non gli si addice, eppure Franco è un soldato, il suo coraggio è celebre.
Pagetti è entrato nei più pericolosi quartieri di Baghdad, come Sadr City, quando era proibito agli stranieri, fotografando gli iracheni nelle loro case, nelle loro scuole e uffici, nei loro negozi e moschee, eppure lui preferisce raccontare di come fosse il cambusiere della casa del Time Magazine di Baghdad e cucinasse la pasta con il pomodoro con la pancetta "avendo cura di non stressarla", per i colleghi che poi erano tutti i grandi nomi del giornalismo internazionale: Yuri Kozyrev, Alexandra Boulat, James Nachtwey, George Packer.
Le immagini che fanno grande il reportage sono in realtà metafore di situazioni molto complesse, ed è questa poi la nobiltà dell'immagine fissa di andare oltre la rappresentazione di un momento specifico rimandando a contenuti più grandi e universali.
Ci sono foto che sono scolpite nella nostra memoria collettiva. Quelle dello sbarco in Normandia di Robert Capa, i cadaveri di Buchenwald di Margaret Bourke White, le foto a colori della guerra in Vietnam di Larry Burrows, la piccola vietnamita Kim Phuc in fuga da un bombardamento al napalm nel suo villaggio di Nick Ut, il vietkong freddato da un colpo di pistola di Eddie Adams, i corpi che si lanciano nel vuoto dalle torri gemelle dopo l'attentato del 9/11.
È lunghissimo l'elenco di bravissimi fotoreporter che con il loro coraggio e spesso a costo della vita ci hanno mostrato, raccontato, e denunciato gli orrori del mondo fornendoci gli strumenti per cercare di capire, fra questi sicuramente anche Franco Pagetti.
FRANCO DONAGGIO
Prima del giorno
Prima del giorno è una discesa nelle mie penombre, in un percorso attraverso spazi sospesi, lungo il respiro della notte. Con la laboriosità dell’ape, mettendo insieme centinaia di piccoli e grandi elementi estetici ho creato mondi di superfici levigate, di nubi nel momento del passaggio. Come in enormi teatri silenziosi, materia e nubi divengono metafora visiva di ricerca esistenziale e volatilità temporale. In questi territori, mi confronto con la ricerca di eterno, con la smisurata e disarmante grandezza di questa pericolosa ambizione. I frettolosi attori dei miei scenari, vanno a passo spedito verso altri teatri, schiacciati da enormi spazi, come la smisurata grandezza delle mie ambizioni di conoscenza. Si muovono e sconfinano oltre un tempo terreno, in una dimensione altra, in cui la connotazione di un’esistenza reale si stempera in un grande plasma di casualità e caos, come nel sogno, come nella mia ossessione della domanda esistenziale. E della coscienza del limite...
Franco Donaggio nasce a Chioggia in provincia di Venezia nel 1958.
Nel 1979 Donaggio si trasferisce Milano e inizia a operare nel campo della creatività pubblicitaria e della grafica. Dopo un anno apre nel capoluogo il suo primo studio fotografico. L’alta professionalità in tutte le tecniche di ripresa e camera oscura, portano presto l’autore a sperimentare e approfondire nuovi linguaggi estetici che ne rinnovano costantemente il livello professionale e creativo.
Nel 1992 gli viene conferito il premio ‘Pubblicità Italia’ per la fotografia di still life. Nel 1995 Donaggio realizza il suo primo importante progetto fine art intitolato ‘Metaritratti’, che lo vedrà vincitore del ‘Kodak Gold Award’ Italiano per la fotografia di ritratto nel 1996. Nello stesso periodo, viene invitato a realizzare vari progetti creativi di prestigio come calendari, brochures e campagne pubblicitarie per aziende nazionali ed internazionali. Donaggio dedica sempre maggiore attenzione alla fotografia d’autore e avvia uno stretto rapporto di collaborazione con la ‘Joel Soroka Gallery’ di Aspen che lo rappresenterà per la vendita nel collezionismo nel Nord America e lo porterà ad essere presente tra le più importanti fiere d’arte fotografica degli Stati Uniti: ‘Photo LA’, Los Angeles; ‘AIPAD show’, New York; ‘Art Fair,
Cicago’, Biennale di Venezia. Le immagini fine art di Donaggio sono state esposte in gallerie e musei Italiani, Europei e negli States, altre sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.
LOUIS BOURJAC
Pigalle
Mostra a cura di Matteo Pacini – organizzazione Cristina Moregola
In collaborazione con Paula Nora Seegy – Galleria Artespressione
Louis Bourjac, raffinato e poliedrico fotografo francese, apprezzato a livello internazionale per le sue importanti collaborazioni con le grandi maison della moda parigina, ma anche per il suo interesse nei confronti di momenti di aggregazione umana come le strade affollate e i locali notturni nelle vie di Montmartre, presenta un lavoro sulle notti parigine di Pigalle, fatte di divertimento e di incontri casuali.
Racconti di istanti, sguardi, incontri, verità di una città, Parigi, che non dorme mai e che propone a qualunque ora della notte una possibile variazione alla propria vita.
Amante dei viaggi, Luis Bourjac dal 1982 al 1987 è di nuovo a Parigi dove studia fotografia con figure del livello di Henri Coste e Beni Trutmann, oltre a lavorare con varie agenzie e riviste. L'anno successivo comincia la collaborazione con le grandi maisons della moda parigina come Chanel e Givenchy, ma parallelamente è attratto dal quotidiano, dagli ambienti urbani e dai momenti di aggregazione umana come gli incontri di boxe o le manifestazioni folcloristiche. E così anche le sue numerose esposizioni viaggiano su un doppio binario, da sempre alternando il suo interesse per ciò che accade nella vita di tutti i giorni al mondo fatato della moda e dei suoi retroscena.
Spirito libero dai molti interessi, Bourjac oltre alla moda si occupa anche di paesaggio, ma non del tradizionale paesaggio da cartolina, bensì di quello più sporco e rugginoso dei grandi stabilimenti industriali dismessi, che offrono grandi spunti estetici grazie al fascino della decadenza e dell'abbandono.
INGE FELTRINELLI – ACHIDEEPINGE
Le fotografie di Inge Feltrinelli rivisitate da Achille Mauri
Mostra a cura di Paola Riccardi
Giangiacomo Feltrinelli, Allen Ginsberg, Ernest Hemingway, Henry Miller, Anna Magnani, Pablo Picasso e altri grandi personaggi internazionali negli scatti fotografici di Inge Schoenthal Feltrinelli in scenari ridipinti da Achille Mauri.
Le grandi tele della mostra ACHIDEEPINGE propongono i ritratti anni ’50 e ’60 scattati da Inge Schoenthal Feltrinelli ad alcuni tra i più eccellenti personaggi del mondo dell’arte e della cultura reinventati da colpi di colore che Achille Mauri ha operato sulle fotografie, in un gioco sottile di omaggi e di rimandi che dona alle opere un nuovo tempo e nuova vita. Il grande formato sembra sottolineare la statura stessa dei personaggi ed il colore si fa filo conduttore di un racconto che è la storia di primi passi di una giovane fotoreporter indipendente e curiosa ma che rappresenta anche un importante frammento di storia collettiva Hemingway, Picasso, Cecil Beaton, Henry Miller, Anna Magnani, Simone de Beauvoir, Allen Ginsberg e altri volti significativi immettono lo spettatore all’interno di essa dalla porta principale e con raffinata poesia. L’esposizione è stata prodotta da Messaggerie Italiane ed ospitata presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, in occasione della XXIX edizione della settimana per librai promossa dalla UEM.
Inge Feltrinelli, nata e cresciuta in Germania, lavora come fotoreporter per diverse testate europee, intervistando e ritraendo con grande efficacia personaggi quali Hemingway, Picasso e Simone de Beauvoir prima di trasferirsi a Milano nel 1960. Si dedica quindi col marito alla Giangiacomo Feltrinelli editore, di cui nel 1969 è vicepresidente e dal 1972 presidente. Viaggiatrice curiosa e instancabile, contribuisce allo sviluppo culturale del nostro paese, pubblicando alcuni tra i più importanti scrittori stranieri, e promovendo con successo gli autori italiani all’estero.Gli autorevoli riconoscimenti ricevuti in patria e all’estero testimoniano il suo ruolo di protagonista indiscussa del mondo culturale, politico e editoriale sempre più libero da frontiere.
Achille Mauri - presidente di Messaggerie Italiane, tra i maggiori gruppi distributivi ed editoriali italiani - amico di gioventù di Inge e Giangiacomo, commenta così questa operazione artistica: "la presenza di Inge a Milano ha contribuito fortemente a sprovincializzare la città; ho voluto riproporre il suo straordinario album fotografico colorando la sua magnifica collezione di fotografie per riconfermare il coraggio sociale, la spregiudicatezza e i segni di modernità che ha sempre espresso nella sua sfera culturale e privata. Il tema stesso del colore è un orientamento che Inge ha fortemente sentito e anticipato, lei stessa esponendosi sempre in ogni circostanza come opera vivace.
ANNA CARU’, CHIARA METATTELLI, PAOLO BRILLO
Rock Around the click – I fotografi del Buscadero
Mostra a cura di Cristina Moregola
Protagonisti della mostra “Rock around the click” tre fotografi della famosa rivista mensile di informazione rock “Buscadero”. Impegnati come tour photographer a livello internazionale nei più importanti concerti, Anna Carù, Chiara Meattelli e Paolo Brillo presentano una selezione di scatti di alcuni dei più acclamati personaggi dell’attuale scena musicale.
Le fotografie delle tournée sono l’esito di una grande professionalità sostenuta da una profonda passione per la musica e dalla conoscenza ravvicinata dell’ambiente musicale. Sono queste le ragioni che portano gli autori a spostarsi in tutto il mondo per riuscire a catturare gli attimi più significativi e intensi delle performance dei musicisti. Sono scatti sentiti sulla propria pelle, ancor prima che decisi dietro l’obiettivo. Sono un richiamo per condividere momenti di grande impatto emotivo irripetibili e per trasmettere le vibrazioni di una musica potente.
E sono forse questi i motivi, insieme alla passione per l’Inghilterra – musica, lingua e cultura – e per le canzoni dei Beatles ascoltate fin da bambina, che hanno portato Chiara Meattelli, nata a Perugia nel 1978, a trasferirsi a Londra, dove tutt’ora vive lavorando come corrispondente per il Buscadero, il Rolling Stone Italia, il Secolo XIX oltre ad avere pubblicato su testate come La Repubblica e Vanity Fair. Chiara Meattelli lavora inoltre in uno studio fotografico a West Hamstead e con un socio si occupa di campagne pubblicitarie e di progetti artistici personali.
Per Anna Carù, libraia di professione, la passione per la musica unita a quella per la fotografia non poteva che sfociare in una collaborazione, fin dalla nascita del mensile dedicato alla musica rock, con il Buscadero per il quale è stata la prima fotografa. Ha all’ attivo numerose mostre dedicate alle sue fotografie tra le quali da segnalare la personale organizzata nell’ambito di una delle edizioni del Folkest Festival.
Da sempre grande appassionato di musica e fotografo per hobby dall’età di 16 anni , Paolo Brillo, nato a Bolzano nel 1961, inizia a fotografare musicisti rock “live” nei primi anni ottanta (Frank Zappa, Neil Young… 1982) e a distanza di trenta anni la passione continua a crescere. In tutti questi anni di concerti non ha mai fotografato in qualità di fotografo accreditato e pertanto tutte le immagini che ha scattato sono “rubate”. Ha collaborato con diverse riviste e fanzine tra le quali The Telegraph, On the Tracks, Isis, The Bridge, Jam e dal 2010 collabora stabilmente con il Buscadero. Alcune sue fotografie sono state pubblicate in libri quali “Tangled Up in Tapes” di Glen Dundas, “I Crossed That River: BOB DYLAN'S 2011 CONCERTS” (Wyvil & Wraith), “Movin’ On BOB DYLAN'S 2010 CONCERTS” (Wyvil & Wraith).
14 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Museo del tessile – via Galvani -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 15-19 / domenica 10-12 / 16-19 Ingresso libero
PAESAGGIO DELL’INDUSTRIA
Fotografie di: Angelo Desole, Marcello Modica, Pierclaudio Duranti, Maurizio Nimis, Meri Valenti, Louis Bourja
Mostra a cura di Matteo Pacini – organizzazione Cristina Moregola
In collaborazione con Paula Nora Seegy – Galleria Artespressione
AIPAI Associazione Italiana per il patrimonio archeologico industriale
Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’Impresa LIUC
La mostra “I paesaggi dell’industria” è un viaggio nel patrimonio di conoscenza industriale vista dagli scatti fotografici in bianco e nero di sei autori che hanno fatto della fabbrica uno dei perni della loro ricerca visiva: Angelo Desole e Marcello Modica che proprio all’archeologia industriale legano molto della loro passione fotografica, Pierclaudio Duranti, viaggiatore ed amante della fotografia lenta come lui stesso ama sottolineare, Maurizio Nimis, Meri Valenti e ancora Louis Bourjac, anch’egli affascinato dalle “cattedrali” industriali, spesso prive di presenze umane. Scatti di rara bellezza e intensità che propongono il silenzio assordante e la sospensione di quel mondo, l’industria, che viene a galla solo in occasione di eventi tragici dal grande impatto mediatico. Ma la mostra fa un passo in più, perché cerca di cogliere lo stretto rapporto dell’industria con il territorio circostante, inteso come paesaggio ma anche ambiente urbano: dunque si passa dalla violenza che immense strutture di ferro e cemento operano sul paesaggio, all’approccio armonico che l’architettura industriale tenta cercando il minore impatto possibile sugli equilibri della natura e dell’uomo. La mostra non vuole dunque essere un nuovo catalogo di paesaggi industriali, ma proporre uno sguardo critico e consapevole, anche per quanto riguarda gli aspetti teconologico-produttivi, al ruolo dell'industria nella società. E non è casuale, in questo senso, il patrocino che alla mostra darà l'AIPAI, L'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale che attraverso il rapporto con diverse università italiana ha intrapreso da anni una battaglia a difesa del valore culturale dell'industria sotto il piano storico, economico, architettonico e ingegneristico.
Incontro con il cinema industriale.
Durante il periodo espositivo girerà un filmato che antologizza alcuni dei documentari più rappresentativi della cinematografia industriale conservati dall'Archivio del Cinema Industriale e della comunicazione d’Impresa LIUC. Attraverso una successione di immagini che coprono l'intera estensione del Ventesimo secolo, lo spettatore viene condotto attraverso le trasformazioni della moderna civiltà industriale a assiste all'evolversi dell'impresa e del lavoro nel nostro Paese.
L’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa è un’associazione senza fini di lucro, promossa nel 1998 dalla LIUC – Università Cattaneo e da Confindustria, con sede legale e operativa presso la stessa Università. Dal 2003 fa parte dell'associazione anche il Centro Studi per la Documentazione Storica ed Economica dell'Impresa.
L’Archivio raccoglie in copia (attraverso un processo di digitalizzazione), restaura e gestisce la documentazione visiva, audiovisiva e sonora prodotta da e per conto di imprese industriali italiane a fini tecnici, divulgativi, didattici o pubblicitari, costituita principalmente da film industriali e comunicati commerciali, a partire a partire dal XIX secolo fino ad oggi.
Il materiale raccolto e conservato dalla Mediateca dell’Archivio è poi valorizzato in una serie di eventi rivolti al pubblico, con la finalità di diffondere la conoscenza della storia e della cultura d’impresa. L’Archivio offre inoltre, presso la propria sede, servizi di consultazione e di riproduzione, rivolti a studiosi e imprese.
14 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Museo del tessile – sala delle feste – via Galvani -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 15-19 / domenica 10-12 / 16-19 Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili
FUTURI – “The Right to be Children”
Giovanni Toia, Dino Jasarevic, Fabrizio Jelmini, Stefano Tosoni
Mostra a cura di Carlotta Garavaglia
Esiste un modo per raccontare i bambini di Laos, Cambogia, Africa, Medio Oriente, India, Brasile che sfugga alla retorica ? Il loro arrabattarsi tra il nulla, la paura, l’ansia e l’angoscia di un presente senza futuro che vada oltre le solite immagini stereotipate?
I fotoreporter che hanno raccolto testimonianze in tutto il mondo ci hanno provato con questi scatti: immediati, non costruiti, non studiati e catturati per caso attraverso una visione che non giudica ma documenta lasciando ad ognuno la propria conclusione.
Lo sguardo degli autori incrocia quello di bambini di latitudini diverse, accomunati da un destino di privazioni e, a volte, di violenza; si fissa su una teoria di microstorie contemporanee, dove fotografa un’infanzia abbandonata, tradita e mortificata nei suoi bisogni più elementari.
Particolari di un’esistenza povera oltre ogni misura, segnali di vite perdute e senza speranza: ogni scatto è accompagnato da un articolo della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia per sottolineare lo stridente contrasto tra quanto sancito dalla Carta e la realtà, nuda e cruda, documentata dall’obiettivo senza filtri dei fotografi.
Non sono immagini drammatiche. O meglio, non lo sono ad una prima lettura. Basta però soffermarsi su un particolare apparentemente insignificante, guardare in profondità negli occhi dei bambini fotografati per leggere e intuire dietro al loro sorriso un vissuto, sulla cui problematicità non possono esserci dubbi..
“Quando ho letto il testo della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia, mi sono resa conto che molti degli enunciati che ne costituiscono il corpus sono, purtroppo, ancora lettera morta in moltissimi paesi del mondo. Al di là di ogni dichiarazione di intenti, i bambini, tra tutte le creature restano le più indifese. Sono i più deboli, i più esposti. Non hanno voce in capitolo.” Carlotta Garavaglia, una delle curatrici, spiega perché è nata questa mostra.
“ Ho sentito il bisogno di richiamare l’attenzione su questo aspetto inquietante della nostra contemporaneità. Ho scelto queste fotografie che, nella loro semplicità, sono documenti intensi e commoventi
Abbracciano più o meno tutte le zone maggiormente "bombardate" di disagi. Troviamo pertanto Sud America, Africa, Medio Oriente (Gerusalemme e Striscia di Gaza), Asia (India, Laos, Cambogia).
L’ unica foto scattata in Europa è quella che ritrae una donna incinta”. (Giovanna Massironi)
Claudio Argentiero
UCRAINA-ITALIA ANDATA E RITORNO
Ritratti di Famiglia
In collaborazione con l’Associazione AUBAM
Italia – Ucraina, un incontro affinché si possa parlare del domani, un percorso visivo che vuole esaltare storie di ospitalità, storie di bambini, storie di amicizie che superando i limiti dettati dalla lingua e da culture diverse, affermano che oltre Chernobyl c’è un’infanzia ferita che cerca la strada giusta per riscattarsi. Ecco dunque che la normalità diventa virtuosità, lo stare insieme inclusione, il vivere in famiglia una lezione di solidarietà. Per le famiglie designate ad accompagnare bambini ucraini nel loro percorso di crescita, accogliere significa anche vivere un’esperienza umanamente molto gratificante e che trova piena soddisfazione nel constatare sguardi pieni di amore ed entusiasmo.
I ritratti realizzati da Claudio Argentiero sono gioiosi, sono espressione del vivere in un contesto sereno, capace di donare non solo sogni di speranza ma esperienze concrete di vita.
Questo il progetto fotografico dell’autore che con pulizia formale e rispettoso incontro dell’altro, riesce a cogliere un’espressione curiosa, la felicità di un momento, un tenero sorriso.
