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45 aspetti di UBU
Mostra promossa dal Collage de ’Pataphysique e curata da Tania Lorandi
Una mostra dove si vuol dare nuove figure e rilevanza agli aspetti di Ubu, il personaggio che Alfred Jarry rese celebre con i suoi testi teatrali. Ci si ricorda di Ubu il grosso personaggio dotato di un enorme giduglia (pancia),
Comunicato stampa
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45 aspetti di Ubu
come segno dell’essere
Si torna a parlare, scrivere e dare figura a Ubu, il personaggio intramontabile che Alfred Jarry incarnò perfino
durante la vita (episodio che deve ricordarci che Ubu siamo anche noi... ) e che l’autore rese famoso attraverso i suoi
testi teatrali: il ciclo delle “gesta ebertiche”, più o meno conosciuto in Italia.
Infatti, quando si parla di Ubu, nella maggior parte dei casi è a Ubu re che ci si riferisce. In qualche modo, il
successo/scandalo che suscitò a teatro il primo dei testi “ubici” ha attirato su di sé la maggior parte delle attenzioni,
facendo spesso dimenticare tutti gli altri Ubu, ognuno dei quali ha caratteristiche ben specifiche. Se Ubu re è
un’immagine assai esauriente dell’apparato del potere, delle dittature, di varie patologie (egocentristiche e
manipolatorie) e della scatologica compresa, l’Ubu che segue nelle “gesta”, invece, nasce per contrastarlo,
diventandone la controparte. Questo è Ubu incatenato. Tuttavia, Ubu appare anche in Guignol, Cesare anticristo
(nell’atto terrestre), nei Paralipomeni d’Ubu, in Onesime o le tribolazioni di Priou (come Padre P. H.), in Ubu cornuto o
l’Archaeopteryx, nei due Almanacchi di Padre Ubu (purtroppo non ancora tradotti in italiano) e nell’Ubu sulla collina.
Padre Ubu, nella letteratura jarryana, ha una vita propria e cambia carattere mentre si evolve la scrittura del suo
autore. Scrittura colma di meandri, di taglia-e-cuci, nella quale anche l’esperto riesce a perdersi.
La nascita di Ubu risale ai banchi del liceo di Rennes quando Alfred Jarry era quindicenne: è merito del famoso e
goffo professor di fisica Félix Hébert se nasce quel primo stralcio di testo che Jarry in seguito trasformerà, amplierà,
userà in tagli, copia, incolla, come non era mai stato fatto fin lì nella storia della letteratura. Ma ci si ricorda del grande
e grosso personaggio anche merito agli artisti che si sono impegnati a renderlo celebre. Bonnard, Picasso, Max Ernst,
Mirò, Matta, Dubuffet, Tanguy, Alechinsky, Baj, sono solo alcuni tra quei pittori che hanno avuto l’attenzione di
restituirgli ogni volta una figura e una forma personalizzata, riattualizzandolo.
Nella presente esposizione quarantacinque, invece, sono gli autori che danno «soluzioni immaginarie» alla figura
du Ubu, in alcuni casi avvicinandosi per la prima volta anche alla ’Patafisica. 45 lavori, fantasiosi, eclettici e rivelatori.
Ritratti, insomma, se non addirittura autoritratti dell’aspetto che ognuno ha voluto dare al proprio Ubu.
È il Collage de ‘Pataphysique, Centro di Ricerca, Studi e Diffusione della ‘Patafisica, che ha sede nella provincia di
Bergamo, sempre attento alle espressioni ubumane e subumane a promuovere l’esposizione; Tania Lorandi,
Provveditrice Rogatrice Generale del Centro a curare la mostra.
come segno dell’essere
Si torna a parlare, scrivere e dare figura a Ubu, il personaggio intramontabile che Alfred Jarry incarnò perfino
durante la vita (episodio che deve ricordarci che Ubu siamo anche noi... ) e che l’autore rese famoso attraverso i suoi
testi teatrali: il ciclo delle “gesta ebertiche”, più o meno conosciuto in Italia.
Infatti, quando si parla di Ubu, nella maggior parte dei casi è a Ubu re che ci si riferisce. In qualche modo, il
successo/scandalo che suscitò a teatro il primo dei testi “ubici” ha attirato su di sé la maggior parte delle attenzioni,
facendo spesso dimenticare tutti gli altri Ubu, ognuno dei quali ha caratteristiche ben specifiche. Se Ubu re è
un’immagine assai esauriente dell’apparato del potere, delle dittature, di varie patologie (egocentristiche e
manipolatorie) e della scatologica compresa, l’Ubu che segue nelle “gesta”, invece, nasce per contrastarlo,
diventandone la controparte. Questo è Ubu incatenato. Tuttavia, Ubu appare anche in Guignol, Cesare anticristo
(nell’atto terrestre), nei Paralipomeni d’Ubu, in Onesime o le tribolazioni di Priou (come Padre P. H.), in Ubu cornuto o
l’Archaeopteryx, nei due Almanacchi di Padre Ubu (purtroppo non ancora tradotti in italiano) e nell’Ubu sulla collina.
Padre Ubu, nella letteratura jarryana, ha una vita propria e cambia carattere mentre si evolve la scrittura del suo
autore. Scrittura colma di meandri, di taglia-e-cuci, nella quale anche l’esperto riesce a perdersi.
La nascita di Ubu risale ai banchi del liceo di Rennes quando Alfred Jarry era quindicenne: è merito del famoso e
goffo professor di fisica Félix Hébert se nasce quel primo stralcio di testo che Jarry in seguito trasformerà, amplierà,
userà in tagli, copia, incolla, come non era mai stato fatto fin lì nella storia della letteratura. Ma ci si ricorda del grande
e grosso personaggio anche merito agli artisti che si sono impegnati a renderlo celebre. Bonnard, Picasso, Max Ernst,
Mirò, Matta, Dubuffet, Tanguy, Alechinsky, Baj, sono solo alcuni tra quei pittori che hanno avuto l’attenzione di
restituirgli ogni volta una figura e una forma personalizzata, riattualizzandolo.
Nella presente esposizione quarantacinque, invece, sono gli autori che danno «soluzioni immaginarie» alla figura
du Ubu, in alcuni casi avvicinandosi per la prima volta anche alla ’Patafisica. 45 lavori, fantasiosi, eclettici e rivelatori.
Ritratti, insomma, se non addirittura autoritratti dell’aspetto che ognuno ha voluto dare al proprio Ubu.
È il Collage de ‘Pataphysique, Centro di Ricerca, Studi e Diffusione della ‘Patafisica, che ha sede nella provincia di
Bergamo, sempre attento alle espressioni ubumane e subumane a promuovere l’esposizione; Tania Lorandi,
Provveditrice Rogatrice Generale del Centro a curare la mostra.
07
dicembre 2013
45 aspetti di UBU
Dal 07 al 27 dicembre 2013
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
GALGARTE
Bergamo, Via Del Galgario, 13, (Bergamo)
Bergamo, Via Del Galgario, 13, (Bergamo)
Orario di apertura
lunedì e mercoledì ore 16.30-19
giovedì e venerdì ore 9.30-12.30 e 16.30-19
Vernissage
7 Dicembre 2013, ore 18.30
Curatore