Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
32. appuntamento in galleria
La volontà di documentazione di Spazio Fisico si spinge a presentare lacerti di una storia, di cui si vagheggia nella tradizione orale delle ultime generazioni, ma che è stato un periodo concreto e culturalmente importante tanto da formare amicizie e modi di essere tutt’ora radicati e presenti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
2° Appuntamento in galleria
Le comunità spontanee. Modena 1969-1999
Dagli anni dell’osteria “Vini d’Italia” alle occupazioni di edifici pubblici
Autori vari, tra cui Luigi Achilli
Inaugurazione venerdì 18 settembre 2009 Ore 11.00
La volontà di documentazione di Spazio Fisico si spinge a presentare lacerti di una storia, di cui si vagheggia nella tradizione orale delle ultime generazioni, ma che è stato un periodo concreto e culturalmente importante tanto da formare amicizie e modi di essere tutt’ora radicati e presenti.
Tre sono i filoni esaminati:
1. Gli anni di Tondelli: “…..improvvisamente entrava uno e … subito si capiva che era uno dei nostri; non c’era bisogno di tante parole, quello era uno dei nostri.” Si ricostruisce l’ambiente fisico e lo spirito di quel locale.
2. Il credo politico: la volontà di fare ed esprimere un comune pensiero, le occupazioni di spazi pubblici . Il “protografitismo”.
3. L’evasione dalla realtà: l’isolamento e le fantasticherie utopiche.
Chiara Messori
Orari:
Contemporaneamente al festival della filosofia:venerdì 18 settembre ore 10.00/23.00
sabato 19 settembre ore 10.00/02.00
domenica 20 settembre ore 10.00/23.00
La mostra prosegue fino al 4 ottobre con il seguente orario:
venerdì e sabato ore 18.00/20.00 - su appuntamento al num 3397768603
Sabato 19 settembre alle ore 21.00 l’attrice Antonietta Cento Ducati leggerà brani di Pier Vittorio Tondelli
FESTIVAL DELLA FILOSOFIA 2009
Le comunità spontanee. Modena 1969-1999
Dagli anni dell’osteria “Vini d’Italia” alle occupazioni di edifici pubblici
Autori vari, tra cui Luigi Achilli
La figura dell’oste Tondelli, per la città di Modena, è stata carismatica in un momento storico particolare come quello che si è avuto a cavallo degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. Attorno a lui si formò una vera e propria comunità, con delle sue “leggi”, dei suoi credi; sì, è vero, un’osteria è aperta a tutti, ma lui, da vero leader, riusciva a farti sentire veramente parte di quel gruppo o ad escluderti completamente, gli bastava poco per capire se “eri adatto” oppure no.
Ci sembrava doveroso, in quest’occasione, ripercorrere i suoi anni, esaminare la comunità spontanea che egli riuscì a costruire intorno alla sua osteria coinvolgendo proprio le persone che di quella comunità sono state parte e ascoltando la loro testimonianza, raccogliendo materiale originale proveniente dal locale; lampade, specchi, bottiglie di vino, banchi, fotografie dei momenti più importanti , per andare a riassemblare i pezzi un po’ dispersi di una sorta di “grande famiglia” in cui ognuno aveva un suo “senso” e creava perciò un senso comune.
Accingendoci ad esaminare la nascita di una comunità spontanea, come fu quella che si formò attorno alla figura dell’oste Tondelli, è immediato il collegamento con un’ arte “spontanea” com’è quella dei graffiti, e del writing in particolare. Il writing (letteralmente scrivere)consiste nel lasciare la propria firma in vista su un muro; questo fenomeno è legato alle ritualià della vita di strada, nelle cui dinamiche i writer scelgono una loro firma (TAG) e studiano con che lettere realizzarla. Antecedente e maggiormente legata ad una storia di politica ed all’ “esplosione di energia” degli artisti americani dei primi anni settanta, che uscivano dalle gallerie per inscenare in strada le loro performance, è la Street Art: nata in centri urbani di degrado cronico statunitensi e poi vissuta anche in Europa dal 1968 a Parigi con i poster illegali di Atelier Populaire e diffusasi poi a Berlino, Amsterdam e in Svizzera (cit. da Flash Art, n°227, p. 91). Nonostante l’origine storica della street art, fu il writing a conquistare i media ed ottenere successo di pubblico, fra i teenager in particolare. La Street art torna in auge nei primi anni Novanta come un movimento inedito in un ambiente underground ormai saturo di tag (cit. da Flash Art, n°227, p. 90) e sono proprio i writer degli anni Novanta a re-interpretare l’estetica del writing creando così una sorta di identificazione fra i due fenomeni (writing e street art) che restano simili ma non identici. La prima differenza sta nel target, cioè il pubblico a cui ci si rivolge: i writer scrivono per farsi riconoscere dai loro colleghi, si creano delle crew ( collettivi) che son riferimento per affrontare la vita di strada e le dinamiche legate ai vagoni della metropolitana; sì perché sembra proprio che solo le lettere siano legittimate a scorrere sui vagoni, nelle fiancate di camion e treni merci; lì la stree art non arriva; come è assente anche dalle tangenziali ed a ridosso delle linee ferroviarie. La street art è uno stadio intermedio dell’esperienza urbana (cit. Flash Art, n°227, p. 92), induce uno spaesamento perchè dà il senso di stare dappertutto e in nessun luogo, in analogia con la generale crisi d’identità e quindi di denominazione (Street Art è un termine generico ed approssimativo); di sicuro essa fa della comunicazione alle masse sua condizione imprescindibile; si lanciano input contro il governo, la pubblicità, la società dei consumi. Gli artisti della street art sono individualisti; inseguono ciascuno una condizione di unicità, scelgono il contesto urbano, gli strumenti ed il messaggio da lanciare con l’intento di definirsi ciascuno un percorso autonomo.