Non il passato, ma il futuro immaginato grazie alla fotografia che cattura, nello sguardo di cuori vigili, i colori della vita. Alfiuccia Musumeci
Claudio Argentiero da oltre 25 anni si occupa di fotografia. Il suo percorso si snoda tra lavori su committenza e ricerca personale.
E’ da sempre interessato alla documentazione del territorio e dei suoi mutamenti, producendo immagini per mostre e libri, collaborando con enti pubblici e privati.
Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici di rilievo.
E’ ideatore e curatore del Festival Fotografico Italiano e delle rassegne di Villa Pomini.
Ama il b/n, che ha sempre stampato personalmente, sperimentando la fotografia infrarosso, le antiche tecniche e le più moderne tecnologie digitali fine art, in stretta collaborazione con EPSON.
Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2012, realizzando, con altri autori, un libro e una mostra sulla cittadina francese.
Un nuovo libro su Arles e dintorni è in programma per il 2013, in collaborazione con le istituzioni francesi. Ha al suo attivo svariati libri, e nuovi sono in fase di realizzazione, di cui tre della collana A.F.I. in uscita nel 2012. Suoi lavori sono stati pubblicati su diverse testate del settore e d’arte.
Da qualche anno si dedica con particolare interesse anche al ritratto, alla ricerca di un proprio stile.
E’ socio fondatore e Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, per il quale cura i progetti a livello europeo, photoeditor della rivista “la Clessidra” e dei libri da collezione della collana A.F.I.
Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private, anche straniere.
A.U.Ba.M. onlus associazione umanitaria pro bambini nel mondo è costituita da tutte le persone che partecipano con spirito di solidarietà all’iniziativa di accoglienza di Bambini proveniente dalle zone contaminate di Chernobyl riconosciuta ONLUS, regolarmente iscritta al registro del Volontariato n° 184-VA.
La finalità dell’Associazione ha come scopo promuovere e praticare la solidarietà umana, sollecitare la coscienza dei cittadini sulla necessità di aiutare i minori vittime di disastri, di calamità naturali e di risanare il loro fisico.
Claudio Argentiero
SOSIA
Stampe su tessuto di grande formato
(area coperta esterna)
Ritratti ironici, leggeri ma anche straordinariamente spontanei che conducono a riflessioni sul portrait, termine di derivazione latina, traho, italianizzato protraho.
Ritrarre è appunto un "trarre fuori" dal corpo l'immagine intendendo l'immagine come qualcosa di interno, magari di nascosto, ed ecco allora il senso dello svelare, dello scoprire, del rivelare.
L’emergere della figura del sosia è una vera invasione dell’inconscio che diventa conscio, la verità che appare nel riflesso. Il tema del doppio è la manifestazione dell’altro da sé che mantiene sempre qualcosa di fortemente inespresso con il soggetto stesso chiedendo di manifestarsi, forse un desiderio di eternità, forse un prendersi gioco di se stessi, un comunicare con l’ironia, un modo di essere. Il coesistere in un gioco delle parti attraverso la somiglianza, è dunque un abitare l’altro nel tentativo di tenere insieme sensazioni e percezioni del personaggio noto, non un appropriarsi ma un avvicinarsi per esplorare se stessi.
Questa serie di ritratti di sosia nasce pertanto da una ricerca che spinge l’autore a capire dove finisce il ruolo dell’attore-sosia e dove comincia quella del personaggio-persona. Una frazione di tempo coglie infatti gestualità e naturale predisposizione al mirino, sarcasmo e dilettevole situazione, catturando uno stato della mente.
Ecco quindi una carrellata di volti del mondo dello spettacolo e della musica, capaci di far sorridere e di coinvolgere con umorismo; ritratti riprodotti volutamente in bianco e nero per dare maggiore rappresentabilità alle emozioni, esercitando l’immaginario attraverso il sogno.
Un percorso visivo unico, inaspettato e curioso per indagare una nuova espressione del ritratto contemporaneo, una rappresentazione mediatica di noti artisti grazie ad immagini che sono espressione del carisma di singoli individui, diventate icone o simboli del loro tempo. (Alfiuccia Musumeci)
16 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Galleria Palazieta – via Francesco Crispi, 18 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 10-12 / 15,30-19 - domenica chiuso Ingresso libero
infotel: 0331 686563
Accesso facilitato ai disabili
CLAUDIO ARGENTIERO
RitrArtisti
Il ritratto d’artista può definirsi tale quando riesce a far emergere l’immagine più intima, un lento svelare alimentato dalla complicità e dal dialogo che l’autore riesce ad instaurare con il soggetto. La serie di ritratti a pittori e scultori condotta da Claudio Argentiero appartiene ad un progetto di più ampio respiro che lo stesso sta conducendo da anni, perfezionando lo stile e la chiave interpretativa, attraverso un uso delle luci assolutamente unico, caratterizzato da neri profondi e pennellate di luce suggestive, realizzate in presa diretta.
Evocare il vissuto, suggerito da misteriose fasci di luce, indagare l’animo umano e le sue contraddizioni osservando i particolari dai risvolti metaforici, è un tutt’uno dell’essere artista nel suo fare, così le mani diventano mezzo logoro dalla fatica e non più parte, i quadri pagine di vissuti e di incontri e non più oggetti rappresentativi, gli strumenti compagni di viaggi in luoghi dove i concetti di tempo e di spazio cambiano di significato.
La linea di confine tra la pittura e la fotografia qui scorre su binari paralleli, linguaggi unici di sentieri diversi, che esplorano il visto e il sentito attraverso luce e ombra che accarezzano l’essenza malinconica di un qualcosa percepita grazie a ciò che si sente nell’istante prima dello scatto e quello che si vede nel buio dell’attesa. Così gli sguardi della fotografia restituiscono visioni pittoriche e la contaminazione di un gergo immaginifico universale muta l’Arte in bisogno esistenziale. Alfiuccia Musumeci
Claudio Argentiero da oltre 25 anni si occupa di fotografia. Il suo percorso si snoda tra lavori su committenza e ricerca personale.
E’ da sempre interessato alla documentazione del territorio e dei suoi mutamenti, producendo immagini per mostre e libri, collaborando con enti pubblici e privati.
Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici di rilievo.
E’ ideatore e curatore del Festival Fotografico Italiano e delle rassegne di Villa Pomini.
Ama il b/n, che ha sempre stampato personalmente, sperimentando la fotografia infrarosso, le antiche tecniche e le più moderne tecnologie digitali fine art, in stretta collaborazione con EPSON.
Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2012, realizzando, con altri autori, un libro e una mostra sulla cittadina francese.
Un nuovo libro su Arles e dintorni è in programma per il 2013, in collaborazione con le istituzioni francesi. Ha al suo attivo svariati libri, e nuovi sono in fase di realizzazione, di cui tre della collana A.F.I. in uscita nel 2012. Suoi lavori sono stati pubblicati su diverse testate del settore e d’arte. Da qualche anno si dedica con particolare interesse anche al ritratto, alla ricerca di un proprio stile.
E’ socio fondatore e Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, per il quale cura i progetti a livello europeo, photoeditor della rivista “la Clessidra” e dei libri da collezione della collana A.F.I.
Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private, anche straniere.
14 ottobre 2012 – 28 ottobre 2012
Centro Congressi MalpensaFiere – sala Borghi– via xi settembre 16 -Busto Arsizio va
Orari di visita: venerdi, sabato e domenica 15/19 – sabato 20/10 fino alle 22 e domenica 21/10 anche 10-12
Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili
CLAUDIO ARGENTIERO – DAVIDE NIGLIA
La provincia del fare – Volti operosi del territorio
Un nuovo libro della collana AFI e una mostra in collaborazione con la Camera di Commercio di Varese
In una fase di profonda trasformazione socioeconomica come quella che stiamo vivendo, per superare l’ostacolo della crisi e cogliere insieme nuove opportunità diventa di fondamentale importanza avere dei solidi punti di riferimento. E per il Sistema Varese questo “zoccolo” duro da cui ripartire tutti insieme non può che essere rappresentato dallo straordinario patrimonio imprenditoriale di cui la storia, intesa come scorrere delle azioni degli uomini con le loro capacità, ci ha dotati. Siamo per eccellenza un territorio su cui “fare azienda” è una competenza diffusa: imprenditori sagaci e valenti con tutti i loro collaboratori hanno saputo negli anni costruire storie di successo. Vicende che meritano di essere conosciute e valorizzate al meglio. Ecco perché come Camera di Commercio abbiamo costruito un progetto innovativo come il MuseoWeb. Al suo interno si possono cogliere tante storie “belle”: sono quelle delle aziende varesine longeve che, raccolte in questo spazio multimediale - una primizia nazionale realizzata dalla nostra istituzione -, delineano un percorso di successo imprenditoriale. Un percorso che, talvolta partendo dalla metà dell’800, perdura fino ai giorni della contemporaneità. Ma per farle ancor meglio conoscere e divulgare quella cultura imprenditoriale che è un po’ l’imprimatur varesino, abbiamo colto un’ulteriore opportunità offerta dall’Archivio Fotografico Italiano. Grazie anche al nostro contributo, i fotografi affiliati a questa prestigiosa struttura hanno colto momenti di vita all’interno delle aziende già inserite nel MuseoWeb, vera e propria vetrina di tante eccellenze varesine arricchita di recente grazie al contributo di diverse scuole superiori del nostro territorio. Ne è scaturita una pubblicazione di pregio, che coglie al meglio e traduce in immagini accattivanti le peculiarità della nostra provincia, un’autentica “Provincia del Fare”. Bruno Amoroso - Presidente Camera di Commercio
20 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Galleria Libreria Boragno – via Milano, 4/b (centro storico) -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi alla domenica: 15-19 – lunedi chiuso Ingresso libero
INGE SCHOENTHAL FELTRINELLI
Scatti celebri in bianco e nero – mostra a cura di Paola Riccardi
Le immagini in bianco e nero di Inge Schoenthal Feltrinelli raccontano la passione per il mondo e la vita di una ragazza tedesca che negli anni '50 ha intrapreso un viaggio da New York all’Avana per conoscere Ernest Hemingway. In mostra una raccolta di immagini di valore storico in cui si coglie chiaramente l'interesse per le relazioni, per la vita. Entrando in casa di grandi personaggi-simbolo della cultura collettiva, si incontrano in parte inattese l’introspezione di Pablo Picasso, l’intensità di Simone de Beauvoir, la bellezza di Richard Avedon, la solitudine di Greta Garbo, la malinconia di Hemingway e momenti di vita di tanti altri miti, da Fidel Castro a John Kennedy, da Anna Magnani a Gary Cooper da Allen Ginsberg a Moravia. Nell’esposizione compaiono tracce di reportage che raccontano i luoghi, lo fanno sempre attraverso le persone che li abitano, o comunque attraverso le tracce-parole della presenza umana. Anche nello scatto dello skyline newyorkese si sente brulicare la vita dentro le luci bianche delle finestre.
Inge Feltrinelli è nata e cresciuta in Germania. Prima di trasferirsi a Milano, nel 1960, ha lavorato come fotoreporter in tutto il mondo, intervistando e immortalando tra gli altri Ernest Hemingway, Pablo Picasso e Simone de Beauvoir. Nel 1969 Inge Feltrinelli è stata nominata Vicepresidente e successivamente, nel 1972, Presidente della Giangiacomo Feltrinelli Editore, fondata nel 1955 da Giangiacomo Feltrinelli. Dopo la morte del fondatore della casa editrice, avvenuta nel 1972, Inge Feltrinelli ha proseguito e sviluppato la sua opera adoperandosi soprattutto nelle relazioni internazionali, per far conoscere gli autori italiani all'estero e per portare importanti scrittori stranieri in Italia. Oggi è Presidente della casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e Presidente Onorario delle Librerie Feltrinelli. Si è adoperata soprattutto nelle relazioni internazionali per far conoscere gli autori italiani all’estero e per portare importanti scrittori stranieri in Italia. Ha curato l’apertura di 106 nuove librerie in Feltrinelli in tutta Italia. Per il suo impegno nella promozione della cultura ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
Presso la libreria Boragno saranno in esposizione alcune tele dalla mostra “Achideepinge.
20 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
La Casa Bioecologica –Viale Piemonte, 28 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 10-12 / 15,30-19 - domenica e lunedi chiuso Ingresso libero
infotel: 0331 638255 – e-mail:info@lacasabioecologica.com – www.lacasabioecologica.com
Accesso facilitato ai disabili
ABITARE IL SILENZIO
A cura di Gigliola Foschi per Accademia del Silenzio
Si può fotografare il silenzio? Quali sono le immagini che possono raccontarlo o evocarlo? E' questa la sfida che, a partire dal mese di marzo, hanno raccolto oltre centocinquanta fotografi di tutta Italia che hanno risposto al concorso proposto dall’Accademia del Silenzio, dal sito web photographers.it e della Fondazione Mediaterraneo.
La mostra propone le ricerche di dieci autori (di cui sei vincitori del concorso e quattro segnalati) selezionati da una giuria composta da: Claudio Argentiero, presidente dell’Archivio Fotografico Italiano; Angiolino Barreca, direttore della Fondazione Mediterraneo; Angelo Cucchetto, editore di www.photographers.it; Duccio Demetrio e Nicoletta Polla Mattiot, fondatori dell’Accademia del Silenzio; Marco Ermentini, presidente della Shy Architecture Association; Emanuela Mancino, docente di scienza dell'educazione; Gigliola Foschi, critica della fotografia.
Come hanno “abitato” il silenzio gli autori selezionati? Molti l’hanno ritrovato osservando in modo quasi meditativo e partecipe la natura (come accade nella ricerca Orizzonti di Alessandro Vicario, dove il mare e il cielo sembrano specchiarsi l’uno nell’altro; o in quelle di Andrea Pirovano e di Aurelio Bormioli). Alcuni autori, con uno sguardo lento e sensibile, hanno dato voce al linguaggio delle cose o dei luoghi abbandonati carichi di memoria (Enrico Bedolo con gli oggetti quasi diafani e immateriali di Infinite Cose; Marta Rossato con i suoi abiti appesi e privi di corpi; Giuliana & Simone con le case sospese nel tempo degli Amish, e Fausto Meli entrando in una casa abbandonata in un borgo dell’Appennino). Altri hanno osservato luoghi abitualmente affollati della città, quando la notte ne modifica la fisionomia trasformandoli in spazi silenziosi, a tratti quasi onirici (come negli edifici cittadini ritratti da Fabrizio Intonti nella serie Presenze, o nel centro commerciale fotografato da Francesco Cardarelli); mentre Paola Fiorini, con un lavoro intenso e sensibile, ci comunica il linguaggio silenzioso che unisce una madre alla figlia.
Primi sei autori selezionati: Enrico Bedolo, Paola Fiorini, Giuliana & Simone, Fabrizio Intonti, Marta Rossato, Alessandro Vicario. Progetti in evidenza: Aurelio Bormioli, Francesco Cardarelli, Fausto Meli, Andrea Pirovano.
20 ottobre 2012 – 17 novembre 2012
Show Room Caccia Cornici - Via Matteotti, 10 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al venerdi 16,30-19 / sabato 10-12 / 15,30- 19 Ingresso libero
infotel: 0331 658460
DAVIDE NIGLIA
Silenzi
Fotografie essenziali, lente, respiro a pieni polmoni "non la riproduzione della bellezza naturale, ma la sua visione, questa sorta di stupore che nasce da uno sguardo contemplativo che non ha nulla a che fare con preoccupazione per la documentazione (...)
Le vedute minimaliste rappresentano la tranquillità delle risaie, la solitudine e la calma malinconica che si respirano sulle rive dei laghi, lungo i fiumi nelle fredde giornate invernali. Gli scenari sono rarefatti dalle nebbie, indistinti nei contorni e appaiono irreali. Sono racconti sospesi nel “silenzio”, in un tempo indefinito. La luce, filtrando attraverso il piccolo foro della scatola, impressiona direttamente il materiale fotosensibile, senza la mediazione di complessi obiettivi. I lunghi tempi d’esposizione creano le condizioni per un ascolto prolungato del mondo circostante, “il guardare si trasforma in vedere e l’atto dell’osservare diventa riflessione (…). La via della lentezza ci guida verso l’interno, ci rivela una visione più introspettiva, mistica, ascetica, più imponderabile, meno prevedibile, tecnologicamente inconscia, di cosciente incertezza e di attesa.
Nato nel 1980 a Varese, ha conseguito nel 1999 la maturità presso il Liceo Artistico della stessa città. Si avvicina adolescente alla fotografia imparando da subito le basi per lo sviluppo in camera oscura, che utilizza a tutt’oggi.
Suoi audiovisivi fotografici sono stati presentati alle più importanti rassegne fotografiche
nazionali ed internazionali ottenendo premi ed apprezzamenti.
E' docente di Tecnica Fotografica e Laboratorio di Fotografia presso l’I.P.C. Giovanni Falcone di Gallarate.
Una ricerca personale sul paesaggio lo ha portato a fotografare attraverso il foro stenopeico.
Sue immagini fanno parte di collezioni private.
Nel maggio 2011 ha esposto al MIA (Milan Image Art Fair) presso lo stand dell’Archivio Fotografico Italiano, due sue immagini della serie “ Silenzi ” sono state acquistate dalla cantante Irene Grandi e fanno ora parte della sua collezione privata.
Fa parte del Consiglio Direttivo dell’Archivio Fotografico Italiano con il quale collabora anche per la collana editoriale, occupandosi della grafica.
27 ottobre 2012 – 9 dicembre 2012
Show Room Arredamenti Brusatori – via Montebello, 22 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato: 10-12 / 15,30-19 - domenica e lunedi chiuso Ingresso libero
infotel: 0331 633709
MAURIZIO GALIMBERTI
Passato contemporaneo
Mostra in collaborazione con EPSON Italia
Arte, composizione, astrazione ed emozione.
Dall'incontro tra Epson e l'artista-fotografo Maurizio Galimberti nasce la dodicesima edizione del Calendario Epson: dodici mesi dedicati al connubio tra fascino e perfette geometrie, intitolato "Passato Contemporaneo".
Maurizio Galimberti i cui mosaici di Polaroid fanno ormai parte del mondo del collezionismo d’arte internazionale, è il grande nome della fotografia italiana di fama internazionale che ha scelto di firmare il Calendario Epson 2012.
E proprio grazie alla qualità di stampa delle stampanti e delle carte Epson, le immagini del Calendario 2012 riproducono fedelmente i colori del passato poetici ma contemporanei, come li definisce lo stesso Galimberti. Guardiamo ad esempio la fotografia del mese di giugno “Casorati house” che l’autore racconta così: “Ero a New York vicino al Queensborough Bridge, notai all’improvviso attraverso i vetri di questo piccolo bar di periferia le due figure, e quando scattai, una, girata la testa, mi regalò un equilibrio compositivo incredibile”. Oppure il mosaico di Polaroid raffigurato in “Yellow Dance”, l’immagine di luglio, che ci porta nelle caotiche strade di New York con i tipici taxi gialli in “una specie di danza tra la mia fotografia, i taxi di New York e gli spazi della città. E ancora una volta la musica è protagonista, il giallo dei taxi è nel mio sentire il materializzarsi di note musicali in equilibrio ritmico tra loro”.
Maurizio Galimberti, nato a Como nel 1956, è un artista di fama internazionale conosciuto come fotografo Instant artist e creatore del movimento Dada Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia, di cui diventa ben presto il testimonial ufficiale e che porta alla pubblicazione nel 2005 del volume Polaroid ProArt, vero oggetto di culto per gli appassionati. Nello sviluppo di questa particolare tecnica hanno grande influenza il futurismo di Boccioni e il movimento cinetico esasperato di Duchamp. Nel 2005 l’incontro con Enrico e Marco Fumagalli, appassionati collezionisti di arte contemporanea, ha permesso a Galimberti di pubblicare importanti volumi sulle città del mondo come New York.
