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40jahrevideokunst.de. Video arte in Germania dal 1963 al 2004
Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e il Goethe-Institut Genua presentano per la prima volta in Italia 40jahrevideokunst.de, l’archivio che ripercorre quarant’anni di storia della video arte in Germania, istituito a partire da un progetto di ricerca finalizzato al recupero, al restauro, alla conservazione e alla diffusione di un patrimonio di opere video realizzate tra il 1963 e il 2004, in un arco di tempo dalle prime sperimentazioni degli anni sessanta fino alle esperienze più recenti.
Comunicato stampa
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40jahrevideokunst.de. Video arte in Germania dal 1963 al 2004
mostra di presentazione dell’archivio a cura di Alessandra Pioselli e Sandra Solimano
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini, 3 - Genova
24 settembre - 19 ottobre 2008
Inaugurazione: martedì 23 settembre 2008 – ore 18.00
Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e il Goethe-Institut Genua presentano per la prima volta in Italia, dal 24 settembre al 19 ottobre 2008, 40jahrevideokunst.de, l’archivio che ripercorre quarant’anni di storia della video arte in Germania, istituito a partire da un progetto di ricerca finalizzato al recupero, al restauro, alla conservazione e alla diffusione di un patrimonio di opere video realizzate tra il 1963 e il 2004, in un arco di tempo dalle prime sperimentazioni degli anni sessanta fino alle esperienze più recenti.
Il progetto nasce per iniziativa della Kulturstiftung des Bundes (Fondazione per la Cultura della Repubblica Federale di Germania) ed è il risultato della cooperazione di cinque tra i più importanti centri d’arte contemporanea in Germania: è realizzato da K21/Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf e dallo ZKM di Karlsruhe, in collaborazione con la Kunsthalle di Brema, il Lenbachhaus di Monaco e il Museum der bildenden Künste di Lipsia. E’ promosso a livello internazionale dal Goethe-Institut.
Due anni di ricerche e di messa a punto di norme di restauro e conservazione dei nastri originali in formato digitale hanno portato alla selezione di cinquantanove opere, considerate tra le più importanti realizzate in Germania, di artisti e autori, tra gli altri, come Marina Abramović / Ulay, Joseph Beuys, Jan Dibbets, Valie Export, Harun Farocki, Jochen Gerz, Rebecca Horn, Christian Jankowski, Nam June Paik, Gerry Schum, Katharina Sieverding, Rosemarie Trockel, Wolf Vostell, Robert Wilson.
Anche se la video arte appartiene ormai alla storia dell’arte del ‘900 della cui eredità culturale l’archivio si propone come strumento di conservazione e di diffusione, risulta particolarmente interessante seguire nella successione delle proiezioni organizzate in 12 DVD l’evoluzione del mezzo e dell’uso del video nel corso dei quarant’anni presi in esame: dal pionieristico utilizzo delle immagini televisive, filmate e manipolate per la prima volta da Wolf Vostell nel film Sun in your head, del 1963, alla documentazione degli interventi di Land Art di Gerry Schum; dalla prima produzione multimediale concepita per la televisione (Black Gate Cologne di Otto Piene / Aldo Tambellini, 1968/69) alla sperimentazione delle possibilità offerte dalla trasmissione di immagini via satellite (con la nota opera Good Morning, Mr. Orwell di Nam June Paik, del 1984); dalla registrazione di azioni e performance (in mostra il primo leggendario video di Jochen Gerz, Rufen bis zur Erschöpfung, 1972) all’interesse verso la narrazione e il documentario, esemplificato ad esempio dal film di Solmaz Shahbazi e Tirdad Zolghadr su Tehran; dall’uso di immagini d’archivio, spesso prese da film o telegiornali (i video basati sul found footage di Marcel Odenbach o di Christoph Girardet / Matthias Müller), all’intreccio con la cultura pop, con la pubblicità e con i linguaggi dei mass media, fino all’uso del computer e del digitale, determinante almeno a partire dagli anni Novanta, e di cui sono esempi in archivio, tra gli altri, i video di Daniel Pflumm, di Bjørn Melhus o dei Granular≈Synthesis.
Accompagna l’archivio il catalogo 40jahrevideokunst.de Digital Heritage: Video Art in Germany from 1963 to present, a cura di Rudolf Frieling e Wulf Herzogenrath, Hatje Cantz Verlag.
mostra di presentazione dell’archivio a cura di Alessandra Pioselli e Sandra Solimano
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini, 3 - Genova
24 settembre - 19 ottobre 2008
Inaugurazione: martedì 23 settembre 2008 – ore 18.00
Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e il Goethe-Institut Genua presentano per la prima volta in Italia, dal 24 settembre al 19 ottobre 2008, 40jahrevideokunst.de, l’archivio che ripercorre quarant’anni di storia della video arte in Germania, istituito a partire da un progetto di ricerca finalizzato al recupero, al restauro, alla conservazione e alla diffusione di un patrimonio di opere video realizzate tra il 1963 e il 2004, in un arco di tempo dalle prime sperimentazioni degli anni sessanta fino alle esperienze più recenti.
Il progetto nasce per iniziativa della Kulturstiftung des Bundes (Fondazione per la Cultura della Repubblica Federale di Germania) ed è il risultato della cooperazione di cinque tra i più importanti centri d’arte contemporanea in Germania: è realizzato da K21/Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf e dallo ZKM di Karlsruhe, in collaborazione con la Kunsthalle di Brema, il Lenbachhaus di Monaco e il Museum der bildenden Künste di Lipsia. E’ promosso a livello internazionale dal Goethe-Institut.
Due anni di ricerche e di messa a punto di norme di restauro e conservazione dei nastri originali in formato digitale hanno portato alla selezione di cinquantanove opere, considerate tra le più importanti realizzate in Germania, di artisti e autori, tra gli altri, come Marina Abramović / Ulay, Joseph Beuys, Jan Dibbets, Valie Export, Harun Farocki, Jochen Gerz, Rebecca Horn, Christian Jankowski, Nam June Paik, Gerry Schum, Katharina Sieverding, Rosemarie Trockel, Wolf Vostell, Robert Wilson.
Anche se la video arte appartiene ormai alla storia dell’arte del ‘900 della cui eredità culturale l’archivio si propone come strumento di conservazione e di diffusione, risulta particolarmente interessante seguire nella successione delle proiezioni organizzate in 12 DVD l’evoluzione del mezzo e dell’uso del video nel corso dei quarant’anni presi in esame: dal pionieristico utilizzo delle immagini televisive, filmate e manipolate per la prima volta da Wolf Vostell nel film Sun in your head, del 1963, alla documentazione degli interventi di Land Art di Gerry Schum; dalla prima produzione multimediale concepita per la televisione (Black Gate Cologne di Otto Piene / Aldo Tambellini, 1968/69) alla sperimentazione delle possibilità offerte dalla trasmissione di immagini via satellite (con la nota opera Good Morning, Mr. Orwell di Nam June Paik, del 1984); dalla registrazione di azioni e performance (in mostra il primo leggendario video di Jochen Gerz, Rufen bis zur Erschöpfung, 1972) all’interesse verso la narrazione e il documentario, esemplificato ad esempio dal film di Solmaz Shahbazi e Tirdad Zolghadr su Tehran; dall’uso di immagini d’archivio, spesso prese da film o telegiornali (i video basati sul found footage di Marcel Odenbach o di Christoph Girardet / Matthias Müller), all’intreccio con la cultura pop, con la pubblicità e con i linguaggi dei mass media, fino all’uso del computer e del digitale, determinante almeno a partire dagli anni Novanta, e di cui sono esempi in archivio, tra gli altri, i video di Daniel Pflumm, di Bjørn Melhus o dei Granular≈Synthesis.
Accompagna l’archivio il catalogo 40jahrevideokunst.de Digital Heritage: Video Art in Germany from 1963 to present, a cura di Rudolf Frieling e Wulf Herzogenrath, Hatje Cantz Verlag.
23
settembre 2008
40jahrevideokunst.de. Video arte in Germania dal 1963 al 2004
Dal 23 settembre al 19 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA VILLA CROCE
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Orario di apertura
Martedì – venerdì: 9-19 Sabato – domenica: 10-19 Lunedì chiuso
Vernissage
23 Settembre 2008, ore 18
Autore
Curatore