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5 personali
ATLANTE: Rinko Kawauchi, Luca Stoppini // EN PLEIN AIR: Alessandro Casati, Marcello Maloberti // PASSAGES: Robert Pettena
Comunicato stampa
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In coincidenza con l’inizio dell’estate, Quarter spalanca le porte sull’esterno, sul quartiere e sulla città, e impegna lo spazio pubblico con un grande appuntamento, una festa dell’arte contemporanea per celebrare i primi sei mesi di attività della kunsthalle fiorentina.
Nel corso delle ultime manifestazioni sono state definite la struttura e l’organizzazione degli spazi interni; in questa occasione Quarter abbatte idealmente le mura perimetrali e allarga la propria cubatura eleggendo gli spazi della relazione pubblica a nuove piattaforme per l’arte.
In questa prospettiva risulta ormai chiara anche la regia curatoriale di Quarter, che crea una zona di confronto dialettico tra artisti diversi fra loro per generazione, formazione e provenienza. Così, alla presenza dell’installazione di Enzo Cucchi, che ha definito magistralmente una relazione iconica tra l’interno e l’esterno, tra il fantastico e il simbolico, adesso si aggiungono nelle sale di Quarter e nelle piazze circostanti i nuovi lavori di Marcello Maloberti, Rinko Kawauchi, Luca Stoppini, Robert Pettena e Alessandro Casati.
Le ragioni e le complessità di un’abitabilità dello spazio pubblico vengono messe in gioco dall'intervento di Marcello Maloberti. L’artista occuperà le due piazze che circondano il centro d’arte con una installazione mobile e interattiva, in cui si mescolano caratteri di transitorietà tipicamente urbana con elementi legati all'immaginario delle periferie di tutto il mondo. Nel progetto di Maloberti lo spazio vitale sarà abitato da azioni performative, segnate da qualità plastiche e pittoriche che hanno il carattere della scultura e del monumento. La scena pubblica, contrassegnata dalla presenza di questi oggetti dinamici, perde l’assimilazione ad un teatro per rivelarsi come luogo di rappresentazione, ovvero luogo di una messa in scena figurativamente non troppo distante dalla pittura e scultura moderna o antica.
Sulla grande piazza della Coop apparirà anche il lavoro di Rinko Kawauchi, che dopo essere stata protagonista di una importante esposizione alla Fondation Cartier di Parigi approda qui a Firenze alla sua seconda mostra personale in Europa. Lo sguardo dell’artista giapponese, disciplinato dalla sensibilità per le superfici lisce, per i dettagli e per le sfumature, si rivolge al mondo quotidiano con un tono narrativo cui non manca sensibilità classica e senso della bellezza. A Quarter l’artista presenterà ‘Cui Cui’, uno slide-show prodotto per la mostra parigina, e un billboards di grandi dimensioni. Quelle di Rinko Kawauchi sono piccole poesie che fissano con commovente filosofia la transitorietà della vita, la fragilità fugace del paesaggio, la struggente bellezza dei frammenti, ‘il partito preso delle cose’.
All’interno, nello spazio Atlante, si apre la prima personale italiana di Luca Stoppini, già conosciuto come direttore artistico di Vogue Italia – Edizioni Condé Nast. A Quarter presenterà una serie inedita di lavori. Il processo fotografico dell'artista, campionatura, selezione, ritaglio, distorsione, correzione, si chiude nel momento in cui l’opera funziona come figura piuttosto che come immagine. Ovvero è la pittura e il suo mondo di valori, a ossessionare l’artista, che parte dalla narrazione, dalla fotografia per approdare a qualcosa di indefinito e misterioso, qualcosa che sembra l’altra faccia di ogni rappresentazione mimetica. Stoppini intende condizionare alchemicamente il mezzo fotografico cercando la realtà difforme di una figurazione che, confondendo il dato figurativo e iconografico, sappia restituire in qualche punto misterioso della sua spazialità la stessa peculiare pregnanza del quadro e della pittura.