SENSIBILITA’ ESTETICA NELLE IMMAGINI DI INIZIO ‘900
La storia della fotografia è ricca di episodi che intrecciano la sensibilità del fotografo e l’apparecchio di ripresa, capace di registrare il mondo attraverso la luce, filtrata dallo sguardo. Tempi e metodi che paiono così lontani in termini tecnologici ma non nei contenuti. Così possiamo cogliere in queste immagini una capacità singolare di organizzare lo spazio e di comporre la scena, di riprendere le città evidenziando l’aspetto architettonico ma anche umano, per giungere al reportage sociale e al ritratto, che ci mostrano scene di vita e di lavoro, rappresentando una sintesi estetica e linguistica ancora attuale.
Questa esposizione vuole stimolare delle riflessioni, far comprendere l’evoluzione della fotografia per carpirne il linguaggio, le virtualità, le prerogative, con la consapevolezza che per “fare fotografia” bisogna conoscere, studiare e approfondire, scoprendo come autori del passato siano ancora oggi originali e creativi, spesso di più di quelli contemporanei.
27 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
Area 6 – Studio Fotografico – via Arconate, 6 (a due passi dalla stazione nord MI) - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: sabato e domenica 15-19 Ingresso libero
AFI – DIGIGRAPHIE COLLECTION
Stampe fine art da collezione
Mostra in collaborazione con EPSON Italia
Nell’era digitale, così dinamica ma non sempre all’altezza nei risultati, poter contare su un metodo certificato di stampa in grado di soddisfare anche i più scettici, significa investire in qualità, capitalizzando le esperienze per produrre progetti di altissimo valore.
L’Archivio Fotografico Italiano da oltre tre anni ha adottato il sistema Digigraphie per la produzione d’immagini storiche e contemporanee, con risultati davvero eccellenti. Arrivando da una lunga esperienza in camera oscura, dunque con tutte le riserve del caso, abbiamo sperimentato ampiamente le possibilità offerte dalla tecnica Digigraphie di Epson, scegliendola come unico e ineguagliabile sistema di stampa fine art di tutte le nostre opere da collezione.
In questi anni la nostra collezione è cresciuta notevolmente, grazie alla donazione di fondi fotografici e raccolte a tema, anche dell’800, e finalmente possiamo vantare una collezione composta da opere certificate e firmate, prevalentemente stampate su carte cotone in Digigraphie.
Per mostrare concretamente la qualità summenzionata, in mostra opere da collezione di:
Mario Vidor, Emanuela Colombo, Graziano Perotti, Erminio Annunzi, Rui Pires, Giorgio Lotti, Virgilio Carnisio, Giovanni Mereghetti.
28 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
Centro Giovanile STOA’ – via Gaeta, 10 -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: sabato e domenica 17-19 – anche l’1 novembre -Ingresso libero
infotel: 0331 627077 – e-mail:segreteria@stoabusto.it
MANUEL SCRIMA
AfreakA
Mostra a cura di Alessandro Turci
Descrivere l’Africa oggi è impresa assai complessa. La bellezza riposta in una moltitudine di etnie, lingue, usi, culture acquisisce quasi significato di memoria storica da trattato d’altri tempi. Si percepisce uno scollamento tra una realtà fondata sulla diversità integrata in un delicato ecosistema costruito non solo sul rispetto dell’ambiente, ma della persona e dei suoi rapporti sociali e i recenti accadimenti propri di un nuovo colonialismo. La sconcertante verità si basa su opposti sentimenti con una comune matrice. Ne consegue un distorcimento anomalo e mostruoso, freak appunto, che non può, e per altri aspetti non deve passare inosservato. La routine di situazioni che si ripetono in un corso e ricorso storico parlano di sfruttamento, oppressione, invasione, sopraffazione che spesso hanno come complici speculazioni ed interessi ben lontani dalle descrizioni iconografiche di genere. E così pure la tecnologia, il progresso e l’emancipazione stridono di fronte ad intere popolazioni ormai perdute o dal destino irrimediabilmente segnato. Se le immagini di Manuel Scrima vogliono riconsegnare al mondo i gesti ormai rari di genti lontane, la loro fierezza di una cultura millenaria, di una tradizione rituale raffinata, di una memoria che vogliamo conservare come
per preservare una verità ancora possibile, dall’altro ne nasce l’inevitabile confronto con un “mundus alter” ed un processo tecnologico inarrestabile che contamina e spesso stravolge proprio quella coscienza cercata di una nuova e più autentica identità e con essa il senso dello spazio e del tempo. Due video a camera fissa interfacciano mondi paralleli e tuttavia antitetici : la calma ieratica quasi surreale di un villaggio Masai dove nulla sembra accadere ed il lento scorrere del tempo ci riconsegna a quella impropria fissità di immagine che considera la riflessione un valore ( “ Stiamo vivendo in un periodo difficile, nel quale il tempo ha sempre più valore semplicemente perché ce n’è sempre meno…” da The Abramovic Method di Marina Abramovic ) e un’altrettanto vera quanto sarcastica staticità per così dire “dinamica” del frenetico succedersi di un andirivieni di personaggi che entrano ed escono da uno shopping center di Nairobi. Al di là dal volere essere denuncia sociopolitica, il percorso di Manuel Scrima si snoda tra contrasti diretti e veri, indagando sul lento evolversi di accostamenti inusuali ed”integrati” propri come l’installazione di gioielli etnici e parti di processori elettronici. Un racconto autentico composto di immagini straordinarie, di libertà, orgoglio, comunione, accettazione, ed anche un afflato di speranza a contrastare un minaccioso impoverimento di quel microcosmo di luoghi, economie e coscienze basato sulla diversità. Quesiti posti agli strumenti conoscitivi e percettivi del nostro mondo ed a quel senso di responsabilità e di appartenenza detta civiltà. Alessandro Turci
La storia
“Probabilmente se quel taxista a Budapest mi avesse fatto prendere in tempo il treno, ora sarei chirurgo estetico…persi così la possibilità di partecipare al test di ammissione alla facoltà di medicina….”.
Una vita imprevedibile, dalle scelte molto personali ed autentiche.
“Non mi considero un vero appassionato di fotografia, né tantomeno di tecnica o di apparecchiature
fotografiche, mi piace ispirarmi all’arte visiva come i quadri fiamminghi…”
Infatti da molti gli scatti di Manuel Scrima vengono paragonati per i giochi di luce ed ombra alle opere dei maestri olandesi, ricreano quell’intimità calda e sognante propria di una visione “classica” in contesti lontani dalla realtà occidentale. Generano uno shock emotivo che spesso suscita clamore tra gli stessi committenti, per essere compreso ed apprezzato poi ad una più attenta analisi.
“..Ricordo che i primi scatti in Africa furono gli interni delle capanne Masai. Ritrassi i soggetti nel loro habitat naturale ma con una luce fioca di candele o lumi ad olio. Era incredibilmente suggestivo, senza tempo. Venni molto criticato per non avere accettato la consuetudine di capanne totalmente buie al loro interno e quindi avere “falsificato” la
realtà. Solo in seguito furono definiti capolavori…” Fotografare significa vedere dove altri non vedono, guardare, osservare…e andare oltre. “…Mi affascina la bellezza e cerco di coglierne la natura in ogni situazione anche estrema,
come, sempre in Africa, la condizione dei malati terminali di AIDS. Erano immagini che ritraevano tutta la bellezza possibile in fattezze, sguardi, luci, lontane dai patimenti di solito rappresentati. In fondo quella era la mia visione e forse anche il mio contributo ad una loro rinnovata dignità.”.
“Arrivai in Africa nel 2006 con una piccola camera digitale, occorre occhio e cuore, questi sono i miei mezzi. Non mi sono mai appassionato né al digitale né ai sofisticati obiettivi. Preferisco senz’altro il metodo analogico, scatti veri, immediati, senza l’artifizio di una complessa post produzione. Sperimentazione, fantasia, immaginazione ecco cosa da
autodidatta raccomanderei a chi vuole accostarsi alla fotografia.” Certo!... occhio e cuore, ed anche una determinazione considerevole per lasciare una carriera avviata e partire dietro invito di una nota associazione umanitaria, con pochi mezzi e molta passione. “..volevo fotografare, espormi con spontaneità e leggerezza, con sguardo puro su una realtà a me ancora ignota ed assai lontana. Rimasi in Africa sino al2009 e proprio a Nairobi nel Luglio di quell’anno ottenni la mia consacrazione al RaMoMa museo di arte moderna con la mostra personale “Africa Awakes”. Ma la mia soddisfazione più grande tra le tante mostre che così in poco tempo ho allestito in vari paesi, fu il
riconoscimento a naturalizzato Keniota durante la Kenia Week al Palazzo dell’UNESCO a Parigi nel 2010”.
20 – 28 ottobre 2012
Battistero San Giovanni – Piazza san Giovanni-Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 16-19,30 Domenica 8,30-12,30 / 16-19,30 Ingresso libero
NINO LETO
Storie di guerra e di speranza
Nino Leto, dal 1979 ad oggi ha viaggiato fotografando i fronti di guerra piu’ caldi. Ha collaborato con l’agenzia Farabola; fino all’84 ha lavorato per la Rizzoli editore, poi Epoca e Famiglia Cristiana. In Iran ha seguito la rivoluzione e la presa del potere di Khomeini, unico fotografo italiano nel paese. Ha fotografato il conflitto libanese, la guerra in Salvador, gli scontri in Nicaragua. In Africa ha viaggiato per tutti gli stati e in particolar modo ha fotografato la presa di Kinshasa in Congo, e ancora la tragedia del Ruanda. Ha seguito per dieci anni i conflitti nei Balcani, dove ha seguito l’evolversi degli scontri e lo sfaldarsi della Jugoslavia. In questi ultimi anni e’ stato diverse volte in Irak dove ha fotografato i bambini, gli uomini e le donne prima stremati dall’embargo e poi dalla guerra, firmando con le sue immagini copertine e servizi su importanti testate del settore.
Una selezione di immagini che hanno reso celebre Nino Leto, scelte con l’intento di raccontare le tante storie del mondo senza eccessive drammatizzazioni, ma con uno spiraglio verso la speranza.
23 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
ENOBENE – via Leonardo da Vinci, 2 -Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal martedi al sabato 16-24 / domenica 10-13/16-24 Ingresso libero
NICOLA BORTOLUSSI
Captured Lands
Protagonista di queste opere di Nicola Bortolussi è l’assenza, assenza pur contraddetta dalle didascalie che corredano ogni immagine destinata ad evocare celate presenze.
All’interno di questi treni, di questi aerei, di queste auto, a pochi passi da queste luccicanti motociclette, Bortolussi ci sollecita ad immaginare viaggiatori prossimi alla partenza o all’arrivo, altri nostri simili in procinto di scambiarsi effusioni, altri ancora appostati in attesa di una preda.
Ma ogni evento è sospeso, già accaduto o prossimo ad accadere, rubato dall’obiettivo in una zona franca, posta al di fuori dal tempo. La presenza umana è solo allusa, in una staticità del contesto che ci inquieta e tuttavia, per misteriose ragioni, profondamente ci seduce.
Forse Nicola Bortolussi, nel far scorrere nel rullino della sua macchina fotografica la ormai anacronstica pellicola, ha saputo cogliere quell’unico fotogramma che rivela uno dei segreti che ci riservano le cose del mondo.
L’esserci in quanto tali e comunque.
E allora la suggestione che provo è quella di supporre, nel controcampo di ognuna di queste immagini, la mancanza stessa del fotografo: un cavalletto, una macchina fotografica, un obbiettivo che inquadra l’insieme, null’altro.
In una condizione di reciproca, speculare e struggente assenza. Pupi Avati
Nicola Bortolussi è nato a Milano nel 1961. È designer d’interni, ma anche musicista, appassionato viaggiatore e fotografo, con uno spiccato talento per la rappresentazione dell’architettura da un lato, e dall’altro dei grandi scenari naturali, come testimoniano i suoi lavori su Milano, Parigi, Amsterdam, New York, e su Norvegia, Islanda, Patagonia, Isole Faerøer, ecc. La sua attività espositiva ha inizio nel 2006 con la partecipazione alla mostra “IL XX SECOLO” presso Wannenes a Milano. Nel 2007 ha presentato la mostra “TOYLAND”, con cui ha partecipato anche all’ArteFiera di Bologna, allo Studio D’Ars di Milano, al Centre Culturel Français de Milan in un’iniziativa sponsorizzata da Altavia e presso il concept store Nadia Giani di Milano.
Nel 2008 ha partecipato con lo Studio D’Ars alle mostre collettive “SCATTI DI POESIA, FOTO-GRAFIE CONTEMPORANEE” presso la Rocca di S. Vitale a Fontanellato, e “HA HA”, omaggio a Enrico Baj presso l’Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato. Nel 2010 ha preso parte alla mostra collettiva “EXTRA-ORDINARY LIFE” presso la Onishi Gallery di New York City e ha esposto le serie “CAPTURED LANDS” e “IL CIELO SOPRA MILANO” presso lo Spazio Pallavicino a Milano.
Nel 2012 ha partecipato al MIA fair di Milano vincendo il “Premio Ferrarelle”.
20 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
LICEO SCIENTIFICO “A. Tosi” – Via Tommaso Grossi, 3 - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: in orario scolastico tutti i giorni e il sabato mattina Ingresso libero
PICCOLO TERRITORIO – AMPI SGUARDI
Collettiva da un progetto degli studenti del Liceo Scientifico
Gli Studenti del comitato fotografico del Liceo si sono dati come progetto un lavoro sul territorio, contribuendo così alla riscoperta dei luoghi attraverso il loro sguardo.
“Piccolo territorio - Ampi sguardi” e il titolo della mostra che sarà ospitata presso il Liceo, in cui ogni fotografo-studente parteciperà con un portfolio composto da 6 foto che prendono in esame vari aspetti del territorio, che hanno attratto in modo particolare ogni singolo autore.
Ne emerge una lettura semplice ma allo stesso tempo articolata e interessante, offrendoci vedute che racchiudono storie e memorie interpretate con sensibilità e fantasia.
Un interessante viaggio alla scoperta di ciò che pensiamo di conoscere, per imparare a riscoprirlo e rispettarlo.
16 novembre 2012 – 25 novembre 2012
LICEO ARTISTICO PAOLO CANDIANI – Via Manara - Busto Arsizio (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 10-18 / sabato e domenica 15-18 Ingresso libero
infotel: 0331 633154
TO BE HUMAN
(essere UMANI)
Progetto curato dai Prof. Alessia Recupero e Francesco Cunocchiella
L'uomo e il suo rapporto con la società attuale costellata da falsi miti che fanno da cornice ad un'esistenza travagliata ma falsamente edulcorata dai mass media che spesso spingono verso il conformismo e l'uniformazione.
La mostra è composta da fotografie e installazioni interattive che riflettono sulla condizione umana in un periodo come questo, di crisi conclamata, all'interno del quale "l'Essere" rischia di perdere la sua vera essenza.
Comuni della VALLE OLONA
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Chiesa del Sacro Cuore – Piazza Biagio Gabardi - Solbiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 / domenica 10-12,30 / 15-19 Ingresso libero
LES VILLES ANIMAUX
Francesca Todde
Il lavoro presentato è uno studio sulla presenza di forme di anima differenti da quella umana nelle nostre città.
Quale relazione ha la società contemporanea con l’animale?
Si può dire che tutto ciò che sembra possedere un’anima sia un animale?
Quali tracce continuiamo a portarci dentro del nostro “passato animale”, di quando si sono generate e differenziate tutte le forme di vita presenti sulla Terra?
Quanto in definitiva possiamo condividere del nostro presente e della nostra attenzione con le differenti forme di anima che abitano il nostro ambiente quotidiano e la nostra immaginazione?
Gli scatti presentati sono stati eseguiti tra Parigi, Roma, Berlino, Venezia, Padova, Milano e Belgrado in diversi viaggi dal 2010 al 2012. La serie è realizzata in pellicola 35mm bianco e nero.
Francesca Todde è nata a Padova nel 1981.
Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Carrara (MS). Vive e lavora a Milano.
La ricerca di Francesca Todde è focalizzata sul regno animale, in particolare sulla relazione che, come esseri umani, possiamo avere con le differenti forme di anima che condividono i nostri spazi e abitano le nostre città. Lavora con Polaroid e con la fotografia a pellicola 35mm e medio formato.
ARLES
Jean-Michel Coulon
Jean-Michel Coulon è un poeta visivo.
Con la sua spiccata originalità e sguardo acuto, rivela bellezze nascoste cogliendo l’imprevisto.
Nelle sue immagini si combinano umanesimo, tenerezza, umorismo e le amabilità della vita quotidiana.
Sa cogliere con ispirazione le infinite sfumature della vita di tutti i giorni, trasformando la genuinità dei suoi incontri in una poetica davvero appassionante. Con in spalla la sua Leica vaga per la città come un cercatore di emozioni che il bianco e nero tradizionale, che cura personalmente, trasforma in una lirica visiva mostrando come anche le situazioni più marginali nascondono spazi di vita intimi da raccontare.
27 ottobre 2012 – 18 novembre 2012
Villa Durini (comune) – Via Roma - Gorla Minore (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 9.30-16,30 / sabato 15,30 – 18,30 Ingresso libero
I PAESAGGI DELLA PIANURA
Undici grandi fotografi per conoscere il paesaggio lombardo
Beniamino Terraneo, Gabriele Basilico, Francesco Radino, Giuseppe Morandi, Mimmi Jodice, Francesco Jodice, Vincenzo Castella, Giampietro Agostini, Vittore Fossati, Maurizio Bottini, Cristina Omenetto.
In collaborazione con URBIM Lombardia
Nel 1997 Regione Lombardia e URBIM, l'associazione regionale che riunisce i consorzi di bonifica e di irrigazione, hanno dato avvio al Progetto Osserva.Te.R. -Osservatorio del Territorio Rurale, coordinato da un Comitato di esperti di varie discipline.
Il Progetto, che si pone in quel ricco alveo delle campagne fotografiche di rappresentazione del territorio che ha avuto inizio in Francia a metà Ottocento subito dopo l’invenzione della fotografia e che vede numerosi esempi anche in Italia, è rivolto alla conoscenza e alla rappresentazione del territorio rurale e del paesaggio agrario della pianura lombarda: un’area che copre quasi la metà della regione ma che la continua espansione urbanistica sta cambiando in modo irreversibile, rompendo quell’armonia tra uomo e ambiente che ha costituito l’elemento fondante e continuativo del suo sviluppo.
Vi sono però ancora presenti sia vasti spazi agricoli con una agricoltura ricca e moderna (la prima in Italia e tra le più avanzate in Europa e nel mondo) sia segni e presenze naturali e culturali di grande valore storico e identitario, che concorrono a costituire il tipico paesaggio lombardo.