Gli strappi da muri, i manifesti e le foto in mostra testimoniano una storia, un credo politico o anche un semplice momento di “sfogo”; anche qui la distinzione Street Art/iWriting non è netta. Queste scritte non sono tag di autoaffermazione, ma è denuncia politica, motto di ribellione o di esaltazione di personaggi e gruppi musicali appartenenti alla quotidianità di una comunità spontanea, che si riunisce, si forma all’interno di una scuola, o di altri edifici pubblici che divengono fabbricati/cardine della società, e di lì non esce, perlomeno fino ad ora… Il loro posizionamento dimostra un’attenzione particolare a spigoli, cornicioni, angoli; tutti spazi che attirano lo sguardo inscenando così un sottile ed esplicito gioco di seduzione fondato sull’imprevisto. Queste parole testimoniano un’appartenenza a certi ideali, a “miti” che vengono celebrati attraverso un’ arte spontanea. Non c’è spazio per le leziosità estetiche, quello che deve arrivare è il messaggio, forte e chiaro, come un’esplosione per la rivoluzione.
Chiara Messori
Le comunità spontanee. Modena 1969-1999
Dagli anni dell’osteria “Vini d’Italia” alle occupazioni di edifici pubblici
Autori vari, tra cui Luigi Achilli
Inaugurazione venerdì 18 settembre 2009 Ore 11.00
La volontà di documentazione di Spazio Fisico si spinge a presentare lacerti di una storia, di cui si vagheggia nella tradizione orale delle ultime generazioni, ma che è stato un periodo concreto e culturalmente importante tanto da formare amicizie e modi di essere tutt’ora radicati e presenti.
Tre sono i filoni esaminati:
1. Gli anni di Tondelli: “…..improvvisamente entrava uno e … subito si capiva che era uno dei nostri; non c’era bisogno di tante parole, quello era uno dei nostri.” Si ricostruisce l’ambiente fisico e lo spirito di quel locale.
2. Il credo politico: la volontà di fare ed esprimere un comune pensiero, le occupazioni di spazi pubblici . Il “protografitismo”.
3. L’evasione dalla realtà: l’isolamento e le fantasticherie utopiche.
Chiara Messori
Orari:
Contemporaneamente al festival della filosofia:venerdì 18 settembre ore 10.00/23.00
sabato 19 settembre ore 10.00/02.00
domenica 20 settembre ore 10.00/23.00
La mostra prosegue fino al 4 ottobre con il seguente orario:
venerdì e sabato ore 18.00/20.00 - su appuntamento al num 3397768603
Sabato 19 settembre alle ore 21.00 l’attrice Antonietta Cento Ducati leggerà brani di Pier Vittorio Tondelli
FESTIVAL DELLA FILOSOFIA 2009
Le comunità spontanee. Modena 1969-1999
Dagli anni dell’osteria “Vini d’Italia” alle occupazioni di edifici pubblici
Autori vari, tra cui Luigi Achilli
La figura dell’oste Tondelli, per la città di Modena, è stata carismatica in un momento storico particolare come quello che si è avuto a cavallo degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. Attorno a lui si formò una vera e propria comunità, con delle sue “leggi”, dei suoi credi; sì, è vero, un’osteria è aperta a tutti, ma lui, da vero leader, riusciva a farti sentire veramente parte di quel gruppo o ad escluderti completamente, gli bastava poco per capire se “eri adatto” oppure no.