Quarter prosegue ancora la sua ricerca di contatto con il territorio affidando la realizzazione del bar a Robert Pettena, giovane artista fiorentino che con successo ha esposto in importanti rassegne sia in Italia che all’estero. Così, la kunsthalle si dota di un servizio accessorio ritenuto indispensabile nelle logiche della fruizione museale. Ma l’operazione trascende la sua semplice funzionalità offrendo l’occasione per una visione artistica, e ancora una volta antitetica rispetto alla comunicazione di massa, sulla città, sul movimento e sulle rotte di relazione percorse dai frequentatori della vita dei bistrot. Il ‘design’ di Robert Pettena risponde a intenzioni linguistiche e formali assolutamente ‘tribali’ e ‘meticcie’, categorie culturali che l’artista fa sue trasformandole in una sorta di nuova logica del senso formale di cui oggi l’artista si attrezza per affrontare la società globale.
Infine, il ciclo pittorico di Alessandro Casati, che ha accompagnato la storia di Quarter nel corso dei suoi primi mesi di vita, giunge all’episodio conclusivo. Il giovane artista completerà la serie dedicata a Quarter aggiungendo tre nuove tele quelle che ormai da circa sei mesi incorniciano le pareti del foyer. La natura, talvolta, imita l’arte e assieme al ciclo completo di En Plein Air, vede la luce anche il primo figlio dell’artista, al quale è dedicata la tela finale del progetto. La rappresentazione della realtà, per Casati, passa attraverso la rifrazione della macchina fotografica digitale ed elude il mimetismo della figurazione nell'unione del mezzo tecnologico con gli strumenti della pittura tradizionale. Là dove un pixel rivela la passione per il colore e la narrazione viene come ridotta all’essenziale, cioè al pittorico e al figurale.
L’inaugurazione si svolgerà nel segno di una grande apertura verso il quartiere, concretizzata anche nel coinvolgimento della piazzetta alberata che fronteggia la Coop. Qui, in un luogo che usualmente assiste al passeggio serale degli abitanti del quartiere, si terrà il buffet che avrà il tono e l’atmosfera di una serata popolare sotto il cielo estivo. Il tutto sulle note di una tradizionale banda di fiati impegnata in un repertorio di rock melodico degli anni ‘70.
Nel corso delle ultime manifestazioni sono state definite la struttura e l’organizzazione degli spazi interni; in questa occasione Quarter abbatte idealmente le mura perimetrali e allarga la propria cubatura eleggendo gli spazi della relazione pubblica a nuove piattaforme per l’arte.
In questa prospettiva risulta ormai chiara anche la regia curatoriale di Quarter, che crea una zona di confronto dialettico tra artisti diversi fra loro per generazione, formazione e provenienza. Così, alla presenza dell’installazione di Enzo Cucchi, che ha definito magistralmente una relazione iconica tra l’interno e l’esterno, tra il fantastico e il simbolico, adesso si aggiungono nelle sale di Quarter e nelle piazze circostanti i nuovi lavori di Marcello Maloberti, Rinko Kawauchi, Luca Stoppini, Robert Pettena e Alessandro Casati.
Le ragioni e le complessità di un’abitabilità dello spazio pubblico vengono messe in gioco dall'intervento di Marcello Maloberti. L’artista occuperà le due piazze che circondano il centro d’arte con una installazione mobile e interattiva, in cui si mescolano caratteri di transitorietà tipicamente urbana con elementi legati all'immaginario delle periferie di tutto il mondo. Nel progetto di Maloberti lo spazio vitale sarà abitato da azioni performative, segnate da qualità plastiche e pittoriche che hanno il carattere della scultura e del monumento. La scena pubblica, contrassegnata dalla presenza di questi oggetti dinamici, perde l’assimilazione ad un teatro per rivelarsi come luogo di rappresentazione, ovvero luogo di una messa in scena figurativamente non troppo distante dalla pittura e scultura moderna o antica.