Così Beniamino Terraneo ha rappresentato gli elementi costitutivi del territorio: il clima nelle varie stagioni, la vegetazione più antica, gli ambienti naturali; Gabriele Basilico i grandi impianti idrovori che assicurano la difesa del suolo e le dighe che governano l'acqua dei laghi e dei fiumi, distribuita nei campi attraverso una rete lunga 40.000 km di navigli, rogge e canali ripresi da Francesco Radino; Giuseppe Morandi si è soffermato sul lavoro degli agricoltori, che con i grandi macchinari e la scelta delle coltivazioni costruiscono e cambiano quotidianamente il paesaggio agrario; Mimmo Jodice ha fotografato i monumenti più antichi (chiese, santuari, castelli...) che segnano il territorio e danno identità ai suoi abitanti e Francesco Jodice quelli invece più moderni, dagli Outlet ai capannoni industriali e alle villette dagli alberi esotici che ne stanno cambiando la fisionomia; Vincenzo Castella ha colto i mutevoli colori del paesaggio, dall'azzurro intenso delle risaie ai gialli e verdi dei campi di grano e di mais fino ai tenui colori dell'inverno; Giampietro Agostini ha svolto il suo lavoro sulle grandi cascine che dominano il territorio e Vittore Fossati sui campi e le molteplici coltivazioni che fanno della Lombardia, con la sua produzione di oltre 6 miliardi di €, la prima regione agricola d' Italia; infine Maurizio Bottini si è concentrato su un’area specifica, quella delle colline moreniche del Garda, che l'irrigazione, portata solo alla fine degli anni sessanta, ha reso fertile e turistica, e Cristina Omenetto sui tipici paesi della Bassa e sui loro abitanti, che ancora conservano modi, valori e tempi di vita propri di una civiltà rurale, seppure in via di sparizione.
I risultati di ogni campagna fotografica, insieme con i contributi di studiosi di varie discipline, sono pubblicati in 10 volumi monografici. Le oltre 1500 immagini raccolte, conservate negli archivi fotografici di Regione Lombardia, URBIM e Museo di Fotografia Contemporanea, sono inserite nel SIRBeC, il Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali.
Questa mostra presenta, per la prima volta insieme, le immagini più significative di tutti gli autori e temi affrontati, pubblicate nel volume conclusivo "Lombardia: i paesaggi della pianura" recentemente pubblicato, dando così una rappresentazione significativa dei molti e complessi paesaggi della pianura lombarda, un territorio fragile, letteralmente costruito dall'uomo nel corso dei secoli e che deve essere salvaguardato e valorizzato.
27 ottobre 2012 – 11 novembre 2012
Santuario Mariano – Piazza IV Novembre - Marnate (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
LUOGHI DI FEDE, TRA ARTE E SPIRITUALITA’
Claudio Argentiero
Nel 2003, nove tra i più importanti Sacri Monti di Piemonte e Lombardia sono stati iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Le immagini in mostra sono un viaggio fotografico attraverso quattro Sacri Monti: Oropa, Orta, Varallo e Varese, letti attraverso l’architettura e i paesaggi che caratterizzano i luoghi, meta di migliaia di pellegrini da tutta Europa. Fotografie in bianco e nero che svelano una ricerca sulla luce e sulle forme, che interpretano i complessi devozionali, attraverso scorci e panoramiche di grande fascino ed eleganza. Emerge così il connubio tra arte e paesaggio, tra spiritualità e natura, di questi luoghi ricchi di simbologie, nell’alternanza tra visioni d’insieme e particolari.
28 ottobre 2012 – 18 novembre 2012
Castello Visconteo – Piazza Cavour - Fagnano Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
IL TEMPO DELLA VALLE
Immagini per un Archivio del territorio / mostra e libro
Autori: Claudio Argentiero, Andrea Bertani, Roberto Bosio, Davide Niglia, Emilio Tovaglieri, Archivio Tronconi
Da tempo l’Archivio Fotografico Italiano è impegnato in ricerche volte alla documentazione del patrimonio storico, paesaggistico, architettonico, artistico della Lombardia, finalizzate all’arricchimento del fondo fotografico sempre più rilevante, senza trascurare l’aspetto umano, il lavoro e il sociale.
La scelta di realizzare un progetto di osservazione sulla Valle Olona, nasce principalmente dal desiderio di svelare quanto il territorio sia ricco di ambienti e luoghi di assoluto fascino, spesso poco conosciuti, di tracce industriali che hanno conservato la grazia architettonica, ma anche storie di vita, nei ritratti delle giovani generazioni e dei nuovi cittadini.
Un territorio in cui arte, industria, storia e natura s’intrecciano, coesistendo, e che i fotografi dell’A.F.I. hanno interpretato ognuno con il proprio stile.
Gli autori di questo progetto raccontano con le proprie immagini le preziosità e le peculiarità di quest’area della provincia di Varese, culla dell’industrializzazione europea, seguendo il percorso del fiume Olona, tra luoghi urbanizzati e paesaggi dove ancora vige il silenzio.
Un libro da collezione della collana AFI è il giusto riconoscimento ai fotografi che hanno lavorato con interesse al progetto.
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Chiesa (O.P.A.I.) dei Santi Innocenti Villa Gonzaga-Via Luigia Greppi, 4 - Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
LUOGHI NON LUOGHI
Claudio Argentiero
Presenze statiche, fuori dal tempo, sospese in un’attesa malinconica. Ovunque le tracce dell’uomo si fanno presenti.
Immagino le figure, il baccano, i suoni, gli odori, le voci gridate. Prospettive d’ombra avvolgono le cose, camuffate dal putrido pantano. Ancora, una luce radiosa penetra dai vetri infranti, alcuni frammenti dei quali giacciono al suolo a indicare il desolato abbandono. L’iridescenza rifonde decoro alle cose, che attendono un incerto destino. Muri scrostati, scale interrotte, tavoli e sedie ancora in attesa, armadi che racchiudono i ricordi e gli oggetti di chi, per molto tempo, li ha posseduti, usati, guardati intimamente ogni giorno. La natura, una volta orgogliosa, si riprende confusa i suoi spazi, mascherando l’inerte cemento. Luoghi scordati anche da chi li ha vissuti, negli stenti quotidiani.
Il solo ricordo, una volta perse le tracce di chi li ha veduti crescere e morire, è affidato alla memoria.
La memoria dei luoghi.
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Teatrino di Villa Gonzaga– Via L. Greppi, 4 - Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
ELEGIA DELLA NATURA
Dalle ali al microcosmo
Fotografie di: Marco Colombo, Matteo Di Nicola, Franco Sala, Lino Torretta.
La presenza di vita al di fuori del nostro Pianeta, e la sua ricerca nei vari angoli del cosmo, sono argomento di dibattito ormai da tempo.
Noi, dal canto nostro, abbiamo deciso di indagare un cosmo molto più vicino, più quotidiano, anche se spesso sconosciuto e quindi apparentemente lontano: il microcosmo degli invertebrati.
Un vastissimo universo saltellante, strisciante, volante, brulicante, scavante…
Nella loro moltitudine di forme e colori, gli invertebrati hanno colonizzato quasi ogni ambiente del Pianeta, con un successo evolutivo straordinario, forse ineguagliato dalle altre forme di vita.
Nelle albe ricoperte di rugiada, nelle giornate di vento, nel profondo della notte: un mondo di ali, chele, zampe, gusci e corazze, a volte rumorosi nei loro ronzii, a volte silenziosi nei loro movimenti sotterranei.
In questo viaggio tra insetti, ragni, scorpioni e chiocciole, abbiamo cercato di fornire delle visioni dei soggetti nei loro ambienti naturali, tra le erbe dei prati, le fronde degli alberi o il terriccio del sottobosco, creando atmosfere a volte surreali. Tutto questo, oltre che per piacere personale, affinché i visitatori della mostra, la prossima volta che si troveranno davanti ad un lucente coleottero o ad un pacato millepiedi, possano guardarli con occhi diversi, stupendosi della loro perfezione anziché rimanere disgustati per “qualche zampa di troppo”. E affinché il loro sguardo, durante una passeggiata in un prato, possa spaziare e soffermarsi.
Dalle farfalle ai ragni, dalle ali ai microcosmi.
Marco Colombo nato nel 1988 si interessa, da quando i suoi sensi glielo permettono, di natura, e dal 1999-2000 di fotografia naturalistica. Laureato in Scienze Naturali con una tesi sull'attività notturna della vipera comune (Vipera aspis), attualmente studia Scienze della Natura presso l'Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato foto, articoli scientifici e divulgativi su diverse riviste del settore. Ha curato i due volumi della collana sulla Fauna della Sardegna relativi agli Invertebrati terrestri e agli Invertebrati marini insieme a Bruno Manunza, con il quale ha anche all’attivo una mostra sulle orchidee spontanee della Sardegna allestita nel 2009 presso il Parco Regionale di Porto Conte; ha inoltre tenuto con Matteo Di Nicola l’esposizione itinerante “Gli ineffabili: alla scoperta di rettili e anfibi italiani”. Alcune sue foto hanno vinto o ricevuto menzioni speciali in diversi concorsi internazionali, primo fra tutti il prestigioso Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year 2011 nel quale una foto di natrice dal collare accanto ad una cascatella ha vinto il primo premio nella categoria “Animal Portraits”.
Una selezione di suoi scatti è visionabile sul sito www.calosoma.it
Matteo Di Nicola nato nel 1986, ha conseguito la laurea in Scienze Naturali con una tesi riguardante la rana di Lataste e la laurea specialistica in Comunicazione e Didattica delle Scienze Naturali con una tesi riguardante l'impatto del gambero della Louisiana sugli anfibi e le strategie per il suo contenimento. Da sempre appassionato di natura, si interessa di fotografia naturalistica da diversi anni. Ha lavorato come fotografo di eventi sportivi e collabora in uno studio fotografico ma la natura copre la maggior parte dei suoi interessi. Tra le attività nell'ambito ha al suo attivo una mostra sulla fauna del Parco Agricolo Sud Milano (2009); una in provincia di Mantova con esposizione di foto erpetologiche nell’ambito della Giornata della Biodiversità (2010) e, assieme all'amico M. Colombo l'esposizione itinerante “Gli ineffabili: alla scoperta di rettili e anfibi”. Attualmente è docente per un corso di fotografia naturalistica per ragazzi a Basiglio. Diverse sue fotografie sono state pubblicate su riviste di settore e in opere di carattere scientifico e divulgativo. Alcune sue foto hanno ricevuto riconoscimenti in concorsi internazionali, tra cui il primo premio nella categoria “Altri animali” di Asferico 2012.
Alcuni dei suoi scatti sono visionabili sul sito www.matteodinicola.com
Franco Sala e Lino Torretta iniziano la loro avventura fotografica negli anni ottanta, con l’intento di riuscire a trasmettere agli occhi di chi guarda le loro fotografie le sensazioni provate sul campo. Si definiscono più fotografi che appassionati naturalisti senza però trascurare questo aspetto. Sono alla ricerca costante di uno scatto che sappia suscitare una vera emozione fotografica nata da un mix di luci, forme, colori e movimenti, elementi essenziali per chi vede nella fotografia un espressione artistica. I loro scatti artistici sono stati premiati a concorsi nazionali e internazionali, e sono stati pubblicati sui libri e riviste naturalistiche più autorevoli. Entrambi i fotografi sono soci della Società Italiana di Caccia Fotografica. Sito web: www.photonaturando.it
14 OTTOBRE 2012 – 4 novembre 2012
Villa Restelli – Via F. Restelli, 20 – Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato 15-19 Domenica 10-12,30 / 15-19 – Ingresso libero
IL CIBO NON BASTA
Progetto realizzato da Medici senza Frontiere e dall’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano
Fotografie di: Philipp Horak, Magnus Hallgren, Francesco Zizola, Michael Goldfarb, Susan Sandars, Laurent Chamussy, Jodi Bieber, Christine Roblin, Pim Ras.
Un viaggio attraverso due continenti l’Asia e l’Africa. Immagini dal Pakistan, Somalia, Etiopia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Niger per raccontare le storie di decine di milioni di bambini malnutriti.
Storie di bambini che si potrebbero salvare se i programmi internazionali di aiuti alimentari e nutrizionali fossero efficaci. Oggi, invece, assistiamo al fallimento degli aiuti alimentari. Fallimento dovuto al fatto che i programmi di aiuti sono sviluppati su alimenti inadeguati sotto il profilo nutrizionale per riabilitare i bambini malnutriti. Negli ultimi anni si è creata una maggiore consapevolezza a livello internazionale sulla somministrazione di cibo terapeutico pronto all’uso – RUTF - ricco di proteine casearie, oltre che di vitamine e sali minerali, per curare le forme di malnutrizione più severe al di sotto dei cinque anni. I RUTF sono semplici da usare nei paesi a risorse limitate e rappresentano un modo sicuro ed efficace di fornire il latte ai bambini in tenera età: non contengono acqua e quindi sono resistenti alla contaminazione batterica, sono inseriti in pacchetti individuali sottovuoto e hanno una scadenza a lungo termine; non richiedono alcuna preparazione e sono facili da trasportare e da usare nei climi caldi. Allora, perché 188 milioni di bambini affetti da malnutrizione moderata e 20 milioni affetti da malnutrizione severa continuano a soffrire di questa malattia? La risposta si trova in parte nella mancanza di fondi adeguati per programmi di nutrizione efficaci. I paesi ricchi spendono solamente 350 milioni di dollari all’anno, contro gli 12.5 miliardi che la Banca Mondiale stima come necessari per combattere adeguatamente la malnutrizione in 36 paesi ad alto rischio. Devono, quindi, essere prese immediatamente delle iniziative per aumentare i finanziamenti disponibili da investire in programmi che prevedano alimentazione appropriata per i milioni di bambini con un disperato bisogno di assistenza.
Nel 2008, MSF ha curato più di 300.000 bambini gravemente malnutriti in 22 paesi, principalmente con alimenti pronti all’uso (RUTF).
La malnutrizione è una vera e propria emergenza. Le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parlano di 178 milioni di bambini affetti da malnutrizione in tutto il mondo. Ogni anno da 3.5 a 5 milioni di bambini circa muoiano per cause legate alla malnutrizione – un decesso ogni sei secondi. A differenza di quanto ritiene la maggioranza delle persone, solamente una piccola frazione delle morti per malnutrizione consiste in vere e proprie morti per fame, a seguito di eventi catastrofici come una carestia o una guerra. Nella assoluta preponderanza dei casi, la malnutrizione colpisce lentamente e silenziosamente, rallentando lo sviluppo fisico e intellettivo del bambino, provocando ritardi permanenti e infine erodendo la capacità dell'organismo di reagire con successo alle infezioni e alle malattie. La malnutrizione non va confusa con la mera scarsità di cibo (denutrizione), ma è la combinazione di vari fattori: insufficienza di proteine, zuccheri e micronutrienti e frequenza di malattie debilitanti e infezioni.
14 ottobre 2012 – 4 novembre 2012
Torre Colombera – Via Canton Lombardo - Gorla Maggiore (Va)
Orari di visita: martedi-giovedi-sabato 16-19 / domenica 10-12/16-19 –Ingresso libero
ISTITUTO ITALIANO DI FOTOGRAFIA
Una città verde
Mostra a cura di Erminio Annunzi – Docente IIF
Molti sono i fattori che determinano la valutazione sul livello della qualità di vita riscontrabile all’interno di un’area urbana, in quest’analisi entrano in gioco molti fattori tra i quali: i trasporti e i servizi pubblici, i servizi socio sanitari, il lavoro, l’inquinamento e, in ultima analisi, la qualità e la disponibilità delle aree di verde urbano.
Fino a non molto tempo fa, la destinazione di aree dedicate all’arredo verde erano soggette esclusivamente alla valutazione dell’aspetto ludico che tali aree potevano offrire, oggi, grazie anche alla modificata sensibilità ambientalista della nostra società, vengono prese in considerazioni aspetti inerenti al miglioramento della qualità ambientale.
Le aree a verde non offrono solo luoghi di relax e di divertimento, ma consentono sensibilmente ed efficacemente, il miglioramento dei parametri relativi al microclima locale.
Questo risultato lo si può raggiungere efficacemente a patto che la gestione, da parte dell’amministrazioni pubbliche, venga effettuata in modo scientificamente opportuno, scegliendo le specie più idonee per clima ed efficacia.
Da queste considerazioni è partito il progetto fotografico svolto dagli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia, nel territorio della città di Milano, anche se una analisi simile potrebbe essere applicata a tutte le città italiane grandi e piccole. L’intento è quello di analizzare, attraverso lo sguardo e il mezzo fotografico, una situazione che ancora oggi mostra chiari e oscuri, mettendo in risalto come ancora la situazione sia non molto delineata a causa di una arretratezza culturale nella gestione della architettura urbana a verde.
11 novembre 2012 – 25 novembre 2012
Torre Colombera – Via Canton Lombardo - Gorla Maggiore (Va)
Orari di visita: martedi-giovedi-sabato 16-19 / domenica 10-12/16-19 –Ingresso libero
TERRE, IDENTITA’, LAVORO – La fotografia racconta l’agricoltura
Un nuovo libro della collana AFI e una mostra di otto autori: Virgilio Carnisio, Duccio Nacci, Paolo Simonazzi, Claudio Argentiero, Mario Vidor, Giovanni Mereghetti, Davide Niglia, Roberto Bosio.
L’Italia è riconosciuta per la qualità dei prodotti alimentari, per gli ampi paesaggi agresti, per il connubio uomo-ambiente, per le testimonianze storiche che caratterizzano e identificano il paesaggio, sempre più a rischio per la lenta e inarrestabile perdita delle agro-biodiversità, della cementificazione, della forte antropizzazione e urbanizzazione, e l’abbandono delle campagne, con una rilevante perdita anche del valore economico.
Rendere valore alla Terra, significa ritrovare una forte identità, pensando alla campagna come opportunità di vita, facendo risaltare gli elementi che caratterizzano la cultura del territorio nei suoi più vari elementi, come le acque, le fattorie, le colture, la vegetazione, gli scenari e l’uomo, nel suo lavoro quotidiano.
Il paesaggio muta per il continuo intervento dell’uomo, che modifica i tratti originari, adattando il suolo alle proprie esigenze tracciando nuovi disegni.
Si possono cogliere così linee ordinate, profili ondulati, specchi d’acqua, geometrie e forme astratte, che si ritrovano spesso nel volto di donne e uomini che della campagna hanno fatto la propria vita.
L’indagine fotografica proposta in questa mostra da otto autori che si sono confrontati sul tema, esplora vari aspetti del mondo agricolo, che colgono la varietà dell’agricoltura moderna, cercando di coglierne l’anima, le singolarità e le atmosfere, in un susseguirsi di vedute e storie di vita.
Il volume proposto nelle libreria italiane, sancisce la volontà dell’Archivio Fotografico Italiano di proseguire nella realizzazione di pubblicazioni di pregio, anche tradotte in altre lingue per il mercato estero.
8 novembre 2012 – marzo 2013
Moom Gallery – MO.Om Hotel – Via San Francesco, 15 – Olgiate Olona (Va)
Orari di visita: tutto il giorno e la sera – Ingresso libero
infotel: 0331 327.511 / e-mail: info@moomhotel.com
A REALITY OF JAPAN URBAN: SUBURBIA, KIGURUMI, HIKIKOMORI
Il punto di vista poetico di Inbe Kawori
a cura di Christian Gancitano e Chiara Rizzolo
La prima mostra personale in europa della fotografa già diventata CULT, alla sua giovane età, per le community della rete, giapponesi e internazionali, appassionati di ultime tendenze urbane e pop dal giappone.
Inbe Kawori é Nata a Tokyo, Giappone, nel 1980.
Ha iniziato a fotografare da auto didatta nel 2000.
Il suo punto di vista, attraverso la fotografia riesce a valorizzare e a rendere poetiche realtà urbane e suburbane, tendenze, realtà dell'alienazione e del vivere in una megalopoli come Tokyo, con 30 milioni di abitanti, un’analisi attraverso il linguaggio della fotografia, dal punto di vista femminile.
