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5. Edizione Arte sull’acqua
Come nelle edizioni precedenti, l’evento si caratterizza per la scelta di trasformare il Rio di Mantova in un luogo privilegiato, inconsueto e aperto, di esposizione, e per la volontà di presentare alla città differenti linguaggi espressivi in grado di dialogare tra loro: l’installazione sull’acqua, la musica, la video arte, la scrittura e, quest’anno, la danza.
Comunicato stampa
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Dal 3 al 7 settembre 2008, contemporaneamente al Festivaletteratura, si terrà a Mantova la quinta edizione di “Arte sull’acqua”, manifestazione d’arte contemporanea a cura dell’Associazione Culturale Non Capovolgere Arte Contemporanea
Come nelle edizioni precedenti, l’evento si caratterizza per la scelta di trasformare il Rio di Mantova in un luogo privilegiato, inconsueto e aperto, di esposizione, e per la volontà di presentare alla città differenti linguaggi espressivi in grado di dialogare tra loro: l’installazione sull’acqua, la musica, la video arte, la scrittura e, quest’anno, la danza. Per questa quinta edizione di Arte sull’acqua è stato scelto come filo conduttore delle opere il sogno con un riferimento preciso alla scrittura della filosofa spagnola Marìa Zambrano(1904-1991) , che al sogno dedicò un’opera in particolare dal titolo “Il sogno creatore”. L’originalità del suo pensiero la pone fra le presenze più significative della filosofia del Novecento, in particolare per alcune opere come“Verso un sapere dell’anima”, “Filosofia e poesia”, “La tomba di Antigone”, “L’uomo e il divino”. La sua scrittura intensa, prossima al linguaggio poetico, si è confrontata con la storia della filosofia occidentale in modo critico e asistematico, coniugando pensiero e sentire, ragione e cuore, coscienza e vita, e dando particolare rilievo alla rivisitazione di alcune mitiche figure femminili, come Antigone, Eloisa e Diotima.
Per Marìa Zambrano il sogno rappresenta la manifestazione della vita allo stato puro e grazie all’assimilazione del sogno nel tempo della veglia è possibile offrire nutrimento alla propria vocazione, trovando proprio nell’attività onirica la radice della creazione, in particolare di quella artistica e letteraria.
Due sono i tratti di Rio nei quali sono posizionate le opere. Il primo, compreso tra Piazza Martiri e Via Pescheria, ospita l’installazione “Passarono” di Daniela Rosi, costituita da tante scarpe bianche che, collocate in diverse posizioni sull’acqua, evocano le tracce lasciate dalle persone incontrate nel passato. Favorendo la relazione tra sogno e memoria, l’artista veronese intende misurarsi con l’inevitabilità del panta rei, su cui si fonda la temporalità dell’esistenza, e suggerire la presenza di ciò che rimane come impronta luminosa, particolarmente rivelatrice quando ci visita in sogno.
Il secondo tratto di Rio, in corrispondenza di Vicolo Sottoriva, accoglie l’installazione “Una creatura fra le altre”di Lorella Salvagni: centocinquanta sagome femminili, tutte uguali e di colore bianco, sono distese una accanto all’altra e allacciate per le mani sulla superficie dell’acqua. Figure che sognano e insieme rimangono strette in una relazione inscindibile, sembrano opporsi all’emergenza del risveglio per respirare all’unisono con l’essere del cosmo e rientrare così nella totalità dell’universo che le accoglie. Appena un po’ sopra di loro, l’artista mantovana presenta anche una grande serigrafia dal titolo “Sogno” (foto di fine Ottocento dall’Archivio Eros Vecchi) che rappresenta le antiche lavandaie mentre compivano il loro lavoro sulle sponde del Rio. La suggestione di quest’immagine fotografica restituisce con immediatezza la forza con cui il mondo anonimo della donna, apparentemente insignificante nel suo continuo e ripetitivo confronto con l’ambiente domestico, si misura con l’esistenza concreta del corpo dell’essere umano e sospinge in avanti, in modo invisibile, il corso della storia collettiva.
