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5 sensibilità
Xante Battaglia incontra 5 sensibilità
Comunicato stampa
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Grazia Barbi.
E’ stata una scoperta del mio amico critico veneziano Gaetano Salerno. Felice scoperta ( se così si può dire)
per le acutissime qualità artistico/visive, che comportamentali. La Barbi sposa la pittura rinunciando a tutto
il resto. Bisogna, a mio vedere, anche considerare che l’artista lascia la professione dell’architetto per
questa sua coerenza di comportamento. Sintetizza tutto nel suo amore che è l’arte pura. Le qualità
plastiche della Barbi si impongono per l’armonia coloristica, catturando il senso dell’aria, compito non facile
per i suoi lavori polimaterici: collage, pittura anche povera e corde risolutrici come fatto estetico e
concettuale. La sua produzione, come anche il suo temperamento, è in continuo fermento. Ci aspettiamo
nuove sorprese.
Pucci Ferraris.
Pucci Ferraris , certamente, nel panorama dell’arte ha un ruolo di primaria importanza per tecnica, scelta
linguistica e creazione. I suoi dipinti, oltre che rappresentare, rimandano al fruitore l’importanza dell’anima
storica dei suoi soggetti. L’arte vuole questo: essere eterna e non scadere come tanti decorativismi.
L’esempio storico che l’artista ci dona conferma che l’invenzione della macchina fotografica è saldamente
legata alla tradizione pittorica occidentale. AI tempi i pittori erano arrivati a dipingere come la fotografia;
ecco perché l’invenzione della macchina fotografica. La dialettica “pittura o fotografia” o “fotografia come
pittura” si rapporta decisamente con le superbe opere della Ferraris.
Serena Rossi.
Serena Rossi “dipinge la vita” (scrive Ludovico Calchinovati) …”ogni sua opera ritrae quello che vediamo e
viviamo, sentiamo e viviamo: esperienze, incomprensioni, amarezze, ma anche dolcezza, affetti”…
La Rossi , a mio vedere, manipola la materia pittorica mentalmente e letteralmete. Il risultato è
sensibilmente elevato, sia quando si appropria degli oggetti “trovati” ( di duchampiana memoria) che
quando usa la materia pittorica con gesti informali risolvendoli con action-painting. Nelle stoffe, in
particolare, l’estetica è pura, riscattando l’arte con la macchina che ha realizzato la stoffa stessa. Quindi,
appunto, una dialettica tormentata tipica di molti artisti che fa sperare ad altre evoluzioni.
Flavio Vincenzi
Flavio Vincenzi è un artista visivo molto eclettico che si confronta con la pittura, l’arte con la fotografia, il
disegno e l’arte digitale. Nella fotografia lui dipinge con questo mezzo (ovviamente senza usare la materia
pittorica, ma pura pittura mentale “manipolata “ con la mec-art. Quindi un iperrealismo che può mettere in
crisi quello storico realizzato col pennello. I suoi dipinti figurativi sono freschi ed immediati, con
apprezzamenti citazionistiche di cubismo e nuova figurazione. Nei disegni superbamente eleganti troviamo
la linea decisa, da maestro, senza ripensamenti; con qualche nota coloristica che conferisce una
strutturazione pungente. Vincenzi con l’arte col computer si pone senza dubbio nei realismi del “classico
contemporaneo” , come io definisco oggi….
Anna Voig.
I segni, la scrittura dei segni ed il loro signficato nell’arte contemporanea hanno avuto un ruolo importante
nella sintesi espressiva come gesto di immediatezza. La Voig si muove nell’arena della tela anche in
maniera automatica: è lei che scrive dipingendo ma è l’attività dello spirito che prevale in lei sul mezzo di
espressione come ai tempi voleva Tristan Tzara . Concezione valutata anche da Salvador Dalì nel suo
scritto paranoico-critico. Le opere dell’artista sono suadenti, eleganti, affascinanti, con una punta di veleno
estetico che riscatta i gesti come arte sul piano anche del fare magico, proprietà insita nell’arte impegnata.