Le sue modelle sono infatti quasi tutte "ragazze vere", anche contattate in rete o attraverso i canali social media, ragazze che amano apparire diversamente, che cercano uno stacco dalla monotonia della quotidianità attraverso, ad esempio il "Kigurumi" letteralmente "pigiama" vestendosi da personaggi dei fumetti o da animaletti "conigli, orsacchiotti etc..."
Un'altra realtà, soggetto privilegiato, della poetica di Inbe è quella di catturare in modo discreto, dall'interno, il “mondo” degli HIKIKOMORI. Un fenomeno ritenuto "patologico" delle società ultra tecnologiche, che vede ragazzi e ragazze giovani chiudersi in casa, vivere soltanto attaccati a internet o al computer, non uscire mai e rimanere per lunghi mesi, a volte anni nelle loro (piccole) abitazioni della megalopoli sommersi da fumetti, gadget e dai loro rifiuti di consumo. Una realtà molto particolare che sta toccando anche le società "occidentali" che guardano in modo molto attento e preoccupato questo fenomeno oramai dilagante anche negli stati Uniti e in Europa.
Come nella lezione del grande "maestro" della fotografia NOBUYOSHI ARAKI, INBE è riuscita a "raccontare storie di vita vissuta" anche attraverso realtà estreme che fanno però trasparire poesia, valore estetico, emozioni reali.
Testo di Christian Gancitano
Villa Montevecchio - Samarate (Va)
30 ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Villa Montevecchio –– Via Lazzaretto – Ingresso carrabile – Samarate (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 10-12 / sabato e domenica 15-18 – ingresso libero
infotel: 0331 720101
SPETTACOLO
AUTORI: Fabio Artese, Melissa Bonfanti, Bruno Campagna, Luca Condorelli, Giulia Fugatti, Giulia Iacolutti, Margherita Magni, Marta Rossetti, Elisabetta Siligardi, Giulia Vigo.
a cura di Roberto Mutti
La fotografia, lo si sa, non descrive semplicemente il mondo per così come è ma tende sempre ad interpretarlo. Le cose, però, curiosamente si complicano quando la fotografia non si rapporta più con l’oggettività quotidiana come succede nel caso del reportage o della street photography ma si misura con il mondo dello spettacolo. In questo caso, infatti, si trova di fronte a qualcosa che non è la realtà ma la sua programmatica e dichiarata rappresentazione. Tutto si gioca all’interno di un doppio spazio fisicamente ridotto: quello, delimitato da tre pareti, dove attori, musicisti, danzatori evocano le storie più diverse e quello contrapposto al primo dove, mescolati al pubblico di cui condividono la prospettiva visiva, i fotografi si muovono alla ricerca delle immagini migliori. A questo punto capita qualcosa di sorprendente: le dimensioni fisiche contano sempre meno perché a prevalere sono quelle che la fotografia sa richiamare. Tutto assume un che di magico perché ogni gesto, ogni presenza, ogni messa in scena corre rapida di fronte a chi la osserva mentre alla fotografia resta l’importante compito di immobilizzarla in immagini dotate di un equilibrio unico. Se ogni spettacolo è il risultato di un lavoro di èquipe cui concorrono anche quanti non sempre sono visibili – il regista e il direttore d’orchestra, gli scenografi e i datori luci, i fonici, i costumisti, i truccatori – spetta al fotografo trasmettere tutto ciò in singoli scatti che tutto riassumono valorizzandolo al più alto livello possibile. Il lavoro qui presentato è una collettiva frutto del lavoro di collaborazione di dieci giovani fotografi recentemente diplomati all’Accademia della Scala di Milano: il bello di “Spettacolo” risiede nel fatto che emergono nella stessa misura le scelte individuali e il segno della collaborazione collettiva grazie alla quale tutto si fonde in un’unica armonia. Talvolta l’obiettivo si sofferma sui particolari ma più comunemente compone scene dominate dal senso dello spazio, attraversate da bagliori di luce, sorprendenti nei loro rimandi creati dagli specchi, spiazzanti nel loro continuo giocare fra le ombre generate dal buio e le figure che da questo escono per stagliarsi improvvise di fronte a chi, incantato, le osserva. Roberto Mutti
Villa Pomini - Castellanza (Va)
13 ottobre 2012 – 28 ottobre 2012
Villa Pomini –– Via Don L. Testori,14 – CASTELLANZA (Va)
Orari di visita: venerdi e sabato e domenica 15-19 – domenica 10-12/15-19 ingresso libero
DIARIO MOSCOVITA
Piergiorgio Branzi
Nel 1962 Branzi viene mandato a Mosca da Enzo Biagi, a quel tempo direttore del Telegiornale RAI, come giornalista-reporter, e fa le riprese filmate accompagnate da un testo di commento. Ufficialmente fotografare a Mosca in quei tempi di guerra fredda non è permesso e la situazione per un reporter straniero è molto difficile, anche perché non gli viene reso facile coltivare contatti privati. Dal punto di vista di un osservatore silenzioso, Branzi riprende la vita quotidiana delle persone in un suggestivo bianco e nero: la fila davanti ai negozi, il correre nelle strade o sulle ampie piazze innevate, prendere un Tjai nei Magazzini Gum, il bagno alla domenica nella Moscova in costume da bagno. Branzi osservava con la sua Leica la vita nella città con rispetto e sensibilità. Mentre la fotografia permette a chi la usa di fermare delle immagini da lui ritenute interessanti, la presentazione pubblica di queste fotografie nelle mostre e nei libri da l'occasione preziosa di rivedere le stesse immagini e, spesso, di fare dei viaggi virtuali per luoghi e tempi distanti. Così accade per il "Diario Moscovita", spontaneo reportage in cui scene di vita rappresentano il tributo nostalgico per un popolo osservato con partecipe sincerità, dove si vedono i quartieri nuovi, il museo della rivoluzione, il monastero dei vecchi credenti, il negozio d'antiquariato su l'Arbat, la lezione di valzer, l'Università Lomonosov.
PIERGIORGIO BRANZI, fiorentino (1928) comincia a fotografare negli anni cinquanta ottenendo immediata notorietà in Italia e all’estero. Delle diverse anime della fotografia italiana, incarna quella più colta, più europea. Tra i primi a cogliere la modernità dei grandi modelli stranieri, francesi e americani, e a sperimentare l’ uso del nero profondo nella stampa, Piergiorgio Branzi diventa, con Paolo Monti e Mario Giacomelli, un innovatore dei codici linguistici della fotografia.
Formatosi nella tradizione figurativa toscana, dotato da una naturale eleganza formale, le sue immagini aprono un capitolo nuovo nel panorama della fotografia italiana, identificato come “realismo-formalista”. Personaggi e volti colti con sottile sarcasmo segnato da una vena surreale, in equilibrio tra un lirismo sommesso e una vivida caratterizzazione psicologica. L’immagine definitiva, rigorosamente bilanciata nelle coordinate magiche della composizione. E’ per Branzi il prodotto di previsioni, di riflessioni, di aggiustamenti di tono e di tagli in camera oscura, di equilibrio formale e momento decisivo nella ripresa.
Nel 1955 intraprende un lungo viaggio in motocicletta, attraverso l’Abruzzo e il Molise, la Puglia e la Lucania, la Calabria e Napoli, ma anche verso le zone depresse del Veneto. L’ anno successivo attraversa la Spagna, un paese e una società che a dieci anni dalla fine del conflitto appare ancora separata dall’ Europa. È uno sguardo curioso e partecipato quello di Piergiorgio Branzi, un viaggio attorno all’ uomo, con le sue tensioni, la sua fatica di vivere che non è solo fatica di lavoro. I volti dei personaggi, colti dal suo obiettivo con ironia o tragica delicatezza, tendono a raggiungere valenza esistenziale e simbolica, dove spesso lo stupore prevale sull’empatia: divengono icone, maschere di una umanità lontana, tragica e pagana, misera e ingenua.
Partecipa all’intensa e innovativa esperienza dell’editoria giornalistica del dopoguerra, collabora attivamente all’esperienza de “Il Mondo” di Pannunzio, registrando con le sue immagini la nascita convulsa della società di massa, il formalismo nei comportamenti della nuova borghesia, il graduale processo di omologazione consumistica.
Verso la fine degli anni cinquanta Piergiorgio Branzi, dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza, rallenta l’attività fotografica cercando uno sbocco nel giornalismo scritto. All’inizio degli anni sessanta è assunto dalla RAI.
Nel 1962 il Direttore del Telegiornale, Enzo Biagi, lo invia a Mosca, quale primo corrispondente televisivo occidentale nella capitale sovietica. Sono gli anni caldi della “guerra fredda”, la costruzione del muro a Berlino, la crisi di Cuba. Rimarrà a Mosca quattro anni, una lunga convivenza, resa possibile dal primo “disgelo” Kruscioviano, e che gli suggerisce di riprendere in mano la macchina fotografica per fermare e raccogliere situazioni, luoghi, volti, frammenti di quotidianità. Appunti di un diario visivo che apriranno uno spiraglio su atteggiamenti e comportamenti degli abitanti della capitale sovietica, centro nevralgico dell’immenso territorio che dal Baltico al Pacifico si estende per undici fusi orari.
Nel 1966 lascia Mosca per assumere l’incarico di corrispondente da Parigi.
Dopo il maggio 1968, rientra a Roma come commentatore e inviato speciale del Telegiornale. Realizza inchieste e documentari in Europa, Asia, Africa.
Dopo l’esperienza moscovita lascia la fotografia sperimentando la pittura e l’incisione. Riprende a fotografare a metà degli anni novanta per una rivisitazione dei luoghi pasoliniani. In questi ultimi tempi la città di Parigi, spogliata di miti artistici, letterari e filosofici, è al centro della ricerca di Branzi, che ne capta umori ed inquietudini, seguendo, come sempre, il proprio istinto e quella capacità di ascoltare ed essere in empatia con il personaggio che si trova di fronte al suo obiettivo.
Dal 2007 sperimenta le possibilità della tecnica digitale, nella consapevolezza che attraverso la sua insita utopia di democratizzazione possa, e debba aprire un cambiamento epocale, un giro di boa e di rotta nella pratica e nel codice linguistico del fare fotografia.
Numerose mostre personali delle sue immagini sono state ospitate in Gallerie private, Musei, Istituzioni pubbliche.
Sue opere sono state acquisite da: SFMOMA/Museum of Modern Art, San Francisco (USA), BIBLIOTEQUE NATIONAL DE FRANCE, Parigi (FR), FINE ART MUSEUM, Houston (USA), GUGGENHEIM MUSEUM, New York (USA), ISTITUTO SUPERIORE STORIA FOTOGRAFIA, Palermo (IT), MUSEO DEL FOTOGIORNALISMO, Torino (IT), MUSEO DELL’INFORMAZIONE, Senigallia (IT), MUSEO LUIGI PECCI, Prato (IT), ARCHIVIO FRATELLI ALINARI, Firenze (IT), ESTORICK COLLECTION, Londra (UK).
NEL GREMBO
Emanuele carpenzano
Per affrontare in fotografia il tema del nudo bisogna essere dotati di una particolare sensibilità perché quello che l’obiettivo inquadra non è, nonostante le apparenze, solo un corpo ma una persona di cui saper valorizzare tutte le sfumature, soprattutto quelle più intime e delicate che rientrano nell’ambito della dimensione psicologica.
E’ proprio questa sensibilità a caratterizzare “Nel grembo”, la ricerca realizzata da Emanuele Carpenzano con uno stile e una intensità che escludono da subito il puro esercizio di stile che pure nella fotografia di nudo è così comune. Piuttosto, quello che interessa al fotografo è raccontare una storia con la spontaneità di un racconto, con il graffiante vigore di un aforisma.
Un sottile filo lega il fotografo alla modella perché il primo fa un passo indietro e accetta di essere colui che, dopo aver dato lo spunto, sceglie un ruolo apparentemente defilato consentendo alla seconda di occupare lo spazio con l’intensità di cui è capace. Il corpo della donna è imprigionato in una stanza dalle pareti nere che caratterizza un design modernissimo ed essenziale: questo diventa il luogo teatrale ossessivo e claustrofobico al cui interno la ragazza si muove come volesse liberarsi di una sofferenza che emerge nei suoi gesti rapidi e disperati, nel suo moltiplicarsi in superfici specchianti, nel suo rannicchiarsi su se stessa, nel suo abbandono. Poi, quando tutto sembra chiudersi su di lei, improvvisa arriva la liberazione: il cielo si allarga espandendosi, la luce domina ogni cosa e il corpo della donna sembra ritrovare la sua serenità fin quasi a confondersi con l’acqua, con la sabbia, con la roccia che con la loro vicinanza le conferiscono una flessuosità e una delicatezza nuove. E’ allora che il fotografo rivela il suo vero ruolo di demiurgo, colui che con la sua presenza ha consentito alla vicenda di svolgersi, alla donna di rinascere. Roberto Mutti
EMANUELE CARPENZANO, siciliano, nato 40 anni fa, vive e lavora a Catania dove esercita l'attivita' di fotografo professionista.
Profondo conoscitore della sua terra, ama ritrarne i luoghi, i volti e le tradizioni con sincero coinvolgimento. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a concorsi e mostre, che hanno sempre riscosso un notevole favore di pubblico. Attualmente dirige il Centro di Arti Visive Sikanie, da lui fondato nel 1996 con sede a Catania, che si occupa di promuovere attraverso corsi, stages e mostre fotografiche l'interesse per il mondo della fotografia.
E', inoltre, un sensibile interprete della fotografia da cerimonia, settore in cui riesce ad esprimere una viva partecipazione alle emozioni dei protagonisti e dove il reportage piu' puro si mescola al racconto quasi cinematografico di di uno dei giorni piu' belli di tutta la vita.
Riconoscimenti recenti:
2010 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS
3 Bronze Awards categoria Matrimonio
3 Bronze Awards categoria Reportage
2009 - TAU Visual Premio della Qualita' Creativa in Fotografia Professionale 2009, Categoria Cerimonia, Secondo Classificato
2009 - IPA international Photography Awards, Honorable Mention for "A special day"
2009 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - finalista categoria Wedding
2009 - FIOF Fotografo QIP nella categoria Wedding
2009 - TAU VISUAL certificazione di qualita' fotografica LIVELLO 6
Sue immagini fanno parte della collezione dell’Archivio Fotografico Italiano.
IMMAGINI DAL SILENZIO
Giorgia Carena
Il progetto nasce dalla passione della fotografa per le poesie della Dickinson, che immediatamente evocano in lei immagini difficili da dimenticare, dando il via così a un lavoro in studio durato otto mesi: dalla scelta delle poesie ai primi bozzetti, dalla ricerca del volto all’esecuzione degli scatti.
Tutti di fotografia in bianco e nero, tutti di nudo di donna: una donna che, a 125 anni dalla scomparsa della Dickinson, si svela con il proprio corpo per evocare quelle parole, tanto sofferte e tanto necessarie, che a loro tempo avevano a loro volta messo a nudo l’anima della poetessa.
La mostra sarà ricca di particolarità: dal creativo allestimento di Erique La Corbeille, che dona alle fotografie in bianco e nero cornici variegate, alla performance di Laura Cerini, musa della fotografa e protagonista degli scatti, che sarà parte integrante della mostra fotografica, quale simbolo della poetessa.
L’immagine della modella è curata da Roberta Demolli, make-up artist del progetto fotografico.
Alla riscoperta di parole e immagini nel nome di Emily Dickinson, che toccheranno gli animi dei visitatori.
L’ispirazione di IMMAGINI DAL SILENZIO arriva nel 2010, a settembre, il progetto prende forma, inizia la ricerca di una modella in grado di posare e interpretare il difficile personaggio, una truccatrice fuori dal comune, giovane e creativa. La ricerca di Giorgia si conclude a dicembre, e a febbraio 2011 si inizia a scattare. Laura Cerini sarà la modella e Roberta Demolli la truccatrice.
Ogni foto è una ricerca difficoltosa e lunga, estenuante. Le poesie di Emily sono difficili e a volte ti lasciano senza parole e senza immagini. A novembre gli scatti sono ventidue. Ce ne sarebbe un ventitreesimo, ma Giorgia decide di includerlo solo nel futuro libro. IMMAGINI DAL SILENZIO, infatti, sarà presto anche un ebook. IMMAGINI DAL SILENZIO non vuol essere solo un’interpretazione della poesia di Emily, ma anche un tentativo di dare delle risposte alle sue domande. Un tentativo vano, forse, o forse dentro le immagini c’è davvero di più? Il percorso d’introspezione ha coinvolto Giorgia, e adesso vuole coinvolgere tutti gli spettatori che guarderanno queste fotografie. Vuole dare risposte o creare nuove importanti domande.
GIORGIA CARENA nasce e cresce a Intra, frazione della bella Verbania, sul Lago Maggiore.
Inizia a fotografare nel 1993 tra le strade di Como, dove vive e studia Ingegneria, e subito si appassiona al bianconero; passione che non abbandonerà mai più.
Nel 1996 l’incontro con il fotografo Piero D’Orto le apre nuove strade verso la ricerca di una tecnica più affinata, e soprattutto inizia ad appassionarsi al ritratto. Seguirà gli stimoli del suo maestro in tutti
gli anni a venire, continuando a studiare e sperimentare, fino al 2001, quando vicende controverse della sua vita l’allontaneranno dalla fotografia per diversi anni.
Nel 2008 la sua prima digitale, con la quale inizialmente familiarizza poco. E’ abituata alle pellicole, non accetta subito la nuova tecnologia. Poi è di nuovo amore. Il mezzo non conta, è solo strumento “attraverso il quale”. La passione rinasce e con essa nuovi progetti, fino al 2010 quando la fotografa realizza il suo sogno di uno studio fotografico tutto suo, per poter sperimentare con maggiore dedizione. Oggi Giorgia vive e lavora a Besnate (VA), dove dirige una scuola di musica, fotografia e recitazione.
3° Festival Fotografico Italiano
Calendario EVENTI Giornaliero
*SABATO 13 OTTOBRE 2012 ORE 18
Palazzo Marliani-Cicogna
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione del 3° FESTIVAL FOTOGRAFICO ITALIANO
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI, DEI CURATORI E DELLE AUTORITA’
A seguire: apertura delle mostre al pubblico, distribuzione del programma e del catalogo
buffet in musica
NELLA GIORNATA INAUGURALE IL CATALOGO SARA’ DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI PRESENTI
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 11
Chiesa del Sacro Cuore
Piazza Biagio Gabardi – Solbiate Olona (Va) - ingresso libero
Inaugurazione delle mostre:
LES VILLES ANIMAUX di Francesca Todde
ARLES di Jean-Michel Coulon
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI
Il buffet inaugurale si terrà presso la Torre Colombera di Gorla Maggiore (comune limitrofo) alle ore 12, dove sarà inaugurata la mostra degli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia.
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 12
Torre Colombera
Via Canton Lombardo – Gorla Maggiore (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: UNA CITTA’ VERDE
Da un progetto collettivo degli allievi dell’Istituto Italiano di Fotografia
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEL CURATORE ERMINIO ANNUNZI
A seguire buffet
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 16
Centro Congressi Malpensafiere / sala Borghi
Via XI settembre, 16 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra e presentazione del libro A.F.I.:
LA PROVINCIA DEL FARE
Fotografie di Claudio Argentiero e Davide Niglia
Da un progetto di Claudio Argentiero con il supporto della Camera di Commercio di Varese
ALLA PRESENZA DEI CURATORI E DEGLI AUTORI
A seguire buffet
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*DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 18,00
Museo del Tessile
Via Galvani – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione delle mostre:
PAESAGGIO DELL’INDUSTRIA
Fotografie di: Angelo Desole, Marcello Modica, Pierclaudio Duranti, Maurizio Nimis, Meri Valenti,
Louis Bourja
Mostra a cura di Matteo Pacini – organizzazione e allestimento Cristina Moregola
FUTURI – The Right to be Children (sala delle feste)
di Giovanni Toia, Dino Jasarevic, Fabrizio Jelmini, Stefano Tosoni
Mostra a cura di Carlotta Garavaglia
ITALIA-UCRAINA andata e ritorno (sala delle feste)
fotografie di Claudio Argentiero in collaborazione con AUBAM
SOSIA (stampe di grandi dimensioni su tessuto by ERICA Tessile – area coperta esterna)
fotografie di Claudio Argentiero
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEI CURATORI
A seguire buffet
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*MARTEDI 16 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Chiesa dei Santi Innocenti (OPAI) di Villa Gonzaga
Via L. Greppi, 4 – Olgiate Olona (Va) - ingresso libero
IL CINEMA INDUSTRIALE: tra documentario, comunicazione, creatività artistica.
