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4 fotoreportage 6 mani. Scatti dall’interno
Due racconti fotografici sul degrado e inquinamento ambientale in Sardegna causati dalla miniera d’oro di Furtei e dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra, due testimonianze sulla comunità Senegalese e su un campo nomadi a Cagliari.
Comunicato stampa
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Recensione di Emanuela Falqui:
Due racconti fotografici sul degrado e inquinamento ambientale in Sardegna causati dalla miniera
d’oro di Furtei e dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra, due testimonianze
sulla comunità Senegalese e su un campo nomadi a Cagliari.
Scatti semantici senza fronzoli estetici scompongono il paesaggio in pochi elementi, in cui i rifiuti si
mescolano alla terra a volte testimone solitaria, quando non è lei stessa a disfarsi.
Un’atmosfera desolata ma non desolante coglie chi guarda questo spettacolo surreale perché è
la natura stessa che non lascia in pace lo spettatore e richiama la sua attenzione, in attesa di una reazione.
A volte è il fondale marino che si fa carico di far sparire i lati oscuri dell’essere umano.
I racconti che accompagnano i reportage appaiono come una voce fuori campo lasciando spazio
all’immaginazione.
Le speculazioni nella zona industriale di macchiareddu mettono in strada più di cento senegalesi.
Alcune foto ritraggono lo sgombero di Palazzo senegal a Giorgino, un momento di lotta per il diritto alla
casa e contro un destino ineluttabile. Altre documentano la risposta incontestabile di una
comunità calpestata.
Intorno alle roulotte e una cucina di fortuna si svolge la quotidianità del campo nomadi.
Quella che a molti sembrerebbe una vita insopportabile al limite della povertà è contraddetta dagli sguardi fieri degli abitanti.
Quello che a pochi susciterebbe un sentimento pietistico è ribaltato dai sorrisi autentici.
Le immagini, lungi dall’intenzione di drammatizzare la vita di queste persone, restituiscono uno spazio e un tempo all’esistenza.
Un realismo primordiale lega questi fotoreportage realizzati con linguaggi diversi.
Non ci troviamo di fronte ad un progetto documentale, e non ci sentiamo rapiti o estraniati da
qualche escamotage sensazionalista o scandalistico ma ci colpisce l’asciuttezza formale e
una consapevole rivendicazione del lavoro fotografico rispetto alla storia ritratta.
Emanuela Falqui
Due racconti fotografici sul degrado e inquinamento ambientale in Sardegna causati dalla miniera
d’oro di Furtei e dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra, due testimonianze
sulla comunità Senegalese e su un campo nomadi a Cagliari.
Scatti semantici senza fronzoli estetici scompongono il paesaggio in pochi elementi, in cui i rifiuti si
mescolano alla terra a volte testimone solitaria, quando non è lei stessa a disfarsi.
Un’atmosfera desolata ma non desolante coglie chi guarda questo spettacolo surreale perché è
la natura stessa che non lascia in pace lo spettatore e richiama la sua attenzione, in attesa di una reazione.
A volte è il fondale marino che si fa carico di far sparire i lati oscuri dell’essere umano.
I racconti che accompagnano i reportage appaiono come una voce fuori campo lasciando spazio
all’immaginazione.
Le speculazioni nella zona industriale di macchiareddu mettono in strada più di cento senegalesi.
Alcune foto ritraggono lo sgombero di Palazzo senegal a Giorgino, un momento di lotta per il diritto alla
casa e contro un destino ineluttabile. Altre documentano la risposta incontestabile di una
comunità calpestata.
Intorno alle roulotte e una cucina di fortuna si svolge la quotidianità del campo nomadi.
Quella che a molti sembrerebbe una vita insopportabile al limite della povertà è contraddetta dagli sguardi fieri degli abitanti.
Quello che a pochi susciterebbe un sentimento pietistico è ribaltato dai sorrisi autentici.
Le immagini, lungi dall’intenzione di drammatizzare la vita di queste persone, restituiscono uno spazio e un tempo all’esistenza.
Un realismo primordiale lega questi fotoreportage realizzati con linguaggi diversi.
Non ci troviamo di fronte ad un progetto documentale, e non ci sentiamo rapiti o estraniati da
qualche escamotage sensazionalista o scandalistico ma ci colpisce l’asciuttezza formale e
una consapevole rivendicazione del lavoro fotografico rispetto alla storia ritratta.
Emanuela Falqui
11
dicembre 2010
4 fotoreportage 6 mani. Scatti dall’interno
Dall'undici al 22 dicembre 2010
fotografia
Location
EX QUESTURA
Sassari, Corso Gio Maria Angioi, 1, (Sassari)
Sassari, Corso Gio Maria Angioi, 1, (Sassari)
Vernissage
11 Dicembre 2010, ore 19
Autore