Ci sembrava doveroso, in quest’occasione, ripercorrere i suoi anni, esaminare la comunità spontanea che egli riuscì a costruire intorno alla sua osteria coinvolgendo proprio le persone che di quella comunità sono state parte e ascoltando la loro testimonianza, raccogliendo materiale originale proveniente dal locale; lampade, specchi, bottiglie di vino, banchi, fotografie dei momenti più importanti , per andare a riassemblare i pezzi un po’ dispersi di una sorta di “grande famiglia” in cui ognuno aveva un suo “senso” e creava perciò un senso comune.
Accingendoci ad esaminare la nascita di una comunità spontanea, come fu quella che si formò attorno alla figura dell’oste Tondelli, è immediato il collegamento con un’ arte “spontanea” com’è quella dei graffiti, e del writing in particolare. Il writing (letteralmente scrivere)consiste nel lasciare la propria firma in vista su un muro; questo fenomeno è legato alle ritualià della vita di strada, nelle cui dinamiche i writer scelgono una loro firma (TAG) e studiano con che lettere realizzarla. Antecedente e maggiormente legata ad una storia di politica ed all’ “esplosione di energia” degli artisti americani dei primi anni settanta, che uscivano dalle gallerie per inscenare in strada le loro performance, è la Street Art: nata in centri urbani di degrado cronico statunitensi e poi vissuta anche in Europa dal 1968 a Parigi con i poster illegali di Atelier Populaire e diffusasi poi a Berlino, Amsterdam e in Svizzera (cit. da Flash Art, n°227, p. 91). Nonostante l’origine storica della street art, fu il writing a conquistare i media ed ottenere successo di pubblico, fra i teenager in particolare. La Street art torna in auge nei primi anni Novanta come un movimento inedito in un ambiente underground ormai saturo di tag (cit. da Flash Art, n°227, p. 90) e sono proprio i writer degli anni Novanta a re-interpretare l’estetica del writing creando così una sorta di identificazione fra i due fenomeni (writing e street art) che restano simili ma non identici. La prima differenza sta nel target, cioè il pubblico a cui ci si rivolge: i writer scrivono per farsi riconoscere dai loro colleghi, si creano delle crew ( collettivi) che son riferimento per affrontare la vita di strada e le dinamiche legate ai vagoni della metropolitana; sì perché sembra proprio che solo le lettere siano legittimate a scorrere sui vagoni, nelle fiancate di camion e treni merci; lì la stree art non arriva; come è assente anche dalle tangenziali ed a ridosso delle linee ferroviarie. La street art è uno stadio intermedio dell’esperienza urbana (cit. Flash Art, n°227, p. 92), induce uno spaesamento perchè dà il senso di stare dappertutto e in nessun luogo, in analogia con la generale crisi d’identità e quindi di denominazione (Street Art è un termine generico ed approssimativo); di sicuro essa fa della comunicazione alle masse sua condizione imprescindibile; si lanciano input contro il governo, la pubblicità, la società dei consumi. Gli artisti della street art sono individualisti; inseguono ciascuno una condizione di unicità, scelgono il contesto urbano, gli strumenti ed il messaggio da lanciare con l’intento di definirsi ciascuno un percorso autonomo.
Gli strappi da muri, i manifesti e le foto in mostra testimoniano una storia, un credo politico o anche un semplice momento di “sfogo”; anche qui la distinzione Street Art/iWriting non è netta. Queste scritte non sono tag di autoaffermazione, ma è denuncia politica, motto di ribellione o di esaltazione di personaggi e gruppi musicali appartenenti alla quotidianità di una comunità spontanea, che si riunisce, si forma all’interno di una scuola, o di altri edifici pubblici che divengono fabbricati/cardine della società, e di lì non esce, perlomeno fino ad ora… Il loro posizionamento dimostra un’attenzione particolare a spigoli, cornicioni, angoli; tutti spazi che attirano lo sguardo inscenando così un sottile ed esplicito gioco di seduzione fondato sull’imprevisto. Queste parole testimoniano un’appartenenza a certi ideali, a “miti” che vengono celebrati attraverso un’ arte spontanea. Non c’è spazio per le leziosità estetiche, quello che deve arrivare è il messaggio, forte e chiaro, come un’esplosione per la rivoluzione.
Chiara Messori
18
settembre 2009
32. appuntamento in galleria
Dal 18 settembre al 04 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO FISICO
Modena, Via San Salvatore, 11, (Modena)
Modena, Via San Salvatore, 11, (Modena)
Orario di apertura
Contemporaneamente al festival della filosofia:venerdì 18 settembre ore 10.00/23.00 sabato 19 settembre ore 10.00/02.00 domenica 20 settembre ore 10.00/23.00 La mostra prosegue fino al 4 ottobre con il seguente orario:
venerdì e sabato ore 18.00/20.00 - su appuntamento al num 3397768603
Sabato 19 settembre alle ore 21.00 l’attrice Antonietta Cento Ducati leggerà brani di Pier Vittorio To
Vernissage
18 Settembre 2009, ore 11