SETTE CANNE UN VESTITO (regia: M. Antonioni, 1949, 10')
MANON: FINESTRA2 (regia: E. Olmi, sceneggiatura P.P. Pasolini, 1956, 13')
IO, LA VESPA (regia: L. Emmer, 1959, 16')
IL PIANETA ACCIAIO (regia. E. Marsili, soggetto: L. Emmer, testo: D. Buzzati, 1962, 18')
Le proiezioni saranno introdotte da Daniele Pozzi, docente di Storia economica presso l'Università Carlo Cattaneo – LIUC e vice-direttore dell'Archivio del cinema industriale e della comunicazione d'impresa.
Il film industriale è un genere cinematografico ibrido, a metà strada tra il documentario e la comunicazione promozionale, che ebbe un momento di grande fortuna produttiva ed artistica nel secondo dopoguerra. A partire dagli anni cinquanta numerose imprese decisero di utilizzare il cinema come strumento per raggiungere un pubblico di consumatori sempre più vasto, affidandosi spesso a giovani registi esordienti, destinati a diventare nomi famosi per la propria produzione “maggiore” (come Michelangelo Antonioni o Ermanno Olmi), oppure decidendo addirittura di creare al proprio interno unità specializzate per la produzione di documentari.
Si realizzava così uno straordinario dialogo fra il mondo dell'industria e quello della cultura: ancora oggi – quando ormai i modi di produrre e di consumare sono radicalmente cambiati rispetto agli anni del Miracolo economico – il cinema industriale può essere letto come una stimolante testimonianza di come la realizzazione artistica e logiche del profitto possano interagire in modo proficuo.
Questa breve rassegna ha l'obiettivo di presentare alcune opere particolarmente significative realizzate da autori noti al grande pubblico, offrendo anche uno spaccato dell'evoluzione della società e dell'industria del nostro Paese tra gli anni cinquanta e gli anni settanta.
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*GIOVEDI 18 OTTOBRE 2012 ORE 21
Istituto Cinematografico M. Antonioni – Villa Calcaterra
Via Magenta, 70 (ingresso da vai XI Febbraio) – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
RASSEGNA CINEMA E IMMAGINE - PROIEZIONI
Attraverso l’occhio di giovani autori un ciclo di filmati, cortometraggi, documentari di breve formato in cui l’immagine sia al servizio di una storia e il racconto esalti l’estetica visiva. Punti di vista sulla realtà in cui l’obiettivo della macchina da presa sia mezzo di ricerca, memoria, racconto, emozione.
L’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, fondato nel 2008 con sede centrale a Busto Arsizio, inizia a settembre 2012 il suo quinto anno accademico per registi e attori.
Una istituzione giovane, ma supportata da molti successi, primariamente nella buona collocazione sul mercato dei suoi ex allievi e contraddistinta da una grande qualità dei suoi insegnamenti e delle sue produzioni in cui sono sempre coinvolti in gran numero gli studenti. Quest’anno, per esempio, un cortometraggio prodotto dall’ICMA, “Day One” con Alessandro Haber è stato proiettato in anteprima al Tribeca Cinema di New York come contributo italiano al Festival CICT-UNESCO “Signs of Change”.
La qualità degli insegnamenti accademici ha consentito anche un notevole sviluppo di corsi diversi sul mondo dell’immagine, della comunicazione e della fotografia, tra cui un apprezzato ciclo sul “Videogiornalismo” patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti Lombardo e una interessante attività internazionale nell’ambito di alcuni progetti europei sulle tematiche della video creatività, dell’informazione e dell’ambiente.
Molte iniziative imprenditoriali nel settore si stanno sviluppando nel territorio lombardo attraverso la nuova linfa portata degli studenti e degli ex studenti dell’ICMA, senza dimenticare la loro serietà ormai riconosciuta da molteplici grandi realtà del cinema e della televisione nazionale in cui la carriera di alcuni di loro ha cominciato a muovere lusinghieri passi.
Dalla sua prima edizione nel 2010, l’ICMA è tra i partner del Festival Fotografico Italiano, sottolineando come la formazione artistica e tecnica nel settore della comunicazione e dell’immagine sia oggi una risorsa basilare del tessuto economico delle regioni più avanzate d’Italia.
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*VENERDI 19 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Sala Conferenze Museo del Tessile
Via Volta – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Proiezione del Film: MEDITERRANEO BOLLENTE
Del regista Eugenio Manghi – White Fox Communications / PRESENTE ALL’INCONTRO
Quali sono le motivazioni che stanno alla base del progetto "Mediterraneo Bollente"?
Abbiamo realizzando “Mediterraneo Bollente” spinti dal desiderio autentico di suggerire al grande pubblico una riflessione sui veloci cambiamenti – noti e meno noti – che stanno interessando il Mare Mediterraneo.
Questo ampio, ma pur piccolo, mare interno (la sua estensione è circa l'1 % del mare globale), si sta riscaldando 5 volte più velocemente degli oceani del Pianeta, insieme solo all'Oceano Artico, che mostra un trend simile.
Ciò significa che anche le correnti stanno cambiando e con esse la distribuzione dei nutrienti per tutta la catena alimentare del Mare Nostrum. I cetacei (soprattutto stenelle, capodogli e balenottere) si spostano, ma anche le specie in arrivo dal Canale di Suez (soprattutto crostacei, meduse e pesci) o trasportate dalle acque di zavorra delle navi (le cosiddette ”Specie Aliene”), riescono oggi ad ambientarsi e, talvolta, a scacciare le specie autoctone.
Il Mediterraneo è anche diventato teatro di piccoli uragani tropicali, sconosciuti fino a qualche tempo fa. Questo è dovuto all'aumento della temperatura superficiale delle acque nei mesi estivi. L'uragano nasce nei settori meridionali, ma poi si scatena dove il Mediterraneo è più grande: la costa Levantina, in Medio Oriente, e nel Golfo del Leone, davanti alla Francia meridionale, colpendo anche la Sardegna e le coste del medio Tirreno.
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 11
Liceo Scientifico A. Tosi
Via Tommaso Grossi, 3 – Busto Arsizio - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: PICCOLO TERRITORIO – AMPI SGUARDI
Da un progetto collettivo degli studenti del Liceo
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEI DOCENTI
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 17
La Casa Bioecologica
Viale Piemonte, 8 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: ABITARE IL SILENZIO
A CURA DI GIGLIOLA FOSCHI PER L’ACCADEMIA DEL SILENZIO
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 18,30
Battistero San Giovanni
Piazza san Giovanni – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: NINO LETO, STORIE DI GUERRA E DI SPERANZA
ALLA PRESENZA DEI CURATORI
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*SABATO 20 OTTOBRE 2012 ORE 21
Galleria Libreria Boragno
Via Milano 4/b – centro storico – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
INGE FILM – Un film di Luca Scarzella e Simonetta Fiori
PROIEZIONE E INCONTRO CON INGE FELTRINELLI E ACHILLE MAURI
In una distesa, coinvolgente conversazione, il racconto di una vita e una figura pubblica intrecciato con una straordinaria vicenda personale che attraversa gran parte del Novecento italiano ed europeo, nutrendosi della trama romanzesca della grande storia. Protagonista di questo racconto-intervista è Inge Feltrinelli, grande editrice internazionale, fotografa di momenti e personaggi-simbolo, compagna di vita e di lavoro di Giangiacomo Feltrinelli, figura fondamentale e complessa dell’editoria mondiale. Donna dalle diverse vite unite da un coerente spirito di avventura, rischio, gioco, che ne fanno una personalità appassionata e appassionante. Il racconto si dipana dall’infanzia nella Germania nazista – chiave traumatica e necessaria per interpretare la sua vita successiva – alla rievocazione del dopoguerra, in un paese devastato fisicamente e moralmente, dove Inge trova lo slancio per una ricostruzione personale e verso un respiro internazionale. Arrivano l’apprendistato e la scoperta di sé come fotografa, il viaggio in transatlantico alla volta di New York. Uno scatto quasi accidentale di una Garbo imbacuccata e raffreddata nella Quinta avenue è il suo primo scoop interazionale ed il reportage su Hemingway a Cuba farà il giro del mondo e le regalerà fama e tanti altri viaggi.
L’incontro con Giangiacomo è un’altra svolta, un’altra vita. Una storia d’amore e di libri, in cui la giovane fotografa tedesca, messa da parte la sua precedente attività, trova in un ufficio milanese la vita internazionale cui da sempre aspira. Alla Feltrinelli, Inge si mette a servizio di una casa editrice e di un modello culturale fatto di grandi storie (i “casi” del “Dottor Zivago” e de “Il Gattopardo”) e di tante idee (il Gruppo’63, i testi di politica, sociologia, i libri di Günter Grass e Karen Blixen, le letterature di America Latina e Africa…). L’unione con Giangiacomo è anche quella dell’utopia con il lavoro quotidiano, dei sentimenti con l’impegno, di un’intensa felicità con una vena di inseparabile malinconia.
La rottura di questo vivace e delicato equilibrio significa il lento, progressivo distacco dei due, fino alla drammatica morte di Giangiacomo. Nelle parole di Inge, un evento discusso e conteso dalle cronache, dalla politica e dalla Storia, viene restituito con la rivendicazione di una storia personale, avulsa dalle versioni ufficiali e di comodo, per abbracciare una riflessione – critica e autocritica – e un’idea della vita che se pur trascina gli uomini, va vissuta con consapevolezza. Il seguito è la storia della casa editrice fino a oggi, dopo anni di difficoltà economiche, una stagione eroica in cui il marchio non solo ha offerto una creativa resistenza, ma si è rafforzato, crescendo, evolvendosi e mantenendo uno stile inconfondibile, in grado di coniugare tradizione e modernità. Come lo stile di una donna straordinariamente vitale, giocosamente consapevole di un’esistenza e di un passato da sempre ancorato al futuro.
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*MARTEDI 23 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Teatrino di Villa Gonzaga
Via L. Greppi, 4 – Olgiate Olona (Va) - ingresso libero
PROIEZIONI DI FOTOGRAFIA NATURALISTICA
di Marco Colombo, Matteo Di Nicola, Franco Sala, Lino Torretta
La natura raccontata attraverso immagini sorprendenti, di animali, flora e fauna, che esaltano la bellezza delle biodiversità, in un susseguirsi di scatti che celebrano l’ambiente educando alla salvaguardia.
A seguire visita guidata alla mostra.
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*VENERDI 26 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Palazzo Marliani-Cicogna / sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Franco Pagetti dialoga con Alessia Glaviano – con proiezione
Incontro con Franco Pagetti, tra i fotoreporter italiani più apprezzati e noti a livello internazionale, che illustrerà il suo lavoro proiettando una sequenza d’immagini dei fronti di guerra più caldi che l’hanno reso celebre in tutto il mondo.
A SEGUIRE VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “Witnessing 1998-2012” CON ALESSIA GLAVIANO - Senior Photo Editor VOGUE Italia
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 15
Santuario Mariano
Piazza IV Novembre – Marnate (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: LUOGHI DELLA FEDE, TRA ARTE E SPIRITUALITA’
DI CLAUDIO ARGENTIERO
DA UN PROGETTO EDITORIALE. L’AUTORE SARA’ PRESENTE PER INTRODURRE LA MOSTRA
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 17
Villa Durini (Comune)
Via Roma – Gorla Minore (Va) – Ingresso libero
Inaugurazione della mostra: I PAESAGGI DELLA PIANURA
UNDICI GRANDI FOTOGRAFI PER CONOSCERE IL PAESAGGIO LOMBARDO
In collaborazione con URBIM Lombardia
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 19
Show Room Arredamenti Brusatori
Via Montebello, 22 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra PASSATO CONTEMPORANEO
DI MAURIZIO GALIMBERTI – in collaborazione con EPSON
a seguire aperitivo
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*SABATO 27 OTTOBRE 2012 ORE 21,15
Concessionaria AUTOREX
Via Busto Fagnano, 6 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
FASHION LINGERIE MODEL and MOTORS
Una serata fotografica nel concessionario AUTOREX dove modelle poseranno tra le auto in esposizione.
Eleganza, lingerie, colore e creatività per i tuoi scatti d’autore.
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*DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ORE 11
Castello Visconteo
Piazza Cavour – Fagnano Olona (Va) - ingresso libero
Presentazione del libro AFI da collezione e vista guidata alla mostra:
IL TEMPO DELLA VALLE
IMMAGINI PER UN ARCHIVIO DEL TERRITORIO
Autori: Claudio Argentiero, Andrea Bertani, Roberto Bosio, Davide Niglia, collezione Tronconi,
Claudio Borgio, Emilio Tovaglieri
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI, DELLE AUTORITA’ E DEI CURATORI
book signing
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*DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ORE 13
Approdo del Parco medio Olona “Calipolis”
Via C. Colombo, 80 – Fagnano Olona (Va) - ingresso libero
Degustazione: I GUSTI DEL TERRITORIO
IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE CONTRADA DEL CALIMALI DI FAGNANO OLONA
CONTRIBUTO INDIVIDUALE A COPERTURA DELLE SPESE EURO 18,00
Partecipazione libera – prenotazione obbligatoria entro il 23 ottobre 2012 prendendo contatto con:
e-mail: afi.foto.it@gmail.com – Tel. 3333718539
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*DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ORE 18,30
Centro Giovanile STOA’
Via Gaeta, 10 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: AfreakA di MANUEL SCRIMA
ALLA PRESENZA DELL’AUTORE E DEL CURATORE ALESSANDRO TURCI
a seguire buffet
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*MARTEDI 30 OTTOBRE 2012 ORE 21
Villa Montevecchio
Via Lazzaretto (ingresso carrabile) – Samarate (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra: SPETTACOLO
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEL CURATORE ROBERTO MUTTI – Visita guidata
a seguire
PROIEZIONI A CURA DI CORTISONICI
“Una volta fuori” di Renato Chiocca - “Interno 15” di Mattia Puleo - “Il battimanista” di Roberto Cicogna -
Cortisonici LAB: un laboratorio per giovani registi
Cortisonici LAB è un laboratorio per lo sviluppo di progetti di cortometraggio: una settimana intensiva durante il festival CORTISONICI nella quale 16 giovani artisti di età compresa fra i 20 e i 35 anni, selezionati attraverso un bando pubblico partecipano a un ciclo di workshop dove approfondiscono il proprio progetto cinematografico sviluppando soggetto, sceneggiatura, piano produttivo e di riprese. Ai progetti di cortometraggio ritenuti migliori Cortisonici LAB assegna un contributo economico per la realizzazione e garantisce un supporto per la distribuzione nei festival italiani e stranieri.
Cortisonici LAB intende contribuire alla valorizzazione della creatività giovanile in campo cinematografico, offrendo a giovani artisti opportunità concrete per sviluppare, realizzare e diffondere il loro progetto artistico. Cortisonici LAB è organizzato da Associazione Cortisonici in collaborazione con Totem Cooperativa Sociale e Associazione Amici di Piero Chiara, e con il contributo di Fondazione Cariplo.
Tra i docenti di Cortisonici LAB i registi Mimmo Calopresti e Guido Chiesa, lo sceneggiatore Pier Paolo Pirone e diversi produttori italiani. http://www.associazionecortisonici.it/associazione/lab2012/
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*SABATO 3 NOVEMBRE 2012 ORE 15-18,30
Studio Fotografico Area 6
Via Arconate, 6 (a due passi dalla stazione nord MI) – Busto Arsizio (Va)
GIORNATA DIGIGRAPHIE – Portrait and print fine art
Presentazione della mostra Digigraphie Collection
Atelier con modella, scatti liberi sotto la guida di Claudio Argentiero
Stampa fine art Digigraphie di alcune immagini realizzate a cura dello Studio Area 6 e AFI
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*GIOVEDI 8 NOVEMBRE 2012 ORE 18,30
Moom Gallery – MOOM Hotel
Via San Francesco, 15 – Olgiate Olona (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra:
A REALITY OF JAPAN URBAN: SUBURBIA, KIGURUMI, HIKIKOMORI
Il punto di vista poetico di Inbe Kawori
A cura di Christian Gancitano e Chiara Rizzolo
La prima mostra personale in europa della fotografa già diventata CULT, alla sua giovane età, per le community della rete, giapponesi e internazionali, appassionati di ultime tendenze urbane e pop dal giappone.
ALLA PRESENZA DELL’AUTRICE E DEI CURATORI
a seguire buffet
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*VENERDI 9 NOVEMBRE 2012 ORE 17
Istituto Cinematografico M. Antonioni – Villa Calcaterra
Via Magenta,70 (ingresso da vai XI Febbraio) – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
RACCONTARE CON LA LUCE
Il cinema visto attraverso la tecnica e l’arte del Direttore della Fotografia.
Un incontro con professionisti del settore che interverranno sulle tecniche e le prospettive della Direzione della Fotografia Cinematografica, tra nuove tecnologie, tecnica tradizionale, visione artistica e prospettive future.
A seguire aperitivo.
L’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, fondato nel 2008 con sede centrale a Busto Arsizio, inizia a settembre 2012 il suo quinto anno accademico per registi e attori.
Una istituzione giovane, ma supportata da molti successi, primariamente nella buona collocazione sul mercato dei suoi ex allievi e contraddistinta da una grande qualità dei suoi insegnamenti e delle sue produzioni in cui sono sempre coinvolti in gran numero gli studenti. Quest’anno, per esempio, un cortometraggio prodotto dall’ICMA, “Day One” con Alessandro Haber è stato proiettato in anteprima al Tribeca Cinema di New York come contributo italiano al Festival CICT-UNESCO “Signs of Change”.
La qualità degli insegnamenti accademici ha consentito anche un notevole sviluppo di corsi diversi sul mondo dell’immagine, della comunicazione e della fotografia, tra cui un apprezzato ciclo sul “Videogiornalismo” patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti Lombardo e una interessante attività internazionale nell’ambito di alcuni progetti europei sulle tematiche della video creatività, dell’informazione e dell’ambiente.
Molte iniziative imprenditoriali nel settore si stanno sviluppando nel territorio lombardo attraverso la nuova linfa portata degli studenti e degli ex studenti dell’ICMA, senza dimenticare la loro serietà ormai riconosciuta da molteplici grandi realtà del cinema e della televisione nazionale in cui la carriera di alcuni di loro ha cominciato a muovere lusinghieri passi.
Dalla sua prima edizione nel 2010, l’ICMA è tra i partner del Festival Fotografico Italiano, ponendo l’accento su come la formazione artistica e tecnica nel settore della comunicazione e dell’immagine sia oggi una risorsa basilare del tessuto economico delle regioni più avanzate d’Italia.