L’opera musicale “Chiudi gli occhi” di Barbara Rincicotti, in dialogo con l’installazione di Lorella Salvagni, sembra prestare la voce ad entrambe le opere di Lorella Salvagni.
Sull’onda di un movimento di valzer trascinante e festoso, una successione di strumenti a fiato esegue due temi – o due parti di uno stesso tema: l’uno cantabile e l’altro più dinamico e veloce. Si forma così una sinfonia che riempie il Rio come il cerchio di una danza, ripetuta con il rigore di una grammatica del cuore: il sogno coincide con la vita, il fluire del tempo sposa l’eterno ritorno, il destino individuale si congiunge all’essere del cosmo. Quest’anno la rassegna di videoarte si terrà presso il Ludas di Via Oberdan dalle ore 15 alle ore 18 con i seguenti video: “Alla fine del viaggio” (2008) di Antonella Gandini, “L’enigma che aleggia sul fluire del tempo” (2001) diVittoria Gualco, “1-2-3” (2007) di Paola Pontiggia, “E sia” (2003) di Barbara Rincicotti e Lorella Salvagni, “Happily even after” (2008) di Natalia Saurin, e “Dream Route” (1995) di Berty Skuber. L’inaugurazione della manifestazione avrà luogo, sotto la Loggia di Giulio Romano, mercoledì 3 settembre alle ore 21.30, con la rappresentazione della "Pizzicata"; coreografie di Nausica Pavesi della scuola di danza "Step By Step" professional dance center di S. Benedetto Po, diretta da Vanna Mantovani. Danzano: Gianna Calzolari, Enrica Campi, Rachele Cerchi, Rachele Ferrari Sara Gasparini, Alba Lelaj, Nausica Pavesii, Anna Maria Preti, Vanni Raguzzoni, Anita Tridapalli Per tutta la durata della manifestazione sarà rispettato il consueto orario notturno dalle 21 alle 23 e sarà disponibile il catalogo con testo di Donata Negrini.
La realizzazione della quinta edizione di Arte sull’acqua è stata resa possibile dalla collaborazione e dal contributo del Comune di Mantova, della Provincia di Mantova, E’nt Graphic, Edilizia Roverselli e Sumhuram Yachts.
Come nelle edizioni precedenti, l’evento si caratterizza per la scelta di trasformare il Rio di Mantova in un luogo privilegiato, inconsueto e aperto, di esposizione, e per la volontà di presentare alla città differenti linguaggi espressivi in grado di dialogare tra loro: l’installazione sull’acqua, la musica, la video arte, la scrittura e, quest’anno, la danza. Per questa quinta edizione di Arte sull’acqua è stato scelto come filo conduttore delle opere il sogno con un riferimento preciso alla scrittura della filosofa spagnola Marìa Zambrano(1904-1991) , che al sogno dedicò un’opera in particolare dal titolo “Il sogno creatore”. L’originalità del suo pensiero la pone fra le presenze più significative della filosofia del Novecento, in particolare per alcune opere come“Verso un sapere dell’anima”, “Filosofia e poesia”, “La tomba di Antigone”, “L’uomo e il divino”. La sua scrittura intensa, prossima al linguaggio poetico, si è confrontata con la storia della filosofia occidentale in modo critico e asistematico, coniugando pensiero e sentire, ragione e cuore, coscienza e vita, e dando particolare rilievo alla rivisitazione di alcune mitiche figure femminili, come Antigone, Eloisa e Diotima.
Per Marìa Zambrano il sogno rappresenta la manifestazione della vita allo stato puro e grazie all’assimilazione del sogno nel tempo della veglia è possibile offrire nutrimento alla propria vocazione, trovando proprio nell’attività onirica la radice della creazione, in particolare di quella artistica e letteraria.