Sulla grande piazza della Coop apparirà anche il lavoro di Rinko Kawauchi, che dopo essere stata protagonista di una importante esposizione alla Fondation Cartier di Parigi approda qui a Firenze alla sua seconda mostra personale in Europa. Lo sguardo dell’artista giapponese, disciplinato dalla sensibilità per le superfici lisce, per i dettagli e per le sfumature, si rivolge al mondo quotidiano con un tono narrativo cui non manca sensibilità classica e senso della bellezza. A Quarter l’artista presenterà ‘Cui Cui’, uno slide-show prodotto per la mostra parigina, e un billboards di grandi dimensioni. Quelle di Rinko Kawauchi sono piccole poesie che fissano con commovente filosofia la transitorietà della vita, la fragilità fugace del paesaggio, la struggente bellezza dei frammenti, ‘il partito preso delle cose’.
All’interno, nello spazio Atlante, si apre la prima personale italiana di Luca Stoppini, già conosciuto come direttore artistico di Vogue Italia – Edizioni Condé Nast. A Quarter presenterà una serie inedita di lavori. Il processo fotografico dell'artista, campionatura, selezione, ritaglio, distorsione, correzione, si chiude nel momento in cui l’opera funziona come figura piuttosto che come immagine. Ovvero è la pittura e il suo mondo di valori, a ossessionare l’artista, che parte dalla narrazione, dalla fotografia per approdare a qualcosa di indefinito e misterioso, qualcosa che sembra l’altra faccia di ogni rappresentazione mimetica. Stoppini intende condizionare alchemicamente il mezzo fotografico cercando la realtà difforme di una figurazione che, confondendo il dato figurativo e iconografico, sappia restituire in qualche punto misterioso della sua spazialità la stessa peculiare pregnanza del quadro e della pittura.
Quarter prosegue ancora la sua ricerca di contatto con il territorio affidando la realizzazione del bar a Robert Pettena, giovane artista fiorentino che con successo ha esposto in importanti rassegne sia in Italia che all’estero. Così, la kunsthalle si dota di un servizio accessorio ritenuto indispensabile nelle logiche della fruizione museale. Ma l’operazione trascende la sua semplice funzionalità offrendo l’occasione per una visione artistica, e ancora una volta antitetica rispetto alla comunicazione di massa, sulla città, sul movimento e sulle rotte di relazione percorse dai frequentatori della vita dei bistrot. Il ‘design’ di Robert Pettena risponde a intenzioni linguistiche e formali assolutamente ‘tribali’ e ‘meticcie’, categorie culturali che l’artista fa sue trasformandole in una sorta di nuova logica del senso formale di cui oggi l’artista si attrezza per affrontare la società globale.
Infine, il ciclo pittorico di Alessandro Casati, che ha accompagnato la storia di Quarter nel corso dei suoi primi mesi di vita, giunge all’episodio conclusivo. Il giovane artista completerà la serie dedicata a Quarter aggiungendo tre nuove tele quelle che ormai da circa sei mesi incorniciano le pareti del foyer. La natura, talvolta, imita l’arte e assieme al ciclo completo di En Plein Air, vede la luce anche il primo figlio dell’artista, al quale è dedicata la tela finale del progetto. La rappresentazione della realtà, per Casati, passa attraverso la rifrazione della macchina fotografica digitale ed elude il mimetismo della figurazione nell'unione del mezzo tecnologico con gli strumenti della pittura tradizionale. Là dove un pixel rivela la passione per il colore e la narrazione viene come ridotta all’essenziale, cioè al pittorico e al figurale.
L’inaugurazione si svolgerà nel segno di una grande apertura verso il quartiere, concretizzata anche nel coinvolgimento della piazzetta alberata che fronteggia la Coop. Qui, in un luogo che usualmente assiste al passeggio serale degli abitanti del quartiere, si terrà il buffet che avrà il tono e l’atmosfera di una serata popolare sotto il cielo estivo. Il tutto sulle note di una tradizionale banda di fiati impegnata in un repertorio di rock melodico degli anni ‘70.
23
giugno 2005
5 personali
Dal 23 giugno al 29 luglio 2005
arte contemporanea
Location
QUARTER – CENTRO PRODUZIONE ARTE
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81, (Firenze)
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, 15-20
Vernissage
23 Giugno 2005, ore 18.30-23
Autore