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*SABATO 10 NOVEMBRE 2012 ORE 15-19
Biblioteca Comunale
Via Marliani, 7 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
GIORNATA DEL LIBRO FOTOGRAFICO – Incontro con gli autori
WILLIAM FACCHINETTI KERDULO: MILANO, MISTERI E ITINERARI INSOLITI TRA REALTA’ E LEGGENDA - con proiezione
Una Milano diversa e meno conosciuta.
Non solo rinomata come capitale italiana della Finanza e della moda, ma città ricchissima di storia.
Una presentazione coadiuvata da immagini in cui si andrà a scoprire l’origine del suo nome, il misterioso simbolo del drago dei Visconti, le reliquie dei re Magi nella basilica di Sant’Eustorgio, i resti della città imperiale romana, i luoghi dei roghi alle streghe in piazza Vetra, ecc.
DUCCIO NACCI: TOSCANA, OCCHI NEL SILENZIO
Un volume di fotografie in bianco e nero dedicato ai paesaggi e borghi della Toscana. Un nuovo volume di Duccio Nacci, che riprendono il paesaggio non solo nella sua forma autentica ma soprattutto come l’autore vorrebbe sempre vederli, con i tempi delle stagioni e le metamorfosi, che generano sensazioni.
L’autore dialoga con Claudio Argentiero
MARIO VIDOR: IN SILENZIO
Una serie di immagini che hanno come caratteristica uno sguardo contemplativo verso distese d'acqua. Queste fotografie, dai colori tenui e dalla composizione raffinata, sembrano veri e propri esercizi di meditazione silenziosa davanti alla natura e in particolare ai grandi specchi d'acqua, siano essi di laguna, di lago o di mare. L'acqua è delimitata dai segni dell'uomo o della natura (terra, banchine, moli, reti, pali) le rive ospitano qualche passante o pescatore, al largo passano imbarcazioni o si scorgono gabbiani, cigni o anatre. Tutto è ricomposto in una unitaria silenziosa bellezza.
L’autore dialoga con Claudio Argentiero
MARINA ALESSI: ZELIG – 25 ANNI DI RISATE
“Zelig - 25 anni di risate”, il libro che celebra i 25 anni della trasmissione di cabaret più conosciuta e amata d’Italia. Firmato da Gino & Michele (alias Luigi Vignali e Michele Mozzati) e Giancarlo Bozzo, con le foto di Marina Alessi, ufficiale documentatrice della “saga” umoristica di Bisio & co, il volume ripercorre l’epopea del locale milanese che, dagli esordi pioneristici, è riuscito a portare la comicità nelle case di tutti gli italiani.
Nell’incontro si sfoglierà dunque l’album dei ricordi ripercorrendo i passi dell’avventura “zelighiana”: avvalendosi del materiale fotografico firmato da Marina, si andranno a rivivere sketch, personaggi ed aneddoti dietro le quinte che si sono succeduti in questi cinque lustri, vissuti tra le serate del teatrino milanese di viale Monza e la successiva trasmissione televisiva in onda dal palco degli Arcimboldi.
Andava festeggiato, questo venticinquesimo del primogenito Zelig. Perché venticinque anni per un figlio è già una bella età da laurea. Già, Zelig laureato... Bello, perché non è una semplice laurea ad honorem, è una laurea vera. In Fantasia teoretica, Creatività applicata, Cultura del comico, Psicologia del lavoro, C***oneria scritta e orale. E perché no, anche un po' in Economia." Da venticinque anni quelli di Zelig setacciano la nostra penisola alla ricerca di quel volto, quel personaggio, quell'intuizione capaci di far esplodere la risata. Da tutta Italia i migliori approdano al mitico Zelig di Viale Monza, un'ulteriore selezione arriva al palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi e da lì in tutte le case degli italiani. Per celebrare un quarto di secolo di cultura umoristica, la fotografa Marina Alessi ha tirato fuori il suo sterminato materiale iconografico. Anche lei fa parte da tanti anni di questa carovana di comici e saltimbanchi, conosce le battute e le smorfie di ognuno di loro come fossero le sue. Negli oltre trecento scatti presenti in questo volume riesce nella non facile impresa di catturare sempre l'anima umoristica dell'artista inquadrato. Non resta che fare tanti auguri di buon venticinquesimo compleanno al caro Zelig. E che la sua passione ci porti a festeggiarlo ancora negli anni a venire.
L’autrice dialoga con Claudio Argentiero
CARLO MEAZZA: LOMBARDIA PATRIMONIO DELL’UMANITA’
Questo libro ideato dal fotografo Carlo Meazza illustra i luoghi lombardi che l'UNESCO ha riconosciuto come “Patrimonio dell’Umanità” a partire dal 1972, per la loro valenza storica, artistica o naturale. È dal lontano passato paleontologico che inizia il percorso con il patrimonio fossile di Monte San Giorgio e si dispiega attraverso l’arte rupestre in Val Canonica, le testimonianze preistoriche fra i laghi di Varese e Garda, i luoghi d’arte longobardi fra Castelseprio e Brescia, il cenacolo vinciano con Santa Maria delle Grazie, i Sacri Monti - splendido lascito della stagione barocca lombarda -, giungendo infine sino alle testimonianze del recente passato industriale, con il villaggio operaio di Crespi d’Adda e la più alta ferrovia d’Europa, capolavoro d’ingegneria che collega la Valtellina ai Grigioni. Il libro vuole essere un’introduzione e insieme un invito alla visita dei siti che rappresentano a livello internazionale, certamente non esaurendolo, il patrimonio artistico-monumentale lombardo. I testi scritti da professionisti di lunga esperienza raccontano con un linguaggio sintetico e chiaro la storia e il valore di ogni singolo luogo. L’eccezionale documentazione fotografica, interamente a colori, cerca di restituire la realtà di quei luoghi nella loro semplice e straordinaria bellezza. Obiettivo del fotografo é stato anche quello di illustrare il paesaggio naturale nel quale quei luoghi si trovano sotto i variabili cieli lombardi, parte ineludibile del loro fascino e della loro fortuna. Nonostante l'impegno e la professionalità degli autori niente può naturalmente sostituire la visita e il contatto diretto con queste bellezze. La fotografia e i testi non possono certamente sostituire l'emozione che si può provare davanti a simili realtà; possono però essere strumento per invogliare la visita e per mantenerne la memoria. Il libro presenta una cartina schematica che indica con facilità i luoghi descritti e, in una sezione finale, una traduzione completa in inglese dei testi.
CARLO MEAZZA: LUOGHI DI UN’AMICIZIA – Antonia Pozzi – Vittorio Sereni 1933 - 1938
Ricorre quest'anno il centenario della nascita della poetessa Antonia Pozzi (1912-1938) e il prossimo quello del poeta Vittorio Sereni (1913-1983).
Questo mio libro, è dedicato ai luoghi della loro amicizia e della loro poesia: Pasturo, Luino, Milano, La Zelata di Bereguardo e Portofino. Antonia Pozzi e Vittorio Sereni si conobbero frequentando la facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Milano verso la metà degli anni trenta e il loro fraterno rapporto di amicizia continuò fino alla tragica morte di lei. Entrambi facevano parte di un gruppo di studenti tra i quali Remo Cantoni, Enzo Paci, Luciano Anceschi, Alberto Mondadori, Dino Formaggio che, guidati dal loro professore, il filosofo Banfi, resistevano alla rozzezza dei tempi. Una "resistenza" fondata sulla forza e sull'etica delle idee che diedero vita alla così detta "scuola di Milano".
Il volume si avvale degli importanti contributi di studiosi come Fulvio Papi, Graziella Bernabò, Onorina Dino, Pierangelo Frigerio, Clelia Martignoni, Fabio Minazzi e Stefano Raimondi.
L’autore dialoga con Claudio Argentiero
TERRE, IDENTITA’, LAVORO – La fotografia racconta l’agricoltura
Un nuovo libro della collana A.F.I. con le immagini di otto autori: Virgilio Carnisio, Duccio Nacci, Paolo Simonazzi, Claudio Argentiero, Mario Vidor, Giovanni Mereghetti, Davide Niglia, Roberto Bosio.
Rendere valore alla Terra, significa ritrovare una forte identità, pensando alla campagna come opportunità di vita, facendo risaltare gli elementi che caratterizzano la cultura del territorio nei suoi più vari elementi, come le acque, le fattorie, le colture, la vegetazione, gli scenari e l’uomo, nel suo lavoro quotidiano.
Il paesaggio muta per il continuo intervento dell’uomo, che modifica i tratti originari, adattando il suolo alle proprie esigenze tracciando nuovi disegni.
L’indagine fotografica proposta in questo libro, esplora attraverso le ricerche di otto autori vari aspetti del mondo agricolo, che colgono la varietà dell’agricoltura moderna, cercando di coglierne l’anima, le singolarità e le atmosfere, in un susseguirsi di vedute e storie di vita.
Introduzione di Claudio Argentiero
RISCOPERTE – Franco Pontiggia e I luoghi amati e La festa della vita
Franco Pontiggia, giornalista e pubblicista nasce a Varese nel 1938.
Comincia a fotografare nel 1965, coltivando una passione già viva fin dalla giovane età e nata con l’amore per il viaggio e per l’osservazione curiosa degli spettacoli della vita.
Professionalmente nasce come fotografo di basket, con immagini pubblicate su una enciclopedia Mondatori.
Caratterizzano la sua carriera di fotogiornalista numerosi premi, tra cui l’Obelisco di Cristallo, conferitogli alla Photokina di Colonia nel 1970, il Primo Premio Colore nel concorso nazionale giornalisti del 1985 e una segnalazione del World Press di Amsterdam.
Numerosi sono i suoi lavori fotografici: tre cartelle con sue foto di grande formato e oltre dieci libri in gran parte ispirati dall’amore per il territorio varesino e per i suoi abitanti.
Sono per lo più opere articolate, in un sottile equilibrio tra l’immagine e la parola, anche ironica, scritta da grandi firme come quelle di Piero Chiara, Gaspare Morione e Chiara Zocchi.
I più noti: Varese ieri e oggi; I luoghi Amati ; I Luoghi della la Vita; I Luoghi, le acque, i ludi; Albe e luci dei luoghi amati; La Festa della Vita; Profumo di Provincia; La scoperta di Varese; Spazi evocanti il mistero; I Mondi dentro al Mondo; Donne Donne.
Ha altresì collaborato a testate prestigiose, come: Atlante, Atlas, Weekend, Corriere della Sera Illustrato, Epoca, Gente Viaggi, Bell’Italia, Bell’Europa.
Ha girato l’Europa e il mondo con sguardo attento e sensibile, realizzando fotografie memorabili, pubblicate su libri e riviste. Si spegne nel febbraio 2006, lasciando un patrimonio d’immagini e di sapere, che la moglie e la famiglia custodiscono con amore.
I libri realizzati dall’autore seguono un comune filo conduttore, che ha sempre contraddistinto il lavoro di Franco: I luoghi amati, come omaggio alla propria Terra e ai Paesi che più lo hanno affascinato; La Festa della Vita, come metafora dell’esistenza, racchiusa negli scatti delle tante persone che ha incontrato, cogliendone sguardi di una tenerezza inaudita.
AL TERMINE DELLA GIORNATA APERICENA – PRESSO IL PALAZZO CICOGNA - € 5,00
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*SABATO 10 NOVEMBRE 2012 ORE 21,15
Palazzo Marliani-Cicogna – sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
CINEMA D’AUTORE – Proiezione e incontro con Elena Russo
QUASI NIENTE E‘ CAMBIATO – Film scritto e diretto da Elena Russo
Attraverso le testimonianza dei vecchi e dei nuovi abitanti del quartiere proibito di San Berillo a Catania, mediante il confronto tra la pagina letteraria, i filmati di repertorio e gli scatti d’epoca, il documentario scava nella frattura storica avvenuta nella vita del quartiere negli anni ’50 con il piano di sventramento edilizio che ha comportato il trasferimento forzato di un’intera popolazione nella periferia della città.
CINEMA D’AUTORE - Proiezione e incontro con Paolo Simonazzi
MONDO PICCOLO – Un progetto di Paolo Simonazzi un film di Alessandro Scillitani
Mondo Piccolo è un film che nasce dagli scatti fotografico di Paolo Simonazzi, e indaga sulle atmosfere e i luoghi che hanno ispirato i racconti di Guareschi, alla ricerca, in quella “fettaccia di terra tra il Po e l’Appennino”, di tracce di una realtà magica che forse non è mai esistita, o magari esiste tutt’ora. Il film è fatto di incontri con persone straordinarie, piccoli grandi personaggi della bassa, intrisi di folle genialità, come Graziella, la contadina di 90 anni, oppure Divo, il mezzadro inventore, che fa quadri e crea strumenti musicali, oppure Pedar, il cantore di Viadana, Sergio, il barbiere naif, Erminio il calzolaio. Tutti personaggi che, al di là dei loro ruoli, hanno un mondo da raccontare.
Mondo Piccolo è stato girato tra le province di Reggio Emilia, Parma e Mantova. Arricchiscono l’opera testimonianza autorevoli e significative sul Mondo Piccolo. Tra i vari contributi spiccano quelli di Egidio Bandini, Massimo Bubola, Franco Piavoli e Zucchero Fornaciari.
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*DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 ORE 9,30/11,30 -15/18
Castello Visconteo
Piazza Cavour – Fagnano Olona (Va) - ingresso libero
Giornata Storico-Fotografica
RITRATTI DI FAMIGLIA AL CASTELLO IN COSTUME STORICO
FATEVI FOTOGRAFARE COME UN TEMPO IN COSTUME D’EPOCA, DA SOLI O CON LA FAMIGLIA, DAI FOTOGRAFI DELL’AFI
In collaborazione con l’Associazione Culturale PEREGRINUS, che fornirà gli abiti storici, gli armamenti e i monili, curando la vestizione dei partecipanti.
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*DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 ORE 12
Torre Colombera
Via Canton Lombardo – Gorla Maggiore (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra e presentazione del libro da collezione AFI:
TERRE, IDENTITA’, LAVORO – La Fotografia racconta l’agricoltura
Da un progetto dell’Archivio Fotografico Italiano
Autori: Mario Vidor, Giovanni Mereghetti, Virgilio Carnisio, Claudio Argentiero, Davide Niglia, Duccio Nacci, Paolo Simonazzi, Roberto Bosio.
ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI E DEI CURATORI
book signing - a seguire aperitivo
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*GIOVEDI 15 NOVEMBRE 2012 ORE 18,30
Bip Busto – Apple Premium Reseller
Via Cardinal E. Tosi, 5 – Busto Arsizio (Va)
CORSO: GESTIRE LE IMMAGINI SUI NUOVI MEDIA - partecipazione libera previa iscrizione
iPad, iPhone, TV, Web
Visualizzare e modificare immagini su iPad e iPhone / Riprodurre immagini su TV tramite Wi-Fi / Pubblicare gallerie immagini sul WEB.
Iscrizioni contattando: barbara paradiso T 0331 – 1838960 – orari negozio
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*GIOVEDI 15 NOVEMBRE 2012 ORE 21
Palazzo Marliani-Cicogna – sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
DOCUMENTARIO-PROIEZIONE:
ALPINISMO SPELEOARCHEOLOGICO: PLACANICA CAVE PROJECT
Alla scoperta dei luoghi nascosti. Grotta dei Re, l’esplorazione entra nel vivo.
a cura di GEOGRAPHICAL RESEARCH ASSOCIATION
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*VENERDI 16 NOVEMBRE 2012 ORE 19
Liceo Artistico Paolo Candiani
Via Manara - Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Inaugurazione della mostra e dell’installazione TO BE HUMAN (essere UMANI)
A cura dei Prof. Alessia Recupero e Francesco Cunocchiella
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*DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012 ORE 10/13 – 14/17
Palazzo Marliani-Cicogna – sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
SEMINARIO: CONCEPIRE E COMPORRE UN PORTFOLIO PERSONALE
LETTURA CRITICA DELLE IMMAGINI – Condotto da Roberto Mutti
Iscrizione obbligatoria contattando Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
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*GIOVEDI 22 NOVEMBRE 2012 ORE 21,15
Sala conferenze Museo del Tessile
Via Volta – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
MULTIVISIONI FOTOGRAFICHE
FRANCO TOSO - Merlino Multivisioni e Walter BINOTTO presentano:
- PARNASSIUS APOLLO, la regina della Alpi
- CARSO, storia di un violino
- UN GIORNO A DONNA NOOK
- SURVIVORS
- UN TUFFO NELL’ACQUA
- DOLOMITI
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*VENERDI 23 - SABATO 24 – DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012
Palazzo Marliani Cicogna- sala Don Rossi
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio
WOKSHOP: LA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO
CONDOTTO DA EMANUELE CARPENZANO
Partecipazione previa iscrizione
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*VENERDI 23 NOVEMBRE 2012 ORE 18,30
Bip Busto – Apple Premium Reseller
Via Cardinal E. Tosi, 5 – Busto Arsizio (Va)
CORSO: GESTIRE LE IMMAGINI SUI NUOVI MEDIA - partecipazione libera previa iscrizione
iPad, iPhone, TV, Web
Visualizzare e modificare immagini su iPad e iPhone / Riprodurre immagini su TV tramite Wi-Fi / Pubblicare gallerie immagini sul WEB.
Iscrizioni contattando: barbara paradiso T 0331 – 1838960 – orari negozio
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*SABATO 24 NOVEMBRE 2012 ORE 21
Sala conferenze Museo del Tessile
Via Volta, 2 – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
PROIEZIONE MULTIVISIONI:
OSCAR ITALIANO DEGLI AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI
“Memorial Franco Pontiggia”
PROIEZIONE DEGLI AUDIOVISIVI PARTECIPANTI AL CONCORSO NAZIONALE, SELEZIONATI E SEGNALATI DALLA GIURIA, CON PREMIAZIONE FINALE
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*DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 ORE
Palazzo Marliani Cicogna
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (Va) - ingresso libero
Ore 14/18: LETTURA DEI PORTFOLIO – con i seguenti esperti:
ROBERTO MUTTI: critico, consulente artistico, docente
ERMINIO ANNUNZI: fotografo docente IIF
DENIS CURTI: critico, direttore della sede milanese di Contrasto e vicepresidente della Fondazione Forma
GIGLIOLA FOSCHI: critico e storico della fotografia, docente IIF
SANTI OLIVERI: fotografo, coordinatore artistico della Galleria Vol de Nuits di Marsiglia
ANDREA BELTRAME: DOCENTE IIF
CLAUDIO ARGENTIERO: fotografo, Presidente Archivio Fotografico Italiano
PREMIO PORTFOLIO AFI 2012
Al termine della giornata i lettori dei porfolio si riuniranno per determinare il miglior autore da premiare tra i lavori selezionati.
L’autore premiato riceverà un buon acquisto pari a € 250,00 offerto da FOTO CHIAPPA di Busto Arsizio e l’opportunità di presentare una mostra personale nell’ambito di una rassegna fotografica organizzata dall’AFI nel 2013.