Due sono i tratti di Rio nei quali sono posizionate le opere. Il primo, compreso tra Piazza Martiri e Via Pescheria, ospita l’installazione “Passarono” di Daniela Rosi, costituita da tante scarpe bianche che, collocate in diverse posizioni sull’acqua, evocano le tracce lasciate dalle persone incontrate nel passato. Favorendo la relazione tra sogno e memoria, l’artista veronese intende misurarsi con l’inevitabilità del panta rei, su cui si fonda la temporalità dell’esistenza, e suggerire la presenza di ciò che rimane come impronta luminosa, particolarmente rivelatrice quando ci visita in sogno.
Il secondo tratto di Rio, in corrispondenza di Vicolo Sottoriva, accoglie l’installazione “Una creatura fra le altre”di Lorella Salvagni: centocinquanta sagome femminili, tutte uguali e di colore bianco, sono distese una accanto all’altra e allacciate per le mani sulla superficie dell’acqua. Figure che sognano e insieme rimangono strette in una relazione inscindibile, sembrano opporsi all’emergenza del risveglio per respirare all’unisono con l’essere del cosmo e rientrare così nella totalità dell’universo che le accoglie. Appena un po’ sopra di loro, l’artista mantovana presenta anche una grande serigrafia dal titolo “Sogno” (foto di fine Ottocento dall’Archivio Eros Vecchi) che rappresenta le antiche lavandaie mentre compivano il loro lavoro sulle sponde del Rio. La suggestione di quest’immagine fotografica restituisce con immediatezza la forza con cui il mondo anonimo della donna, apparentemente insignificante nel suo continuo e ripetitivo confronto con l’ambiente domestico, si misura con l’esistenza concreta del corpo dell’essere umano e sospinge in avanti, in modo invisibile, il corso della storia collettiva.
L’opera musicale “Chiudi gli occhi” di Barbara Rincicotti, in dialogo con l’installazione di Lorella Salvagni, sembra prestare la voce ad entrambe le opere di Lorella Salvagni.
Sull’onda di un movimento di valzer trascinante e festoso, una successione di strumenti a fiato esegue due temi – o due parti di uno stesso tema: l’uno cantabile e l’altro più dinamico e veloce. Si forma così una sinfonia che riempie il Rio come il cerchio di una danza, ripetuta con il rigore di una grammatica del cuore: il sogno coincide con la vita, il fluire del tempo sposa l’eterno ritorno, il destino individuale si congiunge all’essere del cosmo. Quest’anno la rassegna di videoarte si terrà presso il Ludas di Via Oberdan dalle ore 15 alle ore 18 con i seguenti video: “Alla fine del viaggio” (2008) di Antonella Gandini, “L’enigma che aleggia sul fluire del tempo” (2001) diVittoria Gualco, “1-2-3” (2007) di Paola Pontiggia, “E sia” (2003) di Barbara Rincicotti e Lorella Salvagni, “Happily even after” (2008) di Natalia Saurin, e “Dream Route” (1995) di Berty Skuber. L’inaugurazione della manifestazione avrà luogo, sotto la Loggia di Giulio Romano, mercoledì 3 settembre alle ore 21.30, con la rappresentazione della "Pizzicata"; coreografie di Nausica Pavesi della scuola di danza "Step By Step" professional dance center di S. Benedetto Po, diretta da Vanna Mantovani. Danzano: Gianna Calzolari, Enrica Campi, Rachele Cerchi, Rachele Ferrari Sara Gasparini, Alba Lelaj, Nausica Pavesii, Anna Maria Preti, Vanni Raguzzoni, Anita Tridapalli Per tutta la durata della manifestazione sarà rispettato il consueto orario notturno dalle 21 alle 23 e sarà disponibile il catalogo con testo di Donata Negrini.
La realizzazione della quinta edizione di Arte sull’acqua è stata resa possibile dalla collaborazione e dal contributo del Comune di Mantova, della Provincia di Mantova, E’nt Graphic, Edilizia Roverselli e Sumhuram Yachts.
03
settembre 2008
5. Edizione Arte sull’acqua
Dal 03 al 07 settembre 2008
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Mantova
Mantova, -, (Mantova)
Mantova, -, (Mantova)
Sito web
www.noncapovolgere.it
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