E’ stata una scoperta del mio amico critico veneziano Gaetano Salerno. Felice scoperta ( se così si può dire)
per le acutissime qualità artistico/visive, che comportamentali. La Barbi sposa la pittura rinunciando a tutto
il resto. Bisogna, a mio vedere, anche considerare che l’artista lascia la professione dell’architetto per
questa sua coerenza di comportamento. Sintetizza tutto nel suo amore che è l’arte pura. Le qualità
plastiche della Barbi si impongono per l’armonia coloristica, catturando il senso dell’aria, compito non facile
per i suoi lavori polimaterici: collage, pittura anche povera e corde risolutrici come fatto estetico e
concettuale. La sua produzione, come anche il suo temperamento, è in continuo fermento. Ci aspettiamo
nuove sorprese.
Pucci Ferraris.
Pucci Ferraris , certamente, nel panorama dell’arte ha un ruolo di primaria importanza per tecnica, scelta
linguistica e creazione. I suoi dipinti, oltre che rappresentare, rimandano al fruitore l’importanza dell’anima
storica dei suoi soggetti. L’arte vuole questo: essere eterna e non scadere come tanti decorativismi.
L’esempio storico che l’artista ci dona conferma che l’invenzione della macchina fotografica è saldamente
legata alla tradizione pittorica occidentale. AI tempi i pittori erano arrivati a dipingere come la fotografia;
ecco perché l’invenzione della macchina fotografica. La dialettica “pittura o fotografia” o “fotografia come
pittura” si rapporta decisamente con le superbe opere della Ferraris.
Serena Rossi.
Serena Rossi “dipinge la vita” (scrive Ludovico Calchinovati) …”ogni sua opera ritrae quello che vediamo e
viviamo, sentiamo e viviamo: esperienze, incomprensioni, amarezze, ma anche dolcezza, affetti”…
La Rossi , a mio vedere, manipola la materia pittorica mentalmente e letteralmete. Il risultato è
sensibilmente elevato, sia quando si appropria degli oggetti “trovati” ( di duchampiana memoria) che
quando usa la materia pittorica con gesti informali risolvendoli con action-painting. Nelle stoffe, in
particolare, l’estetica è pura, riscattando l’arte con la macchina che ha realizzato la stoffa stessa. Quindi,
appunto, una dialettica tormentata tipica di molti artisti che fa sperare ad altre evoluzioni.
Flavio Vincenzi
Flavio Vincenzi è un artista visivo molto eclettico che si confronta con la pittura, l’arte con la fotografia, il
disegno e l’arte digitale. Nella fotografia lui dipinge con questo mezzo (ovviamente senza usare la materia
pittorica, ma pura pittura mentale “manipolata “ con la mec-art. Quindi un iperrealismo che può mettere in
crisi quello storico realizzato col pennello. I suoi dipinti figurativi sono freschi ed immediati, con
apprezzamenti citazionistiche di cubismo e nuova figurazione. Nei disegni superbamente eleganti troviamo
la linea decisa, da maestro, senza ripensamenti; con qualche nota coloristica che conferisce una
strutturazione pungente. Vincenzi con l’arte col computer si pone senza dubbio nei realismi del “classico
contemporaneo” , come io definisco oggi….
Anna Voig.
I segni, la scrittura dei segni ed il loro signficato nell’arte contemporanea hanno avuto un ruolo importante
nella sintesi espressiva come gesto di immediatezza. La Voig si muove nell’arena della tela anche in
maniera automatica: è lei che scrive dipingendo ma è l’attività dello spirito che prevale in lei sul mezzo di
espressione come ai tempi voleva Tristan Tzara . Concezione valutata anche da Salvador Dalì nel suo
scritto paranoico-critico. Le opere dell’artista sono suadenti, eleganti, affascinanti, con una punta di veleno
estetico che riscatta i gesti come arte sul piano anche del fare magico, proprietà insita nell’arte impegnata.
02
giugno 2012
5 sensibilità
Dal 02 al 16 giugno 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO XANTE BATTAGLIA
Venezia, Castello, 2265, (Venezia)
Venezia, Castello, 2265, (Venezia)
Orario di apertura
dalle ore 15.30 alle 18.30
Vernissage
2 Giugno 2012, h 16.30
Autore
Curatore