BOOK SHOP HF Distribuzione
La grande libreria di fotografia
STAND INFORMATIVO
Teacher-in-a-Box – Corsi online e su dvd di software per la grafica e il digital imaging
Dalle ore 18,00 a seguire
CONSEGNA PREMIO ALLA CARRIERA A VIRGILIO CARNISIO
Con proiezione
PREMIAZIONE CONCORSO FOTOGRAFICO PER LE SCUOLE
Obiettivo ambiente, uno scatto fuori classe
Con proiezione
PREMIAZIONE CONCORSO FOTOGRAFICO “POST PRODUZIONE CREATIVA”
In collaborazione con Teacher-in-a-Box – Sponsor Premi
Con proiezione
PREMIAZIONE MIGLIOR PORTFOLIO AFI 2012
Consegna del Premio all’autore selezionato, che riceverà un buon acquisto pari a
€ 250,00 offerto da FOTO CHIAPPA di Busto Arsizio
Ore 19,15
PIZZA PARTY by Il Cantuccio
Un saluto in amicizia per la chiusura del 3° Festival
Comunicazione:
AFI - Archivio Fotografico Italiano
www.archiviofotografico.org - www.festivalfotograficoitaliano.it
Contatti: Claudio Argentiero T. 347-5902640 / e-mail: claudio.argentiero@alice.it
3° Festival Fotografico Italiano
Corsi-workshop-lettura portfolio personalizzati
GIOVEDI 15 e VENERDI 23 NOVEMBRE 2012 – ORE 18,30
GESTIRE LE IMMAGINI SUI NUOVI MEDIA: iPad, iPhone, TV, Web
BIP BUSTO – Apple Premium Reseller – Via Cardinal Tosi, 5 – Busto Arsizio (VA) T. 0331 1838960
Partecipazione libera e gratuita previa iscrizione, contattando a partire dal 15 ottobre 2012: Bip Busto – mail: eventi.bu@bipcomputer.it
o sul sito: www.bipcomputer.it
per info: barbara paradiso T 0331 – 1838960 – orari negozio
PROGRAMMA:
Visualizzare e modificare immagini su iPad e iPhone / Riprodurre immagini su TV tramite Wi-Fi / Pubblicare gallerie immagini sul Web.
Costo di partecipazione: GRATUITO
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di minimo 10 partecipanti
Iscrizioni entro il 10 novembre 2012
SABATO 20 OTTOBRE 2012 – ORE 9.30/13 – 14.30/18
CORSO DI PHOTOSHOP LIGHTROOM
Condotto da Luca Cicchello – Adobe Certified Expert in Photoshop Lightroom
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Informazioni e iscrizioni contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
PROGRAMMA:
Organizzare le cartelle – importazione immagini – impostare le preferenze – cenni sul formato DNG – esportare le immagini visualizzare le immagini – selezione delle immagini – creare una collection – utilizzare le smart collection – utilizzo della funzione stacking – Keywords e Keywords set – i metadata – ricercare le immagini – rinominare le immagini – eseguire il backup del proprio catalogo – fotoritocco rapido: quando è utile – il bilanciamento del bianco - tagliare le immagini – regolazione dell’esposizione – lavorare sulle ombre – luminosità e contrasto – lo strumento Clarity – regolazione del colore – la curva tonale – regolazione di specifici colori – il pannello History – creare il bianco e nero – suddivisioni tonali – creare versioni sperimentali delle immagini – regolazione della nitidezza – riduzione del rumore digitale – riduzione delle aberrazioni cromatiche – controllo della vignettatura – utilizzo dei presets – rimozione di piccole macchie dalle immagini – rimuovere l’effetto occhi rossi – migliorare i cieli con i filtri graduati – utilizzo dello strumento pennello – integrazione con Photoshop.
Costo di partecipazione: euro 90,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di minimo 10 partecipanti
Iscrizioni entro il 12 ottobre 2012
SABATO 27 OTTOBRE 2012 – ORE 9.30/13 – 14.30/18.00
SEMINARIO SU PHOTOSHOP – LA CORREZIONE DEL COLORE IN PHOTOSHOP
Condotto da Marco Olivotto
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Informazioni e iscrizioni contattando: Fabio Preda T. 348 9642260/e-mail: fabio_preda@yahoo.it
Il seminario intende presentare a un pubblico prevalentemente composto da fotografi (professionisti o amatori) le principali tecniche di correzione del colore codificate da Dan Margulis nel corso degli ultimi quindici anni.
Queste tecniche, largamente ignorate in Italia fino a tempi assai recenti, rappresentano una delle più solide garanzie a livello qualitativo e di ripetibilità dei risultati, in quanto si basano su un’analisi dell’immagine fondata su dati numerici e pertanto certi e incontrovertibili. Questo non deve spaventare: il metodo di analisi noto come “Color by the Numbers” è in realtà semplice e facilmente memorizzabile e gli strumenti utilizzati in Photoshop sono potenti ma elementari e alla portata di chiunque.
Nel corso del seminario, Marco Olivotto affronterà il problema della correzione del colore in base a come percepiamo il colore stesso: si parlerà di differenze tra occhio e fotocamera, di come l’intervento sul colore sia entro certi limiti necessario anche nel contesto del più controllato flusso di riproduzione, del perché sia riduttivo pensare soltanto in termini RGB, e verranno illustrate le tecniche di base e avanzate per gli interventi.
PROGRAMMA
Sessione mattutina (9.30 ÷ 13.00, con coffee break intorno alle 11.30)
• Introduzione alla correzione del colore
• Differenze tra correzione e gestione del colore
• Cenni sulla percezione: occhio vs fotocamera
• I metodi colore: RGB, CMYK, Lab
• La lettura del colore in Photoshop
• Analisi dell’immagine e strategie d’intervento
• Regolazioni: Curve, Tonalità/Saturazione, Correzione colore selettiva
• Livelli e metodi di fusione
• La maschera di livello
• Il comando Applica Immagine
• Esempi pratici
Sessione pomeridiana (14.30 ÷ 18.00, con coffee break intorno alle 16.00)
NB: questa sessione prevede esempi per ciascun argomento
• Da Camera Raw a Photoshop
• Quando il file raw non esiste
• Risolvere le dominanti
• Fotografia di paesaggio: enfatizzare il verde della vegetazione
• Fotografia di paesaggio: interventi sul cielo
• Ritratto: enfatizzare il contrasto nell’incarnato
• Ritratto: un ritocco della pelle veloce ed efficace
• Ritratto: la manovra segreta in CMYK
• Il contrasto locale
• La maschera di contrasto (sharpening)
• Sessione aperta: domande e risposte
IL DOCENTE
Marco Olivotto
Dan Margulis, riconosciuto come il padre della correzione del colore in Photoshop, lo ha pubblicamente definito “un uomo del Rinascimento” per la sua ecletticità: dopo la laurea in fisica si occupa di produzione musicale per quasi vent’anni. Seguendo percorsi obliqui arriva al campo dell’immagine fotografica, sua passione da sempre.
Nel 2007 scopre le opere sulla correzione del colore dello stesso Margulis e diventa suo allievo. Frequenta entrambe le classi ACT (Applied Color Theory) e AACT (Advanced Applied Color Theory) dedicandosi poi professionalmente al ritocco e alla post-produzione delle immagini.
Da sempre dedito all’insegnamento in diversi settori, nel 2011 decide di promuovere la diffusione delle tecniche della correzione del colore in Photoshop. Realizza per Teacher-in-a-Box dieci videocorsi che rappresentano attualmente la risorsa più organica sulla materia in lingua italiana. Nel marzo dello stesso anno organizza a Pescara il primo Color Correction Campus: un corso intensivo di due giorni che porta gli studenti a lavorare materialmente sulle immagini.
Il Campus si ripete numerose volte in tutta Italia, e nel 2012 viene anche lanciato il Campus di secondo livello.
Si forma presto un gruppo di allievi e appassionati che conta più di cinquecento iscritti su facebook (luglio 2012).
Collabora con professionisti del calibro di Tiziano Fruet, Marco Diodato, Daniele Di Stanio, Davide Barranca e Giuliana Abbiati – questi ultimi suoi compagni di viaggio in RBG, il gruppo di lavoro diretto dal fotografo veronese Roberto Bigano che si occupa di consulenze e produzione di utilities per Photoshop.
I suoi pensieri sul colore si trovano nel blog http://www.marcoolivotto.com
Al termine del seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione firmato dal docente.
Inoltre, fra tutti i partecipanti, verrà estratto a sorte un Buono gentilmente offerto da Teacher-in-a-box valido per accedere al sito relativo e frequentare un corso on-line su Photoshop.
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di 10 partecipanti
Termine iscrizioni:22 ottobre 2012
Costo di partecipazione: € 90,00
VENERDI 16 - SABATO 17 - DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012
CREATIVITA’ e MULTIVISIONE - workshop
Condotto da Francesco Lopergolo del PARALLELO MULTIVISIONE
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Informazioni e iscrizioni contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
Cosa significa “essere creativi”? E, soprattutto, come si fa? Come nascono le idee? Come arrivare dal pensiero al lavoro finito? Di cosa ho bisogno?
Questo corso offre le metodiche per trasformare l’idea in un’opera concreta.
Affronta la progettazione artistica cercando di rendere visibile il percorso che sta dietro ogni singolo lavoro.
Il corso è rivolto a tutti gli autori di audiovisivi che desiderino migliorare la propria creatività.
PROGRAMMA:
Venerdi 23/11/2012 ore 21- inizio corso
Apertura lavori e visione di alcune multivisioni che saranno, durante il corso, motivo di riflessione creativa.
Sabato 24/11/2012 ore 9,00- inizio corso
Cos’è la creatività e come si alimenta, come nascono le idee, il punto di partenza: immagini,musica o idea, costruzione visiva di un impianto narrativo.
Pausa caffè - ore 11.30
La regia: equilibrio, sintesi, tempi, metodi. La sequenza di immagini: per colore, per forme, per significato, per ascolto. Lo spazio per descrivere le immagini. L'elemento novità per ristabilire l'attenzione.
Pausa pranzo – 13.00 / Ripresa lavori – ore 14.30
Visone di un lavoro dove sono state applicate le nozioni sviluppate al mattino. La musica: forza vitale per emozionare.
Ascolto, lettura, scelta, elaborazione e montaggio di una colonna sonora . La musica come filo conduttore.
La sequenza musicale: soluzioni sonore per l'unione di brani differenti. L'importanza del respiro musicale. Lo strumento solista come lettura delle immagini.
Pausa caffè - ore 17.00
Visione di un lavoro dove sono state applicate le nozioni sviluppate al pomeriggio. Il digitale: opportunità di crescita per la nostra creatività. Termine lavori - ore 19.00
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Domenica 25/11/12 – ore 9.00
Palestra di creatività: lavoro di gruppo. L’arte e lo story board di un quadro. La musica e lo story board di un brano.
L’idea e lo story board di un lavoro
Pausa pranzo - ore 13.00
Ore 14.30 Ripresa lavori
Prosecuzione lavoro di gruppo. L’arte e lo story board di un quadro. La musica e lo story board di un brano.
L’idea e lo story board di un lavoro
Visione di lavori dove si evidenziano soluzioni creative di vario genere e i processi mentali e artistici dell’autore.
Considerazioni finali
Ore 17,30 Termine corso
Costo di partecipazione: euro 170,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di minimo 12 partecipanti
Iscrizioni entro il 15 novembre 2012
DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012
SEMINARIO: COME CONCEPIRE E COMPORRE UN PORTFOLIO PERSONALE
Lettura critica delle immagini
Condotto da Roberto Mutti
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Preparare un portfolio dei propri lavori è una prerogativa importante per il fotografo.
Pochi si dedicano con cognizione di causa, improvvisando spesso la scelta, senza seguire un criterio di selezione in grado di valorizzare al meglio il proprio lavoro.
Il portfolio è una reale opportunità per esprimere compiutamente le vostre ricerche, per parlare di quello che fate, confrontandovi con esperti che vi potrebbero offrire delle opportunità di crescita e carriera.
L’approccio critico, infine, rappresenta una chiave di volta fondamentale.
Saranno trattati anche i seguenti argomenti: numero delle immagini / montaggio / coerenza stilistica/ qualità della stampa / testi di presentazione.
Costo di partecipazione: € 80,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di 10 partecipanti
Orari: 10/13 – 14/17
Iscrizioni entro il 10 novembre 2012
Contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
VENERDI 23 – SABATO 24 – DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012
Workshop: LA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO
Condotto da Emanuele Carpenzano
palazzo marliani cicogna – sala don rossi – P.zza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio (VA)
Tutto ciò che avreste voluto sapere sulla fotografia di matrimonio e nessuno ha mai voluto dirvi.
Acquisire un approccio corretto all’evento e ai suoi protagonisti.
Sviluppare la capacità di raccontare una storia attraverso le immagini. Perfezionare la propria tecnica.
Destinatari del Workshop
Fotografi professionisti e fotoamatori che vogliono migliorare il proprio approccio alla fotografia di matrimonio e al ritratto.
Cosa Portare
Fotocamera ed obiettivi, carta e penna per appunti, computer portatile dotato di lightroom e Photoshop, una eventuale selezione (massimo 30) delle vostre foto di matrimonio per la critica e discussione di gruppo.
PROGRAMMA:
PRIMO GIORNO:
Ore 09:00 -13:00 (con pausa caffè)
Ospite: esperto di trucco
- Breve storia della fotografia di matrimonio attraverso la visione di fotografie.
- Tendenze attuali della fotografia di matrimonio: tra fotogiornalismo e reality.
- Foto-storie, esperienze, clienti...
- Visione delle migliori fotografie e descrizione delle relative modalità di realizzazione, con numerosi esempi esplicativi.
- Fotografia e Fotoreportage di Matrimonio - la differenza tra una fotografia “bella” e una fotografia “importante”.
- Posa e regia o capacità d’improvvisazione.
- L’intelligenza del rito e del fatto sociale.
- I tempi del matrimonio. Riconoscere i momenti.
- Impariamo a contestualizzare.
- Il contatto con gli sposi: il prima, il durante, il dopo
- La gestione della luce: riconoscere la luce e saperla correggere al bisogno
- Come scattare quando “il gioco si fa duro”: scattare in location non fotogeniche, mancanza d’illuminazione, giornate piovose, situazioni e clienti difficili.
- Equipaggiamento del fotografo di matrimonio - gli obiettivi utilizzati per le varie
situazioni di ripresa, incluse la carenza di illuminazione, ritratti e situazioni in cui è richiesta un’illuminazione addizionale.
Ore 13:00-15:00 Pausa pranzo.
Ore 15:00-19:00
- Shooting: il “getting ready”.
- Sessione pomeridiana di shooting in interni
- Le fasi della preparazione degli sposi. Impariamo a cogliere le occasioni e a riconoscere la luce.
Questa sessione sarà eseguita con modelli non professionisti scelti tra coppie di futuri sposi attraverso la collaborazione di addetti al trucco e parrucco.
SECONDO GIORNO
Ore 09:00 -13:00 (con pausa caffè)
- Il business della fotografia di matrimonio marketing, prezzi e prodotti.
- Consigli sui prezzi per i fotografi di matrimonio principianti.
- Marketing e pubblicità.
Sito web o blog? I Social Network. La carta stampata. Il marketing mirato.
- Wedding planner e mercato internazionale.
- Conquistare la fiducia dei clienti. Trovare la propria visione personale. Essere creativi e autentici.
- Consigli pratici per il business. “Save the Date”, Trash the Dress, Slide-Show
- Costruire il racconto fotografico.
- La scelta dei luoghi e degli ambienti in cui scattare.
- Luce naturale e flash.
- Suggerimenti sulle pose e sull’illuminazione.
Ore 13:00-14:00 Pausa pranzo.
Ore 17:00-20:00 - Shooting nell’ora magica.
- Sessione pomeridiana di shooting in esterni - dalle prime ore del pomeriggio all’ora magica, fino alle ore più buie.
Questa sessione sarà eseguita con coppie di modelli e sposi veri.
TERZO GIORNO
Ore 10:00-13:00(con pausa caffè)
Ospite: Roberto Bachis, Nital
- L’Importanza di una buona archiviazione del proprio lavoro
- Flusso di lavoro - editing e post-produzione delle fotografie.
- Finishing - tutto il necessario per un semplice flusso di lavoro Aperture, Lightroom e Nikon Capture: Catalogazione e ottimizzazione del raw
- Aperture: Come raccontare il giorno del matrimonio con la fotografia
- Revisione di un reportage di matrimonio
- Stampa: La Digigraphie
- Differenziamoci attraverso la qualità. La produzione di stampe fine-art per la vendita e per l’album.
- Album libro e album tradizionale: la verità sta in mezzo.
Ore 13:00-14:00
Pausa pranzo.
Ore 14:00-19:00
- Discussione delle foto dei partecipanti e del portfolio di una giornata di matrimonio (massimo 20 foto).
- Consegna degli attestati e cena finale con i partecipanti.
EMANUELE CARPENZANO, siciliano, nato 40 anni fa, vive e lavora a Catania dove esercita l'attivita' di fotografo professionista.
Profondo conoscitore della sua terra, ama ritrarne i luoghi, i volti e le tradizioni con sincero coinvolgimento. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a concorsi e mostre, che hanno sempre riscosso un notevole favore di pubblico. Attualmente dirige il Centro di Arti Visive Sikanie, da lui fondato nel 1996 con sede a Catania, che si occupa di promuovere attraverso corsi, stages e mostre fotografiche l'interesse per il mondo della fotografia.
E',inoltre, un sensibile interprete della fotografia da cerimonia, settore in cui riesce ad esprimere una viva partecipazione alle emozioni dei protagonisti e dove il reportage piu' puro si mescola al racconto quasi cinematografico di uno dei giorni piu' belli di tutta la vita.
Riconoscimenti recenti:
2012 - Wedding Contest Acerboni: Wedding Photographer of the Year, secondo classificato
2012 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - Silver e Bronze Awards categoria Matrimonio
2012 - SPOSAMI, Wedding Photo Gallery, primo classificato
2011 - FEP Fotografo QEP nella categoria Wedding 2011
2011 - FIOF RE-VOLUTION PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - 3 Bronze Awards categoria Matrimonio
2010 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - 3 Bronze Awards categoria Matrimonio 3 Bronze Awards categoria Reportage
2009 - TAU Visual Premio della Qualita' Creativa in Fotografia Professionale 2009, Categoria Cerimonia, Secondo Classificato
2009 - IPA international Photography Awards, Honorable Mention for "A special day"
2009 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - finalista categoria Wedding
2009 - FIOF Fotografo QIP nella categoria Wedding 2009 TAU VISUAL certificazione di qualita' fotografica LIVELLO 6
2008 - TAU Visual Premio della Qualita' Creativa in Fotografia Professionale 2009, Categoria Cerimonia,Terzo Classificato
2008 - ORVIETO FOTOGRAFIA PROFESSIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS - Edizione 2008 4 Bronze Awards categoria Matrimonio
2008 - FONDO INTERNAZIONALE ORVIETO FOTOGRAFIA CONCORSO NAZIONALE "FINE ART AWARD" (1° edizione) 2° premio categoria Matrimonio
2008 - ANAF, riconoscimento TECANAF 2008 2008 - ANAF Fotoinsieme 2009 Primo Classificato Sezione BN
2007 - Undicesimo Concorso Fotografico Nazionale, Primo Internazionale, Portfolio Primo Premio
2007 - G F La Gioconda di Paderno Ponchielli. Primo Premio con l’opera “una giornata particolare”
DURATA: 2 o 3 giorni, 8 ore al giorno.
PAGAMENTO: acconto del 50% all’atto dell’iscrizione, saldo prima dell’inizio del workshop.
Costo di partecipazione: € 2 giorni € 200,00 /3 giorni € 300,00
Il corso avrà luogo con il raggiungimento di 12 partecipanti/ max 20.
Iscrizioni entro il 10 NOVEMBRE 2012
Informazioni dettagliate contattando: Fabio Preda T. 348 9642260 / e-mail: fabio_preda@yahoo.it
13
ottobre 2012
3° Festival Fotografico Italiano
Dal 13 ottobre al 25 novembre 2012
fotografia
Location
SEDI VARIE – Busto Arsizio
Busto Arsizio, -, (Varese)
Busto Arsizio, -, (Varese)