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43
43 anni di fedeltà e resistenza, 43 anni da una Rivoluzione che ha cambiato per sempre il volto dell’Iran, 43mila le donne iraniane presenti nel territorio, 43 anni dalla prima protesta attuata da oltre 100mila donne contro la neonata legge sull’obbligo del velo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Le Monacelle è lieta di presentare 43. quarantatre, mostra personale di Kiana Tajammol (1988) curata da Alessia Pietropinto e Stefano Siggillino.
43 anni di fedeltà e resistenza, 43 anni da una Rivoluzione che ha cambiato per sempre il volto dell’Iran, 43mila le donne iraniane presenti nel territorio, 43 anni dalla prima protesta attuata da oltre 100mila donne contro la neonata legge sull'obbligo del velo.
Oggi, 43 anni dopo, la storia si ripete; un ritorno ciclico di un passato da dimenticare che si ripresenta bussando alle porte del nostro presente, della nostra storia che, a quanto pare, non ha tratto insegnamento da ciò che era già accaduto.
Il regime iraniano non transige, il regime iraniano uccide.
“Le donne che hanno fatto la Rivoluzione erano e sono donne con la veste islamica, non donne eleganti e truccate come lei che se ne vanno in giro tutte scoperte trascinandosi dietro un codazzo di uomini. Le civette che si truccano ed escono per strada mostrando il collo, i capelli, le forme, non hanno combattuto lo Scià. Non hanno mai fatto nulla di buono quelle. Non sanno mai rendersi utili: né socialmente, né politicamente, né professionalmente. E questo perché, scoprendosi, distraggono gli uomini e li turbano. Poi distraggono e turbano anche le altre donne (...). Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Perché la veste islamica è per le donne giovani e perbene”.
Ricordando la celebre intervista all’ayatollah Khomeini del 26 settembre 1979, Kiana Tajammol denuncia, attraverso le sue video-installazioni, la violenza di un regime che opera
con ferocia e forza ingiustificata, un regime che attacca chi tenta di rivendicare quei diritti, civili e individuali, inalienabili per l’essere umano.
Kiana Tajammol, nata il 9 febbraio 1988, è un'attrice, regista e artista visiva iraniana.
Ha iniziato la sua carriera di attrice nel 2008 insieme ad un collettivo di attori e attrici dell’Università d’Arte di Tehran. A causa della censura in Iran, hanno organizzato serate teatrali clandestine, interrotte dopo la repressione del Movimento Verde nel 2009.
Nel 2011 si è trasferita a Milano, dove ha studiato Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Brera. Ha iniziato la sua carriera come regista di documentari freelance e artista visiva in collaborazione con musicisti della scena elettronica milanese.
Come documentarista, i suoi lavori si occupano principalmente di questioni di ingiustizia sociale e collabora con ONG, media indipendenti e organizzazioni per i diritti umani. Oltre alle sue attività da solista, Kiana si concentra anche su un modo di lavorare collettivo. I suoi ultimi progetti hanno visto la collaborazione di scuole superiori del Sud Italia e donne immigrate, per ascoltare e aiutare a raccontare le loro storie.
Ha lavorato come attrice protagonista nel film iraniano "A Dragon Arrives!" di Mani Haghighi, selezionato per il concorso principale della Berlinale 2016, e nel video italiano "L'Oracolo", di Valerio Rocco Orlando.
Nel 2020 ha lavorato come assistente alla produzione in "Do you know anything about Omid?" diretto da Keywan Karimi. Il film è stato selezionato per "La Fabrique Cinema" al festival di Cannes.
43 anni di fedeltà e resistenza, 43 anni da una Rivoluzione che ha cambiato per sempre il volto dell’Iran, 43mila le donne iraniane presenti nel territorio, 43 anni dalla prima protesta attuata da oltre 100mila donne contro la neonata legge sull'obbligo del velo.
Oggi, 43 anni dopo, la storia si ripete; un ritorno ciclico di un passato da dimenticare che si ripresenta bussando alle porte del nostro presente, della nostra storia che, a quanto pare, non ha tratto insegnamento da ciò che era già accaduto.
Il regime iraniano non transige, il regime iraniano uccide.
“Le donne che hanno fatto la Rivoluzione erano e sono donne con la veste islamica, non donne eleganti e truccate come lei che se ne vanno in giro tutte scoperte trascinandosi dietro un codazzo di uomini. Le civette che si truccano ed escono per strada mostrando il collo, i capelli, le forme, non hanno combattuto lo Scià. Non hanno mai fatto nulla di buono quelle. Non sanno mai rendersi utili: né socialmente, né politicamente, né professionalmente. E questo perché, scoprendosi, distraggono gli uomini e li turbano. Poi distraggono e turbano anche le altre donne (...). Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Perché la veste islamica è per le donne giovani e perbene”.
Ricordando la celebre intervista all’ayatollah Khomeini del 26 settembre 1979, Kiana Tajammol denuncia, attraverso le sue video-installazioni, la violenza di un regime che opera
con ferocia e forza ingiustificata, un regime che attacca chi tenta di rivendicare quei diritti, civili e individuali, inalienabili per l’essere umano.
Kiana Tajammol, nata il 9 febbraio 1988, è un'attrice, regista e artista visiva iraniana.
Ha iniziato la sua carriera di attrice nel 2008 insieme ad un collettivo di attori e attrici dell’Università d’Arte di Tehran. A causa della censura in Iran, hanno organizzato serate teatrali clandestine, interrotte dopo la repressione del Movimento Verde nel 2009.
Nel 2011 si è trasferita a Milano, dove ha studiato Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Brera. Ha iniziato la sua carriera come regista di documentari freelance e artista visiva in collaborazione con musicisti della scena elettronica milanese.
Come documentarista, i suoi lavori si occupano principalmente di questioni di ingiustizia sociale e collabora con ONG, media indipendenti e organizzazioni per i diritti umani. Oltre alle sue attività da solista, Kiana si concentra anche su un modo di lavorare collettivo. I suoi ultimi progetti hanno visto la collaborazione di scuole superiori del Sud Italia e donne immigrate, per ascoltare e aiutare a raccontare le loro storie.
Ha lavorato come attrice protagonista nel film iraniano "A Dragon Arrives!" di Mani Haghighi, selezionato per il concorso principale della Berlinale 2016, e nel video italiano "L'Oracolo", di Valerio Rocco Orlando.
Nel 2020 ha lavorato come assistente alla produzione in "Do you know anything about Omid?" diretto da Keywan Karimi. Il film è stato selezionato per "La Fabrique Cinema" al festival di Cannes.
18
novembre 2022
43
Dal 18 al 30 novembre 2022
arti performative
Location
LE MONACELLE
Matera, Via Riscatto, 10, (Matera)
Matera, Via Riscatto, 10, (Matera)
Orario di apertura
ORARI
Martedì - Domenica
10:30 - 13:00
16:00 - 20:00
Vernissage
18 Novembre 2022, 19:30
Autore